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SINTESI IN PRIMO PIANO – 17 marzo 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Emergenza Coronavirus: Via al decreto da 25 miliardi. L’Europa pronta a un maxipiano;
– Appello dell’Oms: ora più tamponi. Zaia: nel Veneto faremo test a tutti;
– Lunedì nero per Borse, oro e petrolio. Borsa, la Fed non arresta il tracollo;
– Sì del governo: altri 600 milioni, Alitalia sarà nazionalizzata;
– Virus, l’Ue blinda i confini di Schengen. E Londra si pente. Johnson: “Evitate pub, viaggi e contatti”;
– Macron dichiara guerra al virus. Francesi a casa per 15 giorni.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Più medici, stop a tasse e mutui – Ecco la «diga» antivirus «In campo 25 miliardi»
Tema: Decreto Cura Italia

Via al decreto per l’emergenza coronavirus. Una manovra che attiverà 350 miliardi. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, riassume le cifre dello sforzo: «Abbiamo deciso di utilizzare tutto l’indebitamento netto, autorizzato dal Parlamento, di 25 miliardi». Subito prima di lui Giuseppe Conte parla di «modello italiano», della creazione «di una vera e propria diga per proteggere imprese, famiglie e lavoratori», di almeno 3,5 miliardi, che saranno dedicati alla protezione e al sistema sanitario: «Con il decreto Cura Italia diamo una prima importante risposta alle difficoltà economiche degli italiani. Grazie alle forze politiche, comprese le opposizioni, ai governi locali, ai sindacati, alle categorie imprenditoriali e professionali per il prezioso contributo». Il decreto legge, approvato dal Cdm, aggiunge Gualtieri, consente «una manovra poderosa»: 25 miliardi di denaro fresco che muoveranno flussi per 350 miliardi. E il provvedimento odierno non esaurirà gli interventi: «Ci sarà un piano di ingenti investimenti che dovremo promuovere con una rapidità che il Paese non ha mai conosciuto», tanto che nel governo si parla già di un nuovo decreto, per altre decine di miliardi, da varare ad aprile. Conte, subito dopo il Consiglio dei ministri, riceve la telefonata del presidente cinese Xi Jinping, che promette altri aiuti sanitari e tecnici da parte di Pechino, poi partecipa al G7 in videoconferenza. All’Unione europea il premier dice: «Gli Stati vanno agevolati. Il modello italiano prevede che il bene più alto sia la salute pubblica e che nessuno debba sentirsi abbandonato». Agli italiani Conte ribadisce: «Uniti ce la faremo. Le misure del decreto legge sono una concreta testimonianza della presenza dello Stato. Gli italiani che lavorano sono in trincea. Gli italiani che restano a casa sostengono gli altri».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Ministri otto ore in riunione per arrivare al testo finale. Malumori di M5S e renziani per i rinvii e i ripensamenti
Tema:  Decreto Cura Italia

«Tenere basso il livello delle polemiche», recita la preghiera di Giuseppe Conte ai suoi ministri. In teoria sono tutti d’accordo, ma complice la tensione di questa emergenza durissima, il Consiglio dei ministri sul decreto «Cura Italia» ha avuto una gestazione lunga tre giorni. Annunci e rinvii, tensioni e liti in videoconferenza, sbianchettamenti e ripensamenti in corsa, proseguiti anche dopo la conferenza stampa del premier con i ministri Gualtieri e Catalfo. E così la bollinatura dell’attesissimo decreto, che doveva finire entro la mezzanotte nelle rotative della Gazzetta ufficiale, è stata rinviata a oggi. Per dare un’idea del clima e della mole di lavoro che i ministri si sono trovati ad affrontare in corsa, basti dire che iI solo preconsiglio è durato otto ore, tra i mugugni (a distanza di sicurezza) dei ministri, che al telefono o sulle chat dei partiti hanno sfogato la loro insofferenza verso lo «strapotere» del dem Roberto Gualtieri. «Il ministro dell’Economia ha accentrato tutte le scelte, decidendo anche cose che non sono di sua competenza – si lamentano nel M5S – E questo ha allungato molto i tempi». Critiche che nel Pd ovviamente respingono, spiegando come il decreto conti 120 articoli e riguardi i destini di milioni di Italiani. I contrasti più forti il ministro Gualtieri li ha avuti con Italia viva, sia per i fondi per l’agricoltura rivendicati dalla ministra Teresa Bellanova, sia per la tutela «insufficiente» dei lavoratori autonomi e delle partite Iva. Il renziano Luigi Marattin si sfoga: «Abbiamo discusso per giorni in video conferenza, ma poi in Consiglio dei ministri è arrivato un decreto che era per metà diverso, dalla moratoria dei mutui alla newco pubblica di Alitalia».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Meli Maria_Teresa 
Titolo: Intervista a Lorenzo Guerini – «Dagli ospedali ai controlli L’aiuto dei militari aumenterà»
Tema: Decreto Cura Italia – Difesa

Ministro Lorenzo Guerini, il decreto approvato coinvolge anche la Difesa. «Sì. Ma innanzitutto mi faccia dire una cosa: gli italiani possono contare sul fatto che le forze armate sono pronte a fare la loro parte come già stanno facendo lì dove c’è bisogno … Con questo decreto implementiamo gli sforzi che le forze armate e complessivamente la Difesa stanno già realizzando per dare il loro contributo nel fronteggiare l’emergenza del coronavirus. Questo provvedimento consente di procedere all’arruolamento straordinario di personale sanitario militare temporaneo e all’acquisto di materiale per trasporto malati in bio-contenimento, e fornisce ulteriori strumenti alle industrie della Difesa per la produzione di materiali utili, come ad esempio i disinfettanti. Però c’è da dire che il decreto è un pezzo di un lavoro molto più ampio che le forze armate stanno già facendo». Quale? «C’è il settore più prettamente sanitario in cui abbiamo già impegnati in questo momento in Lombardia 120 tra medici e infermieri militari. Gli ultimi sono quelli inviati l’altra sera a Bergamo. A questi si aggiungeranno dai prossimi giorni altri medici e infermieri che andranno a Piacenza. Di volta in volta avremo altro personale sanitario militare che verrà utilizzato a seconda della necessità. Infine, ad oggi, abbiamo utilizzato 6 tra le strutture che abbiamo reso disponibili, dove ospitiamo i pazienti in osservazione. Sono altresì impiegati 4 elicotteri in biocontenimento e alcune ambulanze».
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Testata:  Giornale 
Autore:  Greco Anna_Maria 
Titolo: Berlusconi evita la polemica «Testo da migliorare in Aula»
Tema: Decreto Cura Italia – Le reazioni

Lo dice chiaro, Silvio Berlusconi: «Non è il momento della polemica sterile contro il governo, ma della collaborazione responsabile per combattere il coronavirus. Facciamo valere le nostre proposte, senza sconti». Il leader di Forza Italia indica ai suoi la linea. Devono essere costruttive le critiche alla maggioranza giallorossa, per il bene del Paese. Sull’ultimo decreto economico, il Cavaliere apprezza «gli sforzi» ma sottolinea l’insufficienza degli interventi. «I 600 euro una tantum per gli autonomi e il rinvio dei versamenti fiscali per le attività chiuse sono una risposta parziale». Insiste sulla difesa di posti di lavoro e imprese, ringrazia gli «eroi civili» e s’impegna: «Miglioreremo il decreto in parlamento». Tutto il centrodestra si dibatte tra i tormenti di far fronte comune nell’emergenza e di mantenere viva l’opposizione. E se Fi è la più dialogante, la Lega di Matteo Salvini rimane la più aggressiva verso il premier Giuseppe Conte e la sua squadra. Lo dimostra la reazione stizzita del Capitano alle critiche per la foto della incauta passeggiata romana di domenica con la fidanzata. Sul decreto Salvini dice che con i 600 euro «non si risolve nulla», che il 2020 dev’essere un «anno bianco fiscale, chi non incassa, non produce, non fattura non paga» e avverte il ministro della Giustizia Bonafede: «Niente sconti di pena per i detenuti, dopo le rivolte». La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, concentra gli attacchi sul piano internazionale, dall’Ue «inutile» alla Bce di una Lagarde «inadeguata», dalla Francia che sottovaluta il rischio, vedi l’«idiozia» del godereccio video della ex first lady Carla Bruni alla Cina che «ci ha portato il virus e non può essere oggi punto di riferimento». Sul decreto economico la Meloni nota: «Sospende gli obblighi dei percettori di reddito di cittadinanza come le attività utili, mentre potevano servire per sanificare le città».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  mi.bo. 
Titolo: L’appello Oms “Fare più test” Però l’Italia non è il Veneto
Tema: Veneto, Zaia: test a tutti

L’Oms lo definisce un messaggio semplice e in effetti lo è. «Test, test, test», chiede il direttore generale dell’Organizzazione mondiale alla sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus ai Paesi colpiti dalla sempre più estesa pandemia del coronavirus. «Il modo più efficace per prevenire le infezioni e salvare vite è rompere la catena della trasmissione, testando e isolando», dice ancora, prima di annunciare di aver inviato quasi 1,5 milioni di tamponi a 120 Stati. Quando hanno letto la dichiarazione, in Veneto sono rimasti quasi sorpresi. La regione di Luca Zaia da mosca bianca italiana, che con la sua decisione di fare esami a tappeto si era allontanata dall’indicazione di Istituto e Consiglio superiore di sanità, si è trasformata in terra di avanguardia in fatto di lotta al virus. Altrove ci si comporta in modo molto diverso. C’è chi segue le indicazioni del governo e dei suoi tecnici, e quindi fa il test solo agli asintomatici, e chi non riesce nemmeno a fare quello. In Lombardia in questo momento ci sono troppi casi per andare per il sottile. Bisogna pensare a curare e far stare a casa tutti, sia chi ha sintomi blandi che chi non li ha, senza approfondire le singole situazioni. Ormai il tampone i dipartimenti di prevenzione riescono a farlo solo a chi entra in ospedale, e infatti i tassi di mortalità e di ricovero si stanno alzando, visto che il numero di chi sta male è noto mentre quello di tutti i contagiati non è più rilevato con precisione. «Nel loro caso si capisce – osservano dal Veneto – Noi abbiamo meno positività e possiamo permetterci una strategia diversa, per contenere e isolare il virus». E così Zaia ieri ha annunciato che si passerà da una media di 3.200 tamponi al giorno a 11mila, iniziando dal personale sanitario.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Imarisio Marco 
Titolo: Intervista a Luca Zaia – Appello dell’Oms: ora più tamponi Zaia: nel Veneto faremo test a tutti – Zaia: «Tamponi? Li farò a tappeto Del bilancio non mi importa»
Tema: Veneto, Zaia: test a tutti

presidente Zaia, il Veneto va per conto suo? «Abbiamo solo fatto una scelta diversa. Tamponi a tappeto. Il tema è questo. Per carità, nessuna polemica con l’autorità centrale e nessuna rivendicazione di autonomía, non ora almeno». Ma… «Se la comunità scientifica mi dice che non servono, e io invece sono convinto che siano utili, ebbene, continuo a farli». Con quale utilità? «Cominciamo da quella più evidente. Anche se trovo un solo positivo, significa che avrò io contagiati in meno». Aumento dei tamponi da tremila a 11.300 al giorno. Chi paga? «Noi. La Regione. Del bilancio mi importa poco, vale sempre meno della vita dei miei concittadini. Non mi faccia dire che me ne frego dei soldi, ma insomma ci siamo capiti. Tutto a spese nostre». Tutto o quasi? «Abbiamo un sacco di imprese e di singole persone che ci danno i soldi». Dove li trovate i tamponi? «Ce ne sono pochi. Anche noi ne abbiamo comprati centomila, ma le aziende li distribuiscono con il contagocce. Quindi, li facciamo in casa». In che modo? «Con tecniche di laboratorio. A farla breve, sI prepara il brodo, così viene chiamato, che sostanzialmente è reattivo, e lo si mette in una provetta sterile».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bartoloni Marzio – Fotina Carmine – Mobili Marco 
Titolo: Ecco tutti gli aiuti decisi dal Governo – Sì al decreto aiuti da 25 miliardi, le ultime novità
Tema: Decreto Cura Italia

Il maxi decreto legge Cura Italia taglia il traguardo e approda oggi in Gazzetta Ufficiale con un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi per far fronte all’emergenza coronavirus. E nel testo esaminato domenica fino a tarda sera e varato ieri dal Consiglio dei ministri fanno in tempo a entrare novità dell’ultimo minuto. Dall’estensione del perimetro delle filiere produttive più colpite all’aumento di risorse del Fondo di garanzia per le Pmi. Stop alle ritenute d’acconto per le società e professionisti che hanno ricavi o compensi fino a 40mila euro. Più tempo ai risparmiatori per richiedere l’indennizzo al Fir e la norma per rispondere al sovraffollamento delle carceri. Si allungala lista delle filiere più colpite dall’emergenza sanitaria e per le quali scatta la sospensione fino al 3, maggio dei pagamenti di ritenute, contributi previdenziali e assistenziali e dell’Iva di marzo. Come annunciato ieri dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, alle 15 filiere indicate dall’articolo 58 del «decreto di marzo» si aggiunge il trasporto merci. Per queste filiere, che spaziano dal turismo alla ristorazione, dallo sport alla cultura  la sospensione dei versamenti è per tutti i contribuenti a prescindere dal tetto di fatturato di 2 milioni di euro previsto per imprese, autonomi e professionisti di altri settori. In questo secondo grande gruppo rientra certamente anche il commercio al dettaglio, pesantemente colpito dalla serrata imposta per contenere il contagio. Si riprenderà a pagare a maggio in unica soluzione o in 5 rate.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Conte: «Manovra poderosa, ora l’Europa ci deve seguire»
Tema: Decreto Cura Italia

«Una manovra economica poderosa». Giuseppe Conte saluta così il decreto legge del Governo approvato ieri dal Consiglio dei ministri, non senza nuove liti tra le forze di maggioranza. Un provvedimento lievitato fino ad assorbire tutti i 25 miliardi di indebitamento autorizzati dal Parlamento e che «attiva flussi per 350 miliardi». Eppure il premier sa già che non basterà. «Non abbiamo mai pensato e non pensiamo di combattere un’alluvione con i sacchi e con gli stracci, stiamo cercando di costruire una diga per proteggere imprese, famiglie e lavoratori», precisa in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Chiarendo che se oggi si cominciano a tamponare sul serio le falle aperte dall’emergenza coronavirus nel tessuto economico e sociale italiano, «domani bisognerà ricostruire con un piano ingente di investimenti da promuovere con una rapidità che il nostro Paese non ha mai conosciuto». All’insegna di tre parole d’ordine: «Semplificazione, innovazione, alleggerimento delle tasse». In un lunedì nero per le Borse e per lo spread, tornato a sfiorare i 260 punti base, Conte si rivolge ai cittadini spaesati e impauriti, ai medici e a tutti gli operatori «in trincea». Vuole assicurare che «il Governo è vicino», che lo Stato c’è. Ma è chiaro che parla agli italiani perché anche Bruxelles intenda: senza l’Ue, e senza possibilità di fare nuovo deficit probabilmente già ad aprile (quando bisognerà varare il Def), il “secondo tempo” è impensabile. E il collasso economico probabile. «Vogliamo che l’Europa ci segua», dice il premier. Il messaggio di un “modello Italia” per sconfiggere il coronavirus è quello che Conte porta al G7 straordinario in videoconferenza. Ed è lo stesso di cui il ministro dem dell’Economia, Roberto Gualtieri, si fa latore all’Eurogruppo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caizzi Ivo 
Titolo: I maxi investimenti dell’Unione: impegno illimitato per l’economia
Tema: Coronavirus, misure d’emergenza dall’Ue

II presidente portoghese dei ministri finanziari dell’Eurogruppo, Mario Centeno, ha ripetuto il «tutto quello che serve» per affrontare le conseguenze economiche negative dell’emergenza coronavirus, aggiungendo un «e anche di più» all’ormai storico identico messaggio dell’allora presidente della Bce Mario Draghi. Al termine della riunione dei 19 ministri finanziari dell’Eurogruppo in teleconferenza, Centeno ha elencato varie misure varate e da decidere a livello nazionale, dalla Commissione europea e dalla banca comunitaria Bei, che si aggiungono alla maxi liquidita annunciata dalla Bce. Il commissario Ue Paolo Gentiloni, presente alla riunione, ha precisato che «la situazione è in evoluzione giorno per giorno, ci incontreremo frequentemente e identificheremo gli altri passi da fare». L’Eurogruppo ha concordato che «in queste circostanze eccezionali è necessaria una risposta immediata, ambiziosa e coordinata» soprattutto «per sostenere la crescita». Centeno ha riportato le stime della Commissione europea, che indicano «misure di bilancio dell’u del PII medio nel 2020 a sostegno dell’economia». Ha aggiunto «l’impegno a fornire misure di liquidità pari almeno al l0% del PII medio, che consisteranno in schemi di garanzie pubbliche e dilazioni dei pagamenti delle tasse».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Retroscena – L’Eurogruppo sfida la crisi “Pronti a tutto per batterla”
Tema: Coronavirus, misure d’emergenza dall’Ue

Faremo tutto il necessario. E anche di più». Mario Centeno prende in prestito l’ormai celebre «Whatever it takes» di Mario Draghi per assicurare una forte risposta economica alle conseguenze del coronavirus. Ma lascia intendere che l’Eurogruppo, riunito per la prima volta in videoconferenza, è pronto anche ad andare oltre il necessario. Ad oggi i governi Ue hanno approvato interventi di bilancio pari all’1% del Pil europeo -vale a dire circa 160 miliardi di euro in totale – e assicurato misure di garanzia per la liquidità pari a valore dieci volte superiore. Ma «se necessario – scrivono i ministri – prenderemo altre misure per sostenere la crescita e l’occupazione». Per ora, però, non è il momento di sospendere il Patto di Stabilità. L’Eurogruppo ha accolto la proposta della Commissione di tenersi pronti ad attivare la clausola ami-crisi che di fatto congelerebbe i vincoli di bilancio in caso di “grave recessione” all’orizzonte. Ma «il Patto – si legge nel documento finale – ha la flessibilità necessaria per far fronte a questa situazione e faremo pieno uso di questa flessibilità in tutti gli Stati membri». A precisa domanda, Mario Centeno ha risposto che «il Patto di Stabilità non ostacolerà la lotta contro il Coronavirus». Via libera anche a tutta la flessibilità possibile per quanto riguarda gli aiuti di Stato, come proposto venerdì dalla Commissione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Franceschi Andrea 
Titolo: Lunedì nero per Borse, oro e petrolio – Borsa, la Fed non arresta il tracollo
Tema: Coronavirus, le ricadute sui mercati

L’«all in» della Fed, che domenica a sorpresa ha annunciato un taglio dei tassi e un piano di acquisto di titoli da 700 miliardi di dollari al mese, non è servito a placare la febbre da Coronavirus sui mercati. Anche ieri è stata una giornata all’insegna del “panic selling” in Borsa con gli indici che in Europa sono arrivati in media a perdere oltre il 10% in mattinata salvo poi ridurre il passivo nel finale di giornata. Il saldo al termine degli scambi è comunque pesantissimo: -6,10% Piazza Affari, -5,75% Parigi, -5,31% Francoforte, -7,88% Madrid. Il primato negativo della piazza spagnola è correlato all’emergenza sanitaria in atto nel Paese, il secondo più colpito dopo l’Italia, che ha annunciato un piano di quarantena dopo l’impennata di casi e un focolaio importante nella capitale Madrid. Ma è in tutta Europa che l’emergenza sta prendendo piede costringendo i governi a mettere in atto misure restrittive per contenere il contagio. Così come negli Stati Uniti dove gli investitori iniziano a prezzare il rischio di una recessione pesante per via del blocco delle attività e l’inevitabile shock alla catena di fornitura. Nonostante la mossa a sorpresa della Fed anche ieri è stata una giornata pesantissima a Wall Street dove in apertura sono scattate le sospensioni per eccesso di ribasso e dove gli indici in serata sono arrivati a perdere oltre il io per cento per poi tracollare in chiusura a -13% (peggior performance dal 1987) dopo l’allarme lanciato dal presidente Trump sulla durata della pandemia.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Longo Morya 
Titolo: Le Banche centrali caricano il bazooka Trump teme la crisi – Fed & Co, argine da 3.700 miliardi
Tema: Coronavirus, le ricadute sui mercati

In una inconsueta riunione serale, di domenica, la Federal Reserve e altre banche centrali del mondo hanno messo in azione uno dei più grandi e coordinati stimoli monetari della storia. Che ne seguono altri: solo Fed, Bce, Bank of England e Bank of Japan nel giro di pochi giorni hanno aumentato gli acquisti di titoli (quantitative easing) per un totale equivalente a oltre 800 miliardi di euro rispetto a quanto già non facessero prima, hanno varato iniezioni di liquidità sul mercato interbancario fino a 1.400 miliardi e aiuti alle banche totali fino a circa 1.500 miliardi di euro. Oltre a tagliare i tassi in alcuni casi e ad allentare le regole bancarie. E moite altre banche centrali più piccole hanno fatto manovre simili. Se nel 2008 tirarono fuori il “bazooka” poco per volta, questa volta i banchieri centrali si sono mossi a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Eppure sembra che abbiano sparato, col bazooka, dalla parte sbagliata: già domenica sera, subito dopo l’annuncio a sorpresa della Fed, i futures sugli indici di Wall Street sono crollati. E ieri i mercati hanno continuato la violenta discesa. Anomalia che getta un certo senso di sconforto: le banche centrali hanno forse perso il tocco magico? Ci sono varie ragioni per pensarlo. Ma altrettante per non perdere le speranze. Quello che serve oggi è però qualcosa di nuovo: politiche monetarie e fiscali messe insieme con una potenza di fuoco senza precedenti. La minestra riscaldata non basta più: serve un “whatever it takes” di nuova generazione.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Puledda Vittoria 
Titolo: Crollano le Borse europee Wall Street a picco: -12,94%
Tema: Coronavirus, le ricadute sui mercati

Un’altra giornata di ordinaria follia sui mercati; altri 255 miliardi (anche se solo sulla carta) bruciati dalle Borse europee; 18,3 miliardi di capitalizzazione in meno solo a Piazza Affari mentre lo spread risaliva a 262 punti e il rendimento del Btp a dieci anni tornava a superare il 2% (2,18% contro l’1,82% della vigilia), nonostante, in mattinata, gli operatori abbiano notato acquisti da parte della Banca d’Italia, nell’ambito del quatitative easing della Bce. Un altro calo record a Wall Street, che dopo essere stata sospesa poco dopo l’apertura per l’eccessivo ribasso (terza volta in pochi giorni) ha chiuso gli scambi con una perdita record del 12,94% del Dow Jones, seconda solo al calo dell’ottobre ’87. L’intervento della Fed di domenica, in apparenza, ha avuto l’effetto-boomerang di spaventare gli operatori pie. di quanto sia riuscita a rasserenarti. Ieri, intanto, si è tenuto il vertice tra i capi di stato e di governo del G7, che hanno deciso di fare «tutto quello che servirà» per sostenere la crescita e limitare i danni del coronavirus; si sono impegnati a coordinarsi nella gestione delle frontiere ed hanno chiesto ai rispettivi ministri delle Finanze di avere consultazioni settimanali, per decidere le misure economiche per contenere questa «tragedia globale dell’umanità», perché «la crisi è seria, lunga e difficile e occorre dire la verità» ai cittadini, ha spiegato il presidente della Ue Charles Michel.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  G.d. 
Titolo: Altri 600 milioni all’Alitalia Parte la nazionalizzazione – Alitalia, newco e 600 milioni per tornare sotto l’ala pubblica
Tema: Dossier Alitalia

Nuovi soldi pubblici per il salvataggio di Alitalia con una nazionalizzazione e cassa integrazione per i lavoratori di Air Italy. Nel decreto legge sul Coronavirus sono entrati rilevanti aiuti per le compagnie che erano già in grave crisi prima dell’epidemia. Il virus ha aggravato la situazione del comparto a livello internazionale. Il decreto costituisce un fondo di 600 milioni di euro per quest’anno che serviranno in larghissima parte per salvare Alitalia da quella che viene definita «calamità naturale ed evento eccezionale». Potranno esserci «misure a compensazione dei danni subiti» anche per le compagnie che «esercitano oneri di servizio pubblico». Il decreto non le nomina, ma sono Alitalia e, forse, la romena Blue Air. Il piatto forte delle «misure urgenti per il trasporto aereo» è il ritorno allo Stato di Alitalia, attraverso una «irizzazione». La norma sul salvataggio, chiesta dal Mise (guidato dal 5S Stefano Patuanelli), è entrata all’ultimo nel decreto, oggetto di vivaci discussioni nella maggioranza. Alitalia sta per esaurire 400 milioni iniettati dal Mef a Natale. Ecco che arrivano altri 600 milioni. Al Mise hanno ipotizzato anche un intervento della Cdp nella Newco. La Cassa Depositi e Prestiti, però, si è sempre opposta a questa ipotesi. Con un’altra norma vengono incrementate di 200 milioni per quest’anno le risorse del Fondo di solidarietà del trasporto aereo, che serve per integrare all’80% del reddito effettivo l’assegno per i dipendenti di compagnie o aeroporti in cigs o con Naspi. La norma autorizza la cigs per 12 mesi ai lavoratori di Air Italy, che ha chiuso dell’epidemia.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Paolucci Gianluca 
Titolo: Sì del governo: Alitalia sarà nazionalizzata – Alitalia sarà nazionalizzata Ma la maggioranza si spacca
Tema: Dossier Alitalia

L’ultimo scontro si consumato ieri mattina, poco prima dell’inizio del consiglio dei ministri che ha varato il decreto Cura Italia. «Renziani da una parte, resto del mondo dall’altra», sintetizza una fonte. Oggetto dello scontro: l’articolo del decreto che «vara» l’ennesimo salvataggio della compagnia aerea, questa volta con un tuffo nel passato: la nazionalizzazione. Oltre a 600 milioni di euro che nel decreto sono destinati al comparto aereo nel suo complesso ma che a ieri più di un osservatore giurava che avessero un unico destinatario: Alitalia, appunto. Il riferimento al settore intero serve a far passare l’intervento al vaglio dell’Ue, con il ricorso alla clausola della «calamità naturale». Ma alla fine, malgrado i mal di pancia di una parte dell’esecutivo, passa la linea della nazionalizzazione. II testo della bozza entrata in consiglio dei ministri prevede la costituzione di una newco, partecipata direttamente o indirettamente dal Tesoro, per farsi carico dell’ennesimo salvataggio di Alitalia. «In considerazione della situazione determinata sulle attività di Alitalia – Società Aerea Italiana e di Alitalia Cityliner entrambe in amministrazione straordinaria dall’epidemia da Covid-19, è scritto nella bozza – è autorizzata la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle Finanze ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta». Il 18 marzo scade il termine per la presentazione delle offerte per rilevare Alitalia. Qualora l’asta andasse deserta, si spiega, la norma consentirebbe appunto la nazionalizzazione di Alitalia. Che l’asta vada deserta, viste le tensioni internazionali legate al diffondersi dell’epidemia di coronavirus, è più di una possibilità.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Titolo: Xi a Conte: «Mandiamo altri medici in Italia»
Tema: Virus, aiuti dallla Cina

La Cina elogia l’Italia e la serie di “misure risolute” di prevenzione e controllo adottate dal governo italiano in risposta allo scoppio del contagio del nuovo coronavirus. Lo ha affermato il presidente cinese Xi Jinping in una telefonata avuta nella serata di ieri con il premier Giuseppe Conte, secondo quanto ha riferito il network statale Cctv. «La Cina sostiene con forza ed è pienamente fiduciosa nella vittoria dell’Italia sull’epidemia», ha affermato XL La Cina invierà altri esperti medici in Italia perché possano fare «del loro meglio per assicurare forniture mediche e altra assistenza» nella crisi del Covid-19. Nel colloquio con Conte, Xi ha rilevato che Cina e Italia hanno sperimentato la gravità del Covid-19: dopo mesi di duro lavoro, prevenzione e controllo hanno mostrato segnali positivi nell’attuale fase e Pechino ha potuto lavorare contestualmente ad accelerare lo sviluppo sociale ed economico. La Cina agirà «con prudenza dall’inizio alla fine», battendosi per un’anticipata e completa vittoria sull’epidemia in modo da dare agli altri Paesi fiducia nei loro sforzi su prevenzione e controllo».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Sorrentino Riccardo 
Titolo: Virus, Macron rinvia la riforma delle pensioni – Macron avverte i francesi: «Siamo in guerra»
Tema: Coronavirus, i provvedimenti in Francia

«Siamo in guerra». Il presidente francese Emmanuel Macron lo ha ripetuto più volte, nel suo secondo discorso alla Nazione, con il quale ha annunciato un “protocollo italiano” per gli spostamenti, il rinvio del secondo turno delle elezioni anticipate (dopo il primo turno di ieri) e un nuovo pacchetto di misure economiche tra cui una garanzia di Stato per i debiti delle imprese del valore di 300 miliardi. Un piano, quello di Marcon, simile a quello che aveva annunciato un’ora prima la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha chiuso oltre alle scuole, teatri, luoghi di culto, stadi, case d’appuntamento e negozi, e ridotto gli orari dei ristoranti e bar, che dovranno chiudere alle 18. «Il nemico è là, invisibile, inafferrabile; e avanza», ha detto il presidente francese in un discorso forse meno efficace del precedente, tenuto giovedì, ma molto più gravido di conseguenze. Anche la Francia, come l’Italia e la Spagna, chiude. Gli spostamenti saranno permessi solo per gli acquisti, per le cure mediche, per recarsi al lavoro e per fare attività fisica. Troppe, ha spiegato il presidente, sono state le violazioni alle «consegne» dei giorni scorsi: alcuni locali sono rimasti aperti malgrado i divieti. Ecco allora il giro di vite, accompagnato da sanzioni, a partire da oggi a mezzogiorno e per almeno quindici giorni
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Montefiori Stefano 
Titolo: Macron chiude la Francia – Macron dichiara guerra al virus Francesi a casa per 15 giorni
Tema: Coronavirus, i provvedimenti in Francia

Siamo in guerra», ripete molte volte il presidente Emmanuel Macron nel suo secondo discorso ai francesi in cinque giorni. Dopo avere chiuso scuole e università, cinema e teatri, bar e ristoranti, Macron di nuovo in diretta tv annuncia che «non saranno più consentite le riunioni tra parenti o amici. Passeggiare, incontrare gli amici al parco o per strada non sarà più possibile». A partire da oggi a mezzogiorno, e per quindici giorni almeno, gli spostamenti saranno limitati ai bisogni essenziali: andare a lavorare se lo «smart working» non è possibile, fare la spesa, correre un po’ «ma uno alla volta e senza incontrare nessuno». Chi trasgredisce verrà sanzionato. È un ulteriore passaggio di livello nell’emergenza – ieri il bilancio è arrivato a 148 morti – e l’evocazione continua della guerra serve a scuotere i francesi, a fare capire che non si può più scherzare, non ci possono più essere assembramenti come quelli di domenica nei mercati e nei parchi. Ma manca la parola che tutti ormai si attendevano, confinement. Il «confinamento all’italiana» era la raccomandazione del Consiglio scientifico che da mercoledì scorso aiuta il presidente nelle sue scelte, ma Macron ha preferito evitare questa formula attirandosi le critiche immediate di alcuni medici, delusi. «L’unica risposta possibile era un confinamento totale – dice il professor Philippe Juvin, capo del pronto soccorso dell’ospedale Pompidou di Parigi -. Le misure descritte sono ancora ambigue», e anche Marine Le Pen giudica che «i provvedimenti annunciati non sono chiari a sufficienza». Molto dipenderà dal decreto di applicazione, atteso per oggi, affidato al governo di Edouard Philippe.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caizzi Ivo 
Titolo: Europa, «zona rossa» Il piano von der Leyen: chiudere i confini esterni
Tema: Coronavirus, le misure dell’Ue

L’emergenza coronavirus porta l’Europa verso il blocco degli arrivi non necessari dal Paesi extraeuropei, ma anche a chiedere di tenere aperte le frontiere interne per consentire il mantenimento del mercato comune e, soprattutto, i trasferimenti delle forniture mediche e alimentari. La presidente della Commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen, ha annunciato di aver proposto ai 27 capi di Stato e di governo Ue «restrizioni al viaggi non necessari verso l’Unione europea per 30 giorni, che possono essere prorogati se necessario» in base al principio che «meno si viaggia, più possiamo contenere i contagi». Le preoccupazioni sono aumentate. L’Oms ha reso noto una «rapida salita dei contagi la scorsa settimana» con ormai «più casi e decessi nel resto del mondo che in Cina». La cancelliera tedesca Angela Merkel ha confermato l’aumento degli infettati da Covid-19 anche in Germania e ha annunciato misure precauzionali «straordinarie» perché «più tutti rispettano le restrizioni, prima usciremo da questa fase». Le esenzioni citate dalla presidente della Commissione Ue riguardano – oltre ai cittadini comunitari e altri europei con i loro familiari – le persone di altri Stati da tempo residenti in Europa, diplomatici, medici e ricercatori impegnati nella battaglia contro il coronavirus. Le restrizioni proposte possono essere approvate già nel summit straordinario dei capi di Stato e di governo, in programma oggi in teleconferenza, e poi ratificate nel Consiglio dei ministri dei trasporti, convocato per domani sempre via video.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: Europa chiusa al mondo – L’Europa sbarrata I 26 Paesi di Schengen alzano il muro da oggi blindate le frontiere esterne
Tema: Coronavirus, le misure dell’Ue

L’Europa si blinda, sbarra i suoi confini esterni e si chiude al resto del mondo: per trenta giorni nessuna persona proveniente dai Paesi extra-Schengen potrà entrare nel nostro continente. Anche uscire dall’Unione sarà impossibile. Poche le deroghe, che varranno principalmente per gli europei che cercano di tornare a casa, per medici e scienziati impegnati alla lotta contro il Covid-19, diplomatici e militari. La decisione è stata annunciata dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e sarà vidimata oggi dai capi di Stato e di governo nella loro seconda videoconferenza in sette giorni. «La restrizione temporanea – ha spiegato la tedesca – punta a evitare di appesantire I nostri sistemi sanitari» con potenziali malati provenienti dagli altri continenti. «Da domani a mezzogiorno (oggi, ndr) – ha aggiunto Emmanuel Macron • le frontiere d’ingresso dell’Unione europea e dello spazio Schengen resteranno chiuse». II provvedimento è arrivato dopo ore febbrili di contatti tra i quali, ieri mattina, una telefonata tra volt der Leyen, Angela Merkel ed Emmanuel Macron alla quale ha partecipato anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. In quegli stessi minuti erano riuniti, sempre da remoto, i ministri degli Interni e della Sanità dell’Unione in una maxi videoconferenza. Quindi gli europei hanno informato della scelta i partner globali durante una successiva riunione virtuale del G7 e poi hanno reso pubblica la scelta che sa anche di ripicca verso la decisione della scorsa settimana di Trump di chiudere i voli con l’Europa (ieri ha chiuso i confini anche il Canada, lasciando aperte le porte solo agli Usa). La decisione europea mira appunto a evitare di imbarcare o esportare nuovi malati e a non spargere ulteriormente il virus. Però ha anche un significato politico interno da inquadrare nella lotta della Commissione per salvare Schengen: blindando i confini esterni, questa la speranza di Bruxelles – sarà più facile convincere i governi a tenere aperte le frontiere interne all’area Schengen.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mar.bre. 
Titolo: Virus, l’Ue blinda i confini di Schengen – L’Europa si chiude nei suoi confini Macron: “Siamo in guerra, vinceremo”
Tema: Coronavirus, le misure dell’Ue

«Siamo in guerra». Alle otto di sera, in diretta tv, Emmanuel Macron usa le parole più forti per descrivere l’emergenza Coronavirus. Il presidente francese si è reso conto che quella che si sta combattendo da giorni in Italia e, più recentemente in Spagna, non è una battaglia nazionale. Ma una guerra che coinvolge tutta l’Europa. E così anche lui ha deciso di ordinare ai suoi concittadini di rimanere in casa. Anche la Germania, dopo aver chiuso le sue frontiere europee, ha capito che bisogna fare di più. Soltanto ieri sono stati registrati più di mille casi, portando il totale dei contagi oltre quota seimila. Per questo Angela Merkel ha seguito l’esempio di molti suoi colleghi, pur non arrivando ancora al livello di Italia, Francia e Spagna: dopo aver delegato le misure ai Lander, ha accentrato i provvedimenti e ha deciso di fermare tutto. «Misure come queste non ci sono mai state in Germania – ha detto la Cancelliera -. Ma si tratta di misure necessarie che cambieranno la nostra quotidianità». Oggi ci sarà una nuova riunione straordinaria del Consiglio europeo. Discuteranno del blocco agli ingressi nel territorio Ue proposto dalla Commissione. Una misura senza precedenti che è persino più forte di quella adottata nei giorni scorsi dagli Stati Uniti, che avevano deciso di fermare i voli dall’area Schengen. Bruxelles aveva duramente criticato la mossa, ma ora ha deciso di fare addirittura un passo oltre. Vietati tutti i viaggi «non essenziali» verso l’Ue e gli altri Paesi dell’area Schengen (Norvegia, Svizzera e Liechtenstein). Garantita l’eccezione per i cittadini britannici, come ha assicurato von der Leyen. Ma Bruxelles ha chiesto a Londra di applicare le stesse misure, sbarrando dunque la strada a cinesi o statunitensi, per esempio.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Degli Innocenti Nicol 
Titolo: Johnson senza strategie precise Ora consiglia misure drastiche
Tema: Coronavirus, il dietrofront di Boris

Boris Johnson cambia tono. Il premier britannico, subissato di critiche per l’atteggiamento fatalista sull’emergenza coronavirus, ieri ha annunciato una nuova strategia più incisiva e ha ammesso che servono «misure drastiche» per contenere i contagi. «Dobbiamo andare oltre – ha detto Johnson nella prima conferenza stampa quotidiana per aggiornare la popolazione sulla crisi -. Ci stiamo avvicinando alla parte più rapida della traiettoria ascendente e i casi potrebbero raddoppiare ogni due o tre settimane». Secondo l’ultimo aggiornamento del ministero della Sanità i morti sono 55 e i casi confermati 1.543. Il bilancio resta meno grave nel Regno Unito che in altri Paesi europei, ma i numeri sono più bassi anche perché vengono fatti test solo a persone con sintomi gravi del virus, considerate a rischio. Le stesse autorità sanitarie ritengono che il numero di persone infette sia molto più elevato e possa superare quota diecimila. Londra è l’epicentro dell’emergenza in Gran Bretagna, ha affermato il premier, invitando gli abitanti della capitale a essere i primi ad adottare una serie di misure volontarie ma “consigliate” dal Governo. I cittadini sono invitati a tenersi a distanza dalle altre persone, a evitare viaggi e spostamenti non essenziali, a non frequentare luoghi affollati come pub, bar, teatri e cinema e a lavorare da casa se possibile.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bianchi Alfonso 
Titolo: Johnson e il dietrofront a metà “Evitate pub, viaggi e contatti”
Tema: Coronavirus, il dietrofront di Boris

E’finito il tempo del «lavatevi le mani», anche il Regno Unito si prepara al lockdown, la quarantena. Nonostante la dimostrazione di forza di venerdì scorso le cose sono precipitate più velocemente del previsto, ed è arrivato il momento al quale Boris Johnson aveva detto di prepararsi: quello in cui «molte famiglie perderanno i loro cari». Con il conteggio dei morti che è arrivato a 55, su 1.543 casi, il premier ha lanciato la chiamata alle armi, BoJo ha chiesto quello che nessun premier aveva mai chiesto finora in tempi di pace: state a casa. «I dati mostrano che il picco si sta avvicinando» e che l’epicentro sarà proprio la capitale, Londra. Quindi adesso servono «azioni drastiche» che hanno lo scopo di «ridurre le vittime e aiutare il sistema sanitario», l’Nhs. Per chiunque abbia sintomi la quarantena passa da 7 a 14 giorni, e adesso includerà tutti quelli che vivono in casa con lui. A tutte le persone di più di 70 anni, a chi ha gravi malattie e alle donne incinte viene chiesto di mettersi in quarantena, chi non ha sintomi potrà aiutarli e andare a casa loro, ma senza avvicinarsi troppo. A tutti i cittadini viene chiesto di evitare i contatti sociali «non essenziali» per evitare di diffondere il contagio: basta pub, ristoranti e concerti. Tutti quelli che possono devono passare al telelavoro. Le misure non sono obbligatorie per ora, ma presto potrebbero diventarlo. E’ una corsa contro il tempo per salvare vite sì, ma soprattutto l’economia. Per ora Londra vuole tirare ancora un po’ la corda, in una gara con la Germania per chi riuscirà a resistere più tempo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  L.v. 
Titolo: «Sequestrati » gli ospedali privati
Tema: Virus, i provvedimenti in Spagna

La Spagna chiude le frontiere e per curare i malati decide di utilizzare «gli ospedali privati e qualsiasi altro spazio necessario». Il ministro della Sanità, Salvador Illa, ha spiegato che «gli ospedali privati dovranno mettersi al servizio del Paese» e che «le autonomie regionali disporranno di tutti i mezzi necessari» per affrontare la pandemia. Il governo ha inoltre introdotto misure speciali per la produzione e la consegna di apparecchiature diagnostiche, maschere per il viso, occhiali protettivi, guanti e altri prodotti medici e farmacologici. E per evitare la diffusione di notizie non corrette ha annunciato che i dati sul contagio saranno forniti solo dal ministero. Da domenica a lunedì la Spagna ha dovuto registrare oltre mille nuovi casi di contagio; le persone infettate dal coronavirus sono salite a più di 9.200, seguendola preoccupante traiettoria dell’Italia. Sono 329 le persone morte, 540 i guariti e 432 quelle ancora in terapia intensiva. Il premier Pedro Sanchez ha deciso di chiudere le frontiere a tutti i non residenti, lasciando ovviamente aperti gli scambi commerciali.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Mastrolilli Paolo 
Titolo: Scatta il coprifuoco in New Jersey A New York scuole e negozi chiusi
Tema: Virus, i provvedimenti USA

coprifuoco in New Jersey; divieto di scendere in strada a San Francisco; scuole, ristoranti e negozi chiusi a New York, che potrebbe presto chiedere il coprifuoco; e ora anche il governo federale che in pratica adotta il «lockdown» del Paese, chiedendo agli americani di restare a casa ed evitare per i prossimi 15 giorni ogni incontro tra più di 10 persone. Gli Usa si bloccano per fermare il coronavirus, ed evitare di finire come l’Italia, mentre Trump dice che l’emergenza potrebbe durare fino ad agosto ed ammette che l’economia scivolerà nella recessione. Dopo quasi due mesi di messaggi contraddittori, con cui il presidente ha spesso sminuito la gravità della pandemia per interessi personali e politici, la Casa Bianca ieri ha cambiato decisamente tono. Trump ha presentato un documento intitolato «15 Days to Slow the Spread», che in sostanza raccoglie il suggerimento fatto domenica dal direttore dei National Institute of Allergy and Infectious Diseases Anthony Fauci di bloccare il Paese, per rallentare il virus ed abbassare la curva del contagio, allo scopo di non seguire la strada già percorsa da Cina, Corea del Sud e Italia. Il testo sollecita gli americani a non uscire da casa, evitare i viaggi non essenziali, e gli incontri con più di 10 persone. Non si tratta ancora di una quarantena obbligatoria per tutta l’America, come quella in corso nel nostro Paese, ma non è escluso che lo diventi.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Pompetti Flavio 
Titolo: Usa, le primarie dei dem: Biden si sposta a sinistra per rubare voti a Sanders
Tema: USA, primarie Dem

Tre metri di distanza l’uno dall’altro sul palco, saluto con la punta dei gomiti e niente pubblico in sala. I due reduci nelle primarie del partito democratico: Joe Biden e Bernie Sanders, si sono misurati domenica sera nel primo dibattito televisivo dell’epoca del coronavirus. I temi della salute pubblica il fallimento dell’amministrazione Trump di fronte all’epidemia e le migliori soluzioni per il futuro hanno dominato il confronto tra i due candidati. punteggiato da accuse dirette e polemiche a tratti violente. Biden è arrivato alla serata sull’onda del successo nelle ultime due tappe elettorali, e la vittoria gli ha consegnato autorità e confidenza che fino a qualche settimana fa erano meno visibili. L’ex vice di Obama ha descritto l’agenda che vorrà mettere in campo da presidente se gli elettori gliene daranno occasione. Ha attaccato Donald Trump in modo primario, e ha risposto alle stoccate di Sanders senza però mai accettare battaglia a campo aperto. Biden ha invece approfittato della nuova scacchiera elettorale che lo vede grande favorito per la convention di Milwaukee, per rubare terreno all’avversario, e occupare un pó dell’atea progressista che il senatore del Vermont ha monopolizzato nella prima fase della campagna: riforma sanitaria allargata a chi non gode ancora di una copertura, difesa del sistema pensionistico e indulto per i migranti clandestini.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Trump vuole graziare l’amico Flynn
Tema: Russiagate

Nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus, Donald Trump trova spazio ed energie mentali per Michael Flynn, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale, accusato di aver mentito all’Fbi sui suoi rapporti coni russi. Domenica sera il presidente ha twittato: «Adesso salta fuori che, dopo aver distrutto la sua vita e quella della sua meravigliosa famiglia (e anche di molti altri), l’Fbi, lavorando insieme con il Dipartimento di Giustizia, ha “smarrito” le carte che riguardano il generale Michael Flynn. Ma che coincidenza. Sto seriamente pensando di concedergli una grazia totale». Flynn, 61 anni, è stato un ufficiale del controterrorismo militare, con missioni prolungate nelle guerre in Afghanistan e in Iraq. E un trumpiano della prima ora e, subito dopo le elezioni del 2016, cominciò a tessere rapporti con il governo di Vladimir Putin, in particolare con l’ambasciatore a Washington Sergey Kislyak. In quelle occasioni Flynn avrebbe garantito al diplomatico del Cremlino che la nuova amministrazione avrebbe cancellato le sanzioni economiche contro la Russia. L’ex generale fu investito dagli accertamenti iniziali del «Russiagate», l’inchiesta sulla possibile collusione tra il comitato elettorale di Trump e Mosca per danneggiare la campagna di Hillary Clinton. Un teorema non suffragato da «prove sufficienti», come si legge nel rapporto compilato nel marzo del 2019 dal Super Procuratore Robert Mueller. Nel frattempo, però, Flynn è finito sotto processo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Stabile Giordano 
Titolo: Attacchi sciiti contro le basi Usa Il Pentagono sposta le truppe a Erbil
Tema: Iraq

Gli Stati Uniti si ritirano da tre delle otto basi operative in Iraq e concentrano le loro forze nelle due principali, Erbil e Ayn al-Asad. La decisione arriva dopo oltre 25 attacchi con 160 razzi da parte delle milizie sciite in tre mesi. Una guerriglia strisciante che si è intensificata nell’ultima settimana, quando la base di Taji, 20 chilometri a Nord di Baghdad, è stata colpita due volte nel giro di tre giorni. Il Pentagono ha deciso di spostare nel Paese difese anti-aeree a lungo raggio, i Patriot, in caso di attacco missilistico iraniano, e a corto raggio, per intercettare le katiuscia. Tutte decisioni che illustrano il nuovo clima in Iraq. L’ostilità delle formazioni sciite appoggiate da Teheran è sempre più forte, e l’obiettivo è costringere Washington a un ritiro totale. Per questo ieri il segretario di Stato Mike Pompeo ha avvertito Baghdad che «non tollererà» ulteriori attacchi. La concentrazione delle truppe nelle basi meglio attrezzate servirà a ridurre il rischio di perdite. La scorsa settimana sono morti due americani e una britannica, due sono rimasti feriti in maniera seria. A dicembre era stato ucciso un contractor statunitense. Il ritiro è cominciato ieri dalla base di Al-Qaim, a pochi chilometri dalla frontiera con la Siria. Un luogo simbolico. La cittadina era stata la prima a essere conquistata dall’Isis nel gennaio nel 2014 e l’ultima a essere liberata, nel dicembre del 2017.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bongiorni Roberto 
Titolo: Gantz alla ricerca di una maggioranza impossibile
Tema: Israele

«Vi do la mia parola. Farò tutto ciò di cui sono capace per formare in pochi giorni un governo più ampio e patriottico possibile». Le prime parole del discorso con cui Benny Gantz, il leader del partito centrista Blu e Bianco, ha accettato l’incarico di formare il nuovo esecutivo israeliano infondono fiducia in una parte consistente dell’elettorato israeliano. Quella esasperata da tre elezioni in meno di un anno, e allarmata per l’emergenza del coronavirus. Il compito affidato dal presidente della Repubblica, Reuven Rivlin, all’ex capo di stato maggiore è tuttavia molto più arduo di quanto Gantz voglia mostrare. Avrà 28 giorni per consolidare il blocco dei deputati disponibili a far parte della maggioranza. E formare così quel govero che manca da tanto tempo a Israele. La strada, tuttavia, è ancora tutta in salita, e il fallimento, l’ennesimo, dietro l’angolo. È la seconda volta che il capo del partito Blu e Bianco si vede assegnato il mandato di formare una maggioranza. ln ottobre, però,era stato scelto dopo che il premier uscente, Benjamin Netanyahu, non era riuscito a ottenere il consenso di 61 parlamentari, la metà più uno dei membri della Knesset, il Parlamento israeliano (120 seggi). Questa volta, invece, le cose sono cambiate. E non solo politicamente. Anche in questo angolo del Medio Oriente non sono tempi normali. Israele deve fare i conti con il coronavirus, che finora ha contagiato 250 persone, ne ha costrette 50mila in quarantena e ha spinto le istituzioni a chiudere scuole, università, ristoranti, bar, vietando assembramenti con più di 10 persone.
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IL SOLE 24 ORE
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CORRIERE DELLA SERA
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LA REPUBBLICA
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IL MESSAGGERO
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IL GIORNALE
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IL FATTO QUOTIDIANO
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