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SINTESI IN PRIMO PIANO – 19 febbraio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Si apre il fronte intercettazioni. Al Senato Iv contro il governo;
– Conte alla sfida con Renzi: se viene meno la lealtà, verifica in Parlamento;
– Il piano Intesa-Ubi per creare un gigante da 1.100 miliardi;
– Irpef, altolà dell’Inps: con il taglio al cuneo difficile fare la riforma;
– I ministri russi a Roma: stop ai soldati Ue in Libia, «Missione solo navale»;
– Un italiano contagiato sulla Diamond. “Sulla nave situazione fuori controllo”.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: «La nuova legge elettorale prima del referendum» Il Pd sprinta, il M5S dice no
Tema: Legge elettorale

Si accelera, o così sembra. L’obiettivo è approvare la riforma della legge elettorale in commissione Affari costituzionale della Camera entro il 29 marzo. È il risultato del vertice di maggioranza sulle riforme che si e tenuto a Montecitorio, ma è soprattutto l’auspicio del Pd, che vorrebbe arrivare con un’idea concreta di legge elettorale al voto sul referendum costituzionale (quello che darà o meno il via libera definitivo al taglio dei parlamentari da 915 a 600). Non è affatto detto che ci si arrivi davvero, però, anche perché i 5 Stelle non hanno fretta: temono che una nuova legge significhi un’accelerazione del voto, sgradita nel momento in cul nei sondaggi sono in difficoltà. Il testo (Germanicum o Brescellum) è stato firmato dal presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, il 5 Stelle Giuseppe Brescia, per superare i conflitti nella maggioranza: prevede una legge proporzionale, con soglia di sbarramento al 5 per cento e diritto di tribuna. La soglia non piace a Leu, che la considera troppo alta, mentre Italia viva è critica sul diritto di tribuna (che consentirebbe a chi raggiunge il «quoziente pieno» in almeno tre circoscrizioni di due regioni, e non il 5 per cento a livello nazionale, di avere almeno un deputato o senatore).
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Il retroscena – Conte alla sfida con Renzi – E Conte ora avverte l’alleato-rivale: se viene meno la lealtà verifica in Parlamento
Tema: Decreto sulle intercettazioni

La tensione nella maggioranza resta alta. Partita come una giornata tranquilla, quella di ieri si è invece rivelata ancora in salita fino a una nuova tregua nel pomeriggio. Questa volta a creare polemiche il decreto sulle intercettazioni: sembrava un passaggio semplice invece si è arrivati a una nuova spaccatura tra Italia viva e il resto degli alleati. Nel pomeriggio la pace. Ma ora il premier Conte sfida Renzi e non esclude una verifica in Parlamento. Oggi il voto di fiducia sul Milleproroghe. Due parlamentari, Uno del Pd e uno di Leu, sono passati a Italia viva.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  M.Gal. 
Titolo: Si apre il fronte intercettazioni Al Senato Iv contro il governo
Tema: Decreto sulle intercettazioni

Doveva per una volta essere una giornata tranquilla, con la maggioranza compatta e con un decreto, quello sulle intercettazioni, da approvare rapidamente. Invece per otto ore al Senato si è rivisto il film della spaccatura fra Italia viva e il resto degli alleati. Alla fine, dopo diversi tentativi di mediazione, nel tardo pomeriggio la maggioranza trova un’intesa: nel corso di una intercettazione regolarmente autorizzata, si potrà utilizzare una telefonata che rivela un nuovo reato, a patto che la registrazione stessa sia «indispensabile e rilevante». Lo scontro, di mattina, è fra il renziano Davide Faraone e Pietro Grasso di Leu, presunto colpevole di aver emendato il testo consentendo alle intercettazioni di rivelare anche reati diversi da quelli per cui sono state autorizzate. Faraone punta i piedi, contestando Grasso che ha firmato l’emendamento. «A scanso di equivoci – dice il senatore di Iv – noi votiamo la fiducia sul decreto intercettazioni come ha chiesto il governo. Ma per cambiarlo serve il consenso di tutti. Chi forza a colpi di emendamento spacca la maggioranza». La commissione Giustizia del Senato è costretta a sospendere i lavori per ben due volte, si rischia una frattura come sul caso della prescrizione, anche per l’uso del trojan per intercettare. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Giorgis, Pd, è l’artefice della riunione di maggioranza convocata in tutta fretta e che alla fine partorisce il compromesso: «I risultati delle intercettazioni possono essere utilizzati in procedimenti diversi da quelli nei quali sono stati disposti, salvo che risultino indispensabili per l’accertamento dei delitti per i quali è obbligatorio l’arresto in flagranza, e dei reati» che sono intercettabili secondo il codice di procedura penale.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Labate Tommaso 
Titolo: «Ecco le mie condizioni» Renzi pronto allo strappo E incassa due nuovi arrivi
Tema: Scontro Renzi – Conte

«Ma io, da perdere, che cosa ho? Sai, uno dice “stai al cinquanta per cento e se fai questo o quello rischi di finire al cinque”. Io ci sto già, al cinque». Questo pensiero, confessato a voce alta agli amici più stretti, non l’ha mai abbandonato negli ultimi giorni. Giorni in cui si pensava che il suo fosse un bluff improntato al tatticismo più esasperato senza neanche uno straccio di strategia. E invece la strategia, in testa, Matteo Renzi ce l’ha sempre avuta. Una missione ancora impossibile, mandare a casa Giuseppe Conte e sostituirlo con un esponente del Pd o anche del M5S. Tutto per cancellare dalla cartina geografica di Palazzo Chigi l’avvocato pugliese, avversario temuto soprattutto per i sondaggi di popolarità sempre molto alti e per quelle voci di una lista Conte che nello scacchiere elettorale complicherebbe ulteriormente la strada di Italia viva. Da questa sera, quando si siederà sulla poltroncina bianca di Porta a Porta, tutto sarà tolto dal «dietro le quinte» e portato sul proscenio. A meno di colpi di scena dell’ultimo secondo, figli di una trattativa tra ambasciatori che continuerà anche questa mattina, di fronte a Bruno Vespa Renzi servirà la sua mozione di sfiducia al presidente del Consiglio. Fingerà di tendergli una mano, subordinando la rinnovata adesione di Italia viva alla maggioranza a condizioni improponibili, tanto per lui quanto per il M5S. Il ritiro del ddl sulla prescrizione, ovviamente.
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Testata:  Stampa 
Titolo: Retroscena – Governo, Conte sfida Renzi: lo aspetto in Parlamento – Conte: “Renzi decida se sta dentro Oppure ci vediamo in Parlamento”
Tema: Scontro Renzi – Conte

Andare in Parlamento, come ha fatto già una volta affrontando Matteo Salvini e denudare il proprio sfidante in Aula davanti a tutta Italia. Questa volta però il presidente del Consiglio potrebbe misurarsi con un voto di fiducia nel tentativo di blindare l’esecutivo e l’Agenda 2023. Se finirà così anche con Matteo Renzi lo si comincerà a capire già oggi pomeriggio, quando le agenzie batteranno le anticipazioni della puntata di Porta a Porta. In quel momento, mentre Renzi dirà quello che ha annunciato essere un chiarimento per il prosieguo della legislatura, Conte farà di tutto per farsi trovare a lavoro. «Perché io non mi lascio distrarre o impressionare dagli scartamenti e dalle continue schermaglie di Italia Viva». L’elenco che ha appuntato Conte è lungo: dalla sfiducia minacciata al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ai continui riferimenti («provocazioni») alla sua possibile sostituzione da premier. Il capo del governo percepisce i tormenti dei renziani e lo fa sapere alle ministre con le quali continua a parlarsi: «Interrogatevi al vostro interno e valutate se volete proseguire con spirito di collaborazione. Ben venga se Italia Viva deciderà di proseguire in questa direzione con rinnovato entusiasmo».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Agrippa Angelo 
Titolo: Salvini, la partita del Sud (e delle piazze)
Tema: Lega

Un appello alla società civile perché si impegni in politica, «evitando – spiega – di delegare sempre agli altri le soluzioni dei problemi di Napoli e della Campania, soprattutto di chi ha rubato i vostri voti per decenni». E un esempio da seguire: quello dell’ex rettore dell’Università di Salerno, Aurelio Tommasetti: «E’ il nostro responsabile del programma per le elezioni regionali. Ha scelto di militare nella Lega. Direte: è un matto o è un visionario. No, è soltanto da apprezzare». Insomma, più di una promozione per l’economista napoletano, già candidato senza successo alle ultime elezioni europee e ora in corsa perle Regionali. Il segretario della Lega Matteo Salvini arriva nella centralissima via Toledo di Napoli presidiata dalle forze dell’ordine per contenere le contestazioni dei centri sociali. I momenti di tensione con i manifestanti gli fanno dire che «di certo non è colpa mia se Napoli e la Campania si ritrovano un sindaco e un governatore che non hanno saputo amministrare. Anzi – si corregge – il presidente della Regione Vincenzo De Luca sarà pure simpatico, ma purtroppo invece di divertirci con lui al baro in pizzeria gestisce la sanità più disastrata d’Italia».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Maddalena Marcello 
Titolo: Prescrizione pretesto per litigare
Tema: Prescrizione

Nella relazione presentata in occasione dell’ultima inaugurazione dell’Anno giudiziario, il Presidente della Corte di cassazione, parlando dell’ormai famoso problema della prescrizione dei reati nel corso del procedimento penale, ha sottolineato come gli eventuali effetti della legge n. 3 del 2019 (c.d. «legge spazzacorrotti», in base alla quale, una volta intervenuta la sentenza, di condanna o di assoluzione, di primo grado, vi sarebbe la definitiva sospensione del corso della prescrizione, con la conseguenza che non vi potrebbero più essere declaratorie di estinzione del reato per intervenuta prescrizione) cominceranno a verificarsi «non prima di cinque anni, tale essendo il termine di prescrizione per i reati contravvenzionali puniti in modo meno grave». Se ciò è vero, come è vero, stupisce allora che questo tema sia diventato talmente urgente e fondamentale da risultare addirittura decisivo per le sorti dell’attuale governo e dell’intera legislatura, come se improvvisamente sia venuto a mancare il tempo per qualsiasi ulteriore riflessione.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Tucci Claudio 
Titolo: Irpef, altolà dell’Inps: con il taglio al cuneo difficile fare la riforma – Riforma Irpef, altolà dell’Inps «Difficile con il taglio al cuneo»
Tema: Riforma del fisco

La riforma dell’Irpef rischia di “incagliarsi” sul taglio del cuneo. Almeno è quello che pensa il presidente dell’Inps, ed economista, Pasquale Tridico, che ieri in audizione dinnanzi alla commissione Finanze del Senato – dove è in corso l’esame del Dl n. 3 del 2020 – ha detto, a chiare lettere, che la scelta del governo di un intervento di riduzione della pressione fiscale “a due vie”, rafforzamento bonus Renzi più nuova detrazione, a vantaggio di circa 16 milioni di lavoratori con redditi fino a 40mila euro, finisce per mobilitare, a regime, una mole ingente di risorse, intorno ai 16 miliardi di euro, considerando anche il bonus 80 euro (per l’esattezza, 7,1 miliardi per il “super bonus”, 9 miliardi cita per gli 80 euro introdotti nel 2015). Una cifra, complessiva, che, sempre a detta del numero uno dell’Inps, risponde peraltro a criteri e meccanismi di funzionamento molto diversi rispetto all’attuale sistema fiscale Irpef. A patto, ovviamente, che si vogliano mantenere, anche nel 2021, le stesse somme che verranno corrisposte ai lavoratori con il decreto-legge a partire dal prossimo 1° luglio. Di qui l’invito di Tridico a tecnici e Ragioneria generale dello Stato a «gestire molto bene» questo passaggio per evitare «sperequazioni e distorsioni». Il tema è delicato; e dal Mef, Marco Leonardi, consigliere economico del ministro Roberto Gualtieri, ha subito difeso il Dl n3: «È un primo passo, certo. La riforma dell’Irpef sarà totalmente addizionale al taglio del cuneo, completando l’operazione di riduzione della pressione fiscale a vantaggio delle persone».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio 
Titolo: Mef: aumenti medi di 1.500 euro
Tema: Riforma del fisco

Per il reddito medio disponibile quest’anno si prevede una crescita del 2,2%, il prossimo anno del 2,7%, pari a un incremento di oltre 1.500 euro rispetto al 2019, quando si attestava poco sopra i 23mila euro. Nella relazione sul benessere equo e sostenibile (Bes) che il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha inviato al Parlamento si stima l’impatto sui redditi della manovra di bilancio, con misure come la riduzione del cuneo fiscale, i rinnovi contrattuali, le assunzioni nella Pa, le risorse per gli investimenti e le misure per la famiglia, come il potenziamento del bonus asili nido e l’istituzione di un assegno universale dal 2021. Gualtieri ha sottolineato come dal contrasto all’evasione fiscale che ammonta a 109 miliardi, sono state recuperate risorse per ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. Nelle audizioni in commissione Finanze del Senato i sindacati hanno ribadito la richiesta di estendere anche alla fascia di redditi tra 28mila e 40mila euro il taglio strutturale del cuneo fiscale, con l’impegno da inserire nel Def che sarà presentato dal governo entro il 10 aprile. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno confermato il giudizio positivo sull’intervento di riduzione del differenziale tra lordo e netto delle buste paga tutto a vantaggio dei lavoratori, purché rappresenti un primo passo in direzione della riforma complessiva dell’Irpef, che produca vantaggi anche a incapienti e pensionati. «La nuova no tax area di fatto per l’Irpef arriva al reddito di 12.510 euro» ha fatto notare Gianna Fracassi (Cgil) ma «viste le modalità di erogazione del beneficio, tale soglia non sarà valida per le addizionali locali. La riforma del fisco dovrà tenere conto anche del raccordo tra fiscalità nazionale e fiscalità degli enti locali».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Davi Luca 
Titolo: Messina: «Con Intesa-Ubi nasce un campione europeo nei ricavi» – Il piano Intesa-Ubi per creare un gigante da 1.100 miliardi
Tema: Intesa-Ubi

Un’offerta studiata nei minimi dettagli a partire da Natale scorso che ha visto un’accelerazione negli ultimi giorni. E che è destinata a cambiare la geografia del credito in Italia, rafforzando il ruolo di Intesa Sanpaolo: si prospetta la creazione del terzo gruppo in Europa per capitalizzazione (48 miliardi) dietro Bnp Paribas e Santander, il settimo gruppo per ricavi operativi netti, con circa 21 miliardi complessivi. E quanto a masse gestite, sul tavolo c’è un colosso da 1.100 miliardi di euro di attivi. Ca’ de Sass sorprende il mercato con un progetto che prevede l’offerta volontaria di scambio carta contro carta su Ubi, terza realtà italiana per capitalizzazione e quarta per attivi. L’offerta varata nella serata di lunedì, non ostile ma neanche concordata, valorizza Ubi 4,9 miliardi, ovvero il 28% in più rispetto ai valori di venerdì 14 febbraio. E subito il mercato ha apprezzato la proposta, facendo allineare il prezzo dell’ex popolare a quello dell’offerta, con un balzo del 23,55%. Buona anche la performance di Intesa, in progresso del 2,3%. Segnali che la “creazione di valore” prospettata da Ca’ de Sass c’è. Ora si tratta di capire se è sufficiente a raccogliere l’adesione da parte della maggioranza degli azionisti di Ubi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Casadei Cristina 
Titolo: Il risiko bancario – L’occupazione. Uscita per 5mila ma assunzione per 2.500 giovani – Altri 5mila addetti in uscita, ma ci sono 2.500 assunzioni
Tema: Intesa-Ubi

Cinquemila uscite. Volontarie. Duemilacinquecento assunzioni di giovani. Una prima valutazione prudenziale porta a riassumere con questi numeri l’impatto sull’occupazione dell’acquisizione di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo. Se il piano andasse in porto, il contatore delle uscite di lavoratori dalle banche, in un paio di mesi, farebbe già superare le 11mila: 6mila di UniCredit, 5mila del nuovo gruppo Intesa Sanpaolo Ubi. Ci sono poi le code dei piani di Mps, Bper, Bnl, mentre manca ancora all’appello il Banco Bpm che alzerà il velo sul piano a inizio marzo. I numeri dell’operazione Intesa Ubi, però, calzerebbero perfettamente con il patto per l’occupazione, lanciato dai sindacati all’inizio di quest’anno, all’indomani della firma del contratto collettivo nazionale del credito. L’operazione ha però colto di sorpresa i sindacati e la loro valutazione unitaria, ieri, è stata moderatamente ottimistica: «Le nostre organizzazioni sindacali vigileranno attentamente su tutte le dinamiche occupazionali, organizzative e gestionali che riguarderanno le lavoratrici e i lavoratori. Valuteremo esclusivamente i fatti».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Pica Paola 
Titolo: La mossa di Intesa piace ai mercati Tiepidi i soci Ubi – «Con l’operazione Intesa Sanpaolo-Ubi un campione più forte in Europa»
Tema: Intesa-Ubi

«Se gli azionisti di Ubi ci diranno di sì parteciperanno alla costruzione di un vero campione di scala europea. Per utili, il terzo gruppo dell’eurozona». E’ chiara la via tracciata da Carlo Messina. Il manager che vuole rimettere in moto il sistema piegato dagli anni di crisi. Il suo progetto è acquisire attraverso un’offerta pubblica di scambio Ubi, quarta banca italiana. Il piano in gestazione da un mese risponde alla chiamata Bce sulle aggregazioni. E presso la Vigilanza l’operazione sarebbe stata accolta bene. Dice Messina: «Siamo i primi a lanciare il processo di consolidamento europeo e siamo anche i primi a prendere una decisione difficile. Credo che sia motivo d’orgoglio per questo Paese un’azienda capace dl muoversi prima degli altri e in un momento in cui di decisioni non se ne prendono molte». La percezione del rischio Italia «è totalmente esagerato», sostiene. «Lo spread non rappresenta la forza delle famiglie e delle imprese italiane». Mille miliardi Ubi, guidata da Victor Massiah e presieduta da Letizia Moratti, «è bene amministrata» con una vocazione alla sostenibilità che la rende culturalmente affine alla stessa Intesa Sanpaolo, come tiene a sottolineare il presidente di quest’ultima Gian Maria Gros Pietro nel corso di un’ affollata conferenza stampa convocata nel quartiere generale milanese, la Ca’ de Sass. Messina intende fare di Intesa la «più importante banca a impatto sociale del mondo» e vede nell’apporto di Ubi una spinta ulteriore verso obiettivi di responsabilità sociale condivisi dal grandi azionisti come le Fondazioni Compagnia di San Paolo e Cariplo e tra gli altri i fondi americani di BlackRock.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  De Rosa Federico – Massaro Fabrizio 
Titolo: Via alla partita dei riassetti nazionali Le scelte di Banco Bpm e Montepaschi
Tema: Intesa-Ubi

L’effetto più immediato della mossa di Intesa Sanpaolo, a detta di molti, è aver aperto ma anche immediatamente congelato il risiko bancario, almeno per il momento. L’offerta pubblica di scambio lanciata a sorpresa lunedì notte su Ubi ha coinvolto ben tre dei quattro-cinque potenziali protagonisti delle aggregazioni bancarie, ovvero Bper, Unipol e la stessa Ubi, lasciando il quarto, Banco Bpm, con un bel dilemma. Mentre sullo sfondo resta Mps, i cui destini sono ancora tutti da definire. L’istituto di Piazza Meda, appena reduce da tre anni di cantiere post-fusione (quella tra la milanese Bpm e il veronese Banco Popolare era stata la prima aggregazione sotto la nuova Vigilanza Unica Bce, allora guidata dalla francese Daniele Nouy), sembrava la sponda naturale di un’integrazione con Ubi. I due ceo, Giuseppe Castagna e Victor Massiah, si sono anche più volte seduti al tavolo ma senza trovare l’accordo. Ora Banco Bpm perde una importante chance strategica. Si vedrà il prossimo 3 marzo – alla presentazione del piano industriale – come risponderà alle sirene del risiko. Anche perché, per essere polo aggregante, servono prede. Ma di dimensione adeguata al momento non ce ne sono
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Netti Enrico 
Titolo: Nella seconda metà 2019 frena la spesa delle famiglie
Tema: Consumi

II rallentamento della spesa domestica delle famiglie quasi azzera la buona performance (+1,1% su base tendenziale) registrata nel primo semestre dello scorso anno. Così il 2019 si chiude con una spesa complessiva che supera di poco gli 81 miliardi mentre la crescita dello scontrino è quasi azzerata, con un incremento di soli quattro decini di punto sul 2018. Le vendite sono state sostenute da un incremento della spesa per i prodotti del largo consumo confezionato (+1,9%), le bevande (+1,7%) rispetto ai generi alimentari (+0,2%). Una evoluzione legata anche ai nuovi stili di consumo come l’home delivery. È’ quanto emerge dall’ultimo panel Ismea Nielsen che tra le altre cose segnala un’ulteriore contrazione degli acquisti dei prodotti freschi sfusi. Carne, prodotti ittici e frutta rappresentano più della metà dell’offerta “sfusa” mentre tra le altre filiere il prodotto confezionato vale circa i tre quarti dell’offerta. Stili di comportamento che vengono replicati in maniera più o meno ovunque lungo la penisola.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picco Nicoletta 
Titolo: Boccia: «Occorre reagire al rischio di recessione»
Tema: Confindustria

Reagire senza indugi di fronte al rallentamento dell’economia e al pericolo di una recessione italiana nel 2020, una previsione arrivata l’altro ieri dalla banca d’affari giapponese Nomura. «Sono stime possibili», ha commentato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, aggiungendo alcune considerazioni: «abbiamo già un Sud in fase recessiva, una Germania che rallenta. È possibile che anche in relazione all’andamento di un settore importante come l’automotive si possa avere un effetto recessivo», ha continuato Boccia. «Occorre una reazione, non attendere e non constatare». In questo scenario secondo il presidente di Confindustria la proposta del ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, di ridurre l’Ires per le imprese che rientrano in Italia «è un passo importante» nell’ambito di un Piano per l’Italia «Da tempo diciamo che il reshoring, cioè il rientro delle imprese, in Italia e in Europa diventa determinante». La strada da percorrere è «partire dai fondamentali dell’economia e da quanto hanno presentato per il Piano Sud per farlo evolvere in un Piano per l’Italia», ha aggiunto Boccia. Bisogna utilizzare le risorse disponibili, «spenderle quanto prima in modo da avere effetti importanti sull’economia reale». L’obiettivo
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  Cannavò Salvatore 
Titolo: Confindustria e Pd: 9 euro all’ora non saranno troppi? – Salario minimo, Pd e imprese all’assalto della soglia dei 9 euro
Tema: Salario minimo

Il M5S si dichiara né di destra né di sinistra, ma quando porta avanti battaglie di sinistra, come quella sul salario minimo, viene frenato proprio dalla sinistra. È quanto potrebbe accadere con la possibile mediazione sul salario minimo, proposta fortemente voluta dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, e dai 5Stelle in generale. La proposta Catalfo rinviava ai contratti collettivi di lavoro il riferimento alla paga oraria minima, stabilendo però una soglia base per tutte quelle prestazioni prive di copertura del contratto nazionale. Secondo l’Inps il 22% dei lavoratori si trovano in questa situazione. La soglia minima era indicata in 9 euro lordi l’ora, circa 1.000-1.100 euro netti al mese. In una grande città non basterebbero nemmeno per l’affitto di casa. Eppure quella cifra sembra enorme per un ampio fronte che vede compatte le imprese, quasi tutto lo schieramento parlamentare compreso il Pd, ma anche i principali sindacati che non vogliono una legge che vada a intaccare la loro esclusiva prerogativa sui salari dei lavoratori.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Frignani Rinaldo 
Titolo: Un italiano contagiato sulla nave bloccata – Un italiano contagiato sulla Diamond E scoppia il caso della nave in Cambogia
Tema: Coronavirus

Sarà l’ultimo dei passeggeri italiani a lasciare la Diamond Princess. E domani dovrà salutare la moglie, rimasta con lui in cabina, pur negativa ai test sul coronavirus: lei tornerà in Italia con un volo dell’Aeronautica militare con 20 connazionali e forse 35 stranieri, il marito invece dovrà aspettare di essere trasferito in bio-contenimento, proprio come è successo giorni fa per Niccolò, il 17enne di Grado portato via da Wuhan. II turista italiano, un 50enne, è infettato con altre 541 persone a bordo della nave da crociera nel porto giapponese di Yokohama. Un’incubatrice della malattia, secondo gli studiosi, da evacuare al più presto. Così come la Westerdam, alla fonda a Sihanoukville, nel sud della Cambogia, dove nei giorni scorsi oltre mille passeggeri sono stati autorizzati allo sbarco (600 sono tuttora bloccati in albergo a Phnom Penh, altri 400 sono stati dichiarati negativi) prima di scoprire che un’anziana americana, fino a poco prima fra loro, era affetta dal coronavirus. E forse anche il marito, che ha la polmonite. Ora sono ricoverati a Kuala Lampur, in Malesia. Su quella nave c’erano oltre 2mila persone, fra loro anche cinque italiani. In tre sono ripartiti da soli per l’Europa, insieme con altre 140 persone (è solo una stima, però).
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mensurati Marco – Tonacci Fabio 
Titolo: Contagio in crociera, l’italiano ha 72 anni “Sulla nave situazione fuori controllo” – In crociera con il virus
Tema: Coronavirus

Se alla fine di questa storia conteremo soltanto un contagiato tra i 34 italiani ancora a bordo della Diamond Princess, allora potremo considerarlo, paradossalmente, un bilancio positivo. Perché, al quindicesimo giorno di quarantena alla banchina di Yokohama, la nave da crociera è fuori controllo. «Nemmeno in Africa per Ebola ho avuto tanta paura di ammalarmi», dice a Repubblica un infettivologo giapponese che ieri ha avuto la possibilità di ispezionare ponti e cabine. Un racconto, il suo, allarmante, che spiega come e perché il numero dei contagiati della Diamond Princess (99 nuovi casi ieri per un totale di 544) continui a salire a ritmi vertiginosi. E che allunga un’ombra sulla gestione dell’emergenza da parte dell’armatore e delle autorità sanitarie giapponesi. Come detto, almeno un italiano ha contratto il Coronavirus. Si tratta di un crocerista 72enne che viaggia insieme con la moglie. Al momento dell’esame col tampone era asintomatico, né febbre, né tosse, eppure è risultato positivo. Questo ha complicato la missione di recupero a cui stanno lavorando da giorni l’Unità di crisi della Farnesina, i ministeri della Salute e della Difesa: dopo cinque ore di riunione al Comitato operativo della Protezione civile, cui hanno partecipato anche i ministri Di Maio e Speranza, è stato deciso di far partire nella notte da Ciampino un team di 14 medici con un Airbus della Presidenza del Consiglio. Arriveranno a Tokyo in giornata per effettuare il primo screening sanitario degli italiani della Diamond Princess.
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Testata:  Stampa 
Titolo: Coronavirus sulla nave Italiano isolato in casa a Sanremo – Coronavirus sulla nave da crociera Un italiano in isolamento volontario
Tema: Coronavirus

Il Coronavirus è bloccato nella baia giapponese di Yokohama, dove 3200 persone tra cui 454 contagiati pesano le ore a bordo della Diamond Princess, ma negli ultimi giorni potrebbe aver aperto un varco in Cambogia, quando gli oltre mille passeggeri della nave Westerdam sono scesi a terra senza aver effettuato quarantena né test. Tra loro ci sono tre italiani che, diversamente dagli altri ormai introvabili, sono stati rintracciati dal ministero della Salute. Pur in assenza di sintomi, una volta tornati in Europa, i tre si sono messi in isolamento volontario: uno al momento in Germania, uno in Slovacchia e l’altro nella sua casa di Sanremo (Imperia). Sebbene la quasi totalità dei decessi (1873) e dei contagi (73.335) resti circoscritta alla Cina continentale le tante domande della paura globale gravano sulle ancora poche risposte scientifiche. «Mentalmente è uno dei giorni peggiori. L’incertezza si sta accumulando» scrive su Twitter uno dei croceristi della Diamond Princess descrivendo la pressione del tempo sospeso.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  S.Car. 
Titolo: Allarme globale sulla carenza di farmaci
Tema: Coronavirus

Il timore aleggia almeno dall’inizio del mese ed è stato rilanciato ieri dal presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina, Joerg Wuttke: per gli effetti dell’epidemia da coronavirus, il mondo intero rischia di andare incontro a una carenza di farmaci. Tutto dipende dalla celerità con cui i problemi delle «supply chain» chimico-farmaceutiche saranno risolte, visto che in Cina si producono gran parte dei principi attivi essenziali per la produzione di una vasta serie di farmaci, dagli antibiotici agli antidolorifici, dalle medicine contro il diabete agli antiretrovirali per Hiv. In questo settore il ruolo della Cina è meno noto ma non meno fondamentale che per i settori tecnologico e automobilistico. Secondo Wuttke, le ultime misure draconiane prese da Pechino, come la quarantena obbligatoria per chiunque giunga dall’estero, stanno peggiorando i problemi delle catene produttive del valore, ostacolando l’arrivo di esperti che potrebbero aiutare la ripresa produttiva. Il problema rischia di investire direttamente l’Italia e far deragliare il «momentum» molto positivo delle nostre esportazioni in un settore in cui ci sono riconosciuti standard di eccellenza e dove la produzione è destinata all’export per circa l’85%: è dalla Cina che arrivano materie prime e prodotti intermedi che servono per produrre i principi attivi farmaceutici che vengono poi utilizzati nel prodotto finito.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Ca.Mar. 
Titolo: Parterre – Inchiesta Vaticano Perlasca indagato
Tema: Vaticano

Finora il suo nome non era stato coinvolto. Ma da ieri monsignor Alberto Perlasca è indagato dalla magistratura vaticana nell’ambito dell’inchiesta sugli investimenti finanziari e nel settore immobiliare della Segreteria di Stato – tra cui spicca quello di Sloane Avenue, Londra – che nell’ottobre scorso ha portato alla sospensione di cinque dipendenti della Curia. La Gendarmeria, su ordine dei pm pontifici, ha sequestrato documenti e pc nell’ufficio e nell’abitazione di Perlasca, 59 anni, a lungo capo ufficio amministrativo della Prima Sezione della Segreteria di Stato, dove si gestisce un tesoretto “storico” di circa 700 milioni tra immobili e liquidi, tra cui i flussi dell’Obolo di San Pietro. L’indagine è mirata a verificare la sussistenza di ipotesi di reati quali il peculato, l’abuso di autorità e la corruzione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pelosi Gerardo 
Titolo: Lavrov: tocca all’Onu stabilizzare la Libia
Tema: Libia

Dopo sette anni di sospensione, dovuta alla crisi ucraina, Italia e Federazione russa riprendono il formato 2+2 tra i ministri degli Esteri e della Difesa dei due Paesi. Lo fanno a Roma per concordare le prossime mosse necessarie a rendere stringente il cessate il fuoco in Libia (anche ieri violato da Haftar che ha bombardato una nave turca a Tripoli) ed un efficace embargo di armi alle due fazioni in lotta. Il capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov ha incontrato in mattinata per un breve saluto anche il premier, Giuseppe Conte prima del colloquio con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, mentre il ministro della Difesa di Mosca, Sergej Shoygu incontrava il suo omologo italiano, Lorenzo Guerini. Lavrov ha insistito molto sul ruolo che dovranno giocare le Nazioni Unite nella stabilizzazione della Libia; questo nell’ottica di evitare un eccessivo protagonismo europeo che metterebbe inevitabilmente Mosca e Ankara ai margini della crisi libica. Sul punto Lavrov è stato esplicito: «La missione europea per l’embargo di armi alla Libia – ha spiegato il ministro degli Esteri di Putin – non può essere vista come contraddittoria rispetto al Consiglio di sicurezza». Di Maio ha tuttavia riconosciuto il «ruolo chiave» che Mosca ha avuto prima e dopo Berlino per il dialogo tra le parti e come membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il responsabile della Farnesina ha chiarito che gli europei non entreranno in guerra al fianco di una parte o dell’altra ma vogliono solo far rispettare l’embargo delle armi
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Testata:  Stampa 
Titolo: Lavrov teme un ruolo Nato in Libia: missioni militari sotto ombrello Onu
Tema: Libia

Un incontro importante, quello di ieri a Roma tra i ministri di Esteri e Difesa di Italia e Russia, che segna il rientro in gioco di Mosca nelle grandi partite europee. I primi a dare il via libera sono stati i francesi – con l’imprimatur di Macron a Monaco, la ripresa dei vertici interministeriali a settembre e, indirettamente, con le dichiarazioni sulla Nato «in stato di morte cerebrale». «Non ci sono sfide globali senza la Russia», ha detto Di Maio in apertura della conferenza stampa a Villa Madama. Non sfugge la coloratura anti-americana che inevitabilmente assume oggi il dialogo con la Russia: più volte infatti, nei loro interventi, Sergej Lavrov e il suo collega della Difesa Sergej Shoygu hanno lanciato accuse all’amministrazione statunitense. In primo luogo sull’azione della Nato, colpevole di aver «rafforzato il fronte orientale delle alleanze in chiave antirussa». E poi sul trattato degli euromissili, che gli Usa hanno lasciato nel 2018: «Abbiamo proposto un nuovo accordo – ha detto Lavrov – ma gli Usa non lo ratificano, con conseguenze solo negative». Siamo favorevoli – ha detto al proposito Di Maio – a un rafforzamento della cooperazione sui temi ambientali, sullo sviluppo, sul controllo degli armamenti e del trattato di non proliferazione». Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, ha tuttavia ricordato l’importanza «di muoversi entro i binari Ue e Nato». La prudenza di Guerini è stata tuttavia messa in sordina dalla voce dei russi, che anche per quanto riguarda il fronte libico hanno ribadito la preoccupazione di un ingresso della Nato nell’area.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Titolo: In breve – Röttgen in campo per la presidenza Cdu
Tema: Germania

Candidatura a sorpresa di un parlamentare democristiano di lungo corso alla leadership della Cdu. A scendere in campo questa volta è stato Norbert Röttgen, presidente della Commissione Affari Esteri del Bundestag, centrista, con un profilo e buone relazioni internazionali. L’altro esponente Cdu ad aver finora esplicitato il suodesiderio di candidarsi alla guida del partito, aspirando quindi alla cancelleria, è Friedrich Merz, sorta di nemesi di Angela Merkel, vicino al mondo delle imprese e decisamente più a destra della cancelliera oltre che suo storico nemico. Altri nomi probabili sono quello del ministro della Salute Jens Spahn e del premier del Nordreno-Vestfalia, Armin Laschet, anch’esso compatibile con la linea centrista di Merkel e molto aperto al dialogo con i Verdi, ormai stabilmente seconda forza politica della Germania secondo i sondaggi Röttgen, ministro dell’Ambiente dal 2009 al 2012, poi silurato per la clamorosa sconfitta subita in Nordreno-Vestalia, ha subito detto che non avrebbe alcun problema a prendere a leadership mentre Merkel è ancora al governo, ma preme perché una scelta sulla leadership Cdu venga fatta al più presto, non oltre l’estate.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Olimpio Guido 
Titolo: Diplomazie – Svolta a Kabul? Verso l’accordo tra gli scontri
Tema: Afghanistan

Ad ascoltare le dichiarazioni la svolta in Afghanistan è vicina. I talebani dichiarano che entro fine mese sarà firmato un accordo di principio con gli Usa, in questi giorni si sta perfezionando la bozza. Gli americani mostrano cauto ottimismo mescolato agli avvertimenti sulle sfide future. La musica insiste su queste due note da settimane, dopo i colloqui in Qatar. Nel frattempo gli scontri continuano. E se è ovvio essendoci una battaglia, lo è un po’ meno davanti agli impegni dei contendenti. Per dimostrare buona volontà le parti hanno concordato un periodo di riduzione della violenza: una finestra temporale di una settimana che dovrebbe iniziare tra cinque giorni. Una sorta di prova in un teatro sempre complesso. Il Paese vive una guerra infinita, composta da fasi diverse, compresa quella scattata dopo l’intervento a guida Usa per sloggiare il regime pro-al Qaeda dopo l’11 settembre 2001. Il conflitto più lungo che Donald Trump e i suoi partner vogliono chiudere o quantomeno sperano di uscirne lasciando poi gli afghani a risolvere i loro guai. La volontà di andarsene si mescola alle incertezze. C’è chi teme un ritorno in grande stile degli eredi di Bin Laden, così come un trionfo totale degli insorti, già padroni di molte regioni.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Pompetti Flavio 
Titolo: Usa, Bloomberg avanza nei sondaggi oggi la prima sfida tv con gli altri dem
Tema: Usa – Primarie dem

A otto mesi dall’avvio del calendario dei dibattiti televisivi, e dopo due tappe delle primarie in altrettanti stati del nord, il partito democratico si prepara questa sera a dare il benvenuto sul palco di Las Vegas al candidato di pietra Michael Bloomberg, l’ultimo di ventisette a cimentarsi nell’avventura elettorale delle primarie; quello che finora è rimasto all’ombra dei comizi e delle apparizioni di fronte alla telecamere. Bloomberg è il più atipico dei politici progressisti, ma forse anche per questo è il più adatto a scompigliare l’impasse che si sta profilando all’interno del cartello degli antagonisti di Donald Trump per la poltrona della Casa Bianca. “Little Mike” nel gergo trumpiano, non ha chiesto permesso a nessuno prima di farsi avanti, esattamente come fece Trump nel 2015, ma a differenza di quest’ultimo sta usando esclusivamente i suoi soldi per finanziarsi. Ha cominciato ad investire in spot pubblicitari a tappeto nelle reti televisive, sul digitale e sui canali cavo. Ha speso finora più di 400 milioni di dollari, e il suo nome non è ancora apparso una volta sulle schede elettorali. Grazie a questo tsunami mediatico si è issato al secondo posto nei sondaggi nazionali con il 19% dei consensi, ancora lontano da un Sanders in fuga al 31%, ma ben in controllo del resto del plotone.
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