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SINTESI IN PRIMO PIANO – 2 gennaio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:
– Il discorso di fine anno del presidente Mattarella seguito da 10 milioni su tv e web: fiducia nel Paese e nei giovani
– Di Maio espelle Paragone dal M5S, Fioramonti pronto con il nuovo Gruppo
– La reazione del Papa strattonato da una fele, poi le scuse: «Ho perso la pazienza»
– Pubblico impiego: 60mila assunzioni in più nel triennio

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Arachi Alessandra 
Titolo: Mattarella seguito da 10 milioni su tv e web: fiducia nel Paese e nei giovani – «Spazio ai giovani e più fiducia» La spinta di Mattarella all’Italia
Tema: Fine anno, il discorso di Mattarella

Ha parlato senza avere la scrivania a far da barriera con il pubblico della televisione, una novità per il Quirinale. Il capo dello Stato nel suo discorso di fine anno è stato diretto e fiducioso, e ha disegnato un’Italia positiva, facendo leva sui nostri sentimenti migliori, invitandoci ad avere speranza e a ritrovare la fiducia. «L’Italia vera è altruista», ha detto Sergio Mattarella, ricordando, tra gli eroi di questa nazione, il sindaco di Rocca di Papa Emanuele Crestini e i tre vigili del fuoco di Alessandria, morti per salvare vite altrui. E l’astronauta Luca Parmitano, che ha ringraziato il Presidente: «Il suo augurio è uno sprone a fare meglio». Ha parlato guardando il bicchiere mezzo pieno, il presidente Mattarella, e per farlo ha allargato lo sguardo oltre le nuvole, con un’immagine dell’Italia vista dallo spazio, così da scoprire in questa diversa prospettiva che la nostra «vera identità è sinonimo di sapienza, genio, armonia, umanità».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Magri Ugo 
Titolo: Il messaggio di Mattarella premia l’Italia solidale E il centrodestra si divide
Tema: Fine anno, il discorso di Mattarella

Da come hanno reagito i politici, alcuni entusiasti e altri decisamente polemici, si capisce meglio quali corde il presidente della Repubblica è andato a toccare. Il suo messaggio di San Silvestro è piaciuto al premier, a Zingaretti, a Di Maio. Difatti Mattarella ha contrastato un certo disfattismo autolesionistico e ha cercato di trasmettere un senso di fiducia nel futuro, una speranza orgogliosa di rinascita nazionale che può diventare ossigeno anche per il governo, mai citato nei 15 minuti di discorso però incoraggiato tra le righe a osare di più, a darsi obiettivi di maggior respiro. Plauso convinto dai sindacati per i richiami alla «coesione sociale», per i riferimenti allarmati alle troppe crisi aziendali e al lavoro che manca. Soddisfatti gli ambientalisti per il clima piazzato in cima alle emergenze mondiali e in generale appagati tutti quei movimenti – tipo Sardine – dove si manifesta il nuovo protagonismo giovanile. Sulla sinistra, insomma, il messaggio ha funzionato a dovere. Sul versante opposto, invece, è accaduta una cosa imprevista. Berlusconi aveva già imparato a proprie spese che con il Colle è meglio non fare a botte, per cui si è sperticato nelle lodi; la stessa Meloni ha avuto l’astuzia di valorizzare i non pochi passaggi appetibili a destra. Viceversa Salvini ha reagito acido.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vecchio Concetto 
Titolo: 2020, il manifesto della giovane Italia – “Fiducia, giovani, futuro” L’Italia che vuole Mattarella
Tema: Fine anno, il discorso di Mattarella

Grande eco per il messaggio di Mattarella alla nazione, che ha incollato davanti alla tv oltre 10 milioni di italiani. L’accento è sulle nuove generazioni che hanno capito le sfide dell’ambiente e della globalizzazione: “La politica deve tenere viva la speranza”. Il discorso del capo dello Stato è anche un manifesto dedicato alle nuove generazioni. Alle quali vanno trasmesse «fiducia» e «responsabilità», ma allo stesso tempo «occasioni di lavoro correttamente retribuite». Un invito a spezzare la spirale perversa del precariato, di paghe spesso miserabili, che costringono anche i più bravi «a un esodo verso l’estero». È un elogio a tutto tondo della generazione Greta.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Pucci Emilio 
Titolo: Paragone espulso dal Movimento – Di Maio espelle Paragone Pronto il gruppo Fioramonti: si chiamerà “Eco”, ecco chi va
Tema: Espulsioni dal M5S

Arriva la mano dura di Luigi Di Maio sul tema delle restituzioni, ma non solo. I probiviri hanno espulso ieri Gianluigi Paragone, reo (tra le altre cose) di aver votato contro la lagge di bilancio. Il senatore sarebbe già pronto a traslocare con la Lega – questo il tam tam ma lui non conferma – insieme a un altro paio di grillini. Portando così i numeri della maggioranza a palazzo Madama ad appena +4. Paragone non dà indicazioni sul proprio futuro e intanto dice di non soffrire affatto. «Perché dovrei? Sono stato espulso dal nulla. Sono uno dei tanti espulsi da un movimento ormai asserragliato nel Palazzo. Quando perdi 2 elettori su 3, sei il nulla. E comunque non sono lo che ho tradito, è M5S che ha tradito se stesso, le sue idee e i suoi valori». Il movimento ha imboccato la linea dura anche sui rimborsi: «Chi non si metterà in regola verrà cacciato», la linea del capo politico che poi se la prende anche con chi non dà 1300 euro per la piattaforma Rousseau: «E’ una vergogna».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: M5S, Paragone espulso E Fioramonti parte con il nuovo gruppo
Tema: Espulsioni dal M5S

La lunga diretta di Luigi Di Maio affidata ieri alla sua pagina Facebook lascia prevedere per il 2020 un atteggiamento molto diverso. Anticipato, ieri sera, dalla mossa con cui i probiviri M5S hanno espulso senza appello il senatore Gianluigi Paragone. Mettendo tra le motivazioni il suo no alla legge di Bilancio, in difformità col gruppo e col resto della maggioranza. «Vorrei che i giornali che hanno tanto parlato delle mancate restituzioni di alcuni parlamentari – si è augurato nel suo video il capo politico del Movimento, minaccioso – dessero lo stesso rilievo ai provvedimenti che stanno per arrivare». Non solo quelli disciplinari. Ora in Senato c’è chi pensa a un gruppo “contiano”, come quello che avrebbe voluto fare l’ex ministro Lorenzo Fioramonti alla Camera. E chi potrebbe farsi tentare dalle sirene leghiste, come hanno già fatto Grassi, Lucidi e Urraro.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Parte la nuova prescrizione: stop dopo il primo grado Ma la battaglia non è finita
Tema: Riforma della giustizia

I renziani minacciano di sostenere Forza Italia per abrogare la legge, la Lega si prefigge di presentare un suo testo sulla materia in modo da cancellare quello della maggioranza, il Pd, in vista del vertice di governo del 7 gennaio, chiede garanzie su una riforma più organica altrimenti presenterà una sua proposta, gli avvocati sono in stato di agitazione di permanente e promettono battaglia, oltre ad esigere i dati reali sulla prescrizione dal ministero della Giustizia. Nel giorno in cui entra in vigore, scontenta quasi tutti e continua a suscitare polemiche la riforma-bandiera dei 5 Stelle che prevede che la sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado o il decreto di condanna. In sostanza, la prescrizione termina di decorrere a partire dal primo giudizio, senza fare alcuna distinzione, però, tra sentenza di condanna e sentenza di assoluzione.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Il retroscena – Una sfida anche per Conte Sopravvivere a gennaio e accelerare sul programma
Tema: Tenuta del governo

Primum vivere: ecco il buon proposito di Giuseppe Conte per il 2020. Sopravvivere a un gennaio «infernale», con un piano che Palazzo Chigi studia da settimane. Poi, già da febbraio, accettare la sfida che arriva dal Quirinale: fare di più, fare meglio, alzare l’asticella, fissare un’agenda che consenta di andare avanti prosciugando il sovranismo. Ecco il piano, allora. Il primo obiettivo del premier è evitare la spallata di Matteo Salvini. Durante le feste i segnali negativi non sono mancati, perché sul fianco destro del Movimento il rischio è sempre lo stesso: lo sgretolamento. La paura è che dopo l’espulsione di Gianluigi Paragone sancita ieri sera, altri dieci senatori si rivendano al segretario della Lega. Per questo, è già partita la controffensiva.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  L.De Cic 
Titolo: «Discarica, si cambia» Il dietrofront di Raggi che smentisce Grillo – «Discarica vicino a Malagrotta» Raggi sceglie e spacca i grillini
Tema: Discarica a Roma

II ribaltone sulla nuova discarica di Roma matura la sera di San Silvestro: fino al 30 dicembre in pole per il nuovo sito di smaltimento dell’immondizia dell’Urbe c’era Tragliatella, località nel XIV Municipio. Ora Raggi sceglie un luogo vicino a Malagrotta, Monte Carnevale. E spacca i grillini. Con pochi impianti; dalla fine di maggio la Capitale è in sofferenza. E tra due settimane chiude anche la discarica di Colleferro ministrativo che è anche il feudo elettorale di Raggi, che in questa circoscrizione abita e si è fatta le ossa politicamente.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Rogari Marco 
Titolo: Pubblico impiego: 60mila assunzioni in più nel triennio – Pa, 60mila posti da manovra e decreti
Tema: Assunzioni nel pubblico impiego

Nella Pa operazione “porte aperte” per almeno 6omila nuovi dipendenti nei prossimi tre anni. Dalle agenzie fiscali alla giustizia, dalla scuola agli uomini in mare delle Capitanerie di porto, l’industria del “posto fisso” si rimette in moto e mette a concorso, tra nuovi e vecchi “bandi” fatti rivivere con il milleproroghe, un nutrito pacchetto di assunzioni. Ben quattro i “veicoli” messi a disposizione per accedere a ministeri, enti e istituti scolastici: manovra, decreto fiscale collegato, decreto scuola e il proroga termini. Nel triennio 2020-22 il grosso dei nuovi ingressi arriverà dalla scuola: entro febbraio scatteranno i due bandi per assumere 48mila insegnanti. Il Milleproroghe tiene in vita anche una serie di misure di otto anni fa per potenziare le assunzioni nel comparto sicurezza-difesa o negli enti pubblici: si prevede che debbano essere coperti circa i 50mila posti fissi destinati a restare vacanti nella Pa. Se nel pubblico impiego si assume, nel privato il mercato del lavoro vive una stagione complicata: 160 i tavoli di crisi aperti al ministero dello Sviluppo, che interessano oltre 200mila lavoratori, di cui 60mila a rischio di perdita del posto; ma anche 20 aree di crisi industriale complessa (coinvolti 70mila lavoratori).
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Tucci Claudio 
Titolo: Cuneo fiscale, nel decreto tre vie per aumentare le retribuzioni nette – Taglio al cuneo fiscale, pronto il testo del decreto: tre fasce per gli aumenti
Tema: Aumenti ai dipendenti

Prende corpo l’operazione taglia-tasse per i lavoratori dipendenti da luglio: tre le fasce per gli aumenti. Il ministro Gualtieri stringe i tempi: al via il confrontoconi sindacati L’obiettivo è dare 500 euro in più nelle buste paga nei sei mesi dell’anno, mille euro nel 2021. La novità è l’estensione degli 80 euro a chi dichiara tra 26.600 euro e 35mila. Lo strumento utilizzato sarà la detrazione fiscale. Al momento restano esclusi gli oltre 4 milioni di contribuenti che rientrano nella no tax area, vale a dire coloro che hanno redditi fino a 8.000 euro l’anno; per costoro, tuttavia, sono già operative una serie di agevolazioni, compreso il reddito di cittadinanza.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Enr.Ma. 
Titolo: Autostrade, si riapre il caso – Autostrade, Di Maio riparte all’attacco Ora la revoca delle concessioni»
Tema: Revoca concessioni autostradali

Luigi Di Maio apre l’anno all’insegna della battaglia per revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia. Dopo che nel decreto legge Milleproroghe è stata inserita una norma che taglia l’eventuale rimborso dovuto alla società, «finalmente si avvia un percorso – sostiene il capo dei 5 Stelle – per alcune infrastrutture italiane, ma anche in generale, che ci permetterà di revocare le concessioni ai Benetton. Chi si è scandalizzato perché è crollato il titolo Atlantia, non lo ha fatto quando è crollato il ponte Morandi». E la «retorica» che si perdono i posti di lavoro è «una sciocchezza», perché i lavoratori saranno tutelati, piuttosto «si perdono i profitti dei Benetton ed è giusto». In realtà, una decisione ancora non è stata presa e il governo si muove come un equilibrista sul filo. In bilico tra la revoca della concessione e i contatti dietro le quinte che comunque vanno avanti con Aspi, la società del gruppo Atlantia che gestisce 3 mila chilometri di rete autostradale, per evitare la revoca e l’aspro contenzioso legale che ne deriverebbe, oltre che il rischio fallimento della stessa Aspi.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Autostrade, ora il Pd si allinea ai grillini “Via la concessione” – Concessioni, anche il Pd perde la pazienza L’addio a Autostrade nel dossier De Micheli
Tema: Revoca concessioni autostradali

Entro due settimane il ministro dei Trasporti Paola De Micheli chiuderà il dossier su Autostrade. Dentro ci saranno i report sulle manutenzioni, i procedimenti giudiziari aperti e i pareri dell’Avvocatura sui contratti stipulati con la società della famiglia Benetton. Sulla hase di quello che ci sarà scritto, ad un anno e mezzo dal crollo di Ponte Morandi, il Consiglio dei ministri potrà prendere una decisione. Giuseppe Conte sta monitorando passo dopo passo la procedura, eppure non è affatto sicuro della piega che prenderanno gli eventi. Tra Luigi Di Maio che continua a pressare gli alleati per revocare le concessioni e Matteo Renzi che frena, era il Pd ad aver trovato un possibile punto di caduta, mala sera del 30 gennaio sui precari equilibri politici è crollata una parte del soffitto di una galleria dell’autostrada ligure A26.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sensini Mario 
Titolo: Scontrini, tasse, bonus Cosa cambia nel 2020
Tema: Tasse, le novità del 2020

Il 2020 sarà molto diverso dagli anni passati, almeno dal punto di vista delle tasse: è vero che non aumenta l’Iva, ed è previsto un taglio delle imposte sulla busta paga, ma saltano fuori almeno sei nuovi tributi, si stringono le maglie della flat tax, e il calendario delle scadenze fiscali viene completamente rivoluzionato. Da ieri, intanto, lo scontrino elettronico, partito a luglio del 2019 solo per i grandi esercizi, è diventato obbligatorio per tutti. Cambia anche il regime delle detrazioni fiscali, cioè quelle spese che possono essere scalate dalle imposte da pagare l’anno successivo. Dal 2021 saranno riconosciute solo le detrazioni tracciabill, dunque le spese fatte con una carta di credito, con il bancomat, con un bonifico bancario o con un assegno «non trasferibile». Per molti lavoratori che nel 2019 avevano assaporato la flat tax al 15% introdotta dal governo Lega-M5S, il sogno è già finito. Da quest’anno, con la stretta voluta dal nuovo esecutivo, molti di loro saranno di nuovo esclusi dal regime.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Amadore Nino 
Titolo: Fondi europei, in Sicilia bloccati 630 milioni – Fondi europei In Sicilia bloccati 630 milioni per strade, scuole e servizi – Fondi europei: in Sicilia bloccati 630 milioni per strade, scuole, servizi e innovazione
Tema: Fondi europei

In cinque anni le risorse destinate da Bruxelles per i Fondi territorializzati in Sicilia non hanno trovato sbocco perché i comuni interessati non sono in condizione di organizzare una programmazione di lungo periodo. Tanto che ora c’è chi chiede che vengano dirottate altrove ed è subito scoppiato lo scontro in un momento caldo per la programmazione regionale come quello di fine anno con tutti gli uffici impegnati a certificare il più possibile per non perdere risorse.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Verso la verifica: patto di Governo attuato al 14% – Patto di governo attuato al 14%
Tema: Bilancio del governo

Sulla giustizia la battaglia fra gli alleati di governo aspetta la fine della pausa natalizia per riaccendersi con progetti concorrenti su prescrizione e tempi dei processi. È uno dei termometri delle tensioni della maggioranza, che si avvia divisa alla verifica del programma di governo. Che dopo quattro mesi può colorare di verde solo quattro caselle su 29: le misure di finanza pubblica, con lo stop agli aumenti Iva, gli aiuti a famiglia e disabili e le politiche abitative con la stabilizzazione della cedolare secca per gli affitti sociali; la lotta all’evasione, con l’inasprimento delle pene peri reati tributari più gravi e con qualche incertezza sulla spinta ai pagamenti tracciabili; l’industria, con i nuovi incentivi ripensati anche per favorire piccole imprese e riconversione produttiva in chiave ambientale, e il cosiddetto «Green New Deal» con le risorse per gli investimenti pubblici e le regole per favorire quelli privati.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Cifoni Luca 
Titolo: Pensioni 2020, micro aumenti in arrivo – Pensioni 2020, micro aumenti 16 cent in più per due milioni
Tema: Aumento pensioni

Pochissimi euro di aumento mensile per tutti i pensionati e un ricalcolo che – per oltre due milioni di assegni – avrà il sapore della beffa, portando un beneficio ulteriore misurabile addirittura in centesimi. Intanto, grazie alla rivoluzione degli scontrini elettronici al via da ieri il governo conta di recuperare 1,2 miliardi di euro, ma il ministero dell’Economia teme che molti degli esercenti non saranno pronti.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Greco Andrea 
Titolo: Nel 2020 debito e politica terranno a freno Piazza Affari
Tema: Piazza Affari

Che 2020 sarà per i mercati globali? Un anno in cui si cercano atterraggi per non farsi male, dopo rialzi a doppia cifra nel 2019 borsistico, tra cui un +28% che Piazza Affari (riapre oggi) non vedeva dal 1998. La sensazione prevalente è incline a un altro anno positivo: ma non più da incorniciare. È come all’indomani delle feste più belle: gli investitori cercano spunti per continuare i brindisi. Alcuni li troveranno nelle politiche monetarie di Bce e Fed, viste rimanere ultra-accomodanti nell’anno. Altri verranno dai leader dei grandi Paesi, che contendono ai banchieri centrali la regia dei listini (altro che “mercati”): la firma che Donald Trump proverà a mettere a settimane sulla pace sui dazi Usa-Cina, come corollario alla sua probabile conferma alla Casa bianca tra 10 mesi, saprà rianimare gli scambi commerciali, e di conseguenza le quotazioni. Un altro puntello saranno i miliardi a centinaia profusi da Fed, Bce e altre banche centrali nel 2019 per favorire l’accesso al credito delle imprese (l’effetto è ritardato).
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina 
Titolo: Quota 100 addio
Tema: Quota 100

Quale futuro dopo quota 100? L’anticipo pensionistico a 62 anni e 38 di contributi – misura sperimentale del governo M5S-Lega – termina il 31 dicembre 2021. L’esecutivo attuale l’ha confermato, per non creare esodati. Ma la prossima manovra – tra nove mesi – dovrà decidere per tempo cosa fare per evitare lo scalone che si formerà a cavallo tra 2021 e 2022. Bastano piccole differenze anagrafiche e c’è chi si troverà a lavorare anche 7 anni in più. Ecco allora maturare un vasto consenso bipartisan per riformare una volta per tutte le pensioni, correggendo la Fornero. E consentendo un’uscita flessibile a 64 anni con 36 o 38 anni di versamenti (anziché 67 anni per la vecchiaia o 42 anni e 10 mesi con l’anticipata). Ma accettando il ricalcolo contributivo dell’assegno che dunque sarà un po’ più basso.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Accattoli Luigi 
Titolo: Il Papa strattonato perde la pazienza E poi chiede scusa – La reazione del Papa strattonato Poi le scuse: «Ho perso la pazienza»
Tema: Il Papa perde la pazienza e si scusa

Una donna prende la mano del Papa e lo strattona per tirarlo a sé martedì sera in piazza San Pietro. Francesco si libera dalla presa colpendo con la sinistra la mano predatrice. A rimedio di quel gesto di stizza, ieri all’Angelus ha chiesto scusa per il «cattivo esempio»: «La pazienza dell’amore: l’amore ci fa pazienti. Tante volte perdiamo la pazienza; anch’io, e chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri». Il fattaccio è accaduto alle 18,30 dell’altro ieri, mentre Francesco – come fa ogni anno in questa circostanza – salutava la folla che aveva assistito alla sua visita al presepe di piazza San Pietro. Casi simili erano capitati più volte, nelle udienze o nelle trasferte di questo Papa, facilitati dal fatto che Francesco vuole un contatto diretto con la folla. Una volta aveva gridato «non fare il prepotente» a un uomo che durante un’udienza in piazza San Pietro l’aveva tirato a sé come la signora dell’altro ieri.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Niola Marino 
Titolo: Il Papa: scusate se anch’io perdo la pazienza – Francesco come un divo e il diritto di avere delle umane debolezze
Tema: Il Papa perde la pazienza e si scusa

Non è la prima volta che il Papa venuto dalla fine del mondo è oggetto di manifestazioni d’affetto eccessivamente espansive. Tre anni fa, in Messico, aveva rimproverato un devoto che lo aveva letteralmente placcato rischiando di farlo cadere. «Non essere egoista», intimò al giovane che lo aveva afferrato con un desiderio di contatto fisico che ricorda molto da vicino il comportamento dei fan con le rockstar. Eppure, in quell’attaccamento amoroso, in quella sorta di corpo a corpo con il successore di Pietro, c’è qualcosa di profondamente spirituale e al tempo stesso di assolutamente carnale. Un corto circuito fra materiale e immateriale, tra la natura ieratica del corpo pontificale e la sua incarnazione terrena. Lo stesso corto circuito fra trascendenza e immanenza che tradizionalmente fa dei santi i campioni della Chiesa, delle autentiche star del sacro. E proprio per questa loro doppia natura, celeste e terrena, la devozione va spesso oltre i limiti canonici, quelli puramente spirituali ed assume connotazioni fortemente corporee.
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Testata:  Stampa 
Autore:  FRA. SEM. 
Titolo: Assalto all’ambasciata Usa: Trump manda i rinforzi – Assalto all’ambasciata Gli Usa mandano i rinforzi “Non lasceremo Baghdad”
Tema: Conflitto Usa-Iran

Le Forze di Mobilitazione Popolare (Hashd al-Shaabi), la coalizione di milizie paramilitari sciite pro-iraniane attive in Iraq, ordinano ai manifestanti di cessare le proteste davanti all’ambasciata americana a Baghdad, mentre gli Stati Uniti fanno arrivare nuove forze a presidio della sede diplomatiche e schierano altri 750 militari in Medio Oriente. È una rapida escalation di crisi quella a cui si è assistito negli ultimi giorni in Medio Oriente, in particolare dall’attacco condotto dagli Usa contro basi strategiche di Kataib Hezbollah, nei pressi del valico di al Qaim, a cavallo del confine con la Siria, che ha provocato la morte di almeno 25 combattenti e 55 feriti, come ritorsione all’attacco missilistico alla base di Kirkuk di venerdì scorso in cui è rimasto ucciso un contractor americano e ferite alcuni militari Usa. La reazione delle Unità di mobilitazione popolare (Pmu), l’ombrello a cui fanno capo le brigate sciite in Iraq vicine alle forze Quds dei Guardiani della rivoluzione islamica dell’Iran (tra cui Kataib Hezbollah) è stata l’avvio di una nuova fase che ha come obiettivo «la cacciata del nemico americano» dal Paese.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Semprini Francesco 
Titolo: Trump colpisce le milizie di Teheran L’Iraq è il cuore della “guerra tiepida”
Tema: Conflitto Usa-Iran

L’escalation registrata In Iraq è il capitolo più recente della guerra «tiepida» tra Stati Uniti e Iran che si trascina da quasi due anni. Ovvero da quando l’amministrazione di Donald Trump ha deciso di smontare il Joint Comprehensive Plan of Action, l’accordo sul nucleare iraniano, siglato nel 2015 dopo un lungo negoziato Onu. La decisione rispondeva alle nuove esigenze di politica internazionale degli Usa, arroccati, dopo l’insediamento di Trump, sulla triangolazione con Israele e Arabia Saudita e più in generale con il sodalizio con le potenze sunnite. L’obiettivo era quindi sfilarsi da un accordo che il presidente riteneva penalizzante per l’America e allo stesso tempo impedire il rafforzamento regionale di Teheran, iniziato con il ruolo svolto dalla Repubblica islamica nella lotta all’Isis, puntando alla riduzione dei suoi arsenali balistici e l’indebolimento interno attraverso le sanzioni. Washington l’ha definita la strategia della «massima pressione» e Teheran ha risposto con quella della «massima resistenza».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Farina Michele 
Titolo: Australia in fiamme Fuga verso il mare – L’Australia brucia, il rifugio è il mare
Tema: L’Australia in fiamme

Almeno 18 morti: gli incendi che divampano nella torrida estate australiana (40 gradi all’ombra) sono così potenti da generare loro stessi un sistema di venti impetuosi che li alimenta. Finora mille case e 5 milioni di ettari (275 volte la superficie di Milano) sono bruciati. La popolazione trova rifugio in mare. Sono migliaia gli accampati sulle spiagge. E sempre dal mare, vista la situazione difficile lungo le strade del Paese, arrivano gli aiuti. Le case sono assediate dalle fiamme, già diciotto le vittime. Polemica sui fuochi d’artificio di Capodanno: «Andavano annullati per rispetto». L’emergenza non rientra. Dopo la tenue rinfrescata di ieri, per il weekend è atteso un nuovo rialzo delle temperature intorno ai 40 gradi. Alla siccità di una primavera eccezionalmente secca ha fatto seguito una delle estati più calde che si ricordino.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Flores D’Arcais Alberto 
Titolo: Kim torna a minacciare il mondo “È finita la moratoria nucleare”
Tema: Le minacce di Kim Jong-un

Nel prossimo futuro il mondo sperimenterà una nuova arma strategica. Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha atteso il primo giorno del nuovo anno per lanciare la sua ennesima provocazione, annunciare al mondo la fine della moratoria sulle armi nucleari e accusare gli Stati Uniti di non rispettare i patti («si stanno comportando come dei gangster»). Alla fine di quattro giorni di incontri a porte chiuse con i leader del partito comunista e i capi militari in quella che l’agenzia del regime (Kcna) ha pomposamente definito la «quinta riunione plenaria del settimo comitato centrale del partito dei lavoratori della Ca rea», ecco arrivare il famoso «regalo di Natale» che una settimana fa il dittatore-satrapo aveva promesso a Trump e all’Occidente.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Livini Ettore 
Titolo: Macron non cede sulle pensioni I sindacati: adesso scioperi ovunque
Tema: Pensioni in Francia

Il presidente francese Emmanuel Macron tira dritto sulla riforma delle pensioni («andrà in porto, è un progetto di giustizia e progresso sociale», ha detto nel suo discorso di fine anno) e i sindacati promettono di inasprire le agitazioni che da 28 giorni paralizzano i trasporti nel paese. «Dal 6 gennaio abbiamo bisogno di scioperi ovunque», ha detto Philippe Martinez, leader della potente Cgt. Primo appuntamento: il blocco per tre giorni delle raffinerie per provare a bloccare il traffico su strada. Obiettivo finale: costringere il governo a ritirare il progetto che prevede la creazione di un sistema previdenziale «in cui tutti hanno gli stessi diritti» – come ha detto Macron a San Silvestro – rottamando i 42 “regimi speciali” che consentono a molte categorie esposti a mestieri più o meno usuranti un ritiro anticipato.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  … 
Titolo: Capodanno in piazza, scontri e 400 arresti a Hong Kong
Tema: Capodanno a Hong Kong

Una notte di scontri con lancio di lacrimogeni e 400 arresti ha concluso la prima giornata del 2020 a Hong Kong, dove più di un milione di persone ha manifestato per la democrazia. La manifestazione è stata sospesa nel tardo pomeriggio di ieri su ordine del capo della polizia Deng Ping-Johnson, quando sono scoppiati i primi tafferugli a metà del percorso verso il cuore di Central, il distretto degli affari dell’ex colonia britannica. Secondo testimonianze dei manifestanti su Twitter, ad accendere la miccia della tensione sono stati agenti in borghese che hanno fermato alcuni rivoltosi accusati di distruzione di beni.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Livini Ettore 
Titolo: Una banda o una gang Mistero sull’evasione dell’ex boss di Renault
Tema: Mistero sull’evasione dell’ex capo di Renault

«È scappato nascosto nella custodia di un contrabbasso di una finta band di canti gregoriani». «No è stato esfiltrato da un gruppo paramilitare e trasferito dal Giappone al Libano con due jet privati, viaggiando da aeroporti minori per sfuggire ai controlli». A 48 ore dal suo arriva a Beirut, l'”evasione” di Carlos Ghosn ha già i contorni hollywoodiani di un thriller dove la fantasia («la storia della band è fiction pura», dice la moglie Carole) supera la realtà. Unica certezza: grazie a un’operazione da 007, l’ex numero uno di Renault-Nissan è sfuggito alla giustizia nipponica che lo accusa di aver accumulato un tesoretto di decine di milioni in nero coni soldi della casa automobilistica. E dopo 130 giorni di carcere e 7 mesi ai domiciliari è svanito nel nulla il 30 dicembre dalla casa dove viveva nella capitale giapponese, eludendo i poliziotti e le guardie pagate da Nissan per tenerlo sotto controllo.
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