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SINTESI IN PRIMO PIANO – 2 marzo 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Elezioni suppletive Camera: vince Gualtieri;
– Coronavirus: firmato il Decreto, nuove misure urgenti;
– Ue: per l’Italia più flessibilità sui conti;
– Le misure economiche contro il Covid19;
– Nuovo esodo sirano al confine greco;
– Israele di nuovo al voto.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fiaschetti Maria_Egizia – Spadaccino Maria_Rosaria 
Titolo: Il ministro Gualtieri vince nel seggio di Roma lasciato da Gentiloni
Tema: Elezioni suppletive Camera

Vince con un netto margine di vantaggio sugli sfidanti Roberto Gualtieri, responsabile dell’Economia, candidato del centrosinistra alle elezioni suppletive nel collegio uninominale Lazio 1 alla Camera (alle 23 di ieri ha votato soltanto il 17,66% degli aventi diritto, 32.880 romani su 186.234), che andrà a ricoprire il posto lasciato vacante dall’ex premier Paolo Gentiloni, nominato commissario europeo agli Affari economici. Il ministro dem supera il 62% dei consensi nella circoscrizione che comprende numerosi rioni della Capitale, storici baluardi del centrosinistra: «E’ un successo che premia la coalizione – le sue parole a scrutinio quasi concluso -, una vittoria che rafforza il governo». L’avvocato Maurizio Leo, schierato dal centrodestra (in quota FdI) si ferma al 26,8%. Terza, al 4,36%, la Cinque stelle Rossella Rendina. Tra i primi a esultare per il risultato – il trend è palese già a metà delle sezioni scrutinate – è il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: «Bravo Roberto, un’altra vittoria. L’alleanza funziona, da un po’ si è tornati a vincere. Grazie a tutte e a tutti coloro che hanno creduto e combattuto in una situazione difficile. E non finisce qui!». Si congratula con il collega anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: «I cittadini di Roma centro hanno scelto competenza, passione e impegno. E hanno votato la persona giusta per sostenere la loro città».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  d’Albergo Lorenzo 
Titolo: Gualtieri il vincitore delle elezioni a Roma Alle urne solo il 17,6%
Tema: Elezioni suppletive Camera

Il collegio del centro di Roma non tradisce il centrosinistra. E Roberto Gualtieri, il ministro dell’Economia del governo giallorosso candidato dalla coalizione guidata dal Pd, punta deciso verso lo scranno lasciato libero da Paolo Gentiloni, l’ex premier in quota dem nominato commissario europeo agli Affari economici. Sono queste le prime indicazioni in arrivo dallo spoglio delle suppletive della capitale. Elezioni straordinarie, in tutti i sensi. Anche per quanto riguarda l’astensionismo. Tra l’allerta per il coronavirus, i blocchi della domenica ecologica e il maltempo, alla fine ha votato soltanto il 17,6% degli aventi diritto. Alla chiusura dei seggi, dati alla mano, alle urne si sono fatti vedere solo 32.880 elettori su 186.234. Le prime sezioni scrutinate danno Gualtieri in testa, ben oltre il 50% delle preferenze. Insomma, a distanza di sicurezza sia dal meloniano candidato dal centrodestra, Maurizio Leo, che dallà grillina Rossella Rendina. Un risultato consolidato minuto dopo minuto, fino a scatenare il commento del segretario del Pd, Nicola Zingaretti: «Bravo Roberto. Un’altra vittoria, con un grande scarto. L’alleanza funziona, da un po’ si è tornati a vincere. Grazie a tutte e tutti coloro che ci hanno creduto e che hanno combattuto in una situazione difficile. E non finisce qui».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Gentili Alberto 
Titolo: Intervista a Roberto Gualtieri – «Capitale da rimettere al centro dell’agenda» – «Rimetteremo la Capitale al centro delle scelte dell’agenda di governo»
Tema: Intervista a Roberto Gualtieri

«Se dovessi vincere, non sarebbe un riconoscimento solo per me ma per tutto il governo». Il ministro dell’Economia che viene eletto sarebbe un’ottima notizia per l’intero esecutivo. Chiuso nel suo studio nel comitato elettorale di via dei Cerchi, Roberto Gualtieri a spoglio appena cominciato non si sbilancia. Ma neppure sottovaluta l’importanza di un possibile risultato positivo nel collegio del Centro della Capitale. Sei dati definitivi dovessero certificare il successo contro l’esponente di Fratelli D’Italia. Maurizio Leo, per Gualtieri «sarebbe una vittoria anche per il Pd, per il segretario Zingaretti che ha voluto questa candidatura in un seggio simbolico», commenta al telefono il ministro dell’Economia. Tanto più perché a suo sostegno si è rivelata «granitica» l’alleanza di centrosinistra. «Un’unità che comunque vada a finire deve essere presa ad esempio per il futuro». E perché, a causa dell’epidemia da coronavirus che l’ha tenuto impegnato in decine di vertici di governo, Gualtieri non ha potuto dedicare il tempo che avrebbe voluto alla campagna elettorale.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: Musei, chiese e ristoranti la regola del metro di distanza
Tema: Decreto su Covid19

Una giornata dl riflessione e di discussioni, con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha provato a mediare tra le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico e le richieste di governatori e amministratori locali. Alla fine, il decreto della presidenza del Consiglio è stato firmato e ha assunto una forma più complessa, con ulteriori differenziazioni per territorio e con un tentativo di uniformare le linee di azione che sta già provocando polemiche. Perché si prevede che «non possono essere adottati e sono inefficaci» le ordinanze dei Comuni dirette a fronteggiare l’emergenza che siano «in contrasto con le misure statali». Quanto basta per far infuriare il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, secondo la quale la norma «è una grave violazione del potere attribuito al sindaci che mai come in questo caso dovrebbe essere rispettato». L’Italia del decreto, firmato dal premier e dal ministro della Salute Roberto Speranza, viene suddivisa sostanzialmente in quattro aree. La zona rossa, nella quale sono adottati i provvedimenti più drastici e sono sospese tutte le attività in luoghi pubblici, compresi i trasporti. Tra i tecnici c’è preoccupazione per il picco di nuovi contagi e c’è il rischio che, nel caso di una mancata inversione di tendenza, le misure possano essere prorogate di un’altra settimana ed essere allargate anche ad altre zone.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Le misure – Coronavirus, sindaci commissariati Firmato il decreto, Italia divisa in tre
Tema: Decreto su Covid19

Non potrà più accadere quanto successo una decina di giorni fa a Ischia, dove sei sindaci si sono messi d’accordo per vietare lo sbarco sull’isola ai residenti nel lombardo-veneto. Né sarà permesso ciò che il primo cittadino di Messina ha disposto l’altro ieri, ovvero la chiusura delle scuole d’ogni ordine e grado fino a domani, pur non essendo il suo un comune a rischio infezione. Nel Paese dei campanili, d’ora in avanti sarà il governo a decidere per tutti: l’emergenza coronavirus val bene il sacrificio della potestà amministrativa. Necessario a evitare il caos che già s’era rischiato con i presidenti di Regione alle prese coi primi casi di Covid-19. A stabilirlo è l’articolo 35 del decreto legge sulle misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese varato venerdì sera in consiglio dei ministri. “In considerazione della dimensione non esclusivamente locale” dell’epidemia – recita l’ultima versione della norma – “l’adozione di misure di contenimento e gestione dell’emergenza a livello statale preclude l’esercizio dei poteri di ordinanza di carattere contingibile e urgente da parte dei sindaci”. Tradotto: nessuno potrà più fare di testa propria, la catena di comando sarà centralizzata. Un testo più volte rimaneggiato, sul quale a Palazzo Chigi si è discusso a lungo. Forti erano le perplessità del premier Conte, che temeva l’insurrezione degli amministratori leghisti: «Rischiamo di offrire un ulteriore pretesto di polemica a Salvini».
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Testata:  Giornale 
Autore:  Napolitano Pasquale 
Titolo: Italia divisa in tre e Lombardia chiusa – L’Italia è spaccata in tre: blindate altre 6 province la Lombardia resta chiusa
Tema: Decreto su Covid19

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte vara il decreto che rimodula blocchi e stop delle attività nelle Regioni colpite dell’emergenza Coronavirus. Ma subito litiga con i sindaci. La norma al centro dello scontro è quella relativa all’inefficacia delle ordinanze di singoli primi cittadini in tema di contenimento di coronavirus. Immediata la replica del sindaco di Crema, Stefania Bonaldi: «E’ una grave violazione». Il decreto, entrato in vigore alla mezzanotte di ieri, introduce un pacchetto di misure (valide fino all’8 marzo) per contenere l’espansione del contagio ma anche per riportare gradualmente alla normalità le zone rosse. Nella nuova versione del decreto le misure urgenti si estendono anche a sei Province: Pesaro-Urbino, Savona, Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona. Il decreto divide l’Italia in tre zone: rossa, gialla e territorio nazionale. Si parte della scuola. Per Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, le regioni più colpite, è confermata la chiusura delle scuole fino all’8 marzo. Anche il Friuli Venezia Giulia ha ottenuto dal governo lo stop di scuole e università regionali per un’altra settimana. Nelle tre Regioni (Emilia-Romagna-Lombardia-Veneto) più coinvolte riaprono (in parte) solo i musei, le biblioteche e i complessi monumentali. Ai musei si potrà entrare, ma gli accessi saranno contingentati. Confermata invece la sospensione di manifestazioni pubbliche e private, fiere, sagre. Chiusi anche teatri e cinema. Negli ospedali sarà ammesso un solo visitatore per paziente al giorno.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: Intervista a Roberto Fico – «Basta con le polemiche Ora serve compattezza» – Fico: «Il Parlamento sia compatto se vuole lo sforamento del deficit»
Tema: Decreto su Covid19

Presidente Fico, lei è preoccupato per il coronavirus? «Sono fiducioso: le autorità sanitarie stanno facendo un grandissimo lavoro, abbiamo delle eccellenze che danno un prezioso contributo. A questo si unisce un impegno istituzionale chiaro e determinato». Come sta agendo il governo? «Il governo ha agito in maniera tempestiva, così come tempestivamente è stato coinvolto il Parlamento. Il primo decreto è passato in tempi rapidissimi all’esame della Camera, e continueremo a lavorare anche sui successivi provvedimenti d’urgenza adottati dall’esecutivo. E’ il compito del Parlamento, anche di fronte a emergenze come quella di queste settimane». Non tutti sono contenti. Matteo Renzi ha detto che «è l’intero Paese a rischiare un danno economico senza precedenti» e che «gli errori di comunicazione hanno prodotto un danno enorme all’estero, oltre che in Italia». «Di una cosa sono certo: non è il momento delle polemiche. Occorre lavorare insieme per evitare danni economici che possono coinvolgere non solo il nostro Paese ma che avranno una dimensione globale. E quando dico lavorare insieme mi riferisco anche e soprattutto all’Europa».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bocci Michele 
Titolo: Intervista a Silvio Brusaferro – Sette giorni per fermarlo – Brusaferro “Decisivi i prossimi sette giorni Ma gli italiani ci aiutino”
Tema: Covid19

Ieri pomeriggio alle cinque aveva un aereo per tornare a casa a Udine. La prima serata libera da giorni ha deciso di trascorrerla in famiglia, per poi rientrare a Roma stamattina. Cioè all’inizio della settimana fondamentale per capire se le misure decise dal Governo per contenere il coronavirus sono efficaci. «Sono i giorni decisivi, vedremo se le misure adottate funzionano. Ma gli italiani ci devono aiutare, ciascuno di loro con i suoi comportamenti quotidiani pub fare la sua parte». Lavandosi le mani, o accettando di Michele Bocci serenamente lo stop a scuole e manifestazioni di ogni tipo e rispettando l’isolamento. Silvio Brusaferro, professore di igiene, da un anno è presidente dell’Istituto superiore di sanità e oggi si trova ad affrontare la più grande emergenza di salute del nostro Paese da decenni. Una sfida da far tremare i polsi. «Siamo in una fase complessa e speriamo di fare il meglio possibile», mette subito le mani avanti. Ci sono gli esperti del suo istituto, e quindi anche lui, dietro la decisione di mantenere le chiusure in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna.
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Testata:  Foglio 
Autore:  Cerasa Claudio 
Titolo: A due anni dalla vittoria della retorica populista l’Italia ha pronto il vaccino – Contro la retorica populista l’Italia ha pronto il vaccino
Tema: Due anni dopo le elezioni

La settimana che si apre offrirà ancora materiale per riflettere sulle varie emergenze generate dalla proliferazione del coronavirus e ci sarà ovviamente tempo per discutere su quanto sia complicato per un paese come il nostro far combaciare l’Italia percepita con quella reale. Ma la settimana che si apre è una settimana particolare per via di una data che mercoledì mattina ricomparirà sul nostro calendario. E quella data coincide con un numero e con un mese che avrebbero dovuto in un certo senso costituire l’anno zero di una nuova stagione della politica italiana. La data in questione è quella del 4 marzo e mercoledì saranno esattamente due anni – sembrano vent’anni, lo sappiamo – dalle elezioni che, come si è detto a lungo, avrebbero dovuto cambiare, per sempre, la storia del nostro paese. Due anni dopo il 4 marzo, ci sono due modi per registrare come, politicamente, è cambiata l’Italia.
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Testata:  Foglio – Inserto 
Autore:  Chirico Annalisa 
Titolo: Intervista a Massimo D’Alema – Un mondo diviso che ha bisogno di sovranità
Tema: Intervista a Massimo D’Alema

Il sovranismo racchiude una istanza giusta: il ritorno alla sovranità”. Ho sentito bene? Sì, l’ha detto. Un Massimo D’Alema in versione sovranista, il primo (ex) comunista a ricoprire l’incarico di presidente del Consiglio, offre un’analisi spiazzante: “La parola `sovranità’ è bellissima per chi, come me, è da sempre fautore del primato della politica”, lapalissiano. L’accordo è che si parli esclusivamente di politica internazionale, del resto il presidente della Fondazione ItalianiEuropei non si occupa più di cosucce nostrane (“La stampa italiana? Non la leggo, scrivete un mucchio di falsità”), e tra pochi giorni uscirà in libreria con un saggio dal titolo “Grande è la confusione sotto il cielo” (Donzelli). Sei lezioni sulla crisi dell’ordine mondiale, a trent’anni dalla fine della Guerra fredda e del bipolarismo. “La convinzione che il mondo si sarebbe unito intorno ai principi della democrazia liberale e dell’economia di mercato si è rivelata largamente illusoria – spiega D’Alema – Il mondo è più che mai diviso, con una tendenza alla moltiplicazione di conflitti e fratture. La disarmonia sembra arrivata a una punta estrema”.
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caizzi Ivo 
Titolo: La Ue affronta l’emergenza – L’Europa Riunione d’emergenza dell’Ecofin Per l’Italia più flessibilità sui conti
Tema: Ecofin

L’estensione del coronavirus a livelli preoccupanti – dopo l’Italia, anche in Germania, Francia e altri Paesi europei – ha convinto le istituzioni Ue ad affrontarla nella dimensione comunitaria, sia per l’emergenza sanitaria, sia per quella economico-finanziaria. II livello decisionale del Consiglio dei governi ha così convocato riunioni d’urgenza del ministri finanziari dell’Eurogruppo/Ecofin (mercoledì in teleconferenza) e di quelli della Salute (venerdì a Bruxelles). In sostanza sono stati accolti gli allarmi lanciati dal presidente francese Emmanuel Macron, dal ministro della Salute tedesco Jens Spahn e dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri del Pd, che ha chiesto all’Ue più flessibilità di bilancio per l’Italia in modo da poter impiegare 3,6 miliardi negli aiuti anche a famiglie e imprese colpite dagli effetti del Covid-19. Inizialmente a Berlino, Parigi e in altri Stati Ue sembravano voler trattare II coronavirus come una normale influenza, soprattutto per non subire gli effetti negativi sulla crescita economica già in rallentamento. Poi l’accelerazione dei contagi ha convinto Germania e Francia a far muovere anche l’apparato comunitario, partito (dopo i casi in Italia) con limitati obiettivi di coordinamento delle informazioni e di aiuti Ue. Spahn, confermando «l’inizio dell’epidemia in Germania e in Europa», ha ammesso di aver fatto pressione con Parigi e Roma per far convocare il Consiglio straordinario dei ministri della Salute.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina – D’Argenio Alberto 
Titolo: Gentiloni assicura: “Dall’Europa sì alla flessibilità per gli aiuti decisi da Roma” – Gentiloni: “Per l’Italia sì alla flessibilità e l’Ue dovrà muoversi”
Tema: Ue – Italia

«In casi eccezionali, come questo, la flessibilità è prevista e regolata. Ma non c’è solo la flessibilità, lavoriamo per condividere una risposta coordinata a livello europeo». Così il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, di fatto apre ai 3,6 miliardi di flessibilità sui conti pubblici italiani per permettere al Paese di contrastare l’impatto negativo del coronavirus sull’economia. Era stato proprio il ministro Roberto Gualtieri, intervistato ieri da questo giornale, ad annunciare per venerdì prossimo il provvedimento dal valore di due decimali di Pil. Con il governo dunque che troverà massima comprensione e solidarietà a Bruxelles. Non a caso già oggi la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aumenterà la sua presenza mediatica per comunicare la vicinanza dell’Europa alle nostre regioni italiane colpite dal virus. Le regole Ue in caso di eventi eccezionali, ovvero al di fuori del controllo dei governi, prevedono la flessibilità, cioè la possibilità di sterilizzare le spese messe in campo per contrastarli dal conteggio di deficit e debito. Per l’Italia – Paese schiacciato da un enorme debito pubblico – un peggioramento dei conti potrebbe portare a una procedura di infrazione. Proprio a questo servirà la flessibilità: a poter spendere contro il virus evitando di finire commissariati dalla Ue.
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Testata:  Stampa 
Autore:  … 
Titolo: Virus, l’Ue apre al deficit italiano – L’Ue pronta a concedere flessibilità all’Italia In cantiere una squadra anti-coronavirus
Tema: Ue – Italia

«Due decimali di Pil non sono certo la fine del mondo». Se davvero il piano del governo italiano per rispondere all’emergenza coronavirus prevedesse una spesa extra pari allo 0,2% del Pil – i 3,6 miliardi annunciati dal ministro Roberto Gualtieri -, difficilmente l’Europa storcerà il naso, assicura una fonte Ue. Non è dunque la richiesta italiana (non ancora arrivata ufficialmente negli uffici della Commissione) a disturbare i sonni di chi tiene sott’occhio i conti pubblici dei Paesi Ue a Bruxelles. Il vero timore è per le possibili ripercussioni sull’economia dell’Eurozona e per lo spettro di una recessione che si fa sempre più minaccioso. È di questo che discuteranno mercoledì i ministri delle Finanze dei 27 in una riunione straordinaria convocata (in videoconferenza) dal presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno. Un evento eccezionale che dà l’idea dei timori e dell’urgenza. Intanto anche Ursula von der Leyen ha deciso di intensificare gli sforzi per affrontare a 360 gradi i problemi legati al coronavirus. Oggi la presidente della Commissione lancerà la creazione di una “Squadra speciale” all’interno dell’esecutivo Ue per affrontare l’emergenza. Ne faranno parte i commissari Paolo Gentiloni (Economia), Janez Lenarcic (Gestione delle Crisi), Ylva Johansson (Affari Interni), Stella Kyriakides (Salute) e Adina Valean (Trasporti).
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Cifoni Luca 
Titolo: Intervista ad Antonio Misiani – «Indennizzi, Cig e soldi alla sanità così impiegheremo i 4 miliardi»
Tema: Intervista ad Antonio Misiani

Il prossimo provvedimento economico del governo per contrastare l’emergenza coronavirus rappresenterà un «cambio di passo» con misure per tutto il territorio nazionale. Ma da solo potrebbe non essere sufficiente. «Serve un’iniziativa di politica fiscale a livello europeo che coordini e rafforzi le Iniziative dei singoli Paesi». Il viceministro dell’Economia Antonio Misiani sfoglia l’agenda che il governo ha dovuto rivedere a fondo dopo l’esplosione dell’epidemia nel nostro Paese, dieci giorni fa. Nei prossimi giorni ci sarà il voto in Parlamento sulla risoluzione che autorizza il ricorso al deficit, in base all’articolo 81 della Costituzione; poi una volta garantite in questo modo le risorse finanziarie, il governo approverà il nuovo decreto legge. Circa quattro miliardi per il secondo pacchetto di misure economiche. E’ questo il conto dell’emergenza economia o serviranno ancora più risorse? «Il governo si è messo in moto immediatamente dal 24 febbraio con il decreto ministeriale per congelare le prime scadenze fiscali, poi con il decreto legge di venerdì ha completato l’intervento per le “zone rosse” aggiungendo alcune misure di respiro nazionale, da quelle per il turismo alla Cig In deroga per le Regioni dei Nord. Con l’ulteriore provvedimento usiamo quasi quattro miliardi su tutto il territorio nazionale, che non sono pochi. Ma a questo sforzo è indispensabile aggiungere un’iniziativa a livello europeo».
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Testata:  Stampa 
Autore:  … 
Titolo: Intervista a Pier Carlo Padoan – Intervista a Padoan: “Un’assicurazione per aiutare i disoccupati” – “Un’assicurazione per aiutare i disoccupati di tutta l’Europa”
Tema: Intervista a Pier Carlo Padoan

Le risorse, certo. «Ma prima bisogna decidere le cose da fare, e poi si decide quanto stanziare», avverte l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che di fronte alla prospettiva che la crisi del coronovirus possa dilagare in tutta Europa rilancia la proposta di una assicurazione europea contro la disoccupazione. «C’è tutta una scala di interventi, un crescendo di interventi che devono essere presi a livello nazionale e poi europeo – spiega l’ex ministro – e che servirebbero a dare un segnale positivo alla fiducia. Anche perché non è da escludere che nei prossimi giorni ci possano essere reazioni negative sui mercati finanziari, perché ci si aspettano effetti negativi importanti sui mercati, sul commercio mondiale, e dalla Cina. Vediamo che il virus sta comparendo anche negli Stati Uniti e non possiamo sapere che tipo di impatto potrà avere questa situazione, quindi è importante che i mercati finanziari siano rassicurati nel limite del possibile».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Taino Danilo 
Titolo: Intervista a Giulio Tremonti – «È la crisi della globalizzazione La Cina perde la sua centralità»
Tema: Intervista a Giulio Tremonti

Giulio Tremonti stende sul tavolo un’immagine notturna della Cina presa dal satellite. «II coronavirus è l’epifenomeno ma la radice di quello che sta succedendo è in questa fotografia», dice. La costa, da Nord a Sud, è totalmente illuminata, l’interno è buio, a parte alcune aree attorno a Pechino e a qualche grande città. «È un buco nero; e ad avere prodotto questo incidente della Storia è proprio la contraddizione che si è aperta tra la parte meno sviluppata del Paese e quella costiera iper avanzata – chiarisce l’ex ministro dell’Economia -. La crescita della Cina negli scorsi due decenni è stata troppo rapida, una forzatura che ha creato grandi squilibri». Tremonti ha sostenuto sin dai primi anni Duemila – in libri, articoli, convegni e da ministro dei governi Berlusconi – che il ritmo accelerato della mondializzazione dell’economia sarebbe stato insostenibile. Sull’oggi, che considera un momento di svolta per l’intero mondo, ha scritto un nuovo capitolo, in forma di almanacco, per la quarta edizione del libro «Le tre profezie», che uscirà tra pochi giorni per le edizioni Solferino. Alla lettera C scrive che il coronavirus «arriva oggi dopo II fantasmagorico, felice ma artificiale trentennio della globalizzazione» e che è «un cambio radicale nel paradigma finora positivo e progressivo» della globalizzazione stessa.
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Testata:  Giornale 
Autore:  GDeF 
Titolo: L’allarme delle imprese: le risorse sono insufficienti
Tema: Confindustria

Lo stanziamento iniziale di 3,6 miliardi per far fronte all’emergenza coronavirus annunciato dal ministro dell’Economia Gualtieri ha sostanzialmente scontentato le categorie produttive, a partire da imprese e artigiani. Il motivo è presto detto: quelle risorse sono insufficienti per contrastare quella che ormai si annuncia come una vera e propria recessione che vede interi settori produttivi in ginocchio. L’unica risposta, secondo molti addetti ai lavori, può essere solo ricercata attraverso un coinvolgimento diretto dello Stato nell’economia attraverso un massiccio piano di investimenti. E’ questo, in estrema sintesi, il suggerimento avanzato ieri dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, nel corso di un intervento a Mezz’ora in più. «Dobbiamo essere protagonisti di una stagione riformista europea in cui non andare a chiedere una piccola flessibilità per l’Italia, ma un grande piano infrastrutturale e transnazionale tra i paesi d’Europa, da 3mila miliardi», ha detto il numero uno di Viale dell’Astronomia. E, soprattutto, le risorse devono essere impegnate nel più breve tempo possibile.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ferraino Giuliana 
Titolo: Intervista a Stefano Scaglia – L’allarme delle imprese: c’è chi non vuole più caricare le nostre merci
Tema: Confindustria

«Bergamo nel nuovo decreto è oggetto di ulteriori provvedimenti restrittivi. Ma la situazione delle imprese è già molto difficile e tra gli imprenditori c’è grande preoccupazione, perché si è interrotta la comunicazione con i nostri clienti e fornitori: non ci sono più visite in stabilimento e ora si sta bloccando anche il trasporto», afferma Stefano Scaglia, amministratore delegato dell’omonimo gruppo di sistemi di automazione industriale e presidente di Confindustria Bergamo. Perché parla di blocco del trasporti? «I traportatori internazionali cominciano a rifiutare di ritirare le merci nelle nostre aziende, perché temono di essere messi in quarantena dal loro Paesi. E successo la settimana scorsa alla mia azienda: un ungherese, già in Italia, ha preferito tomare in Ungheria con il camion vuoto. Bergamo è una provincia a forte vocazione esportatrice, con 16,5 miliardi di export l’anno scorso, questa immagine dell’Italia sotto scacco virus penalizza il nostro interscambio».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cellino Maximilian 
Titolo: La crisi del virus toglie 500 milioni dal tesoretto del mini spread – Il rialzo della pressione sui BTp brucia i vantaggi del mini spread
Tema: Btp

Il calo dello spread «produrrà 400 milioni di euro risparmi quest’anno, 1,2 miliardi nel 2021 e oltre 2 miliardi nel 2022». Quando pronunciava questa frase, all’indomani di quelle elezioni regionali in Emilia Romagna che parevano aver allentato le tensioni del mercato sui titoli di Stato italiani, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, non poteva certo tener conto dell’imprevedibile evoluzione del coronavirus e della diffusione altrettanto rapida dell’epidemia nel nostro Paese. Dopo i primi casi conclamati registrati sul nostro territorio i BTp sono infatti di nuovo tornati nel mirino degli investitori e il rendimento del titolo decennale si è riportato in una sola settimana dallo 0,91%, vicino cioè ai minimi storici raggiunti a settembre, di nuovo all’l,u per cento. Certo, si tratta di un valore ancora inferiore a quello di inizio anno (143%), ma buona parte dei vantaggi (già allora teorici, perché avrebbero dovuto essere confermati nel corso dell’anno) rischiano di essersi ormai volatilizzati se la situazione resterà quella attuale. Volendo fare qualche ipotesi a bocce (cioè a tassi) ferme e ragionando sul rendimento a 7 anni – che essendo la scadenza media del nostro debito fornisce con buona approssimazione una misura degli oneri per le casse pubbliche – si può notare che il livello è risalito di oltre 20 centesimi dallo 0,56% del 21 febbraio allo 0,77% di venerdì scorso.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Finizio Michela 
Titolo: L’Italia al test di sostenibilità cede su povertà, suolo e acqua – Un’Italia con più poveri e a corto di suolo
Tema: Sviluppo sostenibile

Sfida contro il tempo per l’Italia per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile individuati nel 2015 da 193 Paesi membri dell’Onu con l’Agenda 2030. Rispetto al 2010 migliorano i parametri legati a salute, istruzione, parità di genere, energia e lotta al cambiamento climatico. In peggioramento, invece, le statistiche che fotografano la povertà, la qualità dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie, la condizione economica, le disuguaglianze sociali e la qualità della vita nelle città. Su questi ultimi aspetti i numeri raccolti dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) testimoniano che l’Italia non sta andando nella direzione giusta. L’Alleanza, nata nel 2016 in per promuovere l’attuazione dei 17 obiettivi Onu in Italia, conta oltre 220 realtà aderenti tra istituzioni, associazioni e università. Gli obiettivi vengono monitorati attraverso più di loo indicatori pubblicati da Istat, Eurostat e Ispra: ne derivano 17 “indici”, aggiornati al 2018, che Il Sole 24 Ore ha esaminato in rapporto al 2010 per mettere in luce lo stato di avanzamento rispetto ai target internazionali. Gli effetti della crisi in Italia si iniziano a vedere proprio dal 2010 e i dati lo confermano. La povertà assoluta è più che raddoppiata dal 2010 al 2018, raggiungendo nel 2018 il valore più alto di tutta la serie storica osservata (da 3,9% nel 2004 a 84% nel 2018).
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Testata:  L’Economia del Corriere della Sera 
Autore:  De Bortoli Ferruccio 
Titolo: Risparmio: è il momento di tenere i nervi saldi Difendere gli investimenti si può – Risparmi, stiamo tranquilli e piu attenti ai costi
Tema: Difendere gli investimenti

Torniamo alla normalità. La cura migliore. E occupiamoci dei costi di gestione del nostro risparmio, sottoposto in questi giorni a scossoni improvvisi. Com’è noto, la Mifid 2, la normativa europea sui mercati finanziari, prescrive che le società di gestione e le reti di distribuzione specifichino, nei rendiconti consegnati ai clienti (entro fine aprile per il consuntivo del 2019) il dettaglio dei costi sia in valori assoluti che percentuali. Ma, com’era largamente prevedibile, si è aperto da tempo tra gli operatori un fitto dibattito su quali debbano essere le quantità di informazioni ritenute minime e le modalità della comunicazione. Lo scorso anno, un’informativa simile è stata fatta con molto, molto comodo. In alcuni casi addirittura in agosto per tutto il 2018. La sensazione è che diversi intermediari non siano dispiaciuti di questo ritardo nell’applicazione delle nuove disposizioni. Non si vede ingiro una grande voglia di adeguarsi, nonostante il 2019, a differenza dell’anno precedente, sia stato un esercizio largamente positivo per tutto il comparto dell’asset management. I risparmiatori ci hanno guadagnato, chi più, chi meno. O forse è proprio per questa ragione – perché le cose sono andate assai bene e l’ampiezza in assoluto delle commissioni di una certa consistenza – che si nota una svor gliata ritrosia.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Repubblica 
Autore:  Lombardi Anna 
Titolo: L’America e il virus Allarme per il sistema sanitario Trump blocca le frontiere “Niente panico, ma fate provviste”
Tema: Coronavirus – Usa

«Niente panico: ma accumulate provviste». Per ora è principalmente questa la ricetta americana contro il coronavirus. Ma dopo il primo morto americano, un uomo di 50 anni a Seattle, la paura del virus cresce anche qui. E pazienza se Donald Trump, il presidente “germofobo”, come lui stesso si definisce, continua a minimizzare: «È tutto sotto controllo, stiamo mettendo in atto l’azione più aggressiva della storia moderna per proteggere i nostri cittadini» dice. Annunciando la chiusura delle frontiere a chi arriva dall’Iran, minacciando di chiudere quella col Messico e portando al massimo il livello di allerta per chi viaggia in Nord Italia e Corea del Sud. Di fatto attribuendo un colore politico perfino al virus, a secondo della sua diffusione in paesi amici o nemici. Intanto, però, molti ospedali denunciano di non avere gli strumenti per affrontare le emergenze: mancano tamponi, mascherine, e perfino i ventilatori meccanici della terapia intensiva. «Spero che il Covid-19 ci colpisca in maniera leggera, altrimenti siamo nei guai» sintetizza al Washington Post il dottor Eric Toner del Johns Hopkins Center for Health Security.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  G.Sar. 
Titolo: Biden risorge in South Carolina e Buttigieg si ritira dalle primarie
Tema: Elezioni in Sud Carolina

Joe Biden smentisce i sondaggi, spiazza i commentatori e, soprattutto, costringe Pete Buttigieg a uscire di scena. L’ex sindaco di South Bend, 38 anni, riferiscono nella notte i media americani, abbandona la corsa per la Casa Bianca. Non vede le condizioni per rimontare nel Super Tuesday, il voto di 14 Stati (più il territorio di Samoa e gli elettori all’estero) in programma domani, 3 marzo. Buttigieg, comunque, lascia un segno nelle primarie. Ha vinto in Iowa, si è piazzato al secondo posto in New Hampshire. E stato al centro dell’attenzione: primo candidato dichiaratamente gay, militare in Afghanistan, fa parte comunque del futuro dei democratici americani. Sabato 29 febbraio, in South Carolina, non è andato oltre l’8,2%, rimbalzando completamente sull’elettorato afroamericano. Ci ha pensato un giorno e si è ritirato, così come ha fatto il miliardario Tom Steyer (200 milioni di dollari investiti, zero delegati). Biden, invece, festeggia la vittoria squillante, 48,4% e l’impennata della raccolta fondi: 5 milioni di dollari nelle ultime 24 ore.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Sanders in difesa: «La vecchia politica non batterà Trump»
Tema: Elezioni in Sud Carolina
Dentro il centro sportivo, la deputata llhan Omar ha già cominciato a parlare. Fuori ci sono ancora duecento metri di coda. Sono le quattro di sabato pomeriggio, 29 febbraio, a Springfield, piccolo centro della Virginia non distante da Washington. Almeno cinquemila persone sono venute ad ascoltare Bernie Sanders. Domani si vota anche in questo Stato e il senatore del Vermont resta il favorito del Super Tuesday, nonostante oggi non sia una buona giornata. Dal South Carolina arrivano i primi segnali: Joe Biden è in testa con grande margine. In serata, da Virginia Beach, Sanders gli renderà merito con queste parole: «Voglio congratularmi con il vice presidente Joe Biden. Ci sono tanti Stati nel Paese, non vinceremo dappertutto». Dal podio del James Sports di Springfield, «Bernie» si guarda intorno: «Ehi, quanta gente». Gli organizzatori hanno spostato il comizio,che si doveva tenere in un posto più piccolo, a Leesburg. Hanno cambiato all’ultimo, sommersi di adesioni. «Siamo tanti, siamo il movimento che martedì ci porterà alla nomination e che ci farà sconfiggere Donald Trump, il presidente più pericoloso della storia».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tito Claudio 
Titolo: Biden torna in pista Il North Carolina decisivo per i Dem
Tema: Elezioni in Sud Carolina

«La battaglia contro Trump si vince negli Stati come il nostro, come la Carolina del Nord. In quelle aree del Paese, cioè, che non hanno un indirizzo politico certo. E che ogni quattro anni cambiano colore». Wayne Goodwin è da diversi anni il “chairman” del Partito Democratico in Nord Carolina. In Italia lo chiameremmo segretario o leader. Sabato sera ha organizzato nella città più popolosa del suo Stato, Charlotte, una sorta di convention per avviare la campagna elettorale e preparare il voto alle primarie di domani, il supertuesday. Alla Blue Celebration non si parlava d’altro, ossia di quanto siano diventati “swing”. Dal chairman ai potenti sindaci di Charlotte e Raleigh le parole erano le stesse: «Siamo definitivamente diventati un ‘purple State’». Ossia mezzo rosso (il colore dei repubblicani), e mezzo blu (quello dei dem). Per questo il risultato di domani nelle primarie in North Carolina non è più secondario come un tempo. Non si tratta solo di quanti delegati otterrà il vincitore. Sono 107, non tanti. Basti considerare che la California ne elegge oltre 400 e il Texas oltre 200. Ma questa zona degli Stati Uniti è diventata un piccolo termometro dell’intero Paese.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Lorenzo 
Titolo: Nuovo esodo siriano al confine greco
Tema: Profughi siriani

Via, via dall’inferno siriano, via dai campi profughi in Turchia. Sfidano il filo spinato e i lacrimogeni. Si battono a mani nude contro manganelli e scudi. A terra i loro fagotti con le povere cose, vestiti vecchi, maglie di lana sporche. Sono migliaia di uomini, donne, anziani, ragazzini, bambini che cercano di passare la frontiera dalla Turchia verso la Grecia. Un fiume in piena. Secondo il capo della comunicazione della presidenza turca, Fahrettin Altun, sarebbero a ieri notte circa 81.000 ad aver attraversato il confine verso la Ue. Accade nelle ultime ore nella zona turca di Edirne, sul confine orientale greco a est di Tessalonica, in particolare al punto di passaggio presso la cittadina di Kastanies. Le fonti greche danno numeri minori, ma chiedono aiuti al partner europei, i quali stanno convocando una riunione urgente per colloqui con Ankara. Oltre 10.000 migranti sono stati brutalmente fermati sabato e altri 5.500 ieri dalla polizia greca, che fa barriera, impedisce il passaggio.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mensurati Marco 
Titolo: La disperazione di 50 mila profughi – L’esodo dei disperati
Tema: Profughi siriani

Il piano di Recep Tayyip Erdogan per l’assedio dell’Europa procede a gonfie vele, la bomba umanitaria innescata nei giorni scorsi è esplosa e la Grecia è in fiamme. Dopo Evros, nel Nord del Paese, dove la polizia è ormai sopraffatta e sta sparando con i gas lacrimogeni contro famiglie dal nostro inviato Marco Mensurati con bambini che cercano un varco nel filo spinato, la nuova ondata travolge anche Lesbo, i suoi campi sovraffollati e la sua popolazione im nervosita da troppi anni di abbandono. Ieri alle undici del mattino erano già cinque i gommoni neri attraccati ai porticcioli lungo tutta la costa dell’isola. A bordo, più di 350 persone. Un numero enorme per una sola mattinata, che precipita immediatamente gli abitanti nell’incubo già vissuto nel 2015. Ma quei tempi sono lontani, e le cose da allora sono cambiate. Le ultime elezioni le ha vinte un governo che sull’argomento immigrazione ha cavalcato l’onda lunga sovranista, e gli isolani – che nel 2015 si mostrarono accoglienti, persino calorosi – hanno cambiato atteggiamento.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Casadio Giovanna 
Titolo: Intervista a Emma Bonino – “A Lesbo persa l’umanità”- Bonino “L’Europa ha fallito sui migranti e ha regalato a Erdogan l’arma del ricatto”
Tema: Profughi siriani
Emma Bonino, ex ministra degli Esteri, storica leader radicale In prima linea nella battaglia per I diritti, l’annuncio di Erdogan che non tratterrà più i profughi in Turchia crea un’emergenza migranti, dopo quella del coronavirus? «È un’emergenza politica in cui i migranti non sono il problema, ma la manifestazione del problema, che è l’assenza di qualunque progetto e responsabilità di governo su un tema che impegnerà tutti gli stati europei peri prossimi decenni. Il coronavirus passerà, l’immigrazione no. È cambiata la demografia del mondo, sta cambiando la demografia europea. Le aree del Nord Africa e del Medio Oriente che fino a alcuni anni fa erano congelate da regimi autoritari risalenti alla stagione di Yalta sono esplose. II problema è che si mette la testa sotto la sabbia per non vedere questa realtà mutata».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lerner Davide 
Titolo: La rabbia degli arabi in Israele che torna al voto “In gioco il nostro futuro”
Tema: Israele

Ci sono oltre 300.000 cittadini israeliani per cui la terza tornata elettorale in meno di un anno che va in scena oggi in Israele vuol dire molto di più delle precedenti. Molto di più dell’ennesimo duello fra il primo ministro Benjamin Netanyahu, in debolito ed incriminato per corruzione ma votato ad una lotta accanita per rimanere in sella, e il suo pacato rivale di formazione militare Benny Gantz. Molto di più di un rituale elettorale ormai venuto a noia a tanti israeliani, che vedono nello stallo politico interminabile una fonte d’imbarazzo a livello internazionale. Perfino un sintomo di un sistema elettorale malato, in tempi di coronavirus. Per gli arabo-israeliani del cosiddetto triangolo, la regione a ridosso della Cisgiordania oggi annessa a Israele, «c’è in gioco il futuro, la stessa identità» spiega Ra’ed Dakka, sindaco di Baqa al-Gharbiya, una delle città frontaliere. «Il piano di pace presentato in gennaio dal presidente Trump propone di traferire le nostre comunità nel nuovo Stato palestinese, togliendoci la cittadinanza israeliana».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Frattini Davide 
Titolo: A Rehovot, città barometro stallo tra Bibi e Gantz «Già si parla di rivotare»
Tema: Israele

In casa tiene appesa la foto di Benjamin Netanyahu che assaggia uno dei suoi falafel, tutti e due più giovani. Il leader della destra cominciava allora la scalata dentro al Likud; ne è ancora il monarca incontrastato. Fino al culto della personalità: almeno qui tra banconi del mercato di Rehovot, dove Bibi è il re, e chi vuole togliergli la guida del governo è un traditore. «Il miglior primo ministro che abbiamo mai avuto, rispettato dal leader mondiali. Senza di lui siamo perduti», commenta Zev Efraym: da 35 anni serve le polpettine preparate con la farina di ceci allo stesso angolo aperto dal padre. Questa città a sud di Tel Aviv rappresenta dal 2009 – l’anno in cul Netanyahu è tornato al potere e ci è rimasto senza interruzioni – il barometro per capire come votano e voteranno il resto degli israeliani: a conteggi fatti le scelte dei suoi 140 mila abitanti si sono discostate di pochissimo rispetto ai risultati nazionali. La maggior parte degli intervistati, qui a Rehovot, dichiara di non aver cambiato idea, al massimo si sposta all’interno delle alleanze tra partiti.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Ouziel Meir 
Titolo: Analisi – Un governo per la sicurezza d’Israele – Le minacce alla sicurezza richiedono un governo stabile
Tema: Israele

Israele sta vivendo un momento politico senza precedenti da quando è stato fondato più di settant’anni fa e si trova in un labirinto dal quale nessuno sa come uscire. Il 2 marzo, per la terza volta in meno di un anno, si terranno nuove elezioni. A sfidare il primo ministro uscente, Benjamin Netanyahu, c’è il partito «Blu e Bianco», guidato da tre ex Capi di Stato Maggiore dell’esercito e da un famoso giornalista televisivo. Un partito che, al pari di Netanyahu, non è riuscito a ottenere la maggioranza nelle precedenti tornate elettorali, tenutesi il 9 aprile e il 17 settembre del 2019. L’impasse in cui si trova Netanyahu è difficile da spiegare in quanto Israele, negli ultimi anni, ha vissuto cambiamenti decisamente positivi. L’ultimo, in ordine di tempo, è il riconoscimento della legalità degli insediamenti in Giudea e in Samaria da parte degli Stati Uniti d’America e il conseguente permesso di annettere gran parte di quelle regioni nel quadro del «Patto del Secolo», il piano di pace proposto dagli americani tra israeliani e palestinesi. Un altro miglioramento si è registrato in campo economico.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Papa_Francesco 
Titolo: Chi non aiuta gli altri non è un vero cristiano – La fede spiegata dal Papa: «Chi non aiuta gli altri non è un vero cristiano»
Tema: Vaticano

La fede spiegata dal Papa: «Chi non aiuta gli altri non è un vero cristiano» In un libro le riflessioni di Francesco, dal Credo all’attualità «Quando vedo cristiani troppo puliti che hanno tutte le verità, l’ortodossia, la dottrina vera, e sono incapaci di sporcarsi le mani per aiutare qualcuno a sollevarsi, non sanno sporcarsi le mani; quando vedo questi cristiani lo dico: ma voi non siete cristiani, siete teisti con acqua benedetta cristiana, ancora non siete arrivati al cristianesimo». Esce domani Io credo, noi crediamo, il libro che raccoglie le conversazioni di Francesco trasmesse da Tv2000 con Don Marco Pozza, il cappellano del carcere di Padova che lo aveva già intervistato sul Padre di Francesco Satana è una realtà.
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PRIME PAGINE

IL SOLE 24 ORE
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CORRIERE DELLA SERA
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LA REPUBBLICA
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LA STAMPA
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IL MESSAGGERO
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IL GIORNALE
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LIBERO QUOTIDIANO
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IL FATTO QUOTIDIANO
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