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SINTESI IN PRIMO PIANO – 20 gennaio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– M5S, resa dei conti dopo il voto in Emilia
– Salvini azzarda. La Lega vota sì al processo
– La via stretta dell’Irpef leggera
– Davos boccia l’Italia dei ragazzi inattivi
– Una mini tregua sulla Libia
– Libano, la settimana della rabbia

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: M5S, Di Battista pronto a lanciare la sua proposta In 15 verso la sospensione
Tema: M5S

Oggi è il giorno in cui si apriranno ufficialmente le danze per i nuovi equilibri nel Movimento. La scelta dei facilitatori regionali e dei candidati governatori per Liguria, Toscana e Puglia apre di fatto la stagione degli scontri in seno al Movimento tra l’ala di chi vorrebbe un disegno in seno all’area riformista e chi preferisce — come Luigi Di Maio — puntare sulla «terza via», ossia essere un soggetto alternativo a destra e sinistra, un ago della bilancia da cui gli altri partiti non potranno prescindere. Ma il Movimento che sarà è tutto in via di definizione. E non solo per i ruoli o la struttura. Con il capo politico pronto a fare un passo indietro da tesoriere e a lanciare una gestione collegiale. Alessandro Di Battista assicura: «Torno presto. Giuro». E aumentano le voci sul fatto che presenterà anche lui una proposta politica in vista della manifestazione di marzo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Retroscena – M5S, resa dei conti dopo il voto in Emilia “Se cade il governo alle elezioni col Pd”
Tema: M5S

Dietro il frastuono dello scontro tra Lega e Pd, Luigi Di Maio sa che i risultati del voto del 26 di gennaio, per lui, saranno decisivi. In palio, infatti, c’è un suo futuro ruolo di vertice nel partito. Una poltrona da prenotare quando agli Stati generali di marzo, che si terranno a Torino, verrà abbandonata la formula del “capo politico” e alla guida del Movimento arriverà un organo collegiale più ampio. Non solo. Ogni voto degli emiliano romagnoli peserà come un macigno sulla strategia della “terza via” che tiene i Cinque stelle lontani da un’alleanza con le forze di centrosinistra e di cui Di Maio è il più forte sostenitore.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Smorto Giuseppe 
Titolo: Viaggio in Calabria “Basta voti a chi ci fa solo promesse” – La Calabria che resiste “Non voteremo più chi ci fa promesse”
Tema: Calabria

E poi c’è la Calabria. Deve esserci stato un momento in cui abbiamo dato per perso un pezzo di Paese. Magari dopo la strage del Ferragosto 2007 a Duisburg. O dopo quella notte da Ku Klux Klan, dieci anni fa a Rosarno. Ma il 26 gennaio per le regionali si vota anche qui: non è una terra perduta, non è un paradiso abitato dai diavoli, come nel saggio di Croce su Napoli. «Non è un paradiso, e non ci sono solo diavoli» racconta Giancarlo Rafele, che si è fatto quasi 6000 chilometri on the road, per poi scrivere un libro. Ci sono isole di resistenza e parole di liberazione. Persone che chiedono alla politica, al nuovo/alla nuova presidente della Regione una risposta.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Giannini Chiara 
Titolo: Gregoretti, Salvini azzarda La Lega vota sì al processo – Gregoretti, Salvini spariglia: «La Lega vota sì al processo»
Tema: Caso Gregoretti

Matteo Salvini annuncia con una diretta Facebook che chiederà ai senatori della Lega di votare a favore dell’autorizzazione a procedere nei suoi confronti in relazione al caso della nave Gregoretti. «Portatemi in Tribunale e sarà un processo contro il popolo italiano, e ci portino tutti in Tribunale», è la sfida del leader della Lega. Oggi quindi il voto nella Giunta delle autorizzazioni del Senato, con la mossa dell’ex ministro dell’Interno che potrebbe sparigliare le carte e mandare in tilt Pd e Cinque Stelle.
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  Proietti Ilaria 
Titolo: Salvini, l’ultima giravolta – Salvini, ennesima capriola a uso urne: “Processatemi”
Tema: Caso Gregoretti

In vista delle urne, il leghista dà ordine ai suoi di votare sì alla richiesta dei giudici di Catania oggi in Senato. Spiazzata la maggioranza, che aveva deciso di disertare il voto e pure il centrodestra, promo a dargli l’immunità.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Schianchi Francesca 
Titolo: Bologna, 40 mila Sardine riempiono la piazza anti-Salvini – “Siamo in 40 mila, abbiamo già vinto” E le Sardine ora pensano al Papeete
Tema: Sardine

«Noi abbiamo già vinto riportando la gente nelle piazze», commenta entusiasta Mattia Santori, il portavoce delle Sardine, conteso tra una dichiarazione ai giornalisti e un selfie, «la nostra speranza è che queste piazze si traducano in partecipazione politica. Torniamo a votare, alle ultime regionali l’affluenza si è fermata al 37%, è anche colpa nostra. Chi partecipa non perde mai». Tra le sardine serpeggia la curiosità di capire cosa farà il Pd. «Parlarsi prima o poi sarà inevitabile», dice qualcuno. E qualche parlamentare Pd, come la deputata modenese Giuditta Pini, è in piazza con le amiche. «Ne parleremo, è probabile che abbia senso un incontro», ammette la sardina Donnoli.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Imarisio Marco 
Titolo: La piazza piena delle Sardine – Sardine, la grande festa (e la paura) «Noi alternativi al sovranismo»
Tema: Sardine

Un mare di Sardine a Bologna. «Siamo in 40 mila, una svolta: il sovranismo si può battere». Gridano così al concertone in piazza VIII Agosto. Santori: «Una vittoria aver risvegliato il senso civico». Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti sono «ossigeno per la democrazia».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Labate Tommaso 
Titolo: Intervista a Graziano Delrio – «Conseguenze se perdiamo» – Delrio: vinciamo noi in Emilia-Romagna Ma se si perde ci saranno problemi
Tema: Intervista a Graziano Delrio

Presidente Delrio, le Sardine hanno riempito la piazza di Bologna. Non teme il paradosso reso celebre da Pietro Nenni, «piazze piene, urne vuote»? «Sinceramente no. Le Sardine si stanno dimostrando un grande valore aggiunto per tutti noi. C’è gente nuova che si sta avvicinando alla politica e lo sta facendo grazie a questi ragazzi. Mi lasci dire che non ci sono solo le facce nuove; queste piazze stanno facendo riscoprire la voglia di partecipare a tanti che l’avevano persa».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Padula Salvatore 
Titolo: La via stretta dell’Irpef leggera – Bonus fiscali, tasse piatte e famiglia: i freni alla corsa per la nuova Irpef
Tema: Irpef

Una legge delega per la “mission impossible” della riforma dell’Irpef. In questi giorni sta prendendo forma il decreto legge attuativo della manovra per distribuire, a partire dal prossimo luglio, i 3 miliardi di euro destinati al taglio del cuneo fiscale nel 2020 (5 miliardi nel 2021, che potrebbero diventare 6). Si tratta, in concreto, di una evoluzione del bonus Renzi, con la quale oltre a ritoccare all’insù gli “80 euro” per chi già li percepisce (che salirebbero a 100 euro) si consentirà a 4,3 milioni di lavoratori dipendenti, oggi esclusi dal beneficio, di ricevere uno sconto fiscale mensile di 80 euro.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Goria Fabrizio 
Titolo: Davos boccia l’Italia dei ragazzi inattivi “Oltre 2 milioni non studiano o lavorano”
Tema: Giovani inattivi

L’Italia non è un Paese per giovani. Né per lavoratori. Non diminuisce, nonostante un discreto miglioramento del mercato del lavoro, il numero dei ragazzi inattivi, che non studiano e non lavorano, e degli incapienti, coloro i quali hanno un reddito inferiore al minimo imponibile dal Fisco. Nel primo caso, sono oltre due milioni di ragazzi. Nel secondo, quasi otto. E ora entrano di prepotenza nell’agenda del governo, proprio mentre dal World Economic forum (Wef) che comincia domani a Davos giunge un rapporto che conferma dello stato di difficoltà dell’Italia sul fronte lavoro. Il taglio del cuneo fiscale può dare una boccata d’ossigeno a imprese e famiglie, ma gli sforzi devono essere più ad ampio spettro. Il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, promette: «Saranno al centro della nostra riforma fiscale. Magari come destinatari di un assegno ad hoc».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Mancini Umberto 
Titolo: Alitalia, governo pronto a favorire gli esodi e a rivedere le modalità del prestito ponte
Tema: Alitalia

Il governo non ha nessuna intenzione di abbandonare Alitalia al suo destino. Per questo, per favorire il piano che il commissario unico Giuseppe Leogande sta mettendo a panto insieme al direttore generale Giancarlo Zeni proverà a rimuovere gli ostacoli che frenano il salvataggio. Da un lato correggerà nel Milleproroghe la norma che impone alla compagnia di bandiera di restituire entro 6 mesi il prestito da 400 milioni; dall’altra cercherà di trovare nuove risorse per il Fondo volo. L’obiettivo e quello di favore le uscite anticipate, rafforzando tutti gli ammortizzatori sociali disponibili. Una strategia che il Mise, d’intesa con il ministero del Lavoro, considera necessaria per evitare un pericoloso avvitamento della compagnia.
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Testata:  Repubblica Affari&Finanza 
Autore:  Giannini Massimo 
Titolo: Circo Massimo – L'”uomo-dazio” colpisce ancora – L'”uomo-dazio” Trump colpisce ancora l’intesa con Xi spaventa l’Europa e l’Italietta
Tema: Dazi

Se l’America sorride, l’Europa piange. Può sembrare un paradosso, ma finora i blocchi tra Usa e Cina avevano aperto nuove vie commerciali al Vecchio Continente. Secondo l’Unctad, le prospettive di “sostituzione” sui mercati americani e asiatici a vantaggio delle aziende europee valevano 70 miliardi. Ora il bottino si riduce. Ma c’è di peggio. Due anni fa Trump ha già iniziato a sanzionare acciaio e alluminio europeo. E poi ha varato e minacciato dazi a raffica. Sul digitale, come ritorsione per la Digital Tax francese sulle Over The Top. Sugli aerei, come vendetta per gli aiuti di Stato erogati ad Airbus. Sulle automobili, come risposta alla mancata denuncia comunitaria degli accordi sul nucleare da parte dell’Iran. Insomma, un Vietnam, che rende ardua la missione a Washington del commissario europeo al commercio Phil Hogan. Trump apprezza l’ordine mondiale, ma gli sta più a cuore il disordine europeo.
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Testata:  Stampa Tuttosoldi 
Autore:  Lepri Stefano 
Titolo: Radar – Ue nel mirino di Trump dopo la Cina
Tema: Dazi

A Davos domani Donald Trump metterà alla prova l’ottimismo con cui i mercati hanno chiuso la settimana scorsa. Il presidente Usa rivolgerà la sua offensiva commerciale contro l’Europa? Anche se misure tariffarie saranno evitate, non sono da escludere tentativi di spingere il dollaro al ribasso. Per l’appunto agli svizzeri non piace che i loro sforzi per evitare eccessivi rialzi del franco rispetto all’euro vengano letti dalla Casa Bianca come sospetta «manipolazione» del cambio con il dollaro. Poche novità sono attese dalle prime riunioni dell’anno di alcune banche centrali, il Giappone oggi e domani, il Canada mercoledì, la Bce giovedì. Christine Lagarde annuncerà i tempi del dibattito sulle strategie contro l’inflazione; sarà significativo se aggiusterà i toni dopo che alcuni «falchi» del consiglio si sono espressi per una correzione di rotta.
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Testata:  L’Economia del Corriere della Sera 
Autore:  de Bortoli Ferruccio 
Titolo: Il vizio nazionale: cambiare l’Irpef (senza mettere soldi in tasca agli italiani) – Irpef Diamoci un taglio La busta paga deve crescere sul serio
Tema: Irpef

La riforma dell’Irpef, l’ennesimo tentativo, seguirebbe l’operazione sul cuneo fiscale e sulla rimodulazione del bonus Renzi di cui si parla in questi giorni. Secondo l’ultima bozza, discussa venerdì con i sindacati, lo schema dovrebbe essere il seguente. Cento euro per ogni mese lavorativo fino alla soglia di 28 mila euro. Il bonus Irpef si ridurrebbe, in proporzione, fino a 80 euro mensili, in corrispondenza di un reddito pari a 35 mila euro. Chi è al di sopra di tale soglia vedrebbe il bonus ridursi ulteriormente, fino ad esaurirsi con 40 mila euro di reddito. L’intervento, che ha un costo annuo di competenza di 7,1 miliardi, sarebbe operativo dal primo luglio.
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Testata:  L’Economia del Corriere della Sera 
Autore:  Polizzi Daniela 
Titolo: Atlantia, il sogno infranto e l’industria va all’estero – L’impero Atlantia E adesso?
Tema: Atlantia

“Il grande rammarico — con la consapevolezza dei gravi errori compiuti — è che siano messe a rischio le prospettive di Atlantia, che ha potenzialità di crescita molto importanti nelle infrastrutture. Non solo autostrade e aeroporti ma anche rete elettrica, gas ed energie rinnovabili e l’idea di aprire il capitale delle controllate a fianco di investitori nazionali e globali e fare crescere il Paese. Tutte le formule più creative erano possibili”. Gianni Mion è il presidente di Edizione, la holding della famiglia Benetton, a cui fa capo il 30% di Atlantia, la holding delle infrastrutture che attraversa una fase delicatissima.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Conte Valentina 
Titolo: Intervista a Pasquale Tridico – “In pensione anche prima del previsto” – Tridico “In pensione anche prima del previsto Ma in base ai contributi”
Tema: Intervista a Pasquale Tridico

Superare Quota 100. Riformare la Fornero. I sindacati propongono di andare in pensione a 62 anni con almeno 20 di contributi e senza penalizzazioni. Il 27 gennaio ne parleranno con il ministro del Lavoro. Pasquale Tridico, 44 anni, guida l’Inps dal 14 marzo 2019. Presidente, cosa ne pensa? «Sono state fatte diverse proposte e non mi sembra giusto aggiungerne altre. Ma la flessibilità rispetto ai 67 anni va garantita, soprattutto se ragioniamo in termini di logica contributiva. Si fissa una linea di età per l’uscita, poi il lavoratore deve essere libero di scegliere quando andare in pensione. Ovviamente con ricalcolo contributivo, come avverrà per tutti dal 2036. È poi necessario prevedere pensioni di garanzia per i giovani, coprendo i vuoti contributivi dovuti al lavoro precario».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caprara Maurizio 
Titolo: Una mini tregua sulla Libia – Libia, intesa su tregua e armi Mezzo passo avanti a Berlino
Tema: Libia

Spiragli di intesa per la crisi in Libia alla Conferenza di Berlino. Si profila una mini tregua. «Piccoli passi avanti» commenta il ministro degli Esteri russo Lavrov. Ma i due leader Sarraj e Haftar si evitano. Fiduciosi anche il premier Conte («si lavora per stabilizzare il Paese») e la cancelliera Merkel che si dice favorevole all’embargo d’accordo sul fatto di non sostenere militarmente nessuna delle parti in Libia». Ma non è ancora chiaro se e quando i campi petroliferi e gli oleodotti bloccati dalle milizie vicine a Haftar verranno riaperti.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastrobuoni Tonia 
Titolo: Libia L’Europa strappa un’intesa fragile – Libia, embargo e tregua Ora c’è l’impegno delle grandi potenze
Tema: Libia

La conferenza di Berlino segna un primo passo verso la soluzione della crisi libica. L’accordo finale, sottoscritto dai leader riuniti nella capitale tedesca, spiana la strada a un cessate il fuoco duraturo, a un embargo sulle armi e alla fine delle ingerenze straniere. Rimangono però forti le tensioni tra Serraj e Haftar, che non firmano il documento. Il premier Giuseppe Conte: «L’Italia è disponibile a essere in prima fila nel monitoraggio della pace».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Stabile Giordano 
Titolo: Violenti scontri nelle proteste anti-governo Oltre 400 feriti
Tema: Libano

Per la seconda notte di seguito migliaia di manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza attorno a Place de l’étoile, davanti a un Parlamento sempre più sott’assedio. Polizia e militari hanno risposto con raffiche di candelotti lacrimogeni e ancora i cannoni ad acqua, piazzati su due blindati speciali, sotto una pioggia di pietre e detriti lanciati da giovani con passamontagna e kefiah per coprire i volti. La rivoluzione libanese si incattivisce. Lo stallo politico comporta il prezzo di un’economia asfissiata, con le banche che consentono prelievi con il contagocce, i trasferimenti all’estero impossibili e le aziende che non sanno più come importare i beni necessari. Il risultato è la chiusura di migliaia di piccoli esercizi e una disoccupazione che avrebbe raggiunto il 30 per cento.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Rovelli Carlo 
Titolo: Il pessimismo dei giovani a Hong Kong – Diari di viaggio di uno scienziato a Hong Kong
Tema: Hong Kong

La protesta si è riaccesa a Hong Kong. Gli scontri fra polizia e manifestanti, le devastazioni, le occupazioni delle università, le grandi manifestazioni, perfino un’irruzione nel parlamento, tutto sembrava essersi calmato dopo la vittoria dei candidati pro democrazia alle elezioni circoscrizionali di novembre. La calma però non è durata molto. E i disordini sono ricominciati.
Le élite mantengono una posizione ambigua. Capiscono che la città non può sfidare la Cina, che la considera sua provincia. Pechino tiene seimila soldati in una base entro i confini di Hong Kong, e, per chiarezza, ha tenuto esercitazioni anti-sommossa con altre migliaia di soldati appena fuori confine. La Cina è anche opportunità: Hong Kong è adiacente alla Greater Bay Area, una delle aree di più rapido sviluppo economico del planeta.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Di Lellis Stefania 
Titolo: Libano, la settimana della rabbia Più di 400 feriti negli scontri
Tema: Libano

I feriti non scoraggiano i manifestanti a Beirut. Per la seconda sera di seguito nella capitale libanese ieri è andata in scena la rabbia: in 48 ore gli scontri più violenti dall’inizio della rivolta il 17 ottobre. I dimostranti tentano di forzare i blocchi della polizia a protezione del Parlamento. Sassi sulle forze dell’ordine, la risposta con i cannoni ad acqua. E il grido della folla incessante, sotto la pioggia: «Rivoluzione». Qualcuno prova ad arrampicarsi sul filo spinato che blinda i palazzi del potere: «Non siamo spaventati, siamo qui per il futuro dei nostri figli». Anche l’esercito schierato in assetto di guerra in centro e agli ingressi della città. Il bilancio del weekend si fa sempre più pesante: quasi 400 i feriti, tra dimostranti e agenti.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Ma.Con 
Titolo: Il retroscena – Missione Onu, l’Italia insiste e Conte spera nell’aiuto Usa
Tema: Missione Onu

“Pressing su Washington per ottenere il via libera a una forza di interposizione”. II monitoraggio della tregua affidato ad una commissione 5+5 è per l’Italia un passo decisivo non solo per consolidare il cessate il fuoco ma anche per quella forza di interposizione che palazzo Chigi ritiene inevitabile schierare. Giuseppe Conte e Luigi Di Maio lasciano Berlino soddisfatti per l’esito della Conferenza. Anche se occorre misurare con il tempo la distanza che potrebbe esserci tra la realtà e i propositi contenuti nel documento approvato ieri dalle undici delegazioni, il fatto che l’opzione militare sia stata bandita da tutti apre qualche spazio all’azione del governo sinora schiacciato da Mosca e Ankara. L’Italia «ha lavorato molto e intensamente» perché si arrivasse all’accordo raggiunto» rivendica il premier poco prima di lasciare Berlino.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Intervista a Enzo Amendola – «Noi pronti a una missione per la pace» – «Missione europea, l’Italia è pronta se tutte le parti ce lo chiederanno»
Tema: Intervista a Enzo Amendola

Enzo Amendola, napoletano di 46 anni, da ministro degli Affari europei è il volto dell’Italia a Bruxelles. E forse è questa esperienza che lo induce a capire d’istinto qual è la sfida degli europeisti italiani oggi: da cercare di piacere agli altri Paesi, a cercare di proporre anche se non piace agli altri. A partire dai grandi nodi della Libia e delle migrazioni. Davvero gli interessi di Italia e Francia in Libia sono così In contrasto da impedire un’iniziativa comune europea per stabilizzare il Paese? «Sono stereotipi privi di senso. Dobbiamo cooperare nel Mediterraneo e nel Sahel per pacificare e combattere il terrorismo, aiutando i Paesi del Maghreb preoccupati per le interferenze sulla Libia. Italia e Francia devono far rispettare insieme all’Ue le scelte fatte a Berlino. Per fermare indebite pressioni militari esterne».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Di Lellis Stefania 
Titolo: Intervista a Paolo Glisenti – “L’Expo a Dubai è un’occasione per la pace”
Tema: Expo Dubai

«Paura per l’Expo? Esattamente il contrario: siamo tutti convinti che questa sarà una occasione straordinaria di diplomazia, in uno dei momenti più difficili per il Medio Oriente e il nord Africa». Nel suo ufficio alla Farnesina, Paolo Glisenti non nasconde la sfida che l’attuale situazione geopolitica pone alla Esposizione universale di Dubai che si apre esattamente tra nove mesi. Ma il commissario italiano considera l’appuntamento come la migliore risposta alla crisi. Lo scontro Usa-Iran, il conflitto in Siria, l’ombra del terrorismo. Minacce per l’Expo di Dubai? «Vedo in tutti i commissari dell’area, anche quelli di paesi schierati su fronti opposti, la consapevolezza del potenziale di questa grande operazione di diplomazia informale. Nello slogan stesso di Expo 2020 c’è la risposta: “Connettere le menti per generare futuro”. Le relazioni producono sicurezza, benessere, crescita».
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