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SINTESI IN PRIMO PIANO – 21 ottobre 2020

In evidenza sui principali quotidiani:

– Dopo la Lombardia, coprifuoco e limitazioni anche in Campania e Piemonte. Conte: vaccino a fine anno.
– Salvini vede Fontana e congela la firma dell’ordinanza lombarda: prima voglio capire bene.
– Debutto da record per il bond Sure: la domanda tocca i 233 miliardi
– Atlantia a Cdp: offerta da migliorare
– Usa contro Google: abuso di posizione dominante. “Soffoca la concorrenza”.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Giannattasio Maurizio – Guerzoni Monica 
Titolo: Coprifuoco anche in Campania Salvini frena la Lombardia
Tema: Coprifuoco antivirus

Era tutto pronto, mancava solo la firma del ministro della Salute. Ma poi la politica si è messa in mezzo e l’ordinanza sul coprifuoco in Lombardia, attesa per ieri sera, è slittata ad oggi. La frenata improvvisa si spiega con lo scetticismo di Matteo Salvini, che ha stoppato il presidente leghista della Regione: «Prima di chiudere io voglio capire». Raccontano che in videoconferenza 11 leader del Carroccio abbia alzato la voce con Attilio Fontana, chiedendo al governatore un cambio di passo. «Voglio una sferzata di metà mandato — ha spronato Salvini —. Il governo respinge tutte le nostre richieste e a noi tocca portare la croce, imponendo misure impopolari che fanno infuriare I cittadini?». Insomma, Salvini vuole che i sindaci, da cui è venuta la richiesta del coprifuoco, accettino di smussare l’ordinanza. Intanto a Roma il ministro Speranza aspetta la telefonata di Fontana per procedere con la firma, anche perché le nuove regole devono partire domani. Per quanto ostacolato dallo scontro politico interno, il «modello Fontana» sta facendo scuola e una dopo l’altra le Regioni, coordinate dal ministro Boccia, chiedono il consenso a Speranza per tutelarsi su zone rosse e altre restrizioni. «Non ci sono più le condizioni per un lockdown generalizzato, si stanno decidendo misure restrittive, ma localizzate — spiega la strategia Giuseppe Conte nella conferenza stampa con il premier spagnolo Pedro Sanchez —. L’importante è che la collaborazione con il governo e il ministro Speranza sia costante»
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Autocertificazione, negozi e spostamenti Ecco le regole delle chiusure locali
Tema: Coprifuoco antivirus

Tutti gli spostamenti effettuati durante il coprifuoco dovranno essere giustificati con un’autocertificazione. Cinque mesi dopo la fine della chiusura totale in tutta Italia, con le «serrate» decise dal governatori e concordate con il governo torna il modulo che I cittadini dovranno compilare per dimostrare di avere una «comprovata urgenza» per uscire dalla propria abitazione. Lombardia e Campania sono le prime a decidere la «serrata» dopo le 23 e nel fine settimana, Piemonte e Liguria hanno scelto una linea più morbida prevedendo comunque restrizioni. Altre chiusure potrebbero arrivare nei prossimi giorni se la curva dei contagi da Covid-19 continuerà a crescere.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Folli Stefano 
Titolo: Il punto – L’unità nazionale da ritrovare
Tema: Coprifuoco antivirus

Il “coprifuoco” è parola che non place a Salvini, ma quello deciso dalla Regione Lombardia, simbolo del potere della Lega nell’Italia del Nord, cambia gli scenari. Primo, perché è una decisione presa dal presidente Fontana d’intesa con il governo Pd-5S; secondo, perché anticipa una serie di scelte analoghe destinate a moltiplicarsi nell’Italia angosciata dalla seconda ondata, come dimostra il caso della Campania. Vuol dire che viene meno quella velleità di strategia alternativa contro il Covid che nel corso dei mesi l’opposizione ha tentato di accreditare in risposta al governo Conte. Adesso le chiusure locali, gli orari contingentati, gli isolamenti “mirati” diventano la ragnatela della nuova clausura nazionale (o lockdown che dir si voglia). Certo, si avverte l’assenza di una strategia coerente in grado di abbracciare insieme il governo romano, le Regioni ei Comuni. Non è centralismo ma nemmeno decentramento. Semmai è un procedere alla cieca, tra scontri aspri — come quello dell’altro giorno tra Palazzo Chigi e l sindaci — seguiti da rapide riconciliazioni: perché nessuno vuole prendersi tutta la responsabilità, ma nessuno riesce a scaricarla in toto sull’interlocutore.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: ***Nuova stretta in arrivo. Conte: vaccino a fine anno Aggiornato
Tema: Coprifuoco antivirus

Nuove ordinanze regionali sempre più stringenti, che potrebbero imporre ad esempio nelle università del Lazio le lezioni a distanza dal secondo anno in avanti. E, soprattutto, un nuovo dpcm entro domenica sera, con la chiusura di palestre e piscine, nuovi limiti agli orari dei centri commerciali nel fine settimana, l’ipotesi di un coprifuoco notturno in tutta Italia dalle 23 alle 6 (osteggiato, però, ancora, da Giuseppe Conte e dai renziani). Ecco come si prepara l’esecutivo, in queste ore, all’onda d’urto del virus nelle prossime 72 ore. Perché ogni singola proiezione, ogni grafico che circola tra Palazzo Chigi e il ministero della Salute indica un problema: da oggi e fino a venerdì la curva del contagio crescerà rapidamente, troppo rapidamente. La pressione sugli ospedali aumenterà, inevitabilmente. Alcuni Paesi europei, come Inghilterra e Francia, valuteranno misure al limite del lockdown totale
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Palmerini Lina 
Titolo: Mattarella avverte istituzioni e politica: collaborare senza liti
Tema: Coprifuoco antivirus

Un richiamo alla «collaborazione» e al «coordinamento» che non nasce per accompagnare la cerimonia di ieri in cui ha consegnato al Quirinale le onorificenze ai cittadini che si sono distinti durante la fase più acuta del Covid. È invece fortemente legato alla cronaca di questi giorni, alle tensioni nel Governo e con le istituzioni locali. Tensioni che Sergio Mattarella, dal suo punto di osservazione privilegiato, avverte come estremamente rischiose in una fase in cui è obbligatorio che ciascuno metta in gioco la propria fetta di responsabilità se non si vuole piombare in un nuovo lockdown. Una chiusura che lui, per primo, teme e vorrebbe fosse risparmiata al Paese. Dunque, quando dice che «ciascuna istituzione certamente comprende che deve non attestarsi a difesa della propria sfera di competenza ma al contrario cercare raccordo positivo perché soltanto il “coro sintonico” delle nostre istituzioni e delle loro attività può condurci a superare queste difficoltà», pensa a episodi anche recenti.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  De Bac Margherita 
Titolo: «Limitiamo la vita sociale e tuteliamo i più fragili Ancora nulla di inevitabile anche nelle aree più critiche»
Tema: Intervista a Silvio Brusaferro – Coprifuoco antivirus

La pandemia è fuori controllo? «No non lo è. Ma la crescita dei contagi è significativa, specie in alcune zone del Paese». Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), tratteggia uno scenario in evoluzione. E spiega perché: «Il sistema sta reagendo anche se nelle aree plu colpite i dipartimenti di prevenzione sono sotto stress. Per questo è necessario intervenire tempestivamente per modificare l’andamento dell’epidemia. E importante che ci sia un’allerta nazionale oltre a misure più restrittive e mirate in ambiti regionali e locali, come ad esempio sta avvenendo in Lombardia e Campania dove il virus si sta diffondendo più velocemente». Possiamo tornare indietro? «La pandemia non è sfuggita di mano. Possiamo tornare indietro anche in quelle regioni a una condizione più controllata, sapendo che dovremo mantenere alta l’attenzione nei prossimi mesi preparandoci a intervenire velocemente se la curva si rialzerà».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Polito Antonio 
Titolo: Calo di fiducia – Paese reale disorientato: il peggio non era passato
Tema: Coprifuoco antivirus

Questo ha scosso la fiducia del Paese in se stesso. E il potere politico, che di fronte alla prima ondata ci apparve come un utile protettore, e per questo gli perdonammo molti errori, oggi sembra aver ripreso invece i suoi antichi panni di egocentrico affabulatore. La nostra angoscia è colpa del virus. La seconda volta colpisce con perfidia perfino maggiore, perché pensavamo di aver passato il peggio, e invece il peggio sta tornando. E non è così solo in Italia: lo Stato moderno, lo Stato del welfare, pur con tutta la sua enorme potenza di fuoco, arranca ovunque, forse con l’unica eccezione della solita Germania. Per giunta: in primavera il fronte interno era concentrato in quattro regioni, tra l’altro le più dotate in quanto a risorse e mezzi della sanità pubblica. Oggi il nemico è ovunque, dal Sud al Nord. Infine: l’epidemia ci ha giocato il brutto scherzo di farci partire al secondo giro per ultimi, dandoci l’illusione ottica che avremmo potuto scansare ciò che stava accadendo in Francia o in Belgio, e invece eravamo solo in ritardo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lopapa Carmelo 
Titolo: Duello su Roma Berlusconi punta su Bertolaso Il no di Salvini
Tema: I sindaci 2021

Silvio Berlusconi ci riprova con Guido Bertolaso a Roma. Trova il muro di Matteo Salvini e Giorgia Meloni: «Sarebbe un ottimo amministratore, ma non è esattamente una ventata di novità, il profilo forse non è il più adatto per vincere, dato che ha già dimostrato di non funzionare nell’arena politica». A Milano una quaterna: Paolo Veronesi, figlio dell’oncologo defunto Umberto, il manager della farmaceutica Sergio Dompè, Ferruccio Resta, rettore del Politecnico, e il “ritorno” di Letizia Moratti. A Napoli prende quota il giudice Catello Maresca, sponsorizzato da Fdi. Per Torino la Lega ha quasi strappato il disco verde per l’imprenditore del food Paolo Damilano. Ma tutto è ancora in movimento, nel gran bazar del centrodestra. Dura un paio d’ore il vertice per i sindaci 2021 nello studio al Senato del leader leghista.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Longo Morya 
Titolo: Debutto da record per il bond Sure: la domanda tocca i 233 miliardi
Tema: Bond Sure

Un piccolo passo sul mercato obbligazionario, un grande balzo per l’Europa. Forse è eccessivo scomodare Neil Armstrong e la sua celebre frase pronunciata dopo aver messo piede sulla Luna, ma per l’Europa quella di ieri è stata una giornata che – potenzialmente e con tanti ostacoli davanti – potrebbe davvero rappresentare un balzo in avanti nell’integrazione. Bruxelles ha infatti emesso i primi due prestiti obbligazionari «sociali» destinati a finanziare il fondo Sure, quello dedicato alla Cassa integrazione dei Paesi membri. E la risposta del mercato per questi due titoli (di durata decennale e ventennale) è stata senza precedenti: da oltre mille investitori di mezzo mondo sono infatti arrivati ordini d’acquisto per un importo record di 233 miliardi di euro. Questo ha permesso a Bruxelles di aumentare l’importo dei due bond a 17 miliardi totali (all’inizio ne aveva previsti al massimo 15). Ma quello che conta è la portata storica dell’operazione: con questa emissione, l’Unione europea inaugura infatti quelli che – impropriamente ma neppure troppo – possono essere definiti i primi Eurobond del Vecchio continente.
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Testata:  Mf 
Autore:  Dal Maso Elena 
Titolo: Va a ruba il super eurobond – Piano Sure, eurobond da record
Tema: Bond Sure

C’è fiducia nel sistema Europa, questo collocamento è andato oltre ogni più rosea aspettativa. Questi i commenti espressi da gran parte degli operatori di mercato che ieri hanno lavorato alla prima, storica, emissione congiunta dell’ Unione europea, due bond a 10 e 20 anni di durata che hanno raccolto la bellezza di 233 miliardi di euro per finanziare il progetto europeo Sure, di sostegno ai posti di lavoro messi sotto pressione dalla pandemia. Per Richard Burton, responsabile Corporale e Investment Banking di Unicredit, «è l’operazione chiave di quest’anno e una prova di forza dell’Europa. Aver ricevuto una eccezionale richiesta per 233 miliardi di euro in 75 minuti di apertura dei book per l’emissione inaugurale della dual tranche del programma Sure ne è la riprova». Significa che gli investitori istituzionali, un bell’esercito di oltre 500 soggetti per ogni tipologia di bond, hanno investito 3,1 miliardi ogni minuto. Ben oltre il 70% del collocamento è andato nei portafogli di fondi comuni, fondi pensione e delle assicurazioni che hanno scelto di investire nei primi bond comunitari. Degli 81 miliardi complessivi del progetto Sure, 27,4 miliardi sono stati destinati all’Italia.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Meli Maria_Teresa 
Titolo: Resta il gelo sul Mes Conte: si affronterà se porranno il tema
Tema: Lo scoglio del Mes

All’indomani del colloquio chiarificatore con Giuseppe Conte, Nicola Zingaretti appare soddisfatto perché il premier ha dato finalmente il via libera al patto di legislatura. «C’è un protagonismo positivo della politica. Il rapporto tra me, Renzi e Di Maio è forte e non è certo teso a destabilizzare o a distruggere. L’obiettivo è quello di dare stabilità e una visione al governo per i prossimi tre anni», è il succo della sua riflessione ad alta voce. L’idea del segretario dem è quella di stilare al tavolo una sorta di cronoprogramma di qui al 2023. Sulla stessa lunghezza d’onda Luigi Di Maio. Lo scoglio da affrontare al tavolo della maggioranza sarà quello del Mes. Certo, Conte lo eviterebbe volentieri: «Non ha nulla a che vedere con le priorità politiche».
Però lui stesso si rende conto che sfuggire al tema sarà difficile e infatti subito dopo aggiunge: «Ma se qualcuno porrà il tema sul tavolo lo affronteremo». E a a quel tavolo, sicuramente, Pd e Italia viva solleveranno il problema. «Il no di Conte — dice Matteo Renzi – è un errore politico. Discuteremo di Mes al tavolo». Ma per il premier la politica sanitaria italiana «non è legata al Mes».
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Testata:  Mattino 
Autore:  Santonastaso Nando 
Titolo: «Sono l’uomo dei risparmi ma ora serve nuovo debito»
Tema: Intervista a Carlo Cottarelli – Mes e Recovery Fund

L’Italia che non riesce a decidere sul Mes è lo specchio di un Paese diviso e insicuro? «Ma anche qui, se uno pensa di non doversi indebitare sa che l’unica alternativa è tirare la cinghia ed andare avanti. Il nostro premier Conte ha spiegato che se prendiamo il Mes aumenterà l’indebitamento e con esso anche le tasse per ridurre le spese: ma qui si sta parlando di una modalità di finanziamento di un deficit che comunque si deve fare per sostenere l’economia. Se Conte sostiene che bisogna fare meno deficit va bene, per carità, ma l’alternativa, ripeto, è stringere la cinghia e fare più austerità. Purtroppo, e lo dico *** proprio io che sono preoccupato da sempre per i nostri conti pubblici, in questo momento non c’è altro da fare che accrescere il deficit se ci sono disposizioni sulle fonti di finanziamento che costano poco, perché sono sussidiate, come Mes e Recovery Fund, vuol dire che sono più convenienti rispetto alla possibilità di andare a indebitarsi sui mercati finanziari».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Serafini Laura 
Titolo: Sui conti correnti 1.682 miliardi, come il Pil atteso nel 2020
Tema: Crescita dei depositi bancari

La nuova ondata della pandemia, in crescita anche in Italia, torna a far salire il termometro della preoccupazione tra famiglie e imprese italiane. Riprende quota la corsa verso la liquidità, che in realtà è un fenomeno in atto da diversi mesi e che nel mese di settembre ha confermato la sua ascesa. I dati presentati ieri nel bollettino mensile dell’Abi segnano un incremento della liquidità sui depositi anno su anno dell’8 per cento, a quota 1.682 miliardi, in aumento di 125 miliardi. A fine agosto la liquidità era già su quei livelli, a 1.671 miliardi. E poichè la nuova impennata di diffusione del virus si verificata a partire da inizio ottobre, sarà interessante verificare quale sarà il dato sulla liquidità alla fine di questo mese. Il trend fa più impressione se si tiene conto dell’andamento del reddito del Paese, il Prodotto interno lordo che a fine 2019 era a quota 1.787 miliardi. Le due voci, liquidità sui depositi e Pil, tenderanno a convergere nel corso del 2020: la prima aumenta con il crescere dei timori per il futuro, il secondo scende per effetto delle restrizioni che incidono su fiducia, consumi e sulla domanda di beni e servizi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cavalcoli Diana 
Titolo: «Un mix di energia per spingere il Pil» Patuanelli: 30 miliardi per l’industria 4.0
Tema: Green Deal

Il miglior futuro possibile non può prescindere dalla transizione energetica. Che significa decarbonizzazione, spinta sulle rinnovabili, investimenti in tecnologia, evoluzione delle infrastrutture e delle reti dl distribuzione di gas, acqua e luce. In altre parole non può esserci sostenibilità senza la rivoluzione green dell’intero settore dell’energia. Ne sono convinte le aziende che hanno partecipato agli «Online Energy Talks – Go To Green», organizzati da Rcs Academy e Corriere della sera. I partecipanti hanno raccontato le sfide per il settore sul solco del Green Deal, la nuova politica energetica comunitaria. Un piano d’azione volto a «promuovere l’uso efficiente delle risorse per passare a un’economia pulita e circolare, ripristinare la biodiversità e ridurre l’inquinamento». Con l’obiettivo della neutralità ambientale per l’Unione Europea entro il 2050. Ad aprire il dibattito green è stato il ministro allo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che ha parlato della necessità di accompagnare tutte le imprese — non solo gli operatori del settore dell’energia — nel passaggio verso modelli di business più sostenibili e verso l’adozione di tecnologie nuove.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Micossi Stefano 
Titolo: Uno schema nuovo per ridurre gli oneri dei debiti sovrani
Tema: Debito pubblico

I fautori del debito pubblico senza limiti – che in Italia non sono pochi – vivono una stagione felice. Il famigerato Patto di stabilità è sospeso a tempo indeterminato; il Fondo monetario scrive nei suoi rapporti che questo è il tempo di spendere, non di fare troppi conti; il presidente della American Economic Association, Olivier Blanchard, ha spiegato nel suo indirizzo presidenziale l’anno scorso che i bassi tassi d’interesse rendono sostenibile anche i debiti pubblici più elevati (in rapporto al Pil) e che, quindi, dei disavanzi pubblici non c’è più molto da preoccuparsi. Che questo sia il tempo di spendere per sostenere l’economia, è fuori questione. Ma l’accumulo di nuovi debiti sovrani nell’area dell’euro, in economie che non avevano ancora smaltito gli aumenti della crisi finanziaria, promette guai grossi dopo la fine dell’emergenza pandemica, quando verrà il tempo di riportare quei debiti sotto controllo. Dunque, di questo problema faremmo bene ad occuparci fin d’ora, per non farci trovare impreparati. In uno studio pubblicato nei giorni scorsi dal Ceps di Bruxelles – «Sovereign debt management in the euro area as a common action problem» – ho sostenuto che la questione può essere affrontata utilizzando il merito di credito collettivo dell’eurozona per alleggerire gli oneri dei debiti sovrani dei singoli paesi, allungandone le scadenza fino a rendere quei debiti di fatto irredimibili. Un approccio analogo è stato invocato apertamente per i prestiti del Recovery Fund da Christine Lagarde, presidente della Bce.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Savona Paolo 
Titolo: Monete digitali, troppi ritardi decisionali
Tema: Monete digitali

Dopo la BRI di Basilea e l’Ocse di Parigi (ma questa su temi anche più ampi), il Fondo Monetario Internazionale di Washington ha pubblicato un documento sulla moneta digitale, sollevando problemi e opzioni senza indicare quale debbano essere le scelte più consoni. Ho già segnalato che il 2 ottobre la Bce ha pubblicato le sue analisi sull’argomento; subito dopo la Commissione Europea ha pubblicato un documento sulla UE Digital Finance Strategy, che include anche il tema ben più difficile da affrontare rispetto alla moneta digitale su come trattare le criptoattività finanziarie (cryptoasset). Il documento del FMI conclude affermando che questa storica istituzione monetaria internazionale si è posta il problema se essa (cito testualmente) “possa svolgere un ruolo nel propiziare” (il termine inglese usato è enhancing) di un sistema dei pagamenti internazionali (cross-border) e nel promuovere la sicurezza e solidità della moneta digitale delle banche centrali (connotato dall’acronimo CBDC) e dei privati (GSC); continua affermando che queste questioni necessiteranno ulteriori ricerche da parte del suo staff e discussioni con altri rilevanti stakeholder (ossia persone interessate al problema).
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Testata:  Foglio 
Autore:  Cerasa Claudio 
Titolo: Il processo a Gualtieri
Tema: Zingaretti ‘contro’ Gualtieri

Nella storia di ogni esecutivo, arriva sempre un momento in cui uno dei protagonisti della maggioranza, di solito quello politicamente più pimpante, comincia a guardare con occhio sospettoso il proprio ministro dell’Economia e inizia a chiedersi con preoccupazione se quel ministro sia o no un aiuto vero per riuscire a ottenere i risultati sognati. Nel recente passato politico dell’Italia, in questa condizione si è ritrovato prima Domenico Siniscalco e poi Giulio Tremonti, ai tempi dei governi Berlusconi, e lo stesso tipo di sensazione, quella dell’accerchiamento, deve averla vissuta anche Giovanni Tria ai tempi del pazzo governo gialloverde. Non è dunque una novità registrare l’insofferenza per il proprio ministro dell’Economia da parte di un pezzo da novanta della maggioranza. Ma è invece una novità che questo accada a un governo nel quale uno degli azionisti forti dell’esecutivo, ovvero il Pd, non aveva prima d’oggi mai scaricato sui suoi ministri le proprie frustrazioni politiche. Eppure quello che sta succedendo in queste ore tra il ministro dell’Economia del governo Conte, Roberto Gualtieri, e il segretario del partito di cui Gualtieri fa parte, Nicola Zingaretti, è la fotografia di un problema che va ben al di là di un semplice retroscena e che potremmo provare a riassumere utilizzando il sostantivo che forse meglio sintetizza lo stato di salute di questo esecutivo: incartamento.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Trovati Gianni 
Titolo: Gualtieri: «Ripartiamo subito con Industria 4.0 Se freniamo il Covid Pil meglio delle stime»
Tema: Intervista a Roberto Gualtieri – Manovra

La forte ripresa dei contagi e il rischio di nuove misure restrittive territoriali non cambiano i numeri del programma di finanza pubblica, che sono «prudenti» e possono migliorare ulteriormente nel 2021. L’effetto combinato fra politica espansiva domestica e intervento degli aiuti europei si vedrà presto, con l’avvio dal 1° gennaio del rilancio di Transizione 4.0 e dei nuovi programmi di investimenti. Questi due fattori, aggiunti all’espansione già prodotta sul prossimo anno dai tre decreti anticrisi, ha un effetto complessivo «da 70 miliardi». Alle viste c’è insomma «una manovra fortemente espansiva, tutt’altro che concentrata su misure di corto respiro». Parola del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che in questa intervista offre il primo consuntivo sui lavori preparatori della manovra condotti con il Dpb.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Dombrovskis: “Se la recessione peggiora l’Ue è pronta a nuovi aiuti”
Tema: Intervista a Valdis Dombrovskis –

La seconda ondata del Coronavirus porta con sé una serie di misure restrittive destinate ad aggravare ulteriormente la recessione nel 2020 e a frenare la ripresa nel 2021. Per rilanciare le economie europee basteranno i 750 miliardi del Recovery Fund approvati a luglio, in un periodo in cui il peggio sembrava ormai alle spalle? «Se necessario siamo pronti a reagire con nuove proposte» assicura Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione europea. Ma ora, dice, l’importante è far partire al più presto il «vecchio» piano: Bruxelles spera di poter erogare i primi fondi «entro la fine della primavera», ma è necessario che l’iter legislativo si conduda al più presto. E al momento i negoziati sono in fase di stallo. L’ex premier lettone ha appena allargato la sua sfera d’influenza con la delega al Commercio, che lo porterà a gestire la disputa Airbus-Boeing con l’amministrazione Usa. Nel frattempo, però, continua a occuparsi con Paolo Gentiloni dei dossier economici interni: dal Recovery Fund alla tanto attesa riforma del Patto di Stabilità. Secondo Dombrovskis ci vorrà «molto tempo» per riscrivere le regole sui conti pubblici, ma quelle vecchie — avverte — non potranno rimanere sospese in eterno e torneranno in vigore appena possibile.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Galvagni Laura 
Titolo: Atlantia a Cdp: offerta da migliorare
Tema: Autostrade per l’Italia

L’offerta di Cdp per l’88% di Autostrade per l’Italia non è adeguata. È questo il responso del consiglio di amministrazione di Atlantia che ieri ha esaminato la proposta preliminare giunta da Cassa e dai fondi Blackstone e Macquarie. Nonostante questo la holding ha deciso di tenere aperta la trattativa con l’istituzione finanziaria per un’altra settimana con l’obiettivo di ricevere, entro il prossimo 27 ottobre una proposta che sia «vincolante». Ma soprattutto che valuti opportunamente l’asset. In particolare la società, a valle di un lungo consiglio di amministrazione, ha fatto sapere che «pur esprimendo apprezzamento per l’elaborazione dell’offerta, ha valutato i termini economici e le relative condizioni allo stato non ancora conformi e idonei ad assicurare l’adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione». Perché, in sostanza, la ragione che ha impedito al board di dare responso positivo è “quanto” è stato messo sul piatto dall’ente per il 100% della concessionaria: tra gli 8,5 miliardi e i 9,5 miliardi. Almeno un miliardo in meno, rispetto a quelle che sarebbero le aspettative di Atlantia
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Valsania Marco 
Titolo: Hi tech. «Google è un monopolio»: al via l’offensiva antitrust Usa
Tema: Usa contro Google

Il Dipartimento della Giustizia americano ha fatto scattare il più aggressivo caso antitrust contro un colosso hi-tech in vent’anni – e il più ambizioso nell’era Internet. Google, grande controllata di Alphabet, è stata accusata in tribunale di comportamenti anti-concorrenziali, volti a preservare un monopolio nei motori di ricerca e nella relativa raccolta pubblicitaria. Un monopolio che danneggia consumatori e innovazione. L’atto d’accusa, al termine di 16 mesi di indagini, è in un documento di 64 pagine e lascia il campo aperto a provvedimenti e rimedi, da definire nel prosieguo del caso. Funzionari dell’amministrazione hanno indicato che «tutte le opzioni» saranno considerate. Una battaglia legale potrebbe trascinarsi per anni. Google non ha intenzione di arrendersi: in un post ha definito il caso «profondamente errato».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Pennisi Martina 
Titolo: Il governo Usa va all’attacco di Google
Tema: Usa contro Google

Stati Uniti contro Google: «Un caso monumentale», per usare le parole del procuratre generale William Barr. E’ iniziato ieri, con la causa Antitrust intentata dal dipartimento di Giustizia americano contro Google, accusato di aver adottato pratiche anticoncorrenziali per mantenere il proprio monopolio nei settori di ricerca online e pubblicità per la ricerca online. A fianco del dipartimento undici Stati, fra i quali Florida, Texas e Georgia. New York deve ancora concludere la sua indagine. La prevista e procedente stretta di Washington sulle Big Tech parte dunque da Mountain View, a due settimane dalle elezioni presidenziali e due settimane dopo il rapporto monstre della sottocommissione Antitrust della Camera.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Rampini Federico 
Titolo: “Soffoca il mercato” Giustizia Usa contro Google – “Soffoca i concorrenti” Negli Usa parte il processo a Google
Tema: Usa contro Google

È un monopolio illegale, soffoca la concorrenza, ha “blindato” le nostre ricerche su Internet, ci toglie libertà di scelta, impedisce l’innovazione: questi sono i capi d’accusa che l’antitrust degli Stati Uniti ieri ha lanciato contro Google. Il procedimento legale prende di mira uno dei giganti di Big Tech, nato 22 anni fa in un garage di San Francisco e cresciuto fino a diventare una presenza ubiqua nelle nostre attività quotidiane: dal motore di ricerca a GoogleMap a YouTube. Il Dipartimento di Giustizia – che ha funzioni di autorità antitrust negli Stati Uniti – non contesta la bravura di chi ha costruito un’azienda cosl innovativa, ma sostiene che una parte del gigantesco fatturato pubblicitario viene spesa da Google per erigere robuste barriere contro chiunque si azzardi a farle concorrenza.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Barlaam Riccardo 
Titolo: Trump indietro nei sondaggi, anche sulla gestione dell’economia
Tema: Le elezioni presedenziali negli Usa

«Biden è un criminale». «Obama andava arrestato due anni fa». Fauci «è un idiota. È lì da 500 anni. Se avessi ascoltato lui avremmo avuto 700 mila, 800 mila morti». Donald Trump in ritardo nei sondaggi continua a spargere veleno nei comizi in cerca di consensi. I suoi consiglieri lo invitano a parlare di economia, di coronavirus, di ripresa – i temi che la gente vuol sentire – e a lasciar perdere gliattacchipersonaliper convincere gli indecisi in cerca di stabilità. Ma lui, come ha sempre fatto, non ascolta nessuno e va avanti, seguendo l’istinto, sparando ad alzo zero contro il rivale democratico, che invece continua a mantenere un basso profilo e preparal’ultimo dei tre faccia a faccia televisivi, che si svolgerà giovedì a Nashville, in Tennessee, uno degli stati della “Bible belt”, dove bibbia e fucile vanno a braccetto e ci sono pastori che parlano del tycoon come un inviato dalla provvidenza. Tuttiisondaggi dicono che Biden in vantaggio, anche se il margine si riduce: +8,9% la distanza nella media dei sondaggi nazionali di Real©earPolitics, con un distacco negli stati in bilico al 3,9%.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Trump-Biden con il silenziatore: microfoni spenti per il duello finale
Tema: Le elezioni presedenziali negli Usa

Due argini, vedremo quanto efficaci, per riportare un po’ di ordine nello scontro politico. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso degli avvocati trumpiani sulle procedure di voto in Pennsylvania, lo Stato che potrebbe risultare decisivo nella corsa alla Casa Bianca. I cittadini potranno continuare a esprimersi per corrispondenza e le buste dovranno arrivare entro e non oltre il 3 novembre, la data delle elezioni. Dopodiché le autorità statali avranno ancora tre giorni per il conteggio, che non dovrà quindi essere immediato come chiedeva il team legale di Donald Trump. È una decisione che potrebbe favorire Joe Biden. Anche se nelle ultime settimane i leader democratici hanno cambiato strategia, sollecitando i simpatizzanti ad approfittare della procedura dell’«early voting», presentandosi direttamente alle urne.
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Testata:  Avvenire 
Autore:  Falasca Stefania 
Titolo: Il Papa: la pace sia priorità di ogni politica
Tema: Il Papa

Sotto il cielo terso delle ottobrate romane, in cima alla scalinata del Campidoglio insieme ai leader di diverse confessioni religiose, papa Francesco ha lanciato il messaggio finale dell’incontro internazionale “Nessuno si salva da solo”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. «La lezione della recente pandemia se vogliamo essere onesti – ha detto il Papa citando la sua recente enciclica “Fratelli tutti” -“è la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti. Ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme”». E nella piazza capitolina, alla presenza del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e rappresentanti delle istituzioni ha sottolineato ancora una volta come la fraternità, «che sgorga dalla coscienza di essere un’unica umanità, deve penetrare nella vita dei popoli, nelle comunità, tra i governanti, nei consessi internazionali». Di qui la sottolineatura che «la pace è priorità di ogni politica» e che «Dio chiederà conto a chi non ha cercato la pace o ha fomentato le tensioni e i conflitti di tutti i giorni, i mesi, gli annidi guerra che hanno colpito i popoli».
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