In evidenza sui principali quotidiani:
– Covid-19, tutta Italia in giallo da lunedì. Figliuolo striglia le Regioni sui vaccini.
– Minimun tax per le imprese verso l’ok europeo.
– Conflitto israelo-palestinese: continua il cessate il fuoco, entrambe le fazioni rivendicano il successo.
– Gran Bretagna: le parole del principe William aprono lo scandalo BBC.
PRIMO PIANO
Politica interna
Testata: Corriere della Sera
Autore: F. Sav.
Titolo: Figliuolo, altolà alle Regioni – Figliuolo striglia i governatori «Basta annunci non concordati»
Tema: Covid-19
Il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo striglia le Regioni sul piano vaccinale, con una lettera indirizzata alla conferenza che le rappresenta guidata dal presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: pur riscontrando “il raggiungimento di risultati assolutamente positivi” e rilevando “un comportamento virtuoso di tutte le realtà regionali”, Figliuolo ravvisa negli ultimi giorni “annunci non coordinati con la struttura commissariale” da parte di alcune Regioni. Con il rischio di “confondere l’opinione pubblica e di minare lo spirito di coesione”. Pur essendosi elevata ai massimi la capacità somministrativa delle Regioni — con l’eccezione della Sardegna che ha usato l’83% delle dosi disponibili, ultima in classifica — c’è da fare l’ultimo scatto: ci sono infatti oltre 472 mila over 80 ancora non vaccinati: occorre fare di più convincendo chiunque, tra i fragili, della necessità di vaccinarsi. Per questo l’annuncio di alcune Regioni, in testa il Lazio, di coprire i maturandi, ha destato in Figliuolo qualche perplessità.
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Testata: Stampa
Autore: Russo Paolo
Titolo: Draghi: tra, 2 mesi via la mascherina – L’Italia in giallo, avanti con le riaperture “Terremo le mascherine ancora due mesi”
Tema: Covid-19
Il monitoraggio sulla diffusione del Covid-19 in Italia vede scendere nettamente l’Rt da 0,86 a 0,78 e l’incidenza dei casi settimanali passare da 96 a 66 ogni 100 mila abitanti. Dati che infondono così fiducia da far scappare al premier una battuta sulle mascherine: toglierle? “Ancora no, ancora un paio di mesi….”, ha risposto ai fotografi che al Global Health summit lo incalzavano dopo avergliela vista scivolare via dal volto. Un’estate a volto scoperto insomma, che non è più un miraggio con una campagna vaccinale che oggi taglierà il traguardo dei 30 milioni di somministrazioni. Intanto con tutti gli indicatori posizionati a testa in giù, da lunedì tutta l’Italia sarà gialla, compresa la Valle d’Aosta, che un’ordinanza di Speranza ha sdoganato dall’arancione dove era ancora confinata. Un assaggio di quel ritorno alle libertà ben più sostanziose che gli italiani potranno assaporare da qui al 21 giugno, quand o, se il trend rimarrà questo, secondo i calcoli del professor Giovanni Sebastiani, ricercatore all’istituto per le applicazioni del calcolo del Cnr, tutta l’Italia sarà nell’Eden della fascia bianca. “In molte regioni l’incidenza dei casi è scesa sotto 50 per 100 mila abitanti e questo rende possibile la ripresa del tracciamento dei casi e dei contatti”, ha spiegato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. “Il quadro è in deciso miglioramento. Cala l’incidenza, l’Rt e si abbassa l’età media delle infezioni a 40 anni, mentre cala a 65 anche l’età media degli ingressi in terapia intensiva. Inoltre l’incidenza dei casi cala in tutte le fasce d’età”, sono i numeri tutti in positivo elencati da Brusaferro.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Iossa Mariolina
Titolo: Da lunedì tutta l’Italia in fascia gialla
Tema: Covid-19
Tutta l’Italia in giallo da lunedì, anche la Valle d’Aosta che era l’unica regione rimasta in arancione. E dal primo giugno saranno tre le regioni a passare al bianco, il colore della libertà. Sono Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Questo l’esito del bollettino di ieri e del monitoraggio settimanale sulla diffusione del Covid-19. La curva decresce, i numeri inviati dalle Regioni per le analisi dei tecnici del Cts sono molto buoni. “Sette regioni sono al di sotto della soglia di 5o casi per ioo mila abitanti — spiega il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro —. È la soglia per poter riprendere il tracciamento. La curva continua a decrescere — prosegue il portavoce del Cts —, possiamo finalmente dire che l’Italia è a rischio basso, l’Rt è sotto i ovunque, 0,78 questa settimana rispetto allo 0,86 della settimana scorsa”. Molto importante il dato dei ricoveri e delle terapie intensive: siamo al 19% dal 29% di 7 giorni fa per le rianimazioni e nessuna regione ha posti letto occupati nei reparti Covid superiori al 19%. Siamo ben lontani dal 30 e 40 per cento, le soglie di rischio rispettivamente per le intensive e per i reparti ordinari.
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Testata: Giornale
Autore: Bulian Lodovica
Titolo: Arcuri ci costa 1,4 miliardi – Dalle mascherine alle Primule Il commissario degli sprechi ci è costato più di 1,4 miliardi
Tema: Corte dei Conti su Arcuri
L’investimento da 81 milioni di euro approvato dall’ex commissario all’emergenza Domenico Arcuri per finanziare il vaccino anti covid di ReiThera non era «valido» né «sufficiente» secondo la Corte dei Conti. Ma non è l’unica ombra sulle spese autorizzate da Arcuri – che aveva il potere di agire in deroga alle normali procedure – in piena emergenza Covid. Anche se il decreto Cura Italia aveva previsto che gli atti dei «contratti relativi all’acquisto di beni» per far fronte alla pandemia fossero «sottratti al controllo della Corte dei Conti, fatti salvi gli obblighi di rendicontazione. Per gli stessi atti la responsabilità contabile e amministrativa è comunque limitata ai soli casi in cui sia stato accertato il dolo del funzionario», sono diversi i fascicoli che sono stati aperti, tra Corte dei Conti e la Procura di Roma. I dubbi riguardano circa un miliardo e mezzo di euro di spese dell’ex commissario (per l’ esattezza, 1,42 miliardi).
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Testata: Repubblica
Autore: Foschini Giuliano – Lauria Emanuele
Titolo: Cresce la fronda contro Urso al Copasir “Ha rapporti con l’Iran”
Tema: Centrodestra – Copasir
Continua il caos sulle nomine al Copasir dopo le dimissioi del leghista Raffaele Volpi. Al centro del dibattito politico il nome del candidato Adolfo Urso, legato da affari economici con un Paese come l’Iran. Il Copasir ha sulla scrivania alcuni dei dossier più scottanti del Paese, dai rapporti della Lega con la Russia, passando per la vicenda legata al dirigente dell’Aise, Marco Mancini, e ai suoi rapporti con la politica. Fino alla delicatissima questione del Russiagate. Il caso è tutto in capo al centrodestra. Lunedi i leader tornano a vedersi a distanza di tre mesi e mezzo dalla volta precedente e chissà che la presidenza del comitato che si occupa di servizi e intelligence non rientri in un accordo più ampio che riguarda anche le amministrative. “Sicuramente, in un momento come questo, con Israele sotto attacco, la Lega non darà mai il suo consenso a qualcuno che è amico del regime iraniano che vorrebbe cancell are Israele dalla faccia della terra”, fa sapere Salvini.
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Testata: Giornale
Autore: Borgia Pier_Francesco
Titolo: Comunali e Copasir Nuove frecciate tra Salvini e Meloni
Tema: Centrodestra – Copasir e amministrative
Ospite ieri di una radio romana, il segretario della Lega Matteo Salvini rassicura l’elettorato sulla scelta del candidato del centrodestra al Campidoglio: “Ce ne sono. E non sono nemmeno pochi”, dice. Prende corpo il nome di Enrico Michetti, esperto di diritto amministrativo con una cattedra all’ateneo di Cassino, suggerito da Fratelli d’Italia, che condivide l’idea leghista di un nome proveniente dalla società civile. Nel corso della sua diretta radiofonica Salvini ha anche annunciato che il vertice di coalizione per discutere le candidature si terrà lunedì (“anche se non credo sarà risolutivo”). Un vertice che dovrà affrontare anche la questione Napoli, visto che il magistrato Catello Maresca (indicato da molti come probabile candidato del centrodestra) ha chiesto e ottenuto dal Csm l’aspettativa. Su Milano resiste la candidatura di Maurizio Lupi (Noi per l’Italia) mentre su Roma, oltre a Michetti, circolano vari nomi, tra cui quello di Francesco Storace. Di sicuro al vertice di lunedì si cercherà di far chiarezza anche sulla questione del Copasir. La cui vicenda sembra legata a doppio filo al braccio di ferro sulle candidature per le amministrative.
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Testata: Messaggero
Autore: Ajello Mario
Titolo: «Campidoglio, Gualtieri è avanti» Il centrodestra punta su un generale – Un generale per la destra «Ballottaggi a Gualtieri»
Tema: Amministrative
Rispunta l’idea di un generale come candidato del centrodestra alle amministrative romane. La Russa di Fdi ipotizza Claudio Graziano, classe ’53, attuale presidente del Comitato militare della Ue ed ex capo di stato maggiore dell’Esercito e della Difesa, mentre un altro super-graduato è quello a cui punta la Lega e che la Lega porterà lunedì nel tavolo su Roma dei tre leader: Salvini, Meloni, Tajani. Si tratta di Giovanni Nastri, 64 anni, che è stato nominato Comandante generale dei Carabinieri nel gennaio 2018 ed è andato in pensione nel gennaio 2021. Salvini lo ha già incontrato e lo rivedrà prossimamente. Con Forza Italia, il generale Nistri ha avuto tanti rapporti al tempo del governo Berlusconi quando era il numero uno del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dal 2007 al 2010. Intanto nel centrodestra in cerca del candidato c’è al momento abbastanza timore per la forza della Raggi (che sta preparando il suo bagno di folla in un evento a Ostia l’8 giugno): “Nelle periferie la sindaca sfonda”. Mentre nel Pd, sondaggi alla mano, questo timore è molto più contenuto. Il report targato MG Research, che gira al Nazareno e nella stanze del partito romano, dice così (ma è ancora tarato su Bertolaso): nel ballottaggio con la Raggi vincerebbe Gualtieri (57,7 a 42,3).
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Testata: Foglio
Autore: Merlo Salvatore
Titolo: Intervista a Pasquale Cascella – Mattarella bis al Colle – Mattarella come Napolitano? Intervista sul secondo mandato
Tema: Quirinale
Dice Pasquale Cascella, settant’anni, notista politico dell’Unità, ex portavoce del Presidente della Repubblica Napolitano: “Anche lui, sul finire del primo mandato, proprio come Sergio Mattarella, si recò in una scuola. E lì disse che non aveva intenzione di restare, malgrado glielo chiedessero. E davvero Napolitano non avrebbe voluto. Tutti noi consideravamo quel lavoro concluso. Difatti io accettai di candidarmi sindaco nella mia città di origine, Barletta”. Poi la storia ha preso una direzione diversa, come noto, e Napolitano diventò il primo Capo dello Stato rieletto. Ora il Pd vorrebbe il bis di Mattarella. “C’è la stessa infantile confusione di allora”, commenta Cascella; “Napolitano disse di sì perché la situazione era drammaticamente attorcigliata e tutti i partiti erano andati da lui a pregarlo. Oggi cosa pretendono da Mattarella? Lo vogliono rieleggere insieme? C’è la possibilità che ognuno voti un suo candidato e che poi si trovi la maggioranza in Parlamento? Sono elementi di una discussione politica che nessuno ha svolto”.
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Economia e finanza
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Romano Beda
Titolo: Minimum tax per le imprese, il sì europeo avvicina l’intesa
Tema: Global Tax
Si va verso un accordo relativo alla tassazione minima delle imprese a livello internazionale. La proposta americana di una aliquota minima del 15% ha ricevuto il sostegno di Germania, Francia e Italia, durante una riunione qui a Lisbona dei ministri delle Finanze europei. Altri governi sono rimasti cauti. Ciò nonostante, sono evidenti le pressioni in vista di una intesa. La proposta del Tesoro americano sarebbe “un buon compromesso – ha detto ieri il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire -. Possiamo vivere con una aliquota del 15%, ma la questione chiave è (…) di raggiungere un compromesso politico non più tardi del G20 di inizio luglio in Italia”. Dal canto suo, il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ha aggiunto: “Si tratta di un grande progresso. Sono felice che abbiamo la prospettiva di un accordo entro l’estate”. Positivo è stato anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco: “Accolgo con favore la proposta avanzata dal Tesoro degl i Stati Uniti (…) Le discussioni tecniche presso l’Ocse stanno procedendo bene, e la prospettiva di raggiungere una soluzione globale e basata sul consenso sui due pilastri della riforma fiscale internazionale è ora concreta. In qualità di Presidenza del Geo, stiamo compiendo tutti gli sforzi per garantire il raggiungimento di un accordo politico alla riunione del Geo di luglio”.
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Testata: Stampa
Autore: Bertini Carlo
Titolo: Tassa di successione, il pd non frena – Tassa di successione, Letta a Draghi “Sulla dote ai 18enni noi andiamo avanti”
Tema: Tassa di successione
Nessuna frizione tra Mario Draghi ed Enrico Letta, anzi un chiarimento sul metodo, assiurano da Palazzo Chigi, dopo che i due ieri hanno avuto un colloquio sulla proposta di Letta di dare una dote ai 18enni tassando di più chi vive di enormi rendite. Ma dopo lo stop alla flat tax di Salvini, il premier non si sbilancia sulla bandiera dell’altro contendente della sua maggioranza. Par conditio, ma una piccola concessione: la discussione è solo rinviata ad una riforma del fisco che il governo deve presentare con un ddl delega entro luglio. E che il Pd condirà con la proposta di «Dote aidiciottenni». Del resto, il premier nella conferenza stampa di giovedì aveva spiegato il suo metodo: “Quando si disegna una riforma fiscale, non bisogna cominciare dal guardare ciò che ci si può permettere e cosa no. Ma disegnare un pacchetto di riforme coerenti tra loro e dopo guardare alle convenienze”. Se Draghi e Letta si sono trovati sul metodo, i n questo “lungo e cordiale colloquio”, sul merito se ne dovrà discutere a tempo debito.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Guerzoni Monica
Titolo: Tasse, la telefonata. Draghi-Letta Il leader pd: sui patrimoni non mollo
Tema: Tassa di successione
C’è voluta una telefonata «cordiale e abbastanza lunga» per ristabilire tra Mario Draghi ed Enrico Letta quella «consuetudine di rapporti» che c’era prima della gelata sulla tassa di successione. Letta conferma che la prossima settimana ha in agenda un incontro con il capo del governo e il cui sostegno all’esecutivo di unità nazionale non è certo in discussione. Ma l’ex premier non è intenzionato a fare passi indietro sulla proposta di una imposta di successione più alta per i patrimoni sopra i 5 milioni, per offrire una dote ai diciottenni. Idea che ha provocato una tempesta negli equilibri delicati della maggioranza: “Giusto occuparsi dei giovani, ma senza punire, spremere e tassare genitori e nonni”, sostiene ad esempio Matteo Salvini. “Non ne abbiamo mai parlato, ma non è il momento di prendere soldi dai cittadini, è il momento di darli”, chiosa il premier Draghi, rinviando la discussione.
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Testata: Stampa
Autore: Baroni Paolo
Titolo: Intervista a Vincenzo Visco – Visco: “I ricchi paghino ma ai giovani serve altro” – “Bene colpire i ricchi ma ai giovani oggi non servono regali”
Tema: Fisco
Vincenzo Visco, economista ed ex ministro delle Finanze e del Tesoro nei governi Prodi, D’Alema e Amato, commenta la proposta di Letta sulla tassa di successione, considerata economicamente “molto modesta” ma politicamente “nel complesso, giusta”: “Il tema è ampiamente dibattuto: è chiaro che l’imposta di successione che abbiamo adesso non sta in piedi ed è sacrosanto cercare di colpire, insomma far contribuire i patrimoni più elevati, ad una condizione però che non si torni indietro di qualche decennio, quando ad essere colpiti erano soltanto i ceti medi proprietari di una casa in città e di una casa al mare. Quelli devono star fuori”, spiega Visco, che aggiunge: “Bisognerebbe mantenere gli attuali livelli di esenzione e poi mettere degli incentivi per redistribuire il patrimonio anche fuori del nucleo familiare e fare in modo che la gente sia aiutata a lasciare i soldi magari ad un ospedale o ad un ente benefico”.
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Testata: Stampa
Autore: Baroni Paolo
Titolo: Intervista a Giulio Tremonti – Tremonti: “Sul Fisco decide il Parlamento” – “Il premier sbaglia la riforma del fisco si fa in Parlamento”
Tema: Fisco
“La sua proposta sulle tasse di successione mi pare un po’ strumentale. Ma anche la risposta che gli ha dato Draghi la trovo curiosa, perché una riforma come quella del fisco non si può fare senza il Parlamento e senza i partiti”, dice l’ex ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, che nel 2001 eliminò l’imposta, poi reintrodotta sotto altre forme nel 2006: A” me quello introdotto nel 2006 sembra un regime di imposta equilibrato, definito su parametri accettabili, tanto che nel 2008, quando Berlusconi è tornato al governo, poi l’ha lasciata com’era”, aggiunge Tremonti, che conclude: “I sistemi fiscali sono la base della democrazia, non solo storicamente, e non a caso si dice no taxation without representation . Il sistema fiscale, quale che sia, organico o meno, deve comunque passare dal Parlamento”.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Mobili Marco – Trovati Gianni
Titolo: Fondo perduto con nuovi vincoli – Fondo perduto, per i beneficiari obbligo di autocertificazione Ue
Tema: Decreto Sostegni Bis
Per le partite Iva coinvolte nei plurimi giri di assegni pubblici a fondo perduto spunta l’obbligo di autodichiarare il rispetto dei vincoli generali dettati dalle regole Ue sugli aiuti di Stato per non avere sorprese in caso di cumulo fra questi bonifici e altri sostegni pubblici. La novità arriva dalle bozze del decreto Sostegni-bis approvato giovedì dal consiglio dei ministri. La «apposita autodichiarazione con la quale attestano l’esistenza delle condizioni previste dalla Sezione 3.1» del Temporary Framework è evidentemente una richiesta comunitaria, con l’obiettivo di mettere a sistema i controlli sul rispetto di condizioni e tetti agli aiuti di Stato. E si traduce dunque in un nuovo adempimento, all’interno di un calendario già arricchito dall’accelerazione sulle dichiarazioni dei redditi imposta dall’esigenza di far partire in tempo utile anche l’integrazione di fine anno basata sugli utili e non più sul fatturato. È evidente che il governo, prima di mettere nero su bianco la nuova norma, ha portato avanti i consueti confronti informali con la Commissione. Resta il fatto però che la clausola è esplicita, dal momento che l’aiuto pubblico commisurato al risultato d’esercizio esce dal binario classico tracciato dal quadro temporaneo delle regole Ue.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Marroni Carlo
Titolo: L’economia migliora ma il 60% famiglie è in difficoltà
Tema: Indagine Bankitalia
La quarta edizione dell’indagine straordinaria sulle famiglie italiane condotta da Bankitalia evidenzia che la percentuale di famiglie in difficoltà economiche è aumentata di oltre 20 punti per i nuclei il cui capofamiglia è un lavoratore autono. Poco meno del 40% delle famiglie riporta che negli ultimi dodici mesi si è verificato che il reddito familiare non fosse sufficiente a coprire le spese; quasi la metà riferisce che in assenza di reddito o trasferimenti non disporrebbe di risorse finanziarie proprie per far fronte ai consumi essenziali nemmeno per un mese. Non solo: poco meno di un terzo dei nudei familiari Italiani riporta di aver percepito nell’ultimo mese un reddito più basso rispetto a prima dello scoppio della pandemia. Il peggioramento delle condizioni reddituali ha continuato a essere mitigato dalle misure di sostegno al reddito: tra dicembre del 2020 e febbraio del 2021 ne avrebbe beneficiato un quarto delle famiglie.
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Testata: Repubblica
Autore: Amato Rosaria
Titolo: Il piano sblocca-Recovery – Taglio alla burocrazia e cantieri più rapidi per spingere il Recovery
Tema: Recovery Plan
Ultimi ritocchi per il decreto Semplificazioni, il provvedimento che interviene su autorizzazioni, permessi e burocrazia per eliminare i “colli di bottiglia” che potrebbero soffocare i progetti del Recovery Fund. Il Dl Semplificazioni è atteso in consiglio dei ministri già per la prossima settimana, come ha annunciato il premier Mario Draghi, insieme al decreto Governance, che si occupa invece delle modalità di assunzione dei tecnici del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sia nei ministeri sia nelle amministrazioni locali. Le bozze in circolazione hanno suscitato le preoccupazioni dei sindacati soprattutto per la parte che riguarda gli appalti. La Cgil è pronta anche allo sciopero, fa sapere il segretario generale Maurizio Landini. Il timore è che in nome della semplificazione e della rapidità delle opere vengano meno anche le tutele dei lavoratori. Tra le norme contenute nel decreto, termini dimezzati, silenzio assenso “certificat o” e in seconda battuta “autocertificato”, via la soglia del subappalto e il divieto di appalto integrato, procedure più veloci per le zone economiche speciali del Mezzogiorno. E ancora sanzioni per i funzionari che ostacolano il passaggio all’amministrazione digitale, potere di sostituzione da parte delle amministrazioni centrali quando quelle locali perdono tempo.
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Testata: Repubblica
Autore: Mania Roberto – Mastrobuoni Tonia
Titolo: Crescita, il piano del premier alla prova del dopo Merkel
Tema:
Le elezioni federali tedesche del 26 settembre e l’uscita di scena di Angela Merkel dopo 16 anni rappresentano un’incertezza per tutti i mercati ma anche per la strategia di Draghi, che scommette su due fattori: la ripresa stabile dell’economia e il mantenimento delle politiche espansive sia sul piano fiscale sia su quello monetario. La Bce, per ora, si presenta come un alleato sicuro del suo ex presidente, ma Draghi ha bisogno anche di avere alleati i governi europei perché nessuno sia tentato di ritornare alle vecchie regole di bilancio. Quelle che ci punirebbero di fronte ad un extradeficit superiore ai 180 miliardi dopo l’ultimo scostamento da 40 miliardi necessario per finanziare il decreto Imprese e lavoro. Da qui l’insistenza di Draghi sulla conferma di interventi in deficit (se necessario) per non strozzare la ripresa, nonostante l’impennata del debito pubblico in tutti i Paesi, dall’Italia alla Francia, alla Spagna. È sarà questa la linea che ribadir&agr ave; al Consiglio europeo di fine giugno. L’idea del premier italiano è che su questo terreno l’Europa debba muoversi insieme, compatta, senza strappi. C’è, però, appunto l’incognita Germania.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Trovato Isidoro
Titolo: Colao: semplificazioni e tempi certi al Paese
Tema: Digitalizzazione e lavoro
Ieri la giornata organizzata dal Corriere della Sera a Milano sul tema “Italia che genera futuro”. “In questo anno appena passato il nostro Paese ha fatto un salto digitale persino sorprendente — afferma Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, intervenuto anche lui all’appuntamento de L’Economia — ma adesso, per un ulteriore balzo, serve un’innovazione strutturale: a cominciare dalla digitalizzazione della Pa. Questo governo, tra le tante cose, punta anche a una pubblica amministrazione che dia alle imprese e ai cittadini garanzie di tempi certi e semplificazione di processi. Per farlo servirà anche un cambio generazionale. Faccio un appello alle Pmi: assumete giovani qualificati. Non conosco nessuno che si sia pentito di aver assunto un giovane sovra qualificato liane: assumete giovani qualificati. Non conosco nessuno che si sia pentito di aver assunto un giovane sovraqualificato e magari specializzato in materie tecnico s cientifiche. Da loro passa il destino di crescita per questo Paese”.
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Societa’, istituzioni, esteri
Testata: Sole 24 Ore
Autore: R.Bon.
Titolo: Tiene il cessate il fuoco nella Striscia, Israele e Hamas rivendicano la vittoria
Tema: Conflitto israelo-palestinese
Il cessate il fuoco nel conflitto israelo-palestinese è rivendicato come una vittoria da entrambe le fazioni. Migliaia di palestinesi sono sfilati perle strade di Gaza inneggiando al successo, mentre il premier Benjamin Netanyahu dice: “Israele ha causato il massimo danno ad Hamas (uccidendo 200 miliziani e distruggendo loo km di tunnel, ha poi precisato), con un numero minimo di vittime in Israele”. Netanyahu tuttavia è rimasto schiacciato dalle critiche provenientI dalla destra oltranzista israeliana che ha definito imbarazzante la decisione della tregua, e quella del centrosinistra che, pur apprezzando la tregua, ha criticato i risultati dell’operazione su Gaza. Intanto il segretario di Stato Usa Antony Blinken, sta pianificando una visita nella regione per “discutere gli sforzi di ripresa e su come lavorare insieme per costruire un futuro migliore per israeliani e palestinesi”. Ma a Gerusalemme siano ripresi gli scontri sulla Spianata delle Moschee tra dimostra nti palestinesi e forze dell’ordine israeliane.
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Testata: Repubblica
Autore: Nigro Vincenzo
Titolo: Hamas in festa a Gaza: è una vittoria – Nelle vie di Gaza Hamas festeggia tra le rovine
Tema: Conflitto israelo-palestinese
Una surreale festa della liberazione va in scena a Gaza City. Centinaia di gaziani che scorrazzano ovunque, si fermano attorno ai palazzi abbattuti, fotografano, fanno selfie, con i ragazzi impennano con le moto. Arrivano inevitabili le auto della propaganda di Hamas con gli altoparlanti, lanciano gli slogan di vittoria, molti in queste ore li condividono. Alla fine sono più di 250 i morti in città, tra cui almeno 66 minori e 12 morti in Israele. I feriti:1.600 tra i palestinesi e almeno 350 israeliani Chi vinto a Gaza? Israele oppure Hamas? Forse solo la morte. Per strada per ora si respira.
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Testata: Repubblica
Autore: Nizza Sharon
Titolo: Tra Israele e Hamas regge la tregua Incognite sul futuro
Tema: Conflitto israelo-palestinese
Il giorno dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, il frastuono della guerra è sostituito da una serie infinita di speculazioni intorno alla domanda “cosa succederà ora?”. I mediatori egiziani hanno già iniziato a muoversi tra la Striscia e Israele per tastare il terreno sulla fase due, che riguarda la ricostruzione di Gaza, l’ampliamento della zona di pesca, l’apertura dei valichi. Ma la grande incognita resta la fase tre, quella che dovrebbe portare a intese di più ampio respiro riguardo a progetti civili, concessione di permessi di lavoro verso Israele e l’ingresso delle valige di contanti per i funzionari pubblici. I discorsi di febbraio sull’estensione del gasdotto israeliano dal giacimento Leviatano fino a Gaza sembrano ora molto lontani. Intanto di nuovo sventolano bandiere di Hamas non lontano dalla Muqata a Ramallah e sulla Spianata, dove si registrano tensioni nel pomeriggio quando, nella Moschea di Al Aqsa, l’Imam vicin o a Fatah, viene contestato da una folla dopo un sermone troppo mite, e poi scoppiano nuovi scontri con la polizia israeliana che portano a 20 arresti.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: …
Titolo: Biden conferma gli aiuti militari allo Stato ebraico
Tema: Conflitto israelo-palestinese
La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha confermato che l’amministrazione Biden “non ha alcuna intenzione di cambiare linea sull’assistenza alla sicurezza di Israele”. La Psaki ha ribadito che l’amministrazione è impegnata a “giocare un ruolo costruttivo nella ricostruzione di Gaza”, rispondendo a una domanda dei giornalisti che chiedevano se il presidente stesse riconsiderando la vendita di armi Usa a Israele per 7S5 milioni di dollari.
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Testata: Stampa
Autore: Mastrolilli Paolo
Titolo: Il pressing di Biden, la tela di Al Sisi così si è arrivati al cessate il fuoco
Tema: Conflitto israelo-palestinese
Secondo una fonte diplomatica americana, la “soluzione dei due Stati è morta. Almeno fino a quando ci saranno queste leadership, ma forse per sempre. Il presidente Biden lo sa, e poi l’obiettivo che a lui preme davvero in Medio Oriente è riattivare l’accordo nucleare con l’Iran. Può usare la ricostruzione di Gaza per cercare di riportare un minimo di stabilità, ammesso che la tregua regga, ma le speranze non vanno molto oltre questo. Il coinvolgimento degli Usa resterà limitato, proprio perché al momento non esistono le condizioni per ottenere di piu”. Secondo questa logica, lo scontro è servito al premier Netanyahu per sopravvivere e probabilmente tornare al voto, e ad Hamas per rilanciare la propria popolarità, dopo che il presidente dell’Autorità palestinese Abbas aveva cancellato le elezioni.
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Testata: Repubblica
Autore: Franceschini Enrico
Titolo: La Bbc è sotto assedio Con lo scandalo Diana indipendenza a rischio
Tema: Regno Unito
La Bbc sul banco degli imputati per l’intervista del 1995 alla principessa Diana, giudicata un esempio di giornalismo irresponsabile e fraudolento. I principi Wiliam e Harry la accusano di avere rovinato i rapporti tra i loro genitori ed essere addirittura la causa della tragica morte di Lady D. Le frasi di Diana furono “uno scoop ottenuto con l’inganno, che le ha rubato la vita”, hanno detto in queste ore. Il ministro della Giustizia Robert Buckland avverte che le scuse offerte alla famiglia reale dai dirigenti della Bbc «non bastano»: il governo dovrà rivedere la supervisione dell’emittente. “Una cosa simile non deve accadere mai più”, dice il premier Boris Johnson. Lo scandalo riguarda i documenti falsificati da Martin Bashir per convincere Diana a concedergli “l’intervista del secolo” e il successivo cover up da parte dei suoi superiori per nascondere l’imbroglio, emersi durante una indagine interna, affidata dall’attuale dirigenza della Bbc a lord Dyson , stimato ex giudice della Corte Suprema.
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Testata: Stampa
Autore: Sabadin Vittorio
Titolo: “Così la Bbc uccise mia madre Diana” – “Con le fake news la Bbc ha ucciso nostra madre Diana”
Tema: Regno Unito
La Bbc è al centro di uno scandalo per la sua intervista più famosa, quella fatta nel 1995 da Martin Bashir a Lady Diana. Il principe William è intervenuto per criticare la tv pubblica, accusandola di fatto di avere contribuito alla morte dellamadre. Il rapporto dell’inchiesta condotta dall’ex giudice Lord Dyson ha confermato che Bashir aveva convinto Diana a fare l’intervista ingannandola con false informazioni. Bashir aveva mostrato ricevute bancarie artefatte a Lady D per farle credere che suoi collaboratori l’avevano tradita, le aveva detto che i suoi telefoni erano spiati, che era sorvegliata, che c’erano complotti per ucciderla e che Carlo amava la loro bambinaia Tiggy Legge-Bourke. Gli scorretti metodi di Bashir erano stati segnalati dai suoi stessi colleghi alla direzione della Bbc, che non fece nulla. L’intervista divenne famosa per la frase, riferita a Camilla, “eravamo in tre nel nostro matrimonio, era un po’affollato”. “Questo inganno ha influenz ato in modo sostanziale quanto detto da mia madre e ha contribuito a peggiorare la relazione dei miei genitori”, ha accusato ieri William.
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Testata: Repubblica
Autore: Guerrera Antonello
Titolo: Intervista a Bill Emmott – Emmott “Johnson vuole controllare la tv per vincere la sua guerra culturale”
Tema: Regno Unito
Bill Emmott, celebrato giornalista inglese, 64 anni ed ex direttore dell’Economist, commenta lo scandalo Bbc e le prossime mosse del premier Boris Johnson a riguardo: “Ora il vero rischio per la Bbc è una “italianizzazione”, ovvero diventare preda dei partiti politici, cosa che nel Regno Unito non è quasi mai stata perché pubblica ma imparziale. Adesso, invece, Boris Johnson e il partito conservatore vogliono aumentare decisamente la loro influenza sulla Bbc, come fece Berlusconi con la Rai: potenzialmente, è la minaccia peggiore nella storia della tv pubblica”. Secondo Emmott il leggendario servizio pubblico britannico potrebbe cambiare per sempre per lo scandalo Bashir dell’intervista a Diana, ma anche le enormi pressioni di Johnson, le critiche incrociate di parzialità e poi l’arrivo di due nuove tv che potrebbero cannibalizzarla: “Lo scandalo arriva in un momento cruciale per la Bbc, oggi molto più vulnerabile e sotto attacco, s oprattutto da parte del governo Johnson. Sono preoccupato. Il premier non si lascerà sfuggire un’occasione simile per realizzare i piani che da tempo hanno lui e i conservatori: riformare e influenzare decisamente la Bbc”.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Magnani Alberto
Titolo: Ora l’Africa cerca l’autosufficienza vaccinale
Tema: Africa
L’Institut Pasteur di Dakar, la capitale del Senegal, è uno dei 10 siti capaci di produrre vaccini in tutta l’Africa. Ma presto potrebbero aggiungersi altri centri. La pandemia di Covid ha messo in risalto la dipendenza delle economie africane dall’import di vaccini e, più in generale, di farmaci dai mercati stranieri. Secondo l’Africa Centres for Disease Control and Prevention, l’agenzia di sanità pubblica dell’Unione africana, il 99% dei vaccini somministrati in Africa sono importati dall’estero. Per il resto dei medicinali, l’asticella non scende sotto l’80%. I leader del continente spingono per un brusco cambio di rotta e hanno fissato, lo scorso aprile, l’obiettivo di aumentare dall’1% al 60% la quota di vaccini prodotti in Africa entro il 2040. Un’evoluzione che si intreccia all’esigenza di sviluppare una manifattura capace di reggere il confronto con la concorrenza internazionale e raggiungere volumi di produzione adeguati.
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Testata: Messaggero
Autore: Santoro Gabriele
Titolo: Il sacrificio delle donne per la pace in Colombia – Colombia, le donne muoiono per la pace
Tema: Colombia
Secondo l’Istituto Nazionale di Medicina Legale sono 37.067 le donne con responsabilità diffuse, dalle forze militari dello Stato agli altri attori della guerra civile, sparite dal 1977 in poi. Il momento più critico per la quantità delle sparizioni risale al quinquennio 2000-2005 e in precedenza negli anni Ottanta. Oggi nel Paese centoventimila famiglie attendono di scoprire dove siano i propri cari, che risultano desaparecidos, e vivono nel limbo di un’assenza indefinibile. Il conflitto armato colombiano, lungo mezzo secolo e tutt’altro che concluso, si combatte spesso sul corpo delle donne che continuano a essere uccise, perché si schierano in prima linea nella difesa dei diritti umani e dei territori, soprattutto nelle zone rurali, governati dai cartelli del narcotraffico e dagli interessi economici delle industrie estrattive illegali come quella dell’oro.
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