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SINTESI IN PRIMO PIANO – 28 marzo 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:
– Messaggio di Mattarella: l’Europa agisca prima che sia troppo tardi;
– Conte: «Una sfida epocale per l’Europa»;
– La preghiera del Papa in una San Pietro vuota;
– Positivo Boris Johnson.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela – Santilli Giorgio 
Titolo: Conte: «Una sfida epocale per l’Europa»
Tema: Intervista a Giuseppe Conte

Il giorno dopo la battaglia al Consiglio europeo e il «confronto duro e franco» con Angela Merkel, Giuseppe Conte, in un’intervista al Sole 24 Ore, esorta l’Europa tutta a «non compiere errori tragici» e avverte che «l’intero edificio europeo rischia di perdere la sua ragion d’essere». L’Italia andrebbe avanti lo stesso. Viceversa «l’inerzia – dice il presidente del Consiglio – consegnerebbe ai nostri figli il costo immenso di un’economia devastata. Non stiamo proponendo forme di mutualizzazione del debito. Il nostro sforzo di bilancio arriverà a 50 miliardi: stiamo preparando un sostegno senza precedenti ai finanziamenti delle nostre imprese» e uno European Recovery Bond, vale a dire uno strumento di debito comune europeo che permetta di ricostruire il tessuto economico-sociale del Vecchio continente. Mentre «ai colleghi che ragionavano di Mes, ho replicato che non v’è ragione di affannarsi, perché non è di questo che adesso abbiamo bisogno».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Breda Marzio 
Titolo: «La Ue superi i vecchi schemi» – Il Colle richiama l’Europa all’azione «prima che sia troppo tardi»
Tema: L’emergenza

Il Colle richiama l’Europa all’azione «prima che sia troppo tardi». Mattarella: «Stiamo vivendo una pagina triste della nostra storia, necessarie unità e coesione. Nella Ue sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, la solidarietà è nell’interesse di tutti. Vanno superati i vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle attuali condizioni drammatiche».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ziniti Alessandra 
Titolo: Viminale e 007 avvertono “Temiamo proteste sociali” I supermercati sotto scorta
Tema: La rivolta al Sud

Da ieri mattina polizia, carabinieri e guardia di finanza stazionano davanti agli ipermercati di Palermo. L’ipotesi che si possa ripetere quanto già successo giovedì pomeriggio quando un gruppo organizzato si è presentato alle casse di un punto vendita Lidl con i carrelli pieni di provviste al grido: «Basta stare a casa, non abbiamo soldi per pagare, dobbiamo mangiare» non è affatto remota. In tutto il Mezzogiorno dove l’economia sommersa del lavoro nero che dà da mangiare a quasi 4 milioni di persone
è già allo stremo senza sussidi in vista. «È una situazione molto delicata che seguiamo con estrema attenzione nei suoi profili di ordine pubblico ma da disinnescare innanzitutto con interventi sociali. È evidente che in una emergenza del genere le regioni del Mezzogiorno sono ad alto rischio», dicono al Viminale.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  De Marchis Goffredo 
Titolo: Provenzano “Attenti al Sud Può esplodere”
Tema: Intervista a Giuseppe Provenzano –

«Ho paura che le preoccupazioni che stanno attraversando larghe fasce della popolazione per la salute, il reddito, il futuro con il perdurare della crisi si trasformino in rabbia e odio. Ci sono aree sociali e territoriali fragili ed esposte a qualsiasi avventura. Il bilancio pubblico si deve prendere cura dell’intero tessuto sociale. E lo deve fare adesso». L’allarme del ministro per il Sud Provenzano è circostanziato. Ci sono le immagini dei supermercati assaltati in Sicilia, delle persone che perdono la testa perché non possono ritirare 50 euro. «Con il Cura Italia abbiamo fatto molto, in pochi giorni la manovra di un anno. Ma ora dobbiamo mettere i soldi nelle tasche degli italiani a cui fin qui non siamo arrivati. Questa è la priorità del decreto di aprile. Così come va assicurata liquidità al sistema delle imprese per tenerlo in vita, bisogna tenere in vita la società. Liquidità anche per le famiglie, per chi ha perso il lavoro e non ha tutele».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Verdelli Carlo 
Titolo: L’editoriale – Chiudere la Lombardia
Le differenze nell’intensità del contagio ci sono eccome e forse sarebbe arrivato il momento di tenerne conto. La Lombardia, per esempio. Nonostante la comprensibile volontà di diffondere un po’ di ottimismo da parte del governatore Fontana («Penso che stia iniziando la discesa»), la regione locomotiva del Paese da sola conta ormai, e non da oggi, più della metà sia dei contagiati sia dei morti totali. La parte d’Italia dove tutto è cominciato (21 febbraio, paziente uno a Codogno) si è trasformata in poco più di un mese nella bocca del vulcano dove si concentra il rosso più acceso dell’intera nazione. Non è il momento dei processi, né dell’attribuzione di responsabilità. Ma è il tempo, questo sì, del coraggio di prendere decisioni forti. Fatte salve le attività strettamente necessarie, andrebbe con responsabilità, e anche con urgenza, valutata l’ipotesi di chiudere in modo drastico l’intera Lombardia per due settimane.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galli Della Loggia Ernesto 
Titolo: Il premier e il ruolo che verrà – Il presidente del consiglio e il ruolo che verrà
L’epidemia ha avuto innanzitutto un effetto: ha dato a Conte e al suo governo un programma. Ricordiamo tutti la penosa condizione d’incertezza e di sospettoso studio reciproco tra le varie forze di maggioranza — con conseguente condizione d’immobilismo — in cui ancora a metà febbraio il governo era immerso: che fare dopo la finanziaria? ci si chiedeva; e come tenere a freno la scalpitante volontà centrifuga di Renzi? e dopo l’Emilia-Romagna e la Calabria come affrontare le future elezioni regionali ormai in vista? Il coronavirus ha letteralmente spazzato via tutto, e nel giro di quindici giorni, con un crescendo impressionante, ci ha pensato una realtà del tutto indipendente dalla politica a imporre la propria agenda. E di conseguenza anche la figura del presidente del Consiglio si è tramutata da quella precedente e non proprio esaltante di temporeggiatore-equilibrista in quella di capo di un esercito schierato contro un nemico mortale.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Verderami Francesco 
Titolo: Settegiorni – Prove (difficili) di unità nazionale – Gli elogi (e le paure) del Palazzo dopo quelle parole di Draghi
Si capisce come mai Draghi, dopo l’articolo scritto per il Financial Times, sia stato sommerso dagli elogi ma tenuto a debita distanza. E si capisce perché il suo intervento abbia imposto a ogni leader di cambiare il proprio atteggiamento. Il giorno prima di Draghi, per esempio, Conte non aveva accennato all’unità nazionale nel suo discorso alla Camera, nonostante le esortazioni di Mattarella e le pressioni degli alleati democratici. Il giorno dopo Draghi, lo stesso Conte ha rilanciato l’unità nazionale nel suo discorso al Senato, invitando i rappresentanti dell’opposizione a Palazzo Chigi. Ed è chiaro che l’ha fatto per provare a proteggersi. Si vedrà peraltro fino a che punto il premier vorrà condividere con il centrodestra la gestione di questo passaggio drammatico.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo – Lamattina Amedeo 
Titolo: Prove di dialogo, ma Pd e M5S dicono no al governissimo
Tema: Forze politiche

Vertice governo-opposizioni sul prossimo decreto da 50 miliardi. Lite tra il no-euro della Lega Bagnai e il ministro dell’Economia Gualtieri. Intanto Pd e M5S dicono no al governissimo.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Napolitano Pasquale 
Titolo: il retroscena – L’ipotesi Supermario spacca i dem
Tema: Ipotesi Draghi

L’ipotesi di Mario Draghi a Palazzo Chigi spacca i dem. La linea ufficiale del Partito (Zingaretti-Bettini) è di andare con il governo Conte. Per due motivi: il Pd non sembra risentirne nei sondaggi dell’emergenza Coronavirus e poi un esecutivo di unità nazionale (con tutti dentro) rimetterebbe al centro della scena Matteo Renzi (tra gli sponsor dell’ex presidente della Bce).
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Testata:  Avvenire 
Autore:  Celletti Arturo 
Titolo: Renzi controcorrente: riapriamo o è carestia – «L’Italia riapra, col virus si convivrà»
Tema: Intervista a Matteo Renzi

Bisogna consentire che la vita riprenda. E bisogna consentirlo ora. Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare. I tentacoli dell’usura si stanno allungando minacciosi, specialmente al Sud. Senza soldi vincerà la disperazione. È un quadro terribile. È un quadro vero. E allora insisto: l’Italia non può stare ibernata per un altro mese perché così si accende la rivolta sociale. Le date: fabbriche prima di Pasqua e scuole il 4 maggio.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Pelliccetti Riccardo 
Titolo: Salvini: «L’Ue è una schifezza» E la sinistra gli dà del bandito
Tema: Lega

Intanto il leader leghista paventa l’uscita dall’Europa e scatena l’ira dem. Il ministro Amendola: nessuno regge da solo.
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Testata:  Corriere della Sera 

Autore:  Giannatasio Maurizio 
Titolo: «Nulla come prima Si ripartirà a tappe» – «Da San Siro al metrò, nulla come prima Non saremo impreparati alla ripartenza»
Tema: Intervista a Beppe Sala

Il sindaco di Milano Beppe Sala dice che, una volta terminata l’emergenza coronavirus, «nulla sarà più come prima» e che fin da ora «va progettata una ripartenza a tappe». Un’App per il tracciamento delle persone e relativa compressione della privacy? «Si può fare, ma con garanzie».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Vitale Giovanna 
Titolo: Zanda “Per la ricostruzione pronti anche a dare in pegno Montecitorio e Palazzo Chigi”
Tema:  Intervista a Luigi Zanda

Bisognerà impegnare i gioielli di famiglia per rimettere in piedi l’Italia, quando l’emergenza sarà finita. È la tesi del senatore Luigi Zanda, che propone di utilizzare il nostro vasto patrimonio pubblico – comprese le sedi istituzionali – come garanzia per finanziare la ricostruzione.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Orlando Luca
Titolo: Imprese, allarme globale sulla liquidità: chiesti prestiti per 200 miliardi – Allarme liquidità nelle imprese, catena dei pagamenti a rischio
Tema: Pagamenti a rischio
La diffusione planetaria del coronavirus sta acuendo la crisi economica e finanziaria, nelle imprese: è allarme rosso sulla liquidità. Fermo il mercato delle emissioni corporate, le aziende corrono a chiedere prestiti bancari: oltre 200 miliardi di dollari a livello mondiale in tre settimane. In Italia inizia a scattare una sorta di “si salvi chi può”, con un impatto immediato sul sistema dei pagamenti: il blocco dei saldi rischia di aggravare la già drammatica situazione, scaricandosi sui soggetti più deboli, in testa le Pmi. Nelle stime di Cribis, i tempi di pagamento dei clienti potrebbero dilatarsi di 20 giorni, con effetti dirompenti sulle esigenze di finanziamento del capitale circolante. E secondo un’analisi sui bilanci, la massa dei crediti verso clienti potrebbe lievitare di 41 miliardi di euro.
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Testata:  Avvenire
Autore:  Pini Nicola
Titolo: «Estendere il Reddito di cittadinanza Il nuovo dl andrà oltre i 25 miliardi»
Tema: Intervista ad Antonio Misiani
«Oggi deficit e debito vengono dopo. La priorità è la tenuta del sistema economico e dell’occupazione. Adesso la parola d’ordine del whatever it takes deve valere anche per la politica di bilancio». Dovrà quindi esserci “tutto il necessario” nel decreto che il governo si appresta a varare nella prima metà di aprile, precisa il viceministro pd dell’Economia, Antonio Misiani, che preferisce però non sbilanciarsi sull’ammontare del nuovo provvedimento. “Sarà maggiore dei 25 miliardi impegnati a marzo – spiega – ma la cifra finale va calibrata in base a tutto quello che si deve fare per salvare posti di lavoro e aziende”.
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Testata:  Stampa
Autore:  Lombardo Ilario
Titolo: “Ora reddito di emergenza per tutti Servono 100 miliardi per ricostruire”
Tema: Intervista a Laura Castelli
“Ora reddito di emergenza per tutti. Servono 100 miliardi per ricostruire”. E però «l’Europa ha una serie di strumenti che deve mettere a disposizione, a partire dal fondo sociale europeo, l’acquisto dei titoli di Stato… Andremo in Parlamento a chiedere di alzare i saldi di finanza pubblica sicuri che nei prossimi giorni un punto di caduta si troverà anche sugli eurobond». La proposta: “Perché non lanciare dei bond garantiti dalle Cdp europee?”
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Testata:  Milano Finanza
Autore:  Sommella Roberto
Titolo: Conte segua la ricetta di Mr Whatever it takes – Berlusconi: Draghi ha detto cosa fare, Conte lo segua
Tema:  Intervista a Silvio Berlusconi
Berlusconi: “Lo Stato deve farsi garante presso le banche dei finanziamenti alle aziende, come avvenuto in Germania. Come ha detto Draghi, tutelare capacità produttiva e occupazione è indispensabile e richiede di fornire subito liquidità, anche con un significativo aumento del debito pubblico”.
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Testata:  Giornale
Autore:  Signorini Antonio
Titolo: Le previsioni fanno paura: Pil giù del 6%, debito al 150%
Tema: Previsione choc sul Pil: nel 2020 giù del 6,5%
La novità che sta emergendo è che la nostra economia soffrirà la pandemia da coronavirus in misura maggiore rispetti ad altri, soprattutto perché i decreti del governo avranno un impatto inferiore rispetto ai piani degli altri Paesi. L’ultimo bollettino è quello di Prometeia che per il 2020 ha previsto una contrazione del Pil italiano del 6,5%.
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Testata:  Stampa
Autore:  Cottarelli Carlo
Titolo: L’analisi – Dalla Bce l’unica soluzione – Dalla Bce un aiuto da 220 miliardi all’Italia Ecco perché non c’è soluzione fuori dall’Ue
Tema: L’analisi di Cottarelli
Siamo troppo indebitati per ottenere nuovi crediti e l’Eurotower ha fatto un maxi acquisto di nostri titoli. Bisogna mettere da parte la tentazione di “fare da soli”, anche rafforzando l’alleanza con Spagna e Francia.
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Testata:  Stampa
Autore:  Piepoli Nicola
Titolo: Nove su dieci prevedono una crisi lunga Il 50% crede che a pagare saranno le Pmi
Tema: Sondaggio
La ricerca impostata questa settimana per La Stampa intende fare il punto su come in questo momento l’opinione pubblica vive il Coronavirus, la sua diffusione e la sua permanenza nel nostro futuro. È un monitoraggio su un fenomeno prima del tutto sconosciuto, anche in termini scientifici. Se, da un lato, la paura del contagio si conferma alta per 7 italiani su 10, dall’altro rimane stabile e cresce l’approvazione nei confronti delle azioni prese dal governo per l’emergenza, anche dal punto di vista economico. Nove su dieci prevedono una crisi lunga. Il 50% crede che a pagare saranno le Pmi. Quanto al giudizio sull’Europa si registra una certa “ansia di abbandono”.
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Testata:  Sole 24 Ore
Autore:  Rossitto Simona
Titolo: Cardani: «La rete regge ma usate il fisso»
Tema: Intervista a Marcello Cardani
Privilegiare l’uso delle linee telefoniche fisse «in modo da alleggerire la pressione sulla rete mobile». A lanciare un appello agli italiani è il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, a fronte del moltiplicarsi del traffico telefonico per l’emergenza coronavirus.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Montefiori Stefano 
Titolo: Macron: mi batto con voi per un’Europa solidale
Tema: Intervista a Emmanuel Macron

C’è un rischio d’implosione dell’eurozona e dell’Unione europea? Macron: “Se l’Europa può morire, è nel non agire. Come Giuseppe Conte, non voglio un’Europa del minimo comune denominatore. II momento è storico: la Francia si batterà per una Europa della solidarietà, della sovranità e dell’avvenire”. “Con Giuseppe Conte, Pedro Sánchez e altri sei capi di Stato e di governo abbiamo indirizzato, prima del Consiglio, una lettera a Charles Michel per inviare un messaggio chiaro: non supereremo questa crisi senza una solidarietà europea forte, a livello sanitario e di bilancio. Questo è il punto di partenza. Gli strumenti vengono in seguito e dobbiamo essere aperti: può trattarsi di una capacità di indebitamento comune, oppure di un aumento del bilancio Ue per permettere un sostegno reale ai Paesi più colpiti da questa crisi. Al Consiglio giovedì, 10 Paesi dell’eurozona, rappresentanti del 60% del suo Pil, hanno esplicitamente sostenuto quest’idea, è la prima volta! Alcuni Paesi, tra cui la Germania, hanno espresso le loro reticenze. Abbiamo deciso di continuare questo fondamentale dibattito nelle prossime settimane”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fubini Federico 
Titolo: Il vertice dei litigi La frecciata a Merkel: «Lei guarda il mondo con gli occhiali di ieri»
Tema: Il summit Ue

Solo un attimo, dopo sei ore davanti a uno schermo in teleconferenza con gli altri 26 leader europei, Angela Merkel ha mostrato gli spigoli. È successo quando Giuseppe Conte ha reso chiaro che non avrebbe firmato le conclusioni del vertice, se avessero citato il fondo salvataggi (Mes) quale risposta alla recessione prodotta da Covid-19. Neanche se l’aiuto fosse vincolato a condizioni «leggere» legate alla pandemia, destinate a diventare stringenti in seguito. Lì la cancelliera è scattata: «Questo è lo strumento che abbiamo — ha risposto al premier italiano, nel suo inglese dallo spiccato accento tedesco —. Non capisco perché tu voglia minarlo». Conte a quel punto ha proseguito con una durezza che i suoi colleghi europei non gli conoscevano: «State guardando alla realtà di oggi con gli occhiali di dieci anni fa — ha detto il premier —. Il Mes è stato disegnato nella crisi dell’euro per Paesi che hanno commesso degli errori». In quel momento decisivo anche Emmanuel Macron. La ricostruzione:
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Monti Mario 
Titolo: Berlino e il prezzo da pagare – Berlino, l’Europa e il prezzo da pagare
Tema: L’analisi di Monti

La spaccatura è intervenuta dopo che la Bce aveva già agito, sia pure con una comunicazione malcerta. La divergenza è però a mio parere superabile se nei prossimi giorni ci fosse – in primis tra Italia e Germania, come nel 2012 – un confronto serrato ai massimi livelli, con lo sforzo di capire le posizioni dell’altro anziché stigmatizzarlo di fronte alla propria opinione pubblica.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Dombrovskis Valdis 
Titolo: Dalla UE aiuti per 93 miliardi – Gli aiuti dell’Europa valgono 93 miliardi, impegnati ad aumentarli
Tema:  Intervento di Dombrovskis

Complessivamente, i finanziamenti a livello Ue raggiungono i 93 miliardi di euro e stiamo lavorando per aumentarli ulteriormente. Ai debitori colpiti dall’emergenza coronavirus sarà concessa una sospensione del debito per ritardare il rimborso dei prestiti e ridurre la pressione sulle finanze. E non è tutto. Abbiamo attivato norme temporanee sugli aiuti di Stato per garantire che le imprese, di qualsiasi dimensione, ottengano la liquidità necessaria per continuare ad operare e preservare i posti di lavoro. Gli strumenti a disposizione sono le sovvenzioni dirette, gli anticipi rimborsabili o le agevolazioni fiscali; le garanzie statali sui prestiti bancari alle imprese; o i prestiti pubblici agevolati alle imprese. L’Italia ne ha già beneficiato. La Commissione ha approvato un regime italiano di sostegno da 50 milioni di euro per produrre e distribuire mascherine e attrezzature mediche. Continueremo ad agire con decisione e insieme per superare la tempesta.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  De Carolis Paola 
Titolo: Contagiato Johnson, l’ex «negazionista»: «Ho sintomi lievi, lavoro da casa»
Tema: Uk

Anche il premier britannico ha contratto il virus. Giovedì pomeriggio ha cominciato a sentirsi poco bene. La febbre, la tosse secca e persistente: sintomi tristemente familiari a tutti. Johnson ha fatto il tampone e la risposta è arrivata poco prima della mezzanotte: positivo. Il primo ministro si è chiuso nell’appartamento privato di Downing Street, dove resterà per sette giorni. Autoisolamento, nel pieno rispetto delle norme. Ha rassicurato il Regno Unito con un messaggio diffuso attraverso Twitter: «Non abbiate dubbi sul fatto che rimango in grado di comunicare con la mia squadra». Le redini, insomma, restano saldamente nelle sue mani.
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Testata:  Repubblica 

Autore:  Rodari Paolo 
Titolo: “Nessuno si salva da solo” – Il Papa. L’invocazione nella piazza vuota “Dio, non lasciarci nella tempesta”
Tema: La preghiera di Francesco

In una piazza San Pietro completamente deserta per un momento straordinario di preghiera nel tempo della pandemia da coronavirus, davanti alle telecamere di tutto il mondo che riprendono immagini che non hanno precedenti nella storia, Jorge Mario Bergoglio mostra il volto del pastore che segue il gregge e si adegua alle sue devozioni. Il Pontefice venuto da lontano chiede di abbandonare il senso di onnipotenza che pervade l’agire dell’uomo: «Ci credevamo sani in un mondo malato», dice. «Da settimane sembra che sia scesa la sera». Infatti, «fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi». Ma «da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo», il Papa chiede che «scenda» su tutti, «come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio».
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PRIME PAGINE

IL SOLE 24 ORE
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CORRIERE DELLA SERA
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LA REPUBBLICA
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LA STAMPA
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IL MESSAGGERO
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IL GIORNALE
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IL FATTO QUOTIDIANO
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