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SINTESI IN PRIMO PIANO – 6 dicembre 2019

– Ora il M5S tratta col Pd sulla prescrizione
– Mattarella grazia Bossi per l’insulto a Napolitano
– Manovra, scontro sulle tasse
– Gualtieri guadagna tempo, sul Mes tregua nel governo
– Memorandum Libia-Turchia? Tripoli rassicura l’Italia
– Le pensioni di Macron bruciano la Francia

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: Ora il M5S tratta col Pd sulla prescrizione Bonafede: non voglio provocare una crisi
Tema: Prescrizione

All’improvviso, ventiquattr’ore dopo aver accusato gli alleati del Pd di voler restaurare «la prescrizione ideata da Berlusconi», Luigi Di Maio si mostra dialogante: «Non vedo motivo di alimentare tensioni inutili all’interno del governo e non comprendo i toni duri usati negli ultimi giorni da parte di qualcuno». E aggiunge: «Sulla prescrizione ogni buona proposta che punti a far pagare chi deve pagare, andando nella direzione auspicata dai Cinque stelle è ben accetta. Siamo al governo per fare le cose, e le cose si fanno insieme». Prima ancora di Di Maio e Orlando, è Bonafede a ribadire: «Non voglio rompere con nessuno né provocare una crisi di governo, con il Pd si può lavorare bene su questi temi».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo 
Titolo: Prescrizione, il Pd ricuce con il M5S Ma pensa a disinnescare la riforma
Tema: Prescrizione

Se le danno per tutta la mattina e poi Pd e Cinque stelle fumano il calumet della pace sulla prescrizione. Mentre gli sherpa discutono di una possibile mediazione (sospendere la prescrizione per 3-4 anni nell’appello e per 2 anni in Cassazione, per accelerare i processi), Andrea Orlando parla con il Guardasigilli Bonafede e consegna al premier Conte una proposta del Pd. Chiedendo al capo del governo un vertice ad hoc, che si terrà la prossima settimana: per arrivare a un Consiglio dei ministri entro capodanno che approvi una norma da inserire nella riforma del processo penale: una norma che corregga il principio del «fine processo mai» innescato dallo stop alla prescrizione che andrà in vigore dal 1° gennaio. Do ut des: noi diamo il via libera allo stop alla prescrizione e voi accettate di fissare dei tempi per accelerare i processi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caccia Fabrizio 
Titolo: Mattarella grazia Bossi per l’insulto a Napolitano – Offese Napolitano, graziato Bossi
Tema: Mattarella grazia Bossi

«Nessun motivo di risentimento nei confronti del condannato», ha fatto sapere il presidente emerito Giorgio Napolitano, a distanza di quasi 8 anni dalle offese subite. Così, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha firmato ieri il provvedimento di grazia (articolo 87, comma 11 della Costituzione) per il Senatùr Umberto Bossi, 78 anni, condannato in via definitiva dalla Cassazione nel settembre 2018 a un anno e 15 giorni di reclusione (e 2 mila euro di ammenda) per aver dato del «terùn» a Napolitano dal palco della «Berghem Frecc», la più famosa festa invernale della Lega Nord.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Pucciarelli Matteo 
Titolo: Mattarella grazia Bossi per le offese a Napolitano – Offese a Napolitano Per Umberto Bossi la grazia di Mattarella
Tema: Mattarella grazia Bossi

L’atto di clemenza ha riguardato la pena detentiva ancora da espiare inflitta a Bossi nel 2015 (un anno di reclusione) per l’ offesa all’onore e al prestigio della più alta carica dello Stato, con l’aggravante della discriminazione razziale. Così recita la nota ufficiale del Colle: «A seguito di provvedimento della magistratura di sorveglianza, Bossi è stato affidato in prova al servizio sociale. Nel valutare positivamente la domanda di grazia, in ordine alla quale il ministro della Giustizia ha formulato un avviso non ostativo, il presidente della Repubblica ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal procuratore generale, delle condizioni di salute del condannato», nonché del fatto che in una lettera Napolitano ha dichiarato di non avere «alcun motivo di risentimento» verso il Senatur.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Napolitano Pasquale 
Titolo: Il retroscena – Di Maio fonda Forza Sud per non scomparire – Di Maio fonda Forza Sud per salvare la sua leadership
Tema: Forza Sud

Luigi Di Maio pensa a una fronda del Sud, pronta a sganciarsi dal Movimento in caso di svolta a sinistra dei Cinque stelle. Sedi, soldi e uomini: il piano è in fase avanzata. E procede passo dopo passo. Domani alle ore 18, in provincia di Napoli, nel Comune di Pomigliano D’Arco, città del ministro degli Esteri, sarà inaugurata la sede di Spazio 5 stelle. È il quinto (già attivi a Pozzuoli, Giugliano, Torre del Greco e Campagna) spazio pentastellato della Campania. Mentre in Sicilia ne è stato aperto uno ad Agrigento. L’obiettivo è arrivare almeno alla soglia delle 500 sedi entro gennaio 2020. Un’operazione che punta a consolidare il legame tra gli attivisti nel Sud d’Italia e il ministro Di Maio.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Martini Fabio 
Titolo: Retroscena – Salvini-Renzi, quell’incontro segreto in casa di Verdini – Incontro segreto Salvini-Renzi nella villa toscana di Verdini
Tema: Incontro Renzi-Salvini

Raccontano che Matteo Salvini e Matteo Renzi si siano parlati, sorseggiando Chianti sulle colline di Firenze. Raccontano che avrebbero ragionato sui destini incertissimi del governo e che avrebbero trovato almeno un punto di intesa: sarà difficile che la legislatura tiri per le lunghe. Loro non confermano l’incontro, ma sono dettagliati i racconti dei loro amici, di chi si è trovato casualmente presente nei paraggi. Col risultato che da due giorni, nei crocchi più informati di palazzo Madama, il favoleggiato incontro dei due Matteo è oggetto di riflessioni più o meno accorate. L’incontro tra i due leader si sarebbe svolto qualche giorno fa nella splendida villa di Denis Verdini al Pian dei Giullari, sulle colline attorno a Firenze.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lopapa Carmelo 
Titolo: Il retroscena – “Per il bene di Berlusconi” Così i figli e Mediaset offrono Forza Italia a Salvini
Tema: Mediaset

L’effetto goccia raccontano l’abbia avuto la caduta dell’anziano leader al congresso Ppe di Zagabria, lo scorso 21 novembre. Ma i figli Marina e Piersilvio la loro decisione l’avevano presa già da un pezzo. Evitare a tutti i costi che il crollo politico di Forza Italia si trasformi nella disfatta personale e finale del fondatore. I sondaggi sono ormai impietosi, se di dovesse davvero votare nella prima metà del 2020 il partito del Cavaliere rischia di inchiodarsi al 5% se non al di sotto. E allora? Meglio scommettere tutte le residue fiches sul cavallo vincente, Matteo Salvini. Il progetto, maturato in una serie di riunioni molto ristrette e top secret delle ultime settimane in famiglia, è dunque quello di sposare la “Lega Italia” alla quale Matteo Salvini darà vita col congresso milanese del 21 dicembre.
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  Barbacetto Gianni 
Titolo: Intervista ad Alessandra Dolci – “La norma Bonafede è una grande conquista per le vittime dei reati” – “La legge Bonafede è una grande conquista per le vittime di reati”
Tema: Intervista ad Alessandra Dolci

Grandi polemiche attorno alla riforma della prescrizione, che da gennaio sarà interrotta dopo la sentenza di primo grado. Polemiche dentro la politica, nette avversità degli avvocati, critiche anche da parte de i magistrati. Se lo aspettava Alessandra Dolci, procuratore aggiunto e coordinatrice del pool antimafia di Milano? “La riforma della prescrizione è stata per anni, per decenni, una rivendicazione dei magistrati. È una nostra richiesta che finalmente è stata accolta ed è diventata legge. Bene! Dovremmo esserne lieti. Ora vediamo quali saranno gli effetti, che peraltro si mostreranno solo fra qualche anno. Ma intanto dovremmo essere contenti”.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Sul Mes Gualtieri guadagna tempo Tregua nel governo – Gualtieri guadagna tempo, sul Mes tregua nel governo
Tema: Mes

Missione compiuta. Roberto Gualtieri torna da Bruxelles dopo la lunga trattativa notturna sul Mes con tre conquiste: il rinvio almeno a gennaio della decisione finale dell’Eurogruppo; il “sì” alla possibilità di avvalersi di una maggiore flessibilità per le clausole di azione collettiva (Cacs) sui titoli sovrani da ristrutturare in caso di crisi; il rilancio del negoziato sul sistema unico di garanzia dei depositi (Edis), con la garanzia che il trattamento prudenziale dei titoli di Stato nei bilanci delle banche, proposto dalla Germania, esca dalla discussione. Quanto basta per sminare il terreno della maggioranza, ma precariamente. Perché dal M5S Luigi Di Maio già avverte: «Si è trovato un primo risultato, però è chiaro che non firmiamo niente finché nei dettagli non sono chiarite anche le altre due riforme: assicurazione sui depositi e unione bancaria».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Manovra, scontro sulle tasse – Muro di Renzi, manovra in stallo
Tema: Manovra

Nulla di fatto al vertice di maggioranza, motivo dello scontro le tasse. Italia viva contraria all’imposta sulla plastica. Oggi nuovo incontro. Il premier Giuseppe Conte dice no al piano di ArcelorMittal che ha chiesto 4.700 esuberi per poter proseguire l’attività . Ora però si va avanti a trattare. Anche perché incombe la scadenza del 20 dicembre, con l’udienza al Tribunale di Milano sulla causa civile tra commissari straordinari e azienda.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Rogari Marco 
Titolo: Manovra, manca ancora l’accordo Sulle correzioni oggi nuovo vertice – Plastic e sugar tax, caccia a 400 milioni L’intesa ancora non c’è
Tema: Manovra

Ci sono almeno altri 400 milioni da trovare per bloccare la plastic tax (o quanto meno farla slittare in versione addolcita al 1° gennaio 2021) e alleggerire, se non addirittura azzerare, la sugar tax. A indicare come sarà possibile individuare le coperture, che si andranno ad aggiungere agli 1,7 miliardi per il prossimo anno già recuperati con il “mini” maxi-emendamento al Ddl di bilancio depositato dal Governo al Senato, dovrà essere il ministro dell’Economia Gualtieri. Una risposta che dovrà essere comunicata questa mattina nel nuovo vertice di maggioranza sulla manovra che seguirà quello di ieri sera in cui non è stata trovata un’intesa sulle nuove correzioni alle cosiddette microtasse. Nella serata di ieri, intanto, la Camera ha confermato la fiducia al governo sul Dl fiscale con 310 voti a favore e 199 contrari; oggi pomeriggio il voto finale sul testo.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Barlaam Riccardo 
Titolo: Made in Italy, road show negli Usa
Tema: Made in Italy

Quattro giorni di road show di Confindustria negli Stati Uniti per confrontarsi sul futuro della manifattura. In tempi di guerre commerciali, di protezionismo e di tensioni sui dazi, le imprese italiane gettano semi per rafforzare il dialogo tra il primo e il settimo paese manifatturiero al mondo. La missione per promuovere il sistema industriale italiano ha fatto tappa nella capitale federale Washington e poi ad Atlanta, in Georgia, ed è stata organizzata in collaborazione dell’Ambasciata d’Italia e con il contributo di Intesa San Paolo. L’obiettivo della missione era, appunto, in tempi così difficili per le relazioni commerciali, quello di rafforzare il dialogo con le autorità americane e sostenere il partenariato con l’industria statunitense.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Massaro Fabrizio 
Titolo: La Lente – Golden power, se diventano strategiche pure le banche
Tema: Golden power

Una golden power ampia al punto da comprendere pure le banche? Il regolamento Ue che spinge i Paesi membri a varare vincoli sulle società strategiche, tra i nuovi ambiti inserisce sanità, acqua e anche infrastrutture finanziarie, qualsiasi cosa significhi. In Italia, che l’ha recepita per ora in parte, si ragiona sui contorni della norma, che rischia di vincolare troppe società. La nuova legge italiana è di fine novembre.Va messa in pratica. I legali affilano le armi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bufacchi Isabella 
Titolo: Banche. NordLB, ok Ue al salvataggio: «Non si tratta di aiuto di Stato» – NordLB, ok Ue al salvagente pubblico «L’operazione non è aiuto di Stato»
Tema: NordLB

La saga del salvataggio di NordLB, una delle più grandi Landesbanken tedesche portata sull’orlo del lastrico dalle sofferenze dei prestiti navali e in bilico da una decina d’anni, si è chiusa ieri con un finale scontato, perché preannunciato, ma che lascia un fondo di amaro nel sistema bancario europeo che non riesce a tagliare il cordone ombelicale tra Stato e banche. La Commissione europea e l’Antitrust europeo hanno dato ieri il disco verde finale al salvataggio, che consiste in una ricapitalizzazione da 3,6 miliardi circa, stabilendo che la complessa operazione che rimetterà in piedi la banca,riportandola alla redditività con tagli dei costi e del personale e con un’iniezione di capitale a carico di due Länder e un gruppo di Sparkassen locali, non è aiuto di Stato.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lopapa Carmelo 
Titolo: Borghi: l’uscita dall’euro oggi non è più un tabù – Borghi insiste “Uscire dall’euro non è un tabu” Salvini lo stoppa
Tema: Uscire dall’euro

È l’ennesimo cerino acceso dall’antieuropeista Claudio Borghi, presidente leghista della commissione Bilancio della Camera. È sufficiente chiedere dell’ipotetica uscita dalla moneta unica, nel corso della trasmissione Agorà su Raitre, che il falco Borghi torna sulle sue amate tesi: «Io penso sia in ogni caso un argomento, che nessun argomento possa essere un tabù. Una posizione politica, se condivisa da un numero sufficiente di persone, 25-30 per cento, non può essere rappresentata? Poi per far qualsiasi cosa ci vuole la maggioranza». Per rivelare infine che fino a pochi mesi fa coi 5S «c’era un accordo di governo che noi avevamo firmato per non parlarne, ma nessun argomento può essere tabù». Scoppia il putiferio. Il segretario Salvini cerca invano di fare argine, precisando che l’uscita dell’euro non è nei programmi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Baccaro Antonella 
Titolo: Intervista a Gianfranco Battisti – Battisti: la nuova scommessa «green»
Tema: Intervista a Gianfranco Battisti

Se lo ricorda bene quel giorno di 10 anni fa, Gianfranco Battisti, oggi ad di Ferrovie dello Stato, quando partirono i primi due treni dell’Alta velocità (Av) da Torino e Salerno verso Milano. «Ricordo la passione e la pressione. Sapevamo di stare scrivendo un pezzo di storia. Ribaltammo la nostra ottica, mettendo al centro il cliente: misuravamo la sua soddisfazione ogni tre mesi. In 10 anni abbiamo trasportato 350 milioni di passeggeri». Su Alitalia si ricomincia da capo. Ferrovie ci sarà? «C’era un consorzio che non si è concretizzato. Posso dire che il nostro è stato un comportamento diligente».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Basso Francesca 
Titolo: Intervista a Valdis Dombrovskis – «Sul salva-Stati non mi aspettavo questa reazione dell’Italia»
Tema: Intervista a Valdis Dombrovskis

Nella Commissione guidata da Ursula von der Leyen, l’ex premier lettone Valdis Dombrovskis, 48 anni, è vicepresidente esecutivo per un’«Economia che lavora per le persone» e collaborerà in tandem con il commissario all’Economia Paolo Gentiloni per portare avanti la riforma delle regole Ue, incluso il Patto di stabilità, e il completamento dell’Unione monetaria e bancaria. Si aspettava la reazione che c’è stata in Italia sulla riforma del Mes? «Non mi aspettavo questa reazione a uno stadio così avanzato, dopo una lunga discussione. La riforma del Mes contiene importanti innovazioni, soprattutto il backstop (il paracadute finale, ndr) per il Fondo unico di risoluzione, che aumenterà la stabilità per tutti i Paesi dell’area euro. Ho sentito preoccupazione per una ristrutturazione automatica del debito, ma non c’è questo automatismo né nel Mes attuale né nella Trattato di riforma».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caprara Maurizio 
Titolo: Intervista a Luigi Di Maio – «Parliamo con Damasco» – «È tempo di dialogare con Damasco»
Tema: Intervista a Luigi Di Maio

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sostiene che in Siria vanno tenuti canali di confronto con «tutti i soggetti rappresentativi» e che occorre dare «maggiore impulso anche al dialogo con Damasco». Tra gli interlocutori dell’Unione Europea e del nostro Paese dunque a suo avviso deve esserci il mai spodestato presidente siriano Bashar El Assad, una tradizionale conoscenza dell’Italia con la quale rappresentanti del nostro Stato hanno ridotto e meno pubblicizzato i rapporti dopo che il raìs, nel 2011, cominciò a far sparare sulle rivolte di piazza. Di Maio afferma inoltre di aver parlato «in maniera franca e costruttiva» — ossia senza nascondere le divergenze e cercando di ricomporle — al suo collega turco Mevlut Cavusoglu. Su un caso insidioso: l’invio di navi militari vicino a Cipro da parte di Ankara per scoraggiare le esplorazioni dell’Eni in cerca di idrocarburi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  M.Ser. 
Titolo: Med Mediterranean Dialogues
Tema: Med

ll Mediterraneo e quattro pilastri per (Prosperità condivisa, Sicurezza condivisa, Migrazioni, Società civile e cultura) per favorire il dialogo. E’ questa la visione dei «Med, Mediterranean Dialogues», conferenza organizzata dal ministero degli Esteri e l’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), giunta alla sua quinta edizione, che apre ufficialmente i lavori questa mattina a Roma con i discorsi del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e del presidente dell’Ispi Giampiero Massolo, di cui il Corriere della Sera è media partner e accompagnata dalla presentazione del Report Med 2019 (disponibile sul sito www.ispionline.it). A chiudere i lavori, invece, il premier Giuseppe Conte e Di Maio.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Lorenzo 
Titolo: Tripoli rassicura l’Italia – Memorandum Libia-Turchia? Tripoli rassicura l’Italia
Tema: Libia

«L’Europa, e specie la Grecia, premono sull’Italia affinché ci costringa a cancellare il nostro memorandum d’intesa con la Turchia. Ovvio che ne ho parlato a lungo con Di Maio. E’ stato il tema centrale del nostro incontro. Ma le relazioni libico-turche riguardano solo Tripoli e Ankara. Nessuno può interferire». Mohamed Taher Siala non nasconde che i problemi ci sono e pressanti. Abbiamo incontrato il 76enne ministro degli Esteri libico solo pochi minuti dopo la fine del suo lungo colloquio con l’omologo italiano. «Gli italiani sono preoccupati. Ci dicono che vorrebbero gli venissero notificate le nostre mosse, specie quest’ultima con la Turchia, visto che restano i nostri alleati storici. Anche se il loro ambasciatore a Tripoli con noi parla tutto il tempo. Sanno bene che non potevamo aspettare: i mercenari russi stanno sempre più aiutando le forze di Haftar nell’assedio di Tripoli».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nigro Vincenzo 
Titolo: Attacco a Tripoli I russi alle porte
Tema: Libia

Anche ieri, incontrando l’inviato di Tripoli Mohammed Siyala, il responsabile italiano degli Esteri, Luigi Di Maio, ha recitato il mantra che lui stesso, con il premier Giuseppe Conte e con molti ministri europei, ripete di continuo: «Non può esserci una soluzione militare alla crisi in Libia». E invece non è vero, non è più così. Tra l’altro non è neppure quel che pensano gli stessi ambasciatori e i massimi dirigenti delle agenzie che in Italia si occupano di Libia. Secondo gli analisti del governo italiano, è cambiato l’appoggio che Haftar riceve e sono stati migliorati i suoi piani militari: «Oltre ad Egitto ed Emirati, Haftar ormai ha il sostegno decisivo di alcune centinaia di mercenari russi che, autorizzati da Putin, sono sicuramente dietro l’abbattimento dei due droni americano e italiano colpiti 2 settimane fa».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Montefiori Stefano 
Titolo: Francia in piazza per le pensioni Violenze e decine di arresti a Parigi
Tema: Francia in piazza

La riforma delle pensioni non c’è ancora, e a parte l’ispirazione di fondo non si sa neppure quali misure precise conterrà, ma la protesta preventiva è già partita, e con successo. Ieri prima giornata di sciopero generale: alta partecipazione nei trasporti, nelle scuole e nelle piazze. Oltre 800 mila manifestanti in tutta la Francia, 65 mila solo a Parigi, secondo le cifre del ministero dell’Interno, che a parere del sindacato CGT ovviamente vanno raddoppiate. A Parigi il corteo ha conosciuto gli ormai consueti momenti di violenza: i black bloc sono entrati in azione in place de la République nel pomeriggio, lanciando pietre e oggetti contro i poliziotti che hanno risposto con i lacrimogeni. Decine di arresti e molti feriti.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ginori Anais 
Titolo: Lo sciopero blocca la Francia, Parigi brucia – Le pensioni di Macron bruciano la Francia Dopo i gilet gialli è nuova sfida all’Eliseo
Tema: Lo sciopero blocca la Francia

Oltre un milione in piazza nel giorno di sciopero generale contro la nuova legge: paralizzati trasporti pubblici e scuole. Cortei a Parigi e in altre quaranta città. Ma tornano i violenti: barricate e negozi devastati dai “casseurs” incappucciati. Anche questa volta, lo sciopero è dichiarato a oltranza, con l’obiettivo di far capitolare ll governo. Per Macron la riforma è un simbolo visto che faceva già parte del programma con cui è stato eletto nel 2017. In prima linea c’è il premier Edouard Philippe che promette aggiustamenti per placare la collera dei lavoratori ma intanto non ha ancora annunciato tempi e modalità della riforma, dovrebbe farlo la settimana prossima. Fino ad allora una cosa è certa: il braccio di ferro con la piazza e i sindacati andrà avanti.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Stabile Giordano 
Titolo: Armi balistiche Teheran le porta in Iraq e sfida Trump
Tema: Iran

Il duello fra Iran e Stati Uniti si fa ogni giorno più serrato e i loro dispositivi militari in Mesopotamia e nel Golfo assumono dimensioni preoccupanti, mentre il bilancio della repressione interna è salito a mille morti. Ieri l’Intelligence americana ha rivelato come l’Iran abbia spostato un nuovo arsenale di missili a corto e medio raggio in Iraq, approfittando anche del caos provocato da due mesi di proteste anti-governative. Questi missili minacciano sia le basi Usa in Iraq che quelle nel Golfo, e alcuni possono arrivare fino a Israele. È uno sviluppo inquietante per il Pentagono perché il nuovo dispiegamento «dà un vantaggio alle forze armate e paramilitari iraniane», in quanto «se gli Usa o Israele dovessero bombardare l’Iran, Teheran potrebbe usare i missili nascosti in Iraq per colpire la stessa Israele o i Paesi del Golfo».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Intervista a Donald Tusk – Tusk: “Merkel si è sacrificata per l’Europa” – “Macron è un leader Ma pensa alla Francia e non all’Europa”
Tema: Intervista a Donald Tusk

Nessun dialogo con i movimenti sovranisti come la Lega e un avvertimento ai partiti del Ppe che vogliono stringere alleanze a livello nazionale. Da pochi giorni Donald Tusk ha cambiato ufficio: dopo 5 anni alla guida del Consiglio europeo, ora è il nuovo presidente del Partito popolare. Nella sua prima intervista con un piccolo gruppo di giornali – tra cui La Stampa – l’ex premier polacco detta la linea al Ppe e traccia un bilancio del suo quinquennio alla guida dei vertici Ue. Lanciando qualche frecciata ad Angela Merkel. E, soprattutto, una dura critica nei confronti di Emmanuel Macron, accusato di anteporre gli interessi francesi a quelli europei. Lei ha già escluso categoricamente un ingresso della Lega nel Ppe. Ma crede che sia possibile un dialogo tra il suo partito e la galassia delle formazioni sovraniste, come vorrebbe Salvini? «Non è affatto la mia intenzione. Il Ppe deve proteggere l’Europa dai rischi del nazionalismo».
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