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SINTESI IN PRIMO PIANO – 9 marzo 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Emergenza Coronavirus, l’intervista a Giuseppe Conte
– Emergenza Coronavirus, il decreto del Governo e le polemiche sulla fuga di notizie
– Emergenza Coronavirus, i timori delle imprese
– La diffusione del contagio nel mondo
– Migranti, la sfida di Erdogan alla Ue

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Repubblica 
Autore:  Stefano Cappellini
Titolo: Intervista a Giuseppe Conte – “Cara Italia, l’ora è buia ma dobbiamo farcela” – Il premier “Le nostre rinunce per il bene di tutti Seguiamo le regole e l’Italia si rialzerà”
Tema: Emergenza Coronavirus, il decreto del Governo

«In questi giorni ho ripensato a vecchie letture di Churchill, è la nostra ora più buia, ma ce la faremo» dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista a Repubblica. «E’ assai difficile fare previsioni. Due sono gli obiettivi: contenere la diffusione del virus e potenziare le strutture sanitarie perché possano reggere a questa sfida. Siamo un Paese forte».
Interviene sulle polemiche suscitate dalla circolazione, già nel pomeriggio di sabato, della bozza sulle nuove restrizioni prima del varo, a notte inoltrata, del decreto del Governo. E’ stato – dice «un atto irresponsabile», e nega che sia stato Palazzo Chigi a far trapelare quella bozza. «D’ora in poi – assicura -adotteremo contromisure severe affinché situazioni del genere non si ripetano più». Respinge con forza le accuse mosse all’esecutivo dalla leader di Fdi, Giorgia Meloni, che ha parlato di “gestione criminale” da parte del governo:  «Sarebbe stato criminale se avessimo nascosto i dati del contagio o minimizzato il tutto. Oggi – aggiunge – più che mal la politica deve dimostrare, pur nella diversità dei ruoli, di avere a cuore il bene degli italiani e di parlare in modo responsabile, mostrando amor di patria. Tra oggi e domani tomerb a incontrare le opposizioni per discutere sulle misure economiche».E sulle ipotesi di “governissimo” circolate nei giorno scorsi, afferma:
«Francamente le mie energie sono tutte dedicate alle necessità del Paese. Per altre questioni non provo alcun interesse».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fiorenza Sarzanini
Titolo: Arresto per chi viola le regole L’autocertificazione ai varchi – Chi viola i divieti rischia l’arresto Ma per viaggiare è sufficiente autocertificarsi
Tema: Emergenza Coronavirus, il decreto del Governo

Una grande «zona di sicurezza» che comprende la Lombardia e 14 province e mira al «contenimento del contagio da coronavirus». Lo prevede il decreto del governo che libera le «zone rosse» del Lodigiano e del Padovano e fissa nuove regole per «evitare gli spostamenti». Un provvedimento che non blinda le zone ritenute a rischio ma di fatto divide in due l’Italia. Per tentare di fermare la corsa del Covid-19, scattano divieti in tutta la penisola e controlli affidati alle forze dell’ordine in porti, aeroporti e stazioni.  Le verifiche all’interno di Comuni e Regione saranno invece «a campione» e dunque saranno i cittadini a dover dimostrare di avere necessità a varcare il confine della «zona di sicurezza» con un’autocertificazione. Per questo ieri sera la ministra Luciana Lamorgese ha emanato la direttiva per fissare «percorsi canalizzati» per i passeggeri, stabilire le regole per gli accertamenti e i criteri per chi violerà le norme. Per tutti coloro che saranno fermati e forniranno una giustificazione senza riscontro scatterà la denuncia per inosservanza del provvedimento dell’autorità, l’articolo 650 del Codice penale punito con l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Ilario Lombardo
Titolo: “State a casa, o fermiamo l’Italia” – La strategia a tappe del governo prima di recintare tutta l’Italia
Tema: Emergenza Coronavirus, il decreto del Governo

Il  principio è semplice: tutti gli italiani devono capire che di casa si esce solo per motivi strettamente necessari. Non c’è altra certezza al momento se non questa sulla quale il governo italiano sta fondando la sua strategia di contenimento del virus.Secondo gli epidemiologi è a rischio il 60% della popolazione. Il Governo è pronto istituire altre zone rosse, con Roma osservata speciale..Una direttiva del Viminale conttempla il carcere per chi viola la quarantena.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  M.Gal. 
Titolo: Il virus avanza, lite sui divieti – «Misure pasticciate e ambigue» Le Regioni chiedono modifiche
Tema: Emergenza Coronavirus, le richieste delle Regioni

Attivare subito, con assoluta urgenza, un tavolo di confronto tra il Governo, le Regioni e le Province autonome. Lo chiede il governatore del Friuli Venezia Giulia con i presidenti di Lombardia, Veneto, Liguria, Sardegna, Piemonte, Sicilia, Abruzzo, Umbria e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano. Insieme, infatti, hanno sottoscritto una richiesta di confronto immediato, in videoconferenza, con il premier Conte relativamente alle disposizioni dell’ultimo decreto sull’emergenza coronavirus. Insomma non tutti i governatori, soprattutto quelli del Nord e interessati dagli effetti delle misure del governo, sono soddisfatti. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha parlato di testo «pasticciato», e lo avrebbe addirittura voluto più rigido. Stefano Bonaccini (EmiliaRomagna) dice che il Dpcm contiene «alcune ambiguità, è necessario e urgente fare chiarezza, a partire dal tema del lavoro e della conseguente mobilità delle persone e delle merci».
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Testata:  Repubblica 
Autore: Tommaso – Ciriaco  Annalisa Cuzzocrea
Titolo: Il retroscena – Il duello con le Regioni e la fuga di notizie Ma il governo non esclude altre restrizioni
Tema: Emergenza Coronavirus, le polemiche sulla fuga di notizie

A notte fonda, Giuseppe Conte denuncia in una sala stampa quasi deserta l’«inaccettabile» diffusione delle bozze del decreto governativo.. Il baco nel sistema, in realtà, si spiega facilmente: per un giorno intero, governo e Regioni duellano sulle misure da adottare. Il governatore veneto Luca Zara vorrebbe di meno, il lombardo Attilio Fontana di più. Non mancano momenti di tensione, finché una prima bozza – e poi una seconda – vengono inviate ai presidenti di Regione, che le scandagliano con gli assessori. Girano i testi ai leader di centrodestra, che fanno lo stesso con i rispettivi esperti. In pochi minuti il documento arriva alla stampa. Innescando una corsa a lasciare la zona arancione, con rischi sanitari gravi per le zone d’Italia più deboli. Per evitare la diffusione del contagio nelle regioni del centro – sud, il governo non esclude nuovi interventi molto drastici nel prossimo futuro. Uniformando progressivamente le misure tra tutte le Regioni, in modo da evitare spostamenti che vanificano gli sforzi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore: Antonio Polito
Titolo: Il commento – Nessuno sfugga – Nessuno sfugga, non si vive di soli diritti
Tema: Emergenza Coronavirus, il decreto del Governo

Antonio Polito stila un elenco impietoso degli errori commessi a tutti i livelli, presso l’opinione pubblica fino alle autorità di governo, nella gestione dell’emergenza sanitaria del coronavirus. Scrive in particolare: “Sbagliano le autorità di governo. La confusione di decreti dell’altra notte non è stato il primo passo falso, e c’è da temere che non sarà l’ultimo. Abbiamo regole – lamenta –  inadatte a un’emergenza come questa, bisogna consultare centinaia di persone in venti regioni diverse prima di prendere una decisione, le fughe di notizie sono all’ordine del giorno. Se stiamo facendo oggi cose che si potevano fare già ieri, è chiaro che le scelte compiute finora non sono bastate”. Ma – aggiunge – “ognuno di noi ha qualcosa da correggere nei suoi comportamenti prima di puntare l’indice accusatorio. C’è infatti solo una situazione di quella che stiamo vivendo; ed è l’esplosione di forme di egoismo sociale e di anarchia, e il dissolversi dell’autorità di chi tiene il timone. Ci sarà tutto il tempo per fare i conti di questa crisi: il panorama politico ne uscirà così stravolto che oggi è inutile per tutti attardarsi nei conflitti di prima. Ora il dovere civico di ognuno di noi è solo di dare una mano, di fare la sua parte, di accettare i sacrifici richiesti”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Luigi La Spina  
Titolo: Allo Stato servono i cittadini
Tema: Emergenza Coronavirus, il decreto del Governo

“La chiusura – scrive Luigi La Spina – dell’intera Lombardia e il cuscinetto di difesa dal virus costituito dall’analogo provvedimento che riguarda le province piemontesi, venete ed emiliane confinanti con quella regione costituiscono  il segnale, drammatico e significativo, di quanto sia grave l’allarme lanciato dal governo e dagli scienziati che ne suggeriscono l’azione di contenimento del contagio” E avverte: ” Se l’invito a stare a casa il più possibile, a ridurre le frequentazioni sociali il più possibile, a osservare le norme igieniche più opportune non dovesse essere osservato dai nostri cittadini, è evidente che l’ultimo, l’estremo provvedimento sarebbe l’imposizione di un coprifuoco generalizzato e davvero paralizzante per l’intera nazione”.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Alessandro Sallusti
Titolo: Come l’8 settembre ma ora tocca a noi
Tema: Emergenza Coronavirus, il decreto del Governo

Alessandro Sallusti rimarca che quanto è accaduto  “dalle 20 di sabato sera alle due di ieri notte ha dell’incredibile: superficialità, fughe di notizie ed errori hanno gettato il Paese nel caos e nel panico più totale, con assalti ai treni, partenze e rientri di massa che in molti casi ha peggiorato la situazione ed aumentato i rischi di contagio”. e sootolinea come nel decreto approvato dal Governo “che paralizza totalmente il Nord,” non sia “del tutto chiaro quali comportamenti sono vietati e quali no, quale sia il confine tra gli obblighi e i doveri, chi dovrà fare che cosa”. Scrive:”non solo mancano completamente le indicazioni pratiche per la vita reale, non c’è traccia – e questo è grave – su come imprese e famiglie possano far fronte nell’immediato ai problemi economici che queste dure restrizioni comporteranno. Siamo a un nuovo 8 settembre, Conte come Badoglio fa un annuncio storico ma lascia l’esercito senza ordini precisi ma solo «forti raccomandazioni» e divieti aggirabili per «comprovati motivi» lasciati alla libera interpretazione dei singoli cittadini e delle varie forze di polizia”
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Autore: Enrico Marro  – Fabrizio Massaro
Titolo: Imprese contro il blocco delle merci «Rischiamo uno choc economico»
Tema: Coronavirus, le richieste delle imprese

«Comprovate esigenze lavorative»: tre parole attorno alle quali ha ruotato tutta la giornata fino a quando, ieri sera, un’ordinanza della Protezione civile non ha chiarito che la formula contenuta nel decreto della presidenza de Consiglio (Dpcm) di sabato notte non significa che le fabbriche debbano restare chiuse né che il trasporto merci si debba fermare. «Non sono vietati gli spostamenti per motivi di lavoro e salute sul territorio nazionale», ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, leggendo l’ordinanza. A suscitare l’allarme delle imprese era stata anche la bozza iniziale diffusa, che prevedeva la circolazione solo per «motivi indifferibili». Per cambiare questo punto la Confindustria ha insistito molto. Il presidente Vincenzo Boccia ha scritto al premier Giuseppe Conte per modificare il testo del Dcpm nella sua prima versione. Ma neanche il provvedimento più blando, firmato da Conte nella notte tra sabato e domenica, aveva sciolto tutti i dubbi. Ieri mattina tutte le principali associazioni imprenditoriali e i sindacati hanno chiamato Palazzo Chigi per chiarimenti, che sono arrivati a più riprese. Il primo nel pomeriggio, quando una nota del ministero degli Esteri ha precisato che «le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati». Poi in serata l’ordinanza della Protezione civile: i vincoli del dpcm Conte non si applicano al trasporto merci «da» e «per» la zona arancione e non sono vietati gli spostamenti alle persone fisiche per motivi di lavoro, di salute e di necessità. Un altro segnale di normalità sarà l’apertura come sempre della Borsa, questa mattina, anche se le attese sono negative e comunque di forte volatilità dei listini.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore: Rita  Querzè
Titolo: Intervista a Carlo Sangalli – Le nostre aziende faranno la loro parte, ma servono i fondi e il sostegno europeo»
Tema: Coronavirus, le richieste delle imprese

«Si tratta di misure prese in base all’orientamento unanime della comunità scientifica. Mobilitiamoci tutti affinché i provvedimenti sortiscano al più presto i risultati sperati e l’Italia possa uscire dall’emergenza». Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli è consapevole degli effetti sull’economia delle misure varate la scorsa notte da Giuseppe Conte. Ma di fronte al rischio di ospedali sovraffollati che non riescono a curare tutti, ogni distinguo scompare: «Credo che l’allarme per l’impatto del Coronavirus sulla salute degli italiani vada preso sul serio. Le nostre imprese faranno la loro parte. Tutti insieme dobbiamo fare uno sforzo straordinario per fermare l’epidemia», assicura..
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Testata:  Giornale 
Autore:  Antonio Signorini
Titolo: La Borsa rimane aperta ma è rischio speculazione – Borse al test del lunedì nero Le richieste delle imprese
Tema: Coronavirus, smenttita la chiusura della Borsa
La Consob ieri, smentendo di fatto le  voci su una possibile chiusura della Borsa, caldeggiata in ambienti politici sia della maggioranza che dell’opposizione, ha fatto sapere che la Vigilanza proseguirà come di consueto. Come dire, non ci sarà un’interruzione delle contrattazioni. Possibile, invece, che ci siano le sospensioni in caso di eccessi di ribasso, peraltro probabili. Peraltro, osservavano ieri fonti vicine a Consob, nemmeno ai tempi della Lehman è stata chiusa la Borsa. «Vero, ma ora la situazione è diversa e forse più grave. Poi proprio da Lehman abbiamo imparato che è meglio prevenire che curare», ha commentato il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, precisando che una decisione del genere spetta comunque alla Consob e non al governo.
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Testata:  L’Economia del Corriere della Sera 
Autore:  Ferruccio De Bortoli
Titolo: Prestiti e liquidità Per rilanciare la crescita vanno aiutate imprese e famiglie – Prestito Italia ricominciamo da noi
Tema: Prestito Italia, la proposta di  Ferruccio De Bortoli  

Per fronteggiare i rischi di recessione innestati dall’epidemia da coronavirus, Ferruccio De Bortoli  lancia la proposta di
“un prestito eccezionale, non forzoso, bensì solidale, degli italiani. Il tanto citato,- spiega -, piano Marshall di un miliardo e mezzo di dollari destinato all’Italia tra 1948 e il 1954 equivaleva – si legge nel libro La strada smarrita di Carlo Bastasin e Gianni Tomolo (Laterza) – al 2 per cento dell’allora prodotto interno lordo. Vorrebbe dire oggi 35 miliardi di euro. Meno dell’1 per cento del patrimonio finanziario, al netto delle proprietà immobiliari, delle famiglie italiane. O, se volete, l’equivalente del 2 per cento dei conti correnti bancari e dei depositi liquidi che non rendono nulla. Anzi, si svalutano. Un Prestito Italia di durata trentennale (anche più) […] potrebbe raccogliere agevolmente una somma largamente superiore e in grado di rappresentare una forza d’urto ragguardevole contro la crisi”
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Testata:  Stampa 
Autore: Stefano Stefanini
Titolo: Un piano Ue in soccorso dell’Italia
Tema: Coronavirus, l’Italia e la Ue

“La crisi italiana del coronavirus – si legge – chiama in causa innanzitutto l’Unione europea. Da Bruxelles è venuta una mano tesa sul deficit di bilancio; Paolo Gentiloni ha parlato di «campanello d’allarme suonato da Covid-19 per interventi su sistema sanitario, liquidità delle imprese e occupazione»,; sul tavolo dell’Eurogruppo che si riunirà il 16 marzo ci sono tutti gli strumenti previsti dai Trattati per interventi d’emergenza. Sono segnali importanti ma non bastano. Il problema causato dall’epidemia, italiano […] non è il bilancio non è lo spread non è Piazza Affari – è l’economia reale […] Servono investimenti, crediti, compensazioni per imprese e famiglie, liquidità, alleggerimenti fiscali”. E più avanti: “Se la prospettiva di un piano economico anti-coronavirus fa inorridire la lega dei Paesi ‘frugali’ vuol dire che non sanno vedere al di là del proprio naso. L’Ue, e tutti i partner, hanno interesse a evitare un collasso economico italiano innanzitutto per se stessi; in secondo luogo per l’Italia. Così come fecero gli Stati Uniti del dopoguerra nei confronti dell’Europa. Allora la situazione era ben più grave, ma un po’ della stessa lungimiranza (anche da Washington: basterebbe eliminare qualche dazio) non guasterebbe”.
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Testata:  Repubblica Affari&Finanza
Titolo: Intervista a Giovanni Tria – Deficit all’1,6%, la rivincita di Tria “Il bilancio non si fa con l’ideologia”
Tema: L’intervista a Giovanni Tria
L’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria, rivendica i risultati conseguiti dal governo gialloverde sul fronte dei conti pubblici. il deficit-Pii 2019 sl colloca all’1,6 per cento, la cifra che tria aveva indicato prima dell’allestimento della legge di bilancb dopo l’estate del 2018. E ricorda che «la caduta dello spread è avvenuta a luglio scorso, dopo la manovra di assestamento di bilancio concordata da noi con l’Europa». Sui rischi che l’economia italiana corre  a causa del coronavirus, dice:  «L’ Italia rischia come il resto del mondo: il rallentamento per il resto del mondo sì trasforma tuttavia in recessione per noi. La crisi si caratterizza come uno shock da offerta perché si stanno interrompendo le catene produttive. Purtroppo l’Italia è molto più esposta, come la Germania, alla domanda estera, ma noi siamo anche più specializzati in settori produttivi più sensibili alle crisi recessive, come turismo, made in Italy e lusso».
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone Autore:  Petrini Roberto 

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore: Cristiano Dell’Oste  – Giovanni Parente
Titolo: Il virus riscrive tasse, bilanci e contributi – Il maxi calendario del Fisco fa i conti con l’emergenza
Tema: Entrate fiscali, gli effetti del coronavirus

Tra i tanti effetti dell’emergenza Coronavirus c’è anche la difficoltà di fronteggiare gli appuntamenti imposti da un’agenda che alla fine della scorsa settimana era ancora di fatto invariata, al di fuori delle zone rosse. L’elenco degli adempimenti fiscali comprende più di 40 scadenze da qui al 31 luglio, e  include i pagamenti ordinari (21), le rate della pace fiscale (dieci) e gli adempimenti (nove). Se è vero che l’epidemia di coronavirus si è scatenata subito dopo gli appuntamenti fiscali di fine anno. In un periodo, quindi, relativamente tranquillo sotto il profilo dell’agenda fiscale. non si può tuttavia sottovalutare che le difficoltà di queste settimane potrebbero innescare un effetto domino sui bilanci aziendali e familiari, destinato a ripercuotersi – almeno – fino ai pagamenti da perfezionare prima dell’autunno.È verosimile aspettarsi che molti contribuenti opteranno per la determinazione degli acconti 2020 delle imposte dirette con il metodo previsionale, così da tenere conto del calo degli introiti indotto dall’epidemia. E ciò determinerà con ogni probabilità un forte calo degli introiti fiscali attesi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore: Michela Finizio  – Raffaele Lungarella
Titolo: Sulle rate dei mutui stop a largo raggio – Budget da 25 milioni per sospendere i mutui prima casa fino a 18 mesi
Tema: Mutui, le misure del Governo

Budget da 25 milioni di euro per la sospensione dei mutui sulle prime case degli italiani. È questa la dote residua del fondo gestito da Consap per conto del ministero dell’Economia che dovrà garantire la sospensione delle rate a tutti i richiedenti che sono stati sospesi dall’attività lavorativa o hanno subito una riduzione dell’orario di lavoro per una durata di almeno 30 giorni. Un rischio che, in piena emergenza sanitaria da coronavirus, diventa sempre più concreto per molti italiani che lavorano nel turismo, nella ristorazione e – più in generale – in tutti quei comparti colpiti anche indirettamente dal calo della produzione. Un congelamento delle attività che si ripercuote sul portafoglio delle famiglie. Ecco perché il Governo ha voluto allargare il raggio di azione del Fondo im modo che possano usufruirne i mutuatari che verranno a trovarsi in difficoltà, in tutta Italia. Nei prossimi giorni il ministero provvederà all’aggiornamento del regolamento attuativo del Fondo.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Stampa 
Autore: Alberto Abburrà
Titolo: Il virus in 106 Stati Boom di contagi nei Paesi europei
Tema: Coronavirus, la diffusione dell’epidemia nel mondo
 Per l’Oms non è ancora una pandemia, ma ormai è chiaro che il coronavirus ha assunto dimensioni globali. Lo dicono i numeri: 106 Paesi coinvolti nel mondo, oltre 109 mila contagiati, 3800 morti. In questo scenario mentre la Cina sembra rialzare la testa (solo 44 nuovi casi), l’Europa è uno dei fronti più caldi. In Francia il numero di persone positive ha superato quota mille, 1126 per la precisione. In Gran Bretagna c’è stato un nuovo picco di contagi che ha portato il totale a 273. Lo stesso vale per la Germania dove i malati sono 1018 e proprio ieri è arrivata la notizia della prima vittima (un 60enne che si trovava in Egitto). Arrivano anche le prime misure restrittive. La Francia ha vietato i raduni con più di 1000 persone e da oggi chiude le scuole nelle zone dei focolai (Oise e Alto Reno). Attraverso il responsabile della Salute, la Germania chiede di vietare tutti gli eventi con oltre mille persone comprese manifestazioni sportive, fiere e concerti. Ma c’è di più: alle solite raccomandazioni igieniche, il ministro tedesco aggiunge anche l’invito a non recarsi nelle zone rosse italiane.
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Testata:  Giornale
Autore:  …
Titolo: In Cina sempre meno contagi e morti E Trump frena le critiche: «Fake news»
Tema:  Coronavirus, la diffusione dell’epidemia nel mondo
Sono 109.575 i contagi di Covid-19 in tutto il mondo e purtroppo da ieri l’Italia, con 7375 casi conclamati è seconda in questa triste Olimpiade, dietro la per ora irraggiungibile Cina, con 80.699 casi.Ma è proprio dalla Cina che arrivano notizie che in prospettiva sono positive anche per noi. Il ministero della Salute di Pechino ha comunicato che i nuovi casi di ieri sono stati soltanto 44 e i morti 27, inoltre 1661 pazienti sono stati dimessi dopo averlo superato e il numero di casi gravi è diminuito a 225 da 5264.Nel mondo però i contagi e la paura aumentano ovunque. Ormai secondo l’Oms sono oltre cento i Paesi in cui sono stati registrati casi. E l”Europa è, dopo l’Asia, il continente più interessato. Negli Stati Uniti il bilancio è di 474 casi e 19 morti. Il presidente Donald Trump ieri se l’è presa con gli organi di informazione, «i fake news media», che «stanno facendo il possibile per dare un’immagine negativa di noi» mentre «abbiamo un piano perfettamente coordinato e affinato alla Casa Bianca sul coronavirus». L’amministrazione è stata criticata per la carenza di informazioni pur di non generare il panico. Secondo quanto scrive il New York Times, gli esperti ritengono che il pubblico americano non sia stato adeguatamente preparato ad affrontare l’epidemia. E intanto l’esercito Usa ha sospeso i viaggi da e per Italia per i propri militari e le loro famiglie.
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Testata:  Repubblica
Autore:  Elena Dusi
Titolo: L’Italia ora è seconda Ma il centro dei contagi si muove in fretta
Tema:  Coronavirus, la diffusione dell’epidemia nel mondo
Il 24 gennaio gli abitanti di Wuhan chiusero la porta di casa e si ritrovarono nella zona rossa più grande del mondo. L’epidemia allora colpiva 850 persone. Sei settimane dopo la storia si ripete in Italia, seconda al mondo dopo la Cina per vittime e contagi. La curva dell’epidemia nei due paesi e simile. E speriamo che continui a esserlo: dopo un mese e mezzo a Wuhan i casi hanno iniziato a frenare. Nel frattempo il film è partito in Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. Tutti oggi si trovano sulla rampa di lancio di una curva in rapida salita. È un film che si ripropone identico ovunque, anche se sfasato di qualche settimana. «Ogni paese deve darsi da fare per fermare, contenere, controllare, ritardare e ridurre l’impatto di questo virus»: il direttore dell’Organizzazione Mondiale per la Salute Tedros Adhanom Ghebreyesus non si stanca di ripetere che l’epidemia non conosce confini. «Anche noi prenderemo misure simili all’Italia. è questione di tempo», ha previsto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz.
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Testata:  Stampa 
Autore: Marta Ottaviani
Titolo: Erdogan sfida l’Ue e chiede ad Atene “Lasciate passare tutti i migranti”
Tema: Migranti, la sfida di Erdogan alla Ue

In programma domani l’incontro a Bruxelles tra il presidente turco Recepp Tayipp Erdogan e  il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. E’ il primo faccia a faccia formale con i vertici Ue dopo la denuncia unilaterale, a fine febbraio, del patto del 2016 con il quale Ankara si impegnava a bloccare il flusso dei profughi verso l’Unione in cambio di sei miliardi di euro. Dall’incontro di domani non c’è da aspettarsi un nuovo accordo o lo stanziamento di altri fondi Ue. Si tratta piuttosto del rilancio di un dialogo politico fermo da tempo. Intanto Erdogan ha lanciati ieri un appello alla Grecia, con il palese obiettivo di aumentare la pressione sulle istituzioni Ue .«Grecia! Vi lancio un appello… Aprite le porte e liberatevi di questo peso… Fateli andare negli altri Paesi europei!», è stato il messaggio inviato da Erdogan al premier greco Kyriakos Mitsotakis durante un discorso televisivo con il quale ha anche confermato la missione a Bruxelles.
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Testata:  Messaggero 
Autore: Anna Guiata
Titolo: Biden-Sanders, sfida finale occhi puntati sul Michigan
Tema: Primarie Usa

Domani ci sarà un’altra tappa nella corsa delle primarie Usa. E’ il primo appuntamento importante in cui si fronteggiano praticamente solo due candidati, Joe Biden e Bernie Sanders. La terza candidata, la 38enne deputata delle Hawaii Tulsi Gabbard, rimane in corsa nonostante non abbia alcuna possibilità a questo punto di risalire la china e aggiudicarsi la nomination. Si vota in Idaho, Michigan, Missouri, Mississippi, North Dakota e Washington. Di fatto si può parlate di un mini Super Tuesday. In ballo ci sono 353 delegati. ma lo Stato su cui tenere gli occhi puntati è soprattutto il Michigan, che nelle presidenziali del 2016 andò a Donald Trump per appena 10 mila voti su un totale di oltre cinque milioni, e che i democratici sperano di riconquistare a novembre. Biden e Sanders hanno mantenuto ieri un tono amichevole, nonostante nei giorni scorsi si fossero punzecchiati varie volte, pur senza particolare cattiveria. Il vicepresidente ha detto ai suoi sostenitori durante un comizio: «Se volete nominare un candidato che è sempre stato democratico e orgoglioso di esserlo, dovreste scegliere me». E’ chiaro che si riferiva al fatto che invece il senatore del Vermont è un indipendente entrato nel partito democratico solo per correre per la presidenza, nonostante nel passato sia stato spesso polemico verso il partito. Sanders risponde che non sarà possibile conquistare la presidenza «con la stessa solita vecchia politica di ieri». In più Sanders ha insinuato che Biden non abbia energia, facendo notare come i discorsi del rivale siano molto brevi mentre i suoi durano anche un’ora.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Francesco Semprini
Titolo: Gli Usa eliminano un leader dei terroristi al-Shabaab
Tema: Somalia, decapitato il vertice di al-Shabaab

Gli Stati Uniti mettono a segno un significativo risultato nella lotta al terrorismo in Somalia. Nel corso di un’operazione condotta da Africom, il comando Usa che opera in Africa, è stato ucciso uno dei leader del gruppo islamista al Shabaab. Il terrorista risponde al nome di Bashir Mohamed Qorgab e su di lui Washington aveva fissato una taglia di cinque milioni di dollari già nel 2008. La famiglia di Qorgab ha confermato la sua morte. Il leader era considerato responsabile degli attacchi a basi militari ed era anche coinvolto in operazioni terroristiche in Kenya. La sua eliminazione risale al 22 febbraio ed è stata condotta nella città di Sakow nel sud del Paese, nel corso di un’operazione congiunta degli eserciti somalo e americano.
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IL SOLE 24 ORE
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