Da una parte progettare e produrre imbarcazioni di alta qualità, realizzate a misura del cliente; dall’altra cercare di cogliere l’evoluzione delle tendenze — prima fra tutte l’attenzione alla sostenibilità — e delle tecnologie, per proporre un prodotto in linea con i nuovi modi di pensare e di vivere. Questo è il (duplice) segreto di Sanlorenzo, società specializzata nella produzione di yacht e superyacht quotata dal 2019 sul segmento Mta di Borsa Italiana, nata nel 1958, quando i due fondatori Gianfranco Cecchi e Giuliano Pecchia decisero di aprire il primo cantiere navale nei pressi di Firenze. L’azienda, rilevata nel1974 da Giovanni Jannetti — cui si deve lo spostamento della sede ad Ameglia, in provincia della Spezia, dov’è ancora oggi — è passata dal 2005 sotto la guida del Cavaliere del Lavoro Massimo Perotti, executive chairman di Sanlorenzo. Negli ultimi quindici anni Sanlorenzo ha registrato un incremento costante dei ricavi netti consolidati: è passata dai 4o milioni di euro del 2004 ai 458 milioni del 2020. E, per dirla con le parole di Perotti, il 2021 è iniziato «molto bene».
«Tutti i parametri del primo trimestre sono in crescita a doppia cifra rispetto a quelli registrati nello stesso periodo del 2020 – spiega l’executive chairman di Sanlorenzo —. I ricavi, trainati dall’ottima performance registrata nell’area Asia-Pacifico e nelle Americhe hanno registrato un aumento del 20,5%, il risultato netto è cresciuto del 39,9%». In aprile, aggiunge, la raccolta ordini dell’azienda ha registrato 79 milioni di nuovi ordini, portando il valore globale a 632 milioni, di cui la quota relativa al 2021 è pari a 457 milioni. La ricetta di Sanlorenzo si basa su una strategia che viene adattata a seconda dell’evoluzione delle dinamiche del mercato, ma senza dimenticare i «punti di forza» dell’azienda, quindi l’artigianalità e la qualità del prodotto. In più di mezzo secolo il cantiere ha costruito e venduto circa mille yacht, ognuno diverso dall’altro, mentre in otto anni il cantiere è riuscito a scalare la classifica Global Order Book dei 20 maggiori costruttori di imbarcazioni sopra i 24 metri, pubblicata ogni anno dalla rivista Boat International, raggiungendo il secondo posto. A oggi, spiega Perotti, «la strategia prodotto è fortemente ispirata a criteri di sostenibilità», mentre quella di espansione guarda all’ingresso «in nuovi segmenti di mercato, con prodotti caratterizzati da funzionalità inedite e anche trasversali ai diversi segmenti: l’offerta non è mai stata così ampia».
Al salone di Cannes 2021 infatti Sanlorenzo lancerà cinque nuovi modelli, mentre nel 2022 toccherà a tre nuove linee, una per ciascuna divisione: Yacht, Superyacht e Bluegame e Superyacht. Un bilancio positivo, nonostante la pandemia, che ha inevitabilmente impattato anche sulle scelte della società. «Se ci focalizziamo sul settore nautico, nel 2020 molte aziende, soprattutto quelle meno strutturate per reagire ed adattarsi, hanno subìto pesantemente i colpi del blocco delle attività protratte per mesi, la riduzione della domanda, la difficoltà di approvvigionamento — prosegue Perotti —. Ma già sul finire dell’anno, il settore ha registrato segnali di evidente ripresa, che sono stati confermati in questa prima parte del 2021 e sono in costante progressione». Tutti i segmenti, dice l’executive chairman, sono interessati da una crescita importante. Perciò, conclude: «Sì, il 2021può essere considerato l’anno della ripresa»