Primo contratto collettivo aziendale nella storia di Texa. Nei giorni scorsi le Rsu e i rappresentanti della Fiom Cgil di Treviso, il sindacato di riferimento, e la direzione dell’azienda, assistita da Confindustria Veneto Est, hanno sotto scritto l’accordo integrativo del gruppo leader negli strumenti di diagnostica e manutenzione per autoveicoli e nei motori elettrici. L’intesa, divenuta operativa con l’approvazione delle assemblee dei lavoratori, varrà per il triennio dal 2024 al 2026 e riguarda i circa 800 dipendenti (67% impiegati, 33% di laureati, 39% di under 35) del quartier generale di Monastier (Treviso) e degli altri stabilimenti italiani di Villorba, Torino, Anzola dell’Emilia (Bologna) e Noceto (Parma). Compresi anche gli addetti in somministrazione. Uno dei punti focali, naturalmente, è l’istituzione del premio di risultato: si tratta di mille euro lordi annui per il 2024,1.100 per il 2025 e 1.200 per il 2026, che potranno aumentare ulteriormente in base al raggiungimento di determinati obiettivi (legati al rapporto tra Ebitda, cioè l’utile ante interessi, imposte, deprezzamenti e ammortamenti, e ricavi totali) fino a un massimo di 1.560 euro a regime. Non solo, il lavoratore potrà scegliere se convertire tutto o parte del “bonus” in misure di welfare aziendale, tramite una rinnovata piattaforma apposita. In questo caso, è prevista un’ulteriore maggiorazione del 10% del corrispettivo da parte dell’impresa. «Saluto la sottoscrizione del primo contratto collettivo aziendale della società da me fondata oltre 30 anni fa come un ulteriore, significativo passo nel percorso, intrapreso da tempo, di apertura e di rafforzamento del suo modello organizzativo e di gestione – sottolinea il presidente e amministratore delegato Bruno Vianello -.