U.MANO Arte e Scienza: antica misura, nuova civiltà è il titolo della nuova mostra organizzata dalla Fondazione Golinelli e ospitata fino al 9 aprile 2020 negli spazi del Centro Arti e Scienze Golinelli.
Il percorso espositivo, dedicato alla mano, è sviluppato su più piani di lettura, dall’esplorazione dell’interiorità dell’uomo all’aprirsi alla comprensione dell’universo che gli sta intorno, in stretto collegamento con il cervello.
La mano è l’elemento di raccordo tra la dimensione del fare e quella del pensare ed è quindi fortemente rappresentativa della prospettiva di azione della Fondazione Golinelli di recuperare il segno di un legame oggi perduto: quello tra arte e scienza.
In mostra i maestri del Cinquecento e del Seicento dialogano con il presente attraverso installazioni, esperienze di realtà aumentata, rimaterializzazioni, innovazioni robotiche applicate e postazioni interattive. Da Caravaggio a Guercino, da Carracci a Pistoletto, i visitatori compiono un viaggio tra passato, presente e futuro e la riflessione sul tema della mano consente di indagare il ruolo dell’uomo in un presente dominato dalla tecnologia.
L’esposizione apre con due grandi installazioni centrali: le mani chiuse, emblema della riflessione sulla propria origine e interiorità, e quelle aperte, che rappresentano invece l’esplorazione e la conoscenza del mondo circostante.
Le mani sono un gioco di simmetria e sono sviluppate a partire dalla digitalizzazione della mano destra del fondatore della Fondazione, il Cavaliere del Lavoro Marino Golinelli.
Nello spazio creato dalla scultura “mani chiuse” è collocato il De Symmetria partium in rectis formis humanorum corporum libri, di Albrecht Dürer, un trattato sul disegno della figura umana le cui istruzioni sono state interpretate come uno dei primi algoritmi di arte generativa. Questo algoritmo è stato applicato per trasformare le dimensioni della mano in frequenze e in rapporti fra esse, ottenendo così i suoi suoni. Si potranno anche ammirare due atlanti anatomici: il De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio e i Deux Livres de chirurgie di Ambroise Paré.
La terza installazione, prodotta da Fondazione Golinelli in occasione di ArteFiera 2019, è quella mano-cervello, una scultura “aumentata” che invita ad osservare come osserviamo, giocando prima con gli inganni della percezione e poi con la manipolazione dei dati di osservazione.
Un ulteriore livello di percezione sullo spazio espositivo è offerto da un laboratorio che trasporta i temi della mostra nello spazio di una realtà virtuale. Il mondo in cui agisce il visitatore è la ricostruzione in 3D dell’allestimento della mostra dove appaiono oggetti, personaggi, frammenti di informazioni con i quali si rivive la vicenda della Battaglia di Anghiari, l’opera di Leonardo da Vinci andata perduta a causa della tecnica pittorica utilizzata, nella visione dei giovani creatori del gioco.
L’ultimo passo nell’evoluzione della mano, conduce a un presente avveniristico, nel quale è protagonista l’arto bionico.