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“Una Federazione Europea per dare solidità ai nostri commerci” di Andrea PALUMBO | Civiltà del Lavoro 1/2024

28.05.2024

Articolo pubblicato nella rivista n.1/2024 di Civiltà del Lavoro

 

L’ennesima crisi logistica generata dal passaggio delle navi attraverso il Ca­nale di Suez; ricordiamo il blocco causato dalla nave Evergreen del marzo 2012, blocco che si è protratto per sette giorni e che ha causato una co­da al passaggio di 237 navi. Gli attacchi dei Miliziani Houthi di queste set-timane impongono un ragionamento complessivo sulla ridefinizione dei flussi logistici world-wide.

Alcuni dati sono necessari per far capire quanto il Canale di Suez sia una risorsa per i trasporti via mare, ma quanto stia diven­tando al tempo stesso un enorme problema. Nel periodo dall’1 al 18 dicembre 2023 sono transitate per Suez 1.299 navi, il 4,6% in me­no rispetto allo stesso periodo di novembre. Dal 18 dicembre al 12 Gennaio 2024 il calo dei passaggi è stato del 38%. Le due princi­pali compagnie di navigazione mondiali, Msc e Maersk, che gestiscono da sole il 54% del traffico mondiale dei container, hanno de­ciso di doppiare il Capo di Buona Speranza e risalire tutta l’Africa fino al Mediterraneo. Il risultato è che sul 12% dei traffici mondia­li che transitano da Suez, il transit time per i porti del Mediterraneo è aumentato me­diamente di 15 giorni e il costo dei noli marittimi per un container da 40 piedi è più che raddoppiato. Un esempio? Shanghai-Genova è passato da 1-400 dollari a 6mila dollari. Tutti i porti italiani subiscono questo problema, che rischia di deviare i traffici su Rotter­dam, dove il costo del container sembra scontare un aumento di prezzo inferiore.

Molto più contenuto l’aumento dei costi sui porti americani. Nel breve periodo il calo dei container gestiti a Livorno è stato del 24% e il trend sembra consolidarsi.
Tre sono le considerazioni principali da fare: le crisi causate dalle guerre in Europa (Ucrai­na-Russia) e dalle guerre in Medio Oriente sono crisi regionali che impattano soprattutto sull’economia europea e non sull’economia americana e cinese; il traffico marittimo deve trovare alternative credibili attraverso collegamenti terrestri via treno, definendo una re­te di interporti efficaci con modalità intermodale di scambio treno-gomma, definendo il ruolo della gomma nella gestione dell’ultimo miglio. Infine, l’Europa deve candidarsi come federazione di Stati, con una voce unica, anche per la gestione delle grandi crisi mondiali logistiche e per tu­telare la propria economia e il proprio mercato interno. Del resto, il futuro dell’Europa passa attraverso un bud­get comunitario, una politica estera comunitaria e un esercito comunitario. Per definire nuovi flussi logistici mondiali serve un’Europa forte, senza la quale il nostro Mediterraneo e i nostri porti saranno schiacciati dalla volontà e dalle politiche dei due grandi attori mondiali: Stati Uniti e Cina.

Andrea Palumbo è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2009. È presidente del/,a ISS Palumbo, azienda di trasporti da lui fondata nel 197 4 sviluppatasi e diventata gruppo leader, conta diverse società tra kro complementari e collegate, offre trasporti nazionali, internazionali, straordinari, terrestri, marittimi, aerei e servizi di wgistica integrata nell’offshore oil&gas. La ISS Palumbo conta 130 dipendenti, 18 filiali estere e italiane ed ha sede legale a Livorno

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