CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2013
Luigi Roth
TEMPI
CHE
CAMBIANO
CI SONO COSE
che sembrano ovvie, ma che van-
no periodicamente riscoperte. E ci sono momenti in cui
riguardare a valori e indirizzi noti, per trovare nuove idee
per il futuro. Con questo spirito è stato intrapreso un per-
corso di analisi e progettazione degli indirizzi e delle at-
tività dei Cavalieri del Lavoro del Gruppo Lombardo, agli
inizi di un nuovo mandato. Un percorso che vuole innova-
re pur in continuità con il passato, in sintonia con le stra-
tegie nazionali, ma anche tener conto dei cambiamenti di
visione che questa nostra epoca richiede, e che i membri
stessi della Federazione ci invitano a considerare.
Ciò che emerge - che appunto potrebbe sembrare ovvio
- è che i Cavalieri del Lavoro vogliano occuparsi di lavoro.
In modo concreto ma anche sofisticato, verso le proprie
realtà e verso la comunità, locale e nazionale. Certamen-
te con azioni trasversali, ma esemplificative e formative.
E che vogliono avere parte nella costruzione del futuro
del Paese, che poi è quello che hanno dimostrato essere
capaci di fare, nella loro vita e nel lavoro.
L’analisi ha messo in rilievo quattro “linee di intervento”:
competitività, imprenditorialità, identità e comunicazione.
Si tratta di quattro gruppi di idee, che possono contene-
re differenti progetti.
La competitività è il culmine della progettualità. È un
obiettivo in sé e un meta-obiettivo, che accomuna tut-
ta la Federazione. In perfetta consonanza con la strate-
gia nazionale, è l’orgoglio di contribuire alla reputazione
del proprio Paese e alla valorizzazione delle sue risorse.
L’imprenditorialità è la valorizzazione dell’esperienza, del-
la conoscenza concreta dei Cavalieri nelle loro attività im-
prenditoriali. È l’area della trasmissione della conoscenza,
e del passaggio generazionale. Poi l’identità, che è fon-
dante, perché mette in evidenza l’aspetto valoriale dell’o-
norificenza e la sua modernità, la sua capacità di fare. La
comunicazione, infine, è a valle del processo: è il modo
di raccontare il fare, di diffondere la conoscenza, di crea-
re ascolto intorno alla Federazione, sia a livello locale sia
nazionale. La comunicazione produce le sintesi di ciò che
si è detto nel percorso.
Anche la formazione è un grande tema, ma che non co-
stituisce un capitolo a sé perché è trasversale ai prece-
denti. È fondamentale, sia come strumento di trasmissio-
ne della conoscenza, sia come leva della competitività,
sia infine come funzione intrinseca dell’esistere in quan-
to Gruppo, e del comunicare.
I tempi cambiano, e noi cambiamo con loro. Noi Cavalie-
ri, che abbiamo avuto la capacità nella nostra storia per-
sonale e professionale di metterci sempre in discussione,
di affrontare nuove sfide, oggi dobbiamo pensare a qua-
le sia il nostro ruolo nel Paese. Forse possiamo accompa-
gnare con idee, progetti, voglia di fare, la timida ripresa
che si intravede nella nostra economia. Ciascuno con le
proprie inclinazioni, e con le proprie possibilità.
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EDITORIALE
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