Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2014 - page 88

VITA
ASSOCIATIVA
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CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2014
lavoro sia sugli interventi in materia di Irap e di Tfr. C’è la
volontà di rimuovere gli ostacoli che frenano la creazio-
ne di nuovi posti di lavoro e di alimentare una ripresa del
mercato interno e della nostra economia.
Un atteggiamento, secondo i partecipanti, del tutto nuovo
e coraggioso in quanto mette mano a un impianto nor-
mativo e di garanzie vecchio di oltre quarant’anni, quan-
do era la nostra industria in costante crescita a insidiare
le super potenze mondiali.
Oggi lo scenario è radicalmente cambiato e se non si ap-
portano subito correttivi energici il rischio di un declino è
più che concreto.
Il seminario ha affrontato il tema del lavoro, divenuto con
la recente riforma argomento di stretta attualità sia in ter-
mini di novità legislative, sia – in attesa dei decreti legisla-
tivi – di proposte volte a favorire una positiva applicazio-
ne all’interno delle imprese delle novità, per ora ancora
troppo generiche, espresse nella legge delega.
Nel dibattito sono emerse parecchie idee e proposte al
riguardo.
Sul tema dell’articolo 18 è stato sottolineato come al mo-
mento nel testo di legge non vi sia esplicito riferimento
alla sua abrogazione, né per le nuove assunzioni, né per
i rapporti in essere. È stato altresì osservato che andreb-
bero rimodulate anche le norme sulla reintegra in caso di
licenziamenti disciplinari e quelle sulla flessibilità in usci-
ta, con particolare riferimento ai licenziamenti collettivi.
Con riguardo al salario minimo, invece, vi potrebbe esse-
re il rischio che esso non produca un sufficiente impatto
sul processo di modernizzazione della contrattazione col-
lettiva. Un altro elemento che richiede una specificazione
normativa, coerente ai principi generali espressi nella leg-
ge delega, è quello delle tutele crescenti perché tutto di-
pende da tempi e dai modi che verranno indicati, nonché
dal coordinamento con il contratto a tempo determinato.
Perplessità, infine, riguardo al demansionamento a parità
retributiva, poiché trattasi di materia che genera diffuso
contenzioso e nella cui valutazione intervengono spesso
risvolti psicologici di difficile valutazione.
Su quest’analisi si sono poi inserite le testimonianze azien-
dali di FCA e di SKF Industrie, le quali dimostrano la prati-
cabilità di un modello contrattuale diverso, che responsa-
bilizza i comportamenti individuali, garantisce performance
aziendali in linea con quelle degli altri impianti all’estero
e consente retribuzioni più sostanziose.
Tali esperienze risultano ancor più significative oggi in pre-
senza della necessità di rimettere in moto i consumi in-
terni, ricostruire un clima di fiducia ma senza perdere di
vista il fatto che, per tornare davvero a crescere, devono
aumentare le nostre esportazioni conquistando quote di
mercato mondiale alle nuove potenze economiche asia-
tiche e latinoamericane.
Torino - Villa Rey, sede del Gruppo Piemontese
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