Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2013 - page 72

RITRATTI
CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2013
72
LA NOSTRA ATTIVITÀ
non decollava. Anzi! Stam-
pare con una pedalina a mano significava sfornare non
più di 300 copie all’ora. Era una sorta di garanzia dell’in-
successo: non potevi aumentare la produttività del lavoro;
se pure ti fossero giunte maggiori ordinazioni, saresti sta-
to costretto a rifiutarle o a proporre tempi non competiti-
vi, il che sarebbe stata la stessa cosa. Così non si poteva
andare avanti! Adocchiai una Heidelberg a stella. Stam-
pava 3.000 copie all’ora.
Ne proposi l’acquisto a Esposito. Eravamo già indebita-
ti, si trattava di aggiungere oneri a oneri. Mario rifiutò di
seguirmi, mi regalò la sua quota senza pretendere altro.
Continuai, quindi, da solo.
La pedalina mi costò settecentomila lire, firmai cambiali
da 50 mila l’una da scontare mese per mese.
Quell’esperienza mi confermò che stavo sulla giusta strada.
L’imprenditore rischia. Lo fa con avvedutezza, pensando di
poter vincere la sua sfida. Ma non si ferma mai. Investire
è il suo pane quotidiano, l’unico vero discrimine per assi-
curare sopravvivenza e sviluppo alla sua azienda. Lo feci
in quell’occasione, lo avrei fatto anche in futuro, insieme
ai miei figli quando poi mi affiancarono al timone della
nave. I profitti si reinvestono, il denaro non si conserva.
È questa la via maestra per dare solidità e rinnovare l’a-
zienda, una delle ragioni del successo di quella che suc-
cessivamente sarebbe diventata Arti Grafiche Boccia Spa.
La Heidelberg a stella è la nostra cometa, ancora oggi
esposta nell’atrio dello stabilimento di Salerno, a memo-
ria di una scelta decisiva.
Ho ricordato, tra i miei amici, una figura di intellettuale a
cui tengo molto: Pietro Laveglia. Fu lui, facendo parte del
Consiglio dell’Ateneo salernitano, a suggerire al Rettore
Cilento di assegnarmi una laurea honoris causa. Anche
con Cilento avevo un ottimo rapporto. Mi rese più agevo-
le comunicargli garbatamente il mio rifiuto. “Sono un uo-
mo libero”, mi giustificai. “Se accettassi la laurea, dovrei
stare attento a quello che dico, preoccuparmi di dimo-
strare un livello culturale che non posseggo, avendo solo
la licenza elementare. Credo che sia più dignitoso resta-
re nei miei limiti, conservando la libertà di esprimere me
stesso, fino in fondo”.
Ma per chi fa impresa, a mano a mano che il mondo del-
la formazione si avvicinava a quello del lavoro, diventa-
va difficile sfuggire a qualsiasi contatto. Così, accettai di
essere tra i protagonisti di un ciclo di incontri con gli im-
prenditori salernitani. Una ragazza, mi chiese qual era il
sistema per avere successo. Le spiegai che, se lo si sa-
pesse, non ci sarebbe successo, perché ottenerlo significa
distinguersi dagli altri. Ma che, se proprio si doveva indi-
care un requisito per costruire un percorso positivo nella
propria carriera, era l’amore per il lavoro.
Nel 2008 sono stato nominato Cavaliere del Lavoro. Non
ho mai inseguito nomine od onorificenze, ma questa mi
ha fatto piacere. È un riconoscimento che premia non so-
lo il sottoscritto, ma l’impresa, il disegno di sviluppo che,
insieme ai miei figli e a tutti i nostri collaboratori, abbia-
mo voluto realizzare in mezzo secolo di sfide e sacrifici
quotidiani. Oggi abbiamo più di centosettanta collabora-
tori, attivi, oltre che a Salerno nei nostri uffici di Roma,
Milano e Parigi. Sono la forza delle Arti Grafiche Boccia.
Il segreto sta nel condividere gli obiettivi, cosa possibile
solo se si lavora con passione e non soltanto per percepire
lo stipendio a fine mese. È un traguardo che si raggiunge
ponendo le basi per una stima reciproca, anteponendo i
valori ai calcoli, sposando insieme una filosofia d’azien-
da, e attuando le strategie con coerenza.
La sfida vincente, investire nel futuro
“I profitti si reinvestono,
il denaro non si conserva.
questa la via maestra
per dare solidità
e rinnovare l’azienda”
Da sinistra Vincenzo, Orazio e Maurizio Boccia in occasione
dell'anniversario “50+1” della Arti Grafiche Boccia (2012)
copertina 1...,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71 copertina 3,copertina 4
Powered by FlippingBook