CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2014
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INCHIESTA
anche agli imprevisti, che
si possono verificare, nella
gestione dell’evento e de-
gli eventi. Per la soddisfa-
zione del turista e per in-
coraggiarne il ritorno.
E dopo Expo 2015 ?
Spente le luci si dovrà tor-
nare a operare per il rilan-
cio dell’industria del turi-
smo in una situazione di
normalità, ma non dovrà
andare disperso il patri-
monio di buone pratiche
e delle risorse umane for-
mate per l’evento; queste
dovranno essere incorag-
giate a diventare prota-
goniste dell’industria del
turismo, nei vari ambiti
e ruoli, utilizzando il loro
know how. Dobbiamo pe-
rò neutralizzare gli effetti
ritardanti di apparati buro-
cratici obsoleti, che grava-
no sulle capacità competi-
tive dell’industria turistica
italiana, che può tornare
e superare la grande re-
putazione del passato. Serve aria nuova, una nuova vi-
sion, percezione dei trend, progettualità e utilizzo appro-
priato delle Ict e dei social media. È inutile continuare a
piangersi addosso ricordando quando “l’Italia era prima”
nel ranking internazionale, perché è cambiato lo scena-
rio dell’economia e del turismo, grazie al trasporto aereo
intercontinentale, all’apertura di nuove destinazioni, alla
diffusione dell’utilizzo delle nuove tecnologie e applica-
zioni d’informazione e di comunicazione. Le imprese turi-
stiche italiane devono imparare a collaborare per crescere
dimensionalmente, per competere con i grandi operato-
ri. L’Italia del turismo è ancora attrattiva, ma deve farsi
conoscere nei nuovi mercati dai nuovi potenziali turisti.
Cosa fare per il rilancio del turismo?
Cosa fare perché Expo 2015 possa produrre effetti positivi
anche come motore di sviluppo per il rilancio dell’indu-
stria turistica italiana? Le risorse disponibili sono limitate
e vanno rimossi alcuni ostacoli che continueranno a limi-
tare lo sviluppo dell’in-
dustria turistica italiana:
l’accessibilità delle desti-
nazioni per fruire della
straordinaria offerta del
patrimonio culturale, ma
anche enogastronomico,
diffuso su tutto il territo-
rio italiano. È il problema
dei trasporti e dell’inter-
modalità, soprattutto in
aree periferiche. Proce-
dendo verso il sud del Pa-
ese cala, fino a scompari-
re, l‘offerta di alto livello e
crescono carenze e insuf-
ficienze notevoli. L’offer-
ta e gli orari dei trasporti,
ancorché insoddisfacen-
ti, sono prevalentemen-
te calibrati sulle esigenze
dei lavoratori e degli stu-
denti, lasciando sguarni-
te le esigenze di sposta-
mento degli escursionisti
e dei turisti nel fine set-
timana e nei mesi estivi.
Un ostacolo aggiuntivo al-
la destagionalizzazione.
È fortemente limitante la
complessità della concessione dei visti turistici, anche se
qualche miglioramento è stato realizzato proprio in vista
dell’Expo 2015.
non è rinviabile l’accesso all’apprendimento generalizzato
delle lingue straniere, fin dalla scuola primaria, da finaliz-
zare poi alla formazione all’accoglienza e al lavoro turisti-
co di qualità anche per il made in Italy.
analogamente va diffusa la conoscenza e la pratica effica-
ce delle Ict e l’uso corretto e appropriato dei social media
per far conoscere e vendere l’offerta italiana.
La valorizzazione del patrimonio culturale è assolutamen-
te necessaria tenendo distinte le attività di tutela e con-
servazione da quelle di valorizzazione, che rispondono a
finalità diverse. Assicurare risorse a entrambe, con mo-
dalità e fonti diverse, coinvolgendo con norme chiare e
di agevole applicazione i privati in entrambe le attività.
l’impegno nella formazione per le professioni della filie-
ra turistica deve tener conto della domanda del turista e
dell’aggiornamento delle tecnologie disponibili
»
OCCORRE ASSICURARE RISORSE
ALLE ATTIVITÀ SIA DI TUTELA
CHE DI VALORIZZAZIONE DEL
PATRIMONIO CULTURALE
COINVOLGENDO ANCHE
I PRIVATI