Civiltà del Lavoro, n. 2/2014 - page 69

CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2014
69
INCHIESTA
piano triennale di sviluppo e un unico programma annua-
le di interventi condiviso fra governo, regioni e imprese.
In tema di tutela del patrimonio culturale, quale ruo-
lo auspica per i privati?
Bisogna superare lo sterile dibattito ideologico che finora
ha dominato in Italia fra chi vede con ostilità ogni inter-
vento del privato nella gestione del patrimonio culturale
e chi pensa, al contrario, che lo Stato dovrebbe lasciar fa-
re tutto esclusivamente ai privati.
La difficile congiuntura che stiamo vivendo ci impone di
coinvolgere le realtà economiche nazionali in una diver-
sa visione della cultura che risponda autenticamente al
dettato dell’articolo 9 della Costituzione che, non a caso,
identifica nella Repubblica il soggetto chiamato a tutela-
re e valorizzare i beni culturali.
Per questo voglio arrivare ad un rapporto più organico con
i privati, proponendo loro una convenzione tipo che trag-
ga beneficio delle recenti esperienze negli interventi delle
imprese a favore del recupero di monumenti, beni artistici
e archeologici. Allo stesso tempo, intendo favorire mag-
giormente dal punto di vista fiscale chi investe in cultura.
Agli occhi del mondo Pompei è il simbolo del disin-
teresse che l’Italia mostra verso i suoi tesori. Ci dica i
motivi per cui il “Grande Progetto Pompei” può rap-
presentare la volta buona per un riscatto.
Rispetto delle regole, qualità del lavoro e assunzione di
responsabilità. Questi sono i principi che ispirano l’ope-
ra della squadra del Direttore Generale Giovanni Nistri e
del Soprintendente Massimo Osanna. Forti di questi va-
lori, dimostreremo quanto il nostro Paese sa assolvere ai
propri doveri.
Quali obiettivi vorrebbe raggiungere durante il suo
incarico di ministro?
Ho dichiarato di sentirmi alla guida del più importante mi-
nistero economico dell’Italia. Mi piacerebbe che di que-
sto si convincessero tutti e che Turismo e Cultura venis-
sero considerati come gli asset dello sviluppo strategico
del nostro Paese.
SERVE UN UNICO PIANO TRIENNALE DI SVILUPPO
E UN PROGRAMMA ANNUALE CONDIVISO FRA GOVERNO,
REGIONI E IMPRESE
copertina 1...,59,60,61,62,63,64,65,66,67,68 70,71,72,73,74,75,76,77,78,79,...copertina 4
Powered by FlippingBook