Civiltà del Lavoro, n. 3/2014 - page 45

DOSSIER
CIVILTÀ DEL LAVORO
III • 2014
45
1944, Pizzoni
(Vv)
Industria metalmeccanica – Roma
Lazio
GIUSEPPE
BONO
DAL 2002
è amministratore delegato di Fincantieri,
quarto costruttore al mondo di navi da trasporto, da cro-
ciera e militari con 21 cantieri sparsi nei tre continenti,
quasi 20mila dipendenti – dei quali 7.900 impegnati negli
otto stabilimenti italiani – e ricavi superiori ai 4 miliardi di
euro. Nemmeno ventenne Giuseppe Bono ha cominciato
a lavorare presso la Omeca, una società calabrese parte-
cipata da Fiat e Finmeccanica, occupandosi di contabilità
e pianificazione. Nel 1971, un anno dopo la laurea in
economia a commercio all’Università di Messina, assume
il ruolo di responsabile bilancio consolidato e condiret-
tore controllo programmi e gestione della Efim, che nel
1968 aveva acquisito la Omeca. Dopo dieci di esperien-
za, corroborata dalla parteci-
pazione alla Commissione del
Ministero delle Partecipazioni
statali che era stata incaricata
di stabilire i principi contabili
delle controllate, è nominato
direttore generale della Sopal,
finanziaria alimentare dell’Efim
(Ente partecipazione e finan-
ziamento industrie manifat-
turiere, ndr) con il compito
di avviare la ristrutturazione
delle aziende. Nel 1987, con
la nomina ad amministratore
delegato di Aviofer, Bono passa
al settore trasporti e interviene
nel processo di ristrutturazione
di Agusta gettando le basi per
il rilancio dell’impresa elicot-
teristica nazionale. Dal ’91 al
’93 è richiamato in Efim, dove
assume la carica di direttore
generale e contribuisce all’ac-
cordo per la fusione dell’ente con Finmeccanica, occupan-
dosi della salvaguardia delle aziende partecipate.
A lui è da attribuire lo sviluppo del maggiore gruppo indu-
striale italiano nei settori, aerospaziale, della difesa e della
sicurezza. Nominato direttore generale di Finmeccanica
nel 1997, nonché responsabile ad interim delle aziende
del Gruppo Alenia Difesa e Ansaldo, Bono avvia infatti
una profonda riorganizzazione delle attività, dismettendo
quelle non strategiche e stringendo alleanze con importanti
partner internazionali. Al contempo lavora al risanamento
del debito e a un aumento di capitale preparando il terreno
per la successiva privatizzazione che avverrà nel 2000.
Lo stesso anno è nominato amministratore delegato di
Finmeccanica, carica che man-
tiene per due anni, fino al pas-
saggio in Fincantieri. Sotto la
sua guida l’azienda sviluppa la
costruzione di navi da crociera
di lusso, portando avanti con
successo una strategia di diver-
sificazione produttiva. A questo
scopo rispondono, ad esem-
pio, due acquisizioni: nel 2009
quella del Gruppo Marinette,
azienda americana specializza-
ta nella costruzione di navi sia
mercantili che militari per la US
Navy e per la Guardia costiera;
nel 2013 quella della STX OSV
(oggi Vard), leader nella co-
struzione di mezzi di supporto
per le attività di estrazione e
produzione di petrolio e gas
naturale. Oltre che in Norvegia
è presente con stabilimenti in
Romania, Vietnam e Brasile
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