Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2014 - page 31

CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2014
31
liberi nell’esprimere talune posizioni, D’Amato afferma che
questa libertà va al tempo stesso alimentata attraverso un
confronto e uno scambio continui con interlocutori ester-
ni, anche “con coloro che la pensano in modo diverso da
noi. Dobbiamo uscire dal solco delle attività tradizionali e
dobbiamo comunicare molto di più”.
Gruppi territoriali attivi e più integrati fra loro, un calen-
dario di iniziative sempre più ricco e la capacità di esse-
re interlocutori di spessore nell’elaborazione di proposte
economiche per la crescita dell’Italia.
È a questo obiettivo di lungo periodo che guarda D’Ama-
to e per il quale nel corso dell’anno i gruppi territoriali si
sono già impegnati declinando a livello locale i principali
temi di interesse della nuova presidenza.
Oltre ai due workshop “romani”, l’uno sulla riforma del
lavoro e l’altro sull’Europa, organizzati la scorsa primave-
ra, vengono citati il workshop sulla circolazione dei talenti
promosso a Napoli dal Gruppo Mezzogiorno, naturalmen-
te il convegno nazionale organizzato dal Gruppo siciliano
a Palermo, nonché i più recenti appuntamenti promos-
si a Milano dal Gruppo lombardo e a Torino dal Gruppo
piemontese (si vedano gli articoli nella sezione Vita As-
sociativa, ndr). Fra le attività svolte nel corso dell’anno a
sostegno dei giovani, un particolare accento è stato posto
sul Collegio Lamaro Pozzani. “Il modello formativo deve
sapere intercettare i bisogni delle nuove generazioni” ha
ricordato il presidente, che ha ringraziato i colleghi per la
generosità con la quale sostengono la struttura e si impe-
gnano affinché resti il fiore all’occhiello della Federazione.
Conclusa la parte privata dell’Assemblea annuale con la
tradizionale consegna di un omaggio ai neo Cavalieri del
Lavoro, il presidente D’Amato ha poi introdotto i lavori del-
la parte pubblica dell’assemblea, dedicata al tema: “L’I-
talia, la cultura e l’immagine del nostro Paese nel mon-
do”. Un discorso nel quale il presidente ha ricordato che
“un grande paese si distingue per la capacità di valoriz-
zare ciò che ha e al tempo stesso per la capacità di pro-
gettare il futuro”.
“Come Cavalieri – ha affermato – abbiamo il dovere di
proporre ideali positivi. Il Paese ci guarda, a noi guarda-
no i giovani e non dobbiamo avere timore di dire quello
che pensiamo e di esprimere i nostri valori”. Un invito a
rinnovare il proprio modo di essere cittadini perché “c’è
tanto lavoro da fare” e “dobbiamo rimboccarci le maniche
e farlo con lo stesso coraggio e con la stessa forza con i
quali guidiamo le nostre aziende”.
copertina 1...,21,22,23,24,25,26,27,28,29,30 32,33,34,35,36,37,38,39,40,41,...copertina 4
Powered by FlippingBook