Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2013 - page 18

CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2013
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IL
PAESE
VUOLE
STABILITÀ
la fine di un tunnel che sembrava non dover finire mai,
esaurendo le forze dei cittadini e delle imprese.
Lo è stato mentre il Presidente del Consiglio Enrico Letta
e il suo esecutivo, sulla base dell’accordo politico che lo
aveva reso possibile, progettavano e davano corpo a inter-
venti e provvedimenti volti a costruire un disegno di svi-
luppo per portare finalmen-
te l’Italia fuori dalle secche
della recessione.
Lo sa bene il ministro Za-
nonato – tra i protagonisti
di questo ennesimo sforzo
– che colgo l’occasione per
salutare e ringraziare per il
suo impegno.
E lo sa meglio di chiunque
Lei, Signor Presidente, che
ancora una volta ha rifiuta-
to di arrendersi perché non
fosse costretto ad arrendersi
il nostro Paese. Che ha spe-
so tutte le sue forze per tro-
vare, anche quando la stra-
da era strettissima, una via
d’uscita.
Nella sua richiesta al Par-
lamento di un chiarimento
pieno per garantire al Go-
verno un impegno non precario si specchiano la volontà
e la speranza degli italiani, stanchi di vivere in una condi-
zione di campagna elettorale permanente e desiderosi di
un’azione che possa contare sulla continuità necessaria a
risolvere, una volta per tutte, i nostri problemi.
È questo che vogliono gli italiani, un percorso che li riporti
a credere nel loro Paese e nelle sue capacità di intercet-
tare le possibilità di ripresa che si vanno delineando, pur
facendo i conti con un quadro che resta complesso e non
privo di ombre, anche a livello europeo.
SIGNOR PRESIDENTE,
è per noi tutti un onore,
e per me personalmente un grande, rinnovato privilegio,
prendere parte ancora una volta alla cerimonia solenne
che vede insigniti 25 nuovi Cavalieri del Lavoro. Oggi ven-
gono anche premiati 25 giovani Alfieri del Lavoro per i lo-
ro meriti scolastici. Giovani che con il loro talento hanno
dimostrato di essere pron-
ti ad affrontare i problemi
che il futuro riserverà alla
loro generazione.
Donne e uomini che pro-
vano l’orgoglio e la soddi-
sfazione di chi vede ricono-
sciuto il proprio contributo
al mondo dell’impresa,
dell’economia, del lavoro
e dello studio.
Persone consapevoli di es-
sere chiamate, con que-
sto atto, a rinnovare il lo-
ro impegno, mettendosi a
disposizione del Paese per
concorrere a costruirne il
progresso con spirito di ser-
vizio, professionalità e re-
sponsabilità.
Un anno fa, Signor Presi-
dente, quando ci incon-
trammo in occasione di questa stessa cerimonia, c’era
un’Italia che – grazie ai sacrifici anche gravi accettati da-
gli italiani con la consapevolezza della necessità di quella
fatica – pareva finalmente affrontare il passaggio da una
situazione d’emergenza a una progressiva stabilizzazione.
Non sono passati neppure dodici mesi da allora e quel
processo di stabilizzazione è stato più volte messo a du-
ra prova. Lo è stato ancor più intensamente nelle ultime
settimane, proprio mentre anche per noi l’orizzonte co-
minciava a mostrare qualche spiraglio, un po’ di luce al-
Benito Benedini, Presidente Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro
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