Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2013 - page 25

CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2013
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E c’è da fare i conti con fenomeni come quelli del rallen-
tamento delle economie emergenti in altri continenti o
dell’acuirsi di tensioni geopolitiche – a partire dalla Siria –
nel più vasto Medio Oriente, per non parlare del conflitto
politico clamoroso negli Stati Uniti che ha portato all’al-
larmante shut-down dei giorni scorsi.
Tutto quel che ho ricordato – nel segno positivo di una
tendenza alla ripresa e nel segno opposto di seri motivi
di preoccupazione – riguarda da vicino, coinvolge in pieno
l’Italia, che stenta più di altri paesi a muoversi con passo
deciso e spedito verso una nuova fase di sviluppo. Conta
in modo decisivo l’operare del Governo e del Parlamen-
to, del mondo delle imprese e del lavoro, in una direzione
univoca, col massimo di concretezza e di unità. Il Ministro
Zanonato ha ricapitolato direttrici d’azione e decisioni re-
centi del Governo, che culmineranno proprio oggi in sede
di Consiglio dei Ministri nell’adozione della legge di stabi-
lità. Questa inizierà il suo percorso europeo e nazionale in
un confronto aperto a ogni valutazione anche critica, che
ci aspettiamo sia comunque responsabile, cioè sosteni-
bilmente propositiva, consapevole di condizioni oggetti-
ve complesse e di vincoli ineludibili.
Lei sa, Presidente Benedini, quanto io condivida l’accen-
to che ho colto nel suo discorso a un’esigenza di stabilità
politica e continuità istituzionale. E posso qui dire dell’au-
tentico sollievo che ho registrato la scorsa settimana tra gli
otto Capi di Stato europei partecipanti all’incontro di Cra-
covia per aver noi evitato che si aprisse in Italia un vuo-
to politico, un nuovo periodo di grave incertezza e para-
lisi decisionale. E voglio dire che di ciò va dato merito a
tutte quelle forze sociali e politiche che hanno concorso
a scongiurare quel rischio.
Ma occorre andare avanti con le scelte di politica econo-
mica finanziaria e insieme con le riforme politiche e isti-
tuzionali da tempo riconosciute necessarie. Quella rifor-
ma della legge elettorale, quelle revisioni della II parte
della Costituzione di cui si è già delineato il percorso at-
traverso il serio apporto di una Commissione altamente
qualificata. E si sa che al procedere di queste riforme io
ho legato il mio impegno all’atto di una non ricercata rie-
lezione a Presidente. Impegno – e la ringrazio per le sue
generose parole – che porterò avanti finché sarò in grado
di reggerlo e a quel fine.
Concludo. Siamo alle prese anche con sfide ed emergenze
proprie dell’Italia o che ricadono pesantemente sull’Italia:
la dolorosa, umiliante, ineludibile emergenza carceraria,
a cui ci richiama in modo impellente la Corte europea dei
diritti umani; la sconvolgente emergenza delle tragedie in
mare e dell’assillante dramma di Lampedusa per la nuova
ondata di profughi richiedenti asilo che non si è riusciti, ma
bisogna riuscire, a prevenire e regolare su scala europea.
L’imperativo è dunque: mantenere i nervi saldi, portare
avanti in tutti i campi lo sforzo indispensabile, che non
può, non deve essere messo a rischio da particolarismi e
irresponsabilità di nessuna specie.
Sono certo che a tale sforzo verrà da parte vostra il con-
tributo indispensabile.
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