Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2013 - page 24

CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2013
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scorso dal nostro precedente appuntamento. Non dobbia-
mo trascurare nessuno dei passi avanti compiuti, nessu-
no dei segnali positivi registratisi; possiamo e dobbiamo
tutti trasmettere, non retoricamente, motivi di fiducia su
cui fondare un nuovo spirito di iniziativa, un nuovo slancio
produttivo e competitivo: e ciò, lo sappiamo, è decisivo
per valorizzare le preziose
energie delle nuove gene-
razioni, liberandole via via
dallo spettro della disoccu-
pazione, dal peso della fru-
strazione e della mancanza
di prospettive soddisfacenti.
Il guardare in faccia alla re-
altà con le sue sfide e con
le sue incognite non signi-
fica seminare sfiducia, ma
attrezzarci meglio per fare
ciascuno responsabilmente
la sua parte.
Il Governatore della Ban-
ca d’Italia ha dato il mese
scorso – in occasione di un
importante incontro interna-
zionale a Roma – un quadro
rigoroso degli indizi di supe-
ramento della doppia crisi
che ha colpito, dal 2008 e
dal 2011, le economie eu-
ropee, e cioè delle tendenze in atto a una loro ripresa. Ma
ci ha dato anche un quadro rigoroso dei fattori di incertez-
za e fragilità che ancora pesano “sui tempi e sul vigore” –
egli ha detto – di questo ritorno alla crescita.
È di fatto ancora in corso nell’Eurozona – anche se ormai
con dei punti fermi e dei traguardi visibili – il faticoso pro-
cesso di consolidamento delle finanze pubbliche e di ri-
lancio di uno sviluppo fondato su riforme e innovazione.
A VOI TUTTI,
Cavalieri del Lavoro giunti al 25° com-
pleanno della vostra nomina, al folto gruppo dei neo-no-
minati e ai giovani Alfieri, le mie più vive congratulazioni
e un caloroso augurio.
Rappresentate come Cavalieri – si può dire – di ieri, di og-
gi e di domani l’impegno a eccellere nella formazione e
nella piena esplicazione di
quell’attitudine laboriosa
e di quel talento impren-
ditoriale che costituiscono
una componente decisiva
del patrimonio di capitale
umano e di capacità diret-
tiva, su cui ha potuto e de-
ve poter contare il nostro
Paese per il suo sviluppo,
per il suo futuro.
Un saluto particolare e un
sincero apprezzamento de-
sidero rivolgere a Benito
Benedini, che oggi con-
clude la sua esperienza
alla guida della Federazio-
ne Nazionale dei Cavalieri
del Lavoro. Di questa istitu-
zione egli ha sempre rap-
presentato – anche col di-
scorso che abbiamo appena
ascoltato – una caratteristi-
ca essenziale: la sensibilità e attenzione per le condizioni
complessive e i problemi generali della nazione, della vi-
ta economica, politica e istituzionale del Paese, in un oriz-
zonte ben più ampio di quello della singola impresa, della
categoria o del ceto di appartenenza, e di quello stesso
dei confini dell’Italia per abbracciare il contesto europeo
e il contesto mondiale. Lei ha richiamato segnali positivi e
persistenti preoccupazioni che hanno segnato l’anno tra-
IL
TEMPO
DELLE
SCELTE
Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica
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