Civiltà del Lavoro, n. 3/2014 - page 15

CIVILTÀ DEL LAVORO
III • 2014
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la riforma del Senato e la riforma del titolo V della Costi-
tuzione vanno nella direzione giusta. A noi come Antitrust
spetta il compito di accelerare le liberalizzazioni per abo-
lire i tappi di bottiglia che ancora frenano la crescita e la
piena attuazione del mercato unico europeo”.
“I fondi europei che facciamo fatica a spendere – ha detto
il professor Patrizio Bianchi – debbono essere utilizzati per
far fare al nostro sistema economico un salto di produttivi-
tà strutturale e quindi non possono essere usati per finan-
ziare la spesa corrente. Noi in Emilia Romagna abbiamo
speso il 100% dei nostri fondi europei anche per miglio-
rare la nostra infrastruttura educativa, in dialogo costan-
te con il sistema produttivo, come avviene in Germania.
Per questo abbiamo realizzato una partnership con il lan-
der tedesco dell’Assia, oltre che con la regione francese
dell’Aquitania. Per rimettere in moto lo sviluppo occorre
visione, bisogna ridisegnare le scuole, dare opportunità,
insegnare a usare insieme la testa e le mani per proiet-
tare nel futuro la grande tradizione manifatturiera italia-
na. Per consentire queste sperimentazioni e innovazioni
occorre avere un’idea federale che parta dal basso, che
consenta di disarticolare e riarticolare i sistemi nazionali.
Così si supera davvero la burocrazia”.
entrambi dichiarati a favore degli euro-bond. Così come
il nostro governo deve puntare alto nel semestre di pre-
sidenza europea per ridare all’Europa strategia e visione”.
“La prossima Commissione europea, che per la prima
volta sarà scelta insieme dai Governi e dal Parlamento –
ha aggiunto Enzo Moavero Milanesi – dovrà guidare un
quinquennio di ripresa, mentre gli Stati nazionali dovran-
no mantenere il rigore dei bilanci pubblici. Gli euro-bond,
che non potranno essere utilizzati per mettere in comu-
ne i debiti degli Stati perché a ciò si oppongono la Ger-
mania e gli altri Paesi del Nord, potranno essere utilizzati
per aumentare le asfittiche risorse del bilancio europeo,
pari all’1% del Pil, mentre il bilancio federale Usa è pa-
ri al 28% del Pil americano. Se emettessimo euro-bond
per il 2% del Pil europeo, avremmo a disposizione due-
mila miliardi da investire in infrastrutture materiali e im-
materiali per rimettere in moto la crescita”.
“Il nostro reale problema – ha affermato il presidente An-
titrust Giovanni Pitruzzella – è la perdita di competitivi-
tà, che deriva anche dal fatto che non abbiamo utilizzato
il vantaggio dell’euro in termini di bassi tassi d’interesse
per ridurre il debito pubblico come ha fatto, per esempio,
il Belgio. L’altro grande problema è la confusione regola-
toria: da questo punto di vista l’abolizione delle Province,
LA NUOVA LEGISLATURA DELL'EUROPARLAMENTO
DEVE ESSERE DEDICATA ALLA CRESCITA.
UNA STAGIONE DI RIFORME: DALL'UNIONE BANCARIA
ALLA REVISIONE DELLE COMPETENZE
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