CIVILTÀ DEL LAVORO
II • 2014
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“LE PROSSIME ELEZIONI
del 25 maggio per il
rinnovo del Parlamento europeo sono diverse da tutte le
precedenti. Sono un plebiscito pro o contro l’Europa, un
plebiscito pro o contro la moneta unica”. È stata molto
chiara Adriana Cerretelli, corrispondente da Bruxelles del
Sole 24 ore, nel sottolineare al workshop sull’Europa del-
la Federazione Cavalieri del Lavoro, la portata storica di
queste consultazioni, che darà vita alla nuova legislatura
dell’Europarlamento dal quale entro fine anno emergerà
la nuova squadra di Commissari europei e da cui comin-
cerà un nuovo ciclo istituzionale comunitario.
La campagna elettorale degli ultimi mesi ha visto cresce-
re l’insofferenza verso l’Europa in diversi Paesi: in Francia
con i populisti di Marine Le Pen, leader del Fronte nazio-
nale, in Gran Bretagna con gli euroscettici di Nigel Farage,
in Olanda con il partito di destra di Geert Wilders, in Italia
con i cinquestelle e leghisti antieuro, a cui si aggiungono
gli europeisti critici di Alexander Tzipras, leader del parti-
to della sinistra radicale Syriza.
Il rischio, nemmeno tanto remoto, è che il prossimo Parla-
mento europeo risulti composto in una percentuale fra il
25% e il 30% da esponenti fortemente ostili o molto cri-
tici nei confronti dell’Europa. “I partiti tradizionali potranno
ancora governare – precisa Cerretelli – ma con un terzo dei
seggi, gli euroscettici non potranno certo essere ignorati”.
E di qui la domanda: quale sarà l’atteggiamento verso i
nuovi parlamentari? I partiti tradizionali preferiranno una
politica offensiva o acquiescente?
Il problema, come ha detto Cerretelli, risiede nel fatto
che l’Europa di oggi presenta molte più “grinze” rispetto
LE
FERITE
DELLA
CRISI
La politica di austerità dettata da Berlino e la necessità per l’Italia di fare presto le riforme
strutturali. Il tutto in un clima di grande incertezza che vede il prossimo appuntamento
elettorale come un grande plebiscito pro o contro l’Europa. Questi i temi emersi
negli interventi di Adriana Cerretelli, Giampaolo Galli e nel successivo dibattito
fra i Cavalieri del Lavoro.