Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2014 - page 69

CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2014
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DOSSIER
lanciato recentemente è intercettare la domanda prove-
niente da una classe media mondiale in forte crescita: nei
prossimi 15 anni ci attendiamo 800 milioni di nuovi con-
sumatori in grado di apprezzare qualità e innovazione del
made in Italy. Per fare questo puntiamo ad aumentare di
22mila unità il numero delle nostre imprese esportatrici”.
Entrando nello specifico dei programmi promozionali, con-
tinua Calenda, “il piano prevede 5 azioni in Italia e 5 azio-
ni all’estero. Sul fronte interno, oltre alle iniziative già ci-
tate – il Roadshow, la formazione degli export manager
e i voucher alle imprese – prevediamo un rafforzamento
su scala globale dei 15 principali eventi fieristici in cui l’I-
talia è già leader riconosciuto e un supporto alla digitaliz-
zazione delle Pmi, per favorire l’accesso alle piattaforme
di e-commerce. All’estero, in vista della chiusura recen-
te o prossima di nuovi accordi di libero scambio con Pa-
esi e aree economiche, primo fra tutti il TTIP con gli Sta-
ti Uniti, stiamo mettendo a punto dei ‘Piani Speciali’ per
aggredire quei mercati e sfruttare le nuove opportunità
per le aziende italiane” “E poi – prosegue – c’è ‘Expo Mi-
lano 2015’ dedicato all’alimentazione, che può diventare
una straordinaria vetrina dell’agroalimentare italiano e del
made in Itay in generale”. “Col Piano ‘Road to Expo’ – ag-
giunge Calenda – intendiamo sfruttare la ricaduta com-
merciale dell’Expo nei settori dell’agroindustria. Promuo-
veremo accordi con la grande distribuzione per inserire
a scaffale più prodotti del made in Italy e importanti ini-
ziative partiranno a breve proprio sul mercato americano.
Con il ministero dell’agricoltura stiamo mettendo a punto
un segno distintivo per le nostre Doc/Dop e Igp/Igt, co-
me misura di contrasto al fenomeno dell’ ‘italian soun-
ding’. Infine, sul tema dell’attrazione degli investimenti,
verrà avviato il primo Roadshow globale ‘Invest in Italy’
che toccherà le prime 20 piazze finanziarie mondiali”.
le esportazioni italiane a livello internazionale sono cre-
sciute dell’1,3% con un avanzo record del saldo commer-
ciale, pari a 24,2 miliardi di euro.
A luglio l’export italiano, in ambito comunitario, è aumen-
tato del 2,5%, sfiorando i 21 miliardi di euro e risultando
la quinta migliore perfomance di sempre.
Ma quali sono le principali novità del piano per il ma-
de in Italy?
“In primo luogo – spiega Calenda – il piano promoziona-
le per le Pmi non è più calato dall’alto, ma condiviso con
le associazioni imprenditoriali. In secondo luogo abbia-
mo drasticamente semplificato la destinazione dei fondi,
concentrando le spese ed eliminando la dispersione su
una miriade di iniziative. Terzo, la nostra politica nasce da
una profonda attenzione ai bisogni delle singole azien-
de: stiamo portando avanti un piano di razionalizzazione
dell’offerta dell’Agenzia Ice, con servizi ritagliati sulle ne-
cessità delle aziende; abbiamo lanciato il Roadshow, un
programma di formazione e informazione sul territorio,
affinché le Pmi possano cogliere le opportunità offerte dai
mercati esteri e dagli strumenti pubblici di supporto; par-
tirà un programma per la formazione di export manager,
una figura professionale di cui le piccole imprese hanno
estremo bisogno ma che fanno fatica a reclutare e che
potrà essere inserita in azienda anche in forma ‘tempo-
rary’, grazie a voucher erogati dal ministero. L’obiettivo
del ‘Piano straordinario per il Made in Italy’, che abbiamo
Carlo Calenda
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