Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2014 - page 59

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INCHIESTA
CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2014
D.Lgs. 14 marzo 2013 n°33. Nell’articolo 14 che ne è ri-
sultato si impone a tutte le pubbliche amministrazioni di
pubblicare “in modo dettagliato e facilmente comprensi-
bile, sul proprio sito istituzionale e sul sito
-
sainungiorno.gov.it, l’elenco delle tipologie di controlli a
cui sono assoggettate le imprese (…) indicando criteri e
modalità di svolgimento;
l’elenco degli obblighi e degli adempimenti oggetti delle
attività di controllo che le imprese sono tenute a rispettare”.
Ma a oggi non c’è praticamente nulla e certo sarebbe un
enorme passo avanti per le imprese avere una conoscen-
za “dettagliata e comprensibile” degli adempimenti a cui
sono soggette, sia a livello regionale che da parte degli
enti sotto il diretto controllo o il coordinamento della Re-
gione stessa, sia funzionalmente che gerarchicamente.
Il comma 5 dello stesso art. 14 citato prevede poi che le
Regioni adeguino i propri controlli ai “principi e criteri di-
rettivi” di cui al comma 4. In attuazione di questa previ-
sione è stata approvata l’Intesa Stato-Regioni del 24 gen-
naio 2013 in Conferenza Unificata.
Questa intesa contiene una serie di principi che andreb-
bero fatti propri a livello regionale, cercando di applicarli
concretamente. Tra questi principi si citano: controlli mi-
rati più agli adempimenti sostanziali che a quelli forma-
li; controlli programmati in funzione della proporzionalità
del rischio (probabilità e rilevanza); approccio collabora-
tivo del personale ispettivo. Tra gli strumenti più rilevan-
ti citati dall’intesa per attuare i principi, si riportano: lista
degli obblighi e degli adem-
pimenti che gravano sulle
imprese; risposte alle richie-
ste delle imprese e pubbli-
cazione delle FAQ; indicazio-
ne preventiva (per quanto
possibile) dei tempi e delle
modalità di controllo; mec-
canismi di promozione della
conformità, ad esempio at-
traverso lo strumento della
diffida amministrativa.
Si osserva, tuttavia, che
l’intesa non dà alcuna
indicazione applicativa al
principio previsto dall’art.
14, comma 4, lett. d) che
recita: “razionalizzazione, an-
che mediante riduzione o eli-
minazione di controlli sulle
imprese, tenendo conto del possesso di certificazioni dei
sistemi di gestione per la qualità ISO o altra appropria-
ta certificazione.” Tale principio, invece, avrebbe dovuto
trovare pratica attuazione, tramite precise direttive re-
gionali, nella fase di programmazione dell’attività ispet-
tiva e nella fase di raccolta di documenti durante l’iter di
autorizzazione.
È evidente che la ratio della legge è quella di assegnare
maggiore credibilità alle imprese certificate (e quindi già
controllate) e di esimerle, in parte o in toto, da altri controlli.
Un altro principio (o strumento) che viene espressamen-
te richiamato è poi quello della “diffida amministrativa”.
Come noto questo istituto è applicabile a tutte le ina-
dempienze che prevedono una sanzione amministrativa
e consiste in un invito rivolto dall’accertatore al trasgres-
sore a sanare l’inottemperanza in un tempo prestabilito.
Nel caso di ottemperanza non si procede ad alcun adde-
bito. Se il trasgressore non ottempera all’invito, si procede
alla contestazione della violazione e alla relativa sanzione.
Questo istituto, raccomandato dall’intesa citata, è già sta-
to reso operativo dalla Regione Emilia Romagna con L.R.
24 maggio 2013 n°4, dove con l’art. 8, comma 1 viene
aggiunto l’art. 7-bis alla L.R. 28 aprile 1984, n° 21, intito-
lato appunto “Accesso ai luoghi e diffida amministrativa”.
Renderlo operativo in tutto il territorio nazionale sareb-
be sicuramente un notevole passo avanti per le impre-
se, senza alcun arretramento sul piano della conformità.
C’è poi il principio della pubblicità dei tempi amministrati-
vi: in ottemperanza a quanto
prescritto dalla L.190/2012,
art. 1, comma 28, nonché al
fine di stimolare le autori-
tà competenti a migliorare
le proprie prestazioni, è ne-
cessario che vengano pub-
blicati annualmente in rete
i dati relativi al numero dei
procedimenti di autorizza-
zione conclusi e/o avviati e
i tempi medi di conclusio-
ne. Tale operazione, a costo
sostanzialmente nullo, con-
sentirebbe agli utenti di for-
mulare previsioni sui tem-
pi di attesa e alle Pubbliche
amministrazioni di effettua-
re confronti e di individuare
criticità.
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