Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2013 - page 48

CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2013
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INCHIESTA
Digitale e l’assenza di misure per favorirne l’attuazione.
L’Agenda Digitale Europea prevede ben 101 azioni, la cui
implementazione passa attraverso una stretta collabora-
zione tra istituzioni europee e Stati membri.
L’Agenda Digitale italiana dichiara quattro ambiziosi obiet-
tivi: stimolare l’innovazione, creare sviluppo, offrire nuo-
vi servizi a cittadini e imprese, qualificare la spesa della
Pa. Le azioni previste puntano sulla semplificazione della
normativa di settore, l’avviamento di partnership pubbli-
co-private, il riconoscimento, purtroppo tardivo, dell’infra-
struttura tecnologica come asset strategico per lo sviluppo.
Attualmente l’Italia è indietro su molti indicatori chiave
su cui l'Europa misurerà i governi, dalla digitalizzazione
al grado di diffusione della banda larga.
È urgente, dunque, definire quali sono gli interventi a cui
dare priorità, capire dove si vuole andare perché, come
dice Seneca, “Non c'è vento a favore se non si conosce
il porto”. Solo con un’azione forte e focalizzata potremo
davvero cogliere grandi opportunità.
Penso, infatti, ai progetti che stiamo portando avanti con
gli enti locali per facilitare la nascita di città intelligenti e
inclusive, capaci d’integrare le loro diverse componenti.
Sono città che comunicano con i cittadini attraverso dif-
ferenti linguaggi, che si aprono al loro sguardo in modo
trasparente con gli “open data”, che adottano servizi cre-
ati in risposta ai loro bisogni reali, valorizzando la storia e
la vocazione della comunità territoriale.
Vari sono i temi: mobilità, ambiente ed energia, qualità edi-
lizia, sanità, partecipazione e coinvolgimento dei cittadini.
In fase già d'implementazione è il progetto “Res Novae”
che ci vede impegnati, insieme a Enel, General Electric,
Cnr e Università della Calabria, nel ricercare e sperimen-
tare un sistema dinamico di gestione avanzata dei flus-
si energetici per potenziare la multi-generazione diffusa
di energia da fonti rinnovabili, preservando l’ambiente e
riducendo i costi.
Penso anche alla cultura, un altro dei settori che da an-
ni ci vede lavorare al fianco di tante istituzioni, affinché il
nostro patrimonio diventi un grande laboratorio hi-tech,
con ampie ricadute su altri settori e con un’alta esporta-
bilità di tecnologie e competenze.
Anche l’Agenda Digitale si occupa di cultura, intesa però
come fonte di contenuti da digitalizzare per conservare,
tutelare, fruire; una visione interessante ma, a mio avvi-
so, limitata. Essa infatti privilegia la creazione di un vasto
ambiente digitale senza tener conto delle possibilità of-
ferte dalle nuove tecnologie, dove contenuti e servizi si
arricchiscono grazie alla realtà aumentata e divengono
un’esperienza attiva e partecipata grazie alle tecnologie
web e mobile. È un nuovo approccio, che privilegia la vi-
sione della cultura come driver per il turismo e la valo-
rizzazione e promozione del territorio.
Penso, infine, ai nuovi strumenti digitali che stiamo svi-
luppando per aiutare aziende e organizzazioni a essere
sempre più efficienti attraverso l’incontro di differenti vi-
sioni, generando lateralità, ingrediente indispensabile per
risolvere problemi, fare innovazione e ottenere vantaggi
competitivi. Le piattaforme social e di wellness azienda-
le, su cui stiamo lavorando, sono infatti in grado di coin-
volgere e valorizzare creatività e genialità di clienti, di-
pendenti, collaboratori e partner.
negli ultimi tempi le
maggiori sfide a sostegno
dell’innovazione sono state
portate avanti dalle nostre
aziende senza il supporto
di azioni governative
lungimiranti
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