Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2013 - page 43

CIVILTÀ DEL LAVORO
IV • V - 2013
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INCHIESTA
fa impietoso: lì salgono infatti al 25%. Questo “sottosvi-
luppo” dell’e-government significa due cose: meno effi-
cienza e più costi, sia in termini di spesa, sia in termini di
tempo perso dai cittadini e dalle imprese.
Le risorse necessarie per completare i programmi che
avete varato sono già disponibili o debbono essere
reperite? E che problemi ci sono, viste le ristrettezze
della finanza pubblica?
Sicuramente è difficile che l’Italia, in questi anni, possa ri-
spettare gli obiettivi europei di accrescere la quota di spe-
sa per Ict in ambito pubblico. Quindi dobbiamo utilizzare
meglio le risorse disponibili: i fondi europei che non utiliz-
ziamo per incapacità a presentare e gestire progetti validi
devono essere utilizzati di più e meglio e la spesa ordina-
ria deve essere meglio finalizzata e gestita. Il Governo sta
lavorando per migliorare la capacità di spesa dei fondi eu-
ropei e l’Agenzia collabora attivamente su questo fronte.
In generale, le pubbliche amministrazioni possono fa-
re molto di più nel migliorare la spesa, facendo forza su
due leve. La prima è quella di migliorare le performance
dei progetti Ict, che oggi sono scarsamente monitorate
e spesso non sono affatto specificate nelle gare pubbli-
che. In sostanza, le stazioni appaltanti non esplicitano gli
obiettivi di efficienza dei progetti, ma solo le specifiche
tecniche degli stessi.
La seconda leva è rendere coerenti i processi ammini-
strativi con le nuove tecnologie: spesso la digitalizzazio-
ne si sovrappone alla gestione cartacea, con duplicazioni
di risorse umane, di gestioni archivistiche e una forte pe-
nalizzazione della sicurezza e della velocità di risposta. Il
progetto di razionalizzazione dei centri elaborazione da-
ti (Ced) della Pa risponde a questa esigenza e richiede,
inoltre, una coerente semplificazione dei processi e inte-
grazione tra le amministrazioni per scambiarsi i dati e in-
tegrare i controlli, la cosiddetta interoperabilità.
Pensa che il sistema delle imprese e le sue rappre-
sentanze siano sufficientemente consapevoli e coin-
volte nell’Agenda digitale?
Prima ho parlato del sistema di governance dell’Agenda
Digitale, ma le risorse per fare innovazione ed efficien-
za, ovvero per sostenere e alimentare il processo di mo-
dernizzazione del Paese, sotto questo profilo, sono quel-
le del mercato.
»
tra le priorità
da affrontare lo scarso
uso dei servizi
di e-government, che
si traduce in un aggravio
di costi e in uno spreco
di tempo da parte dei
cittadini e delle imprese
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