Civiltà del Lavoro, n. 6/2014 - page 15

CIVILTÀ DEL LAVORO
VI • 2014
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Personalmente credo molto nella bontà di questo proget-
to perché poggia su solidi principi di cultura di impresa.
Recentemente ha visitato il Ces, la più importante fie-
ra di elettronica di consumo al mondo. Cosa l’ha col-
pita di più?
Considerando il fatto che l’elettronica è spesso banalizza-
ta e viene associata il più delle volte alla semplice evo-
luzione delle funzioni nei prodotti di consumo, dalla visi-
ta al Ces (International Consumer Electronics Show, ndr)
di Las Vegas e alla Silicon Valley si ricavano impressioni
ben più interessanti. In particolare, ciò che mi ha colpito
è stata la chiara e consapevole individuazione dei “me-
gatrend” che, attraverso l’elettronica, caratterizzeranno il
prossimo futuro.
Primo fra tutti quello dei “big data”. Il trattamento e l’a-
nalisi dei dati provenienti da fonti eterogenee – database,
email, social network – è un business che sta avendo un’e-
voluzione incredibile e dal quale nessun settore è escluso.
Il secondo trend è l’“healthcare”, ovvero la salute. I pro-
dotti presentati alla fiera consentivano la misurazione di
qualsiasi indicatore, dal battito cardiaco alla pressione
arteriosa, alla glicemia fino alla rilevazione della massa
magra e della massa grassa o all’indicazione della postu-
ra del corpo in base alla pressione esercitata sul piede.
In pratica, una fotografia in tempo reale dello stato di sa-
lute di una persona.
Sa cosa significa? Che cambierà in maniera radicale il rap-
porto tra il paziente e chi gestisce i servizi sanitari: minore
ospedalizzazione, maggiore monitoraggio da casa. Pen-
siamo per un momento all’impatto sui sistemi sanitari
»
prima dispersa in tanti casi singoli, che noi stimiamo es-
sere pari a circa 20mila unità.
Alle agevolazioni potranno accedere pmi con eleva-
te capacità di R&S costituite da non più di sette anni.
Questo requisito temporale è un vincolo?
Il limite dei sette anni si è reso necessario per rispettare
automaticamente la normativa europea degli aiuti di Sta-
to senza dover effettuare una notifica.
Personalmente sono molto soddisfatto del risultato: con-
ferma il dialogo con il Governo e rappresenta l’inizio di un
ragionamento più ampio sulla cultura d’impresa, necessa-
ria premessa a qualsiasi politica industriale.
Un paio di anni fa Piccola Industria aveva già acceso i
riflettori sull’innovazione con AdottUp, il programma
nato per promuovere l’incontro fra pmi e startup ad
alto potenziale di crescita. Possiamo fare un bilancio?
La promozione del progetto è stata buona, così come
fruttuosa la collaborazione con il partner Intesa Sanpao-
lo. I numeri ancora non ci soddisfano, ma ciò non significa
che la strada non vada percorsa. Al contrario, dobbiamo
essere ancora più capillari perché spesso è la mancanza
di informazioni a fare sì che le imprese perdano prezio-
se opportunità.
Cambiare cultura in un sistema consolidato come l’Italia
richiede tempo. Per questo motivo va sempre bene evi-
denziata la “convenienza” per l’imprenditore e per l’azien-
da. Le novità vanno insegnate e diffuse con tenacia: mai
mollare quando si è convinti che possano portare bene-
fici a tutto il sistema.
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