Civiltà del Lavoro, n. 2/2015 - page 14

CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2015
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go, sarà realizzato un portale sulle opportunità di investi-
mento europee per garantire trasparenza agli investitori.
Un nuovo Centro di assistenza tecnica contribuirà a ga-
rantire che i progetti siano ben strutturati e rispettino i
requisiti normativi.
In terzo luogo, le riforme della regolamentazione: la Com-
missione sta lavorando per eliminare gli ostacoli norma-
tivi agli investimenti e rafforzare il mercato unico, come
indicato nel suo programma di lavoro per il 2015.
A che punto siamo nell’attuazione del piano e quan-
do arriveranno i primi passi concreti?
La Commissione ha agito rapidamente: appena 50 giorni
dopo aver annunciato l’ambiziosa strategia per promuo-
vere la crescita e l’occupazione ha presentato la propo-
sta legislativa che costituirà la base giuridica dei due pri-
mi pilastri del piano di investimenti per l’Europa da 315
miliardi di euro.
Dopo l’approvazione all’unanimità degli Stati membri il
10 marzo, la votazione delle Commissioni del Parlamen-
to europeo il 20 aprile ha aperto la fase finale per la par-
te fondamentale del piano di investimenti.
È già in atto la definizione delle modalità pratiche per ga-
rantire che il Feis diventi operativo nel più breve tempo
possibile e che i fondi comincino ad arrivare ai progetti al
più tardi entro il mese di settembre.
Il 22 aprile la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha
annunciato i primi progetti che hanno ricevuto finanzia-
menti. I risultati stanno arrivando ben prima del previsto.
Ho appreso con piacere che sei Stati membri (Germania,
Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo e, più recentemente,
Polonia) hanno annunciato la loro intenzione di contribui-
re al piano attraverso le banche nazionali di investimento.
Il Piano di investimenti Juncker è una delle iniziative
più importanti per uscire dalla crisi e far ripartire la
crescita in Europa in modo da ridurre la disoccupazio-
ne strutturale. Com’è articolato?
Il piano è la risposta al calo del livello di investimenti cau-
sato dalla crisi economica e finanziaria. L’obiettivo è raf-
forzare la competitività europea e incoraggiare gli investi-
menti per creare posti di lavoro con un utilizzo intelligente
dei fondi pubblici che contribuiranno a liberare liquidità
privata disponibile, ma non ancora sfruttata.
Il piano di investimenti si articola in tre punti chiave: in
primo luogo, mobilitare finanziamenti destinati agli inve-
stimenti. La Commissione ha adottato la proposta legislati-
va sul Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis)
a meno di due mesi dall’insediamento. In secondo luo-
315
MILIARDI
PER
RILANCIARE
L'EUROPA
Fondamentale per il successo del Piano Juncker sarà il crowding-in degli investitori privati. Ci si
attende che ogni euro immesso nel Feis produca in media 15 euro di nuovi investimenti. Questo
e altro nell’intervista al vice presidente della Commissione europea Jyrki Katainen, responsabile
per il lavoro, la crescita, gli investimenti e la competitività.
Jyrki Katainen
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