Civiltà del Lavoro, n. 1/2013 - page 45

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INTERVISTA
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2013
Siete presenti anche in Asia. I vostri sono prodotti a
rischio contraffazione? Come vi difendete?
Fortunatamente a oggi in Asia non esistono produttori
di fibre sintetiche per pavimentazione tessile qualificati.
Consideriamo, inoltre, che il gruppo Aquafil registra i pro-
pri marchi su scala mondiale e, quando necessario, bre-
vetta prodotti e processi produttivi.
La miglior difesa è, però, l’innovazione continua di pro-
cessi e di prodotti, che ogni anno ci fa introdurre sui mer-
cati oltre 2.500 nuovi articoli. Questa è la prima barriera
alla copia dei nostri prodotti.
Quale fra i settori ha innovato più velocemente negli
ultimi dieci anni?
Aquafil opera in due set-
tori, fibre sintetiche per
abbigliamento e per pa-
vimentazione tessile.
In termini di processo
produttivo, vista la si-
milarità, in entrambi si
sono effettuati continui
miglioramenti e ogni an-
no vi è un enorme sfor-
zo per proseguire sulla
stessa strada.
La nostra azienda è però
il primo produttore eu-
ropeo di fibre poliammi-
diche per pavimentazio-
ne tessile e il secondo
produttore mondiale e
in quanto tale, se alle
innovazioni di processo
e di prodotto si somma
il percorso di globaliz-
zazione avvenuto in questo settore, è facile dire che qui
si sono svolti i progressi più importanti.Durante il 2013,
inoltre, vi sono state due operazioni straordinarie che han-
no modificato in modo importante il gruppo: la cessione
del business dei polimeri per lo stampaggio a iniezione
di materie plastiche e successivamente l’acquisizione di
un ramo di azienda del terzo produttore europeo di fibre
per pavimentazione. Questo ha portato Aquafil molto vi-
cino alla leadership mondiale del settore.
la quantità di rifiuti disposti nelle discariche autorizzate.
Il momento rivoluzionario è avvenuto nel 2011, quando
è partito l’Econyl Regeneration System, un sistema indu-
striale di rigenerazione di rifiuti. Oggi il 30% delle ven-
dite globali è rappresentato proprio da questo prodotto.
Aquafil ha guardato ai mercati esteri sin dai primi an-
ni ‘90. Cosa ha determinato questa scelta?
In realtà fin dalla sua nascita, nel 1969, Aquafil si è sem-
pre rivolta ai mercati dell’esportazione. Oltre 85% delle
nostre vendite è destinato a mercati fuori dai confini na-
zionali e il 30% del nostro fatturato proviene da clienti
esterni all’Unione europea. Negli anni ‘90 abbiamo inter-
nazionalizzato anche la
produzione scegliendo
la Slovenia, paese che ci
ha consentito di mante-
nere un buon equilibrio
tra costi e qualità come
primo investimento. Dal
2000 a oggi siamo dap-
prima sbarcati negli Stati
Uniti, poi in Thailandia e
tre anni fa in Cina, diven-
tando l’unico produttore
mondiale di fibre sinte-
tiche per la pavimenta-
zione tessile a essere
presente in tutti i mag-
giori continenti del pia-
neta. La globalizzazione
della nostra azienda ci
permette maggior fles-
sibilità e competitività
rispetto alla concorren-
za mondiale, mantenen-
do il più alto livello qualitativo presente sul mercato. Oggi
più del 60% dei nostri collaboratori sono impiegati fuori
dai confini italiani e questo processo non ha mai compor-
tato riduzione dei livelli di occupazione nel nostro Pae-
se. La scelta di esportare e poi globalizzare la produzione
era necessaria, se si considera che nel territorio italiano
esiste solo un produttore di pavimentazione tessile, seb-
bene il consumo di moquettes nella cantieristica sia allo
stesso livello degli altri paesi dell’Unione.
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