Civiltà del Lavoro, n. 1/2013 - page 43

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CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2013
INTERVISTA
La sua azienda ha aderito al “Progetto Elite” di Bor-
sa Italiana. La quotazione in Borsa è oggi l’unico stru-
mento per crescere?
Abbiamo aderito con soddisfazione al “Progetto Elite”, certi
che si trattasse prima di tutto di un’opportunità per parte-
cipare a un percorso di formazione finalizzato a incentivare
un cambiamento di mentalità, oltre che un’occasione per
fare networking con altre compagnie più strutturate. Da
questa iniziativa abbiamo già tratto un importante contri-
buto di crescita, in termini di cultura organizzativa e mana-
geriale finalizzata all’internazionalizzazione. Non crediamo
che la quotazione in Borsa sia l’unico strumento per cre-
scere e quando abbiamo aderito al progetto abbiamo di-
chiarato che, al momento, non era la priorità dell’azienda.
Ha mai pensato di diversificare, allargando per esem-
pio la produzione alla moda femminile?
No. Siamo fortemente focalizzati sul bambino e abbiamo
creato la nostra diversificazione attraverso una strategia
di multibrand e multicanalità. Non conosco casi di azien-
de focalizzate sul bambino che abbiano diversificato con
successo la produzione estendendola anche all’adulto. Al
contrario sono molteplici i casi in cui aziende affermate
dedicate alla moda femminile hanno in seguito sviluppa-
to la linea bambino, sfruttando la notorietà del brand.
I principi che ispirano la nostra attività sono riassunti nei
valori che veicoliamo attraverso il nostro portavoce, la
mascotte “Mr Fagus”: qualità, sicurezza e durata dei ca-
pi, oltre che massima attenzione all’ambiente e al tessu-
to sociale in cui l’azienda opera.
Siamo in grado di garantire alle nostre consumatrici un
attento e puntuale controllo di tutta la filiera produttiva.
I capi Miniconf vengono costantemente testati e control-
lati grazie anche alla collaborazione con Intertek, multi-
nazionale che si occupa della certificazione di vari prodot-
ti immessi in commercio.
La comunicazione ha oggi un peso strategico nelle rela-
zioni con i vari stakeholder, di cui il cliente finale rappre-
senta un attore centrale.
Il processo decisionale d’acquisto, tradizionalmente molto
influenzato dai pareri (positivi o negativi) degli altri con-
sumatori, si forma sempre di più in una piazza virtuale,
dove i new media sono assoluti protagonisti.
La fiducia è comunque un traguardo che l’azienda riesce
a conquistare in primis attraverso il prodotto e le caratte-
ristiche che esso esprime; è con l’uso quotidiano del capo
che il consumatore verifica quanto dichiarato dall’azienda.
Fondamentale in questo senso diviene quindi la capacità
dell’azienda di mantenersi trasparente e coerente rispet-
to ai valori di cui si fa portavoce.
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