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CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2013
INTERVISTA
posi di aggregarci per sperimentare, progettare e certifi-
care un nuovo materiale a norma per gli Usa.
È stato un lavoro di squadra molto intenso, grazie al quale
siamo ritornati sul mercato statunitense più forti di prima.
Dal confronto avuto con centinaia di imprenditori sparsi su
tutto il territorio italiano e dalla mia esperienza sul cam-
po è nato il “contratto di rete”, una sfida che mi appassio-
na perché credo che le reti siano il futuro delle relazioni
economiche e un valido strumento di politica industriale.
Cosa vuol dire “fare rete” oggi?
La rete rappresenta un salto culturale importante, pensa-
ta su un programma comune, che permette di realizza-
re attività complesse come l’internazionalizzazione ga-
rantendo allo stesso tempo autonomia, indipendenza e
identità aziendale.
Quando siamo partiti con la Presidenza Marcegaglia, a ot-
tobre 2010, non era facile far capire questo salto cultu-
rale, infatti erano stati stipulati solo 14 contratti di rete.
Oggi, invece, siamo arrivati a quota 1.167 con più di 5.000
imprese coinvolte.
Un progetto, dunque, che funziona e anche il Presidente
Squinzi mi ha voluto nella sua squadra con la delega alle
reti d’impresa, segno di continuità oltre che di soddisfa-
zione personale per il lavoro svolto.
L’esempio delle reti ci insegna che questo Paese ha an-
cora tante idee per ritornare a crescere e sperare in futu-
ro prossimo con più opportunità di sviluppo per tutti.
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attraversato dalla carovana della Mille Miglia, così come
sentire che partecipanti e pubblico diventano un tutt’u-
no nel celebrare l’evento che ogni anno rievoca la “corsa
più bella del mondo”.
Quali progetti ha per il Gruppo Bonomi?
I progetti per il Gruppo Bonomi nel breve periodo sono
quelli di terminare la costruzione del nuovo stabilimento,
per noi motivo di orgoglio, che sarà certamente uno dei
migliori al mondo per struttura e modernità nel rispetto
per l’ambiente secondo le norme dello sviluppo sosteni-
bile e che sarà classificato, caso forse unico in Lombar-
dia, in classe A.
Inoltre, stiamo lavorando per entrare nel settore dell’Oil
& Gas, che rappresenta per noi una nuova sfida, nonché
un progetto che renderà la nostra azienda maggiormen-
te internazionale.
Negli ultimi anni, come vice presidente di Confindu-
stria, la vediamo molto impegnato a favore delle reti
d’impresa. Ma come è nata questa idea?
Nella mia attività di imprenditore ho sperimentato perso-
nalmente la forza del lavorare uniti: nel 2006 il mercato
americano impose nuove regole e nuovi materiali per la
produzione e la vendita di valvole e rubinetterie.
Eravamo tagliati fuori dal mercato con perdite importanti
nel fatturato, capii che era necessario andare oltre le lo-
giche competitive che ci tenevano distanti e deboli. Pro-