Civiltà del Lavoro, n. 1/2013 - page 83

83
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2013
INTERVISTA
nei paesi asiatici il suo tempio, l’innovazione sta facendo
importanti passi avanti nei nostri cantieri anche alla lu-
ce delle nuove norme molto restrittive emanate per tu-
telare l’ambiente.
L’alta tecnologia e l’utilizzo di nuovi combustibili – per
esempio – applicati prevalentemente alla produzione di
unità specializzate, sono le chiavi giuste per fare fronte ad
un periodo certamente non dei migliori per la cantieristica
italiana. Tuttavia non si può non ricordare che l’industria
navalmeccanica italiana conserva la leadership mondia-
le nel settore della costruzione di navi da crociera, gra-
zie alla posizione di preminenza raggiunta da Fincantieri.
RINA mantiene il polso della situazione italiana attraverso
il portfolio delle nuove co-
struzioni ed il controllo del-
la flotta classificata. Infine
nel settore della cantieri-
stica delle navi da crociera
e degli yacht abbiamo ma-
turato una crescente atten-
zione alle soluzioni innova-
tive legate principalmente
alle tematiche ambientali.
Qual è stato il valore ap-
portato dalla recente ac-
quisizione della società
di consulenza ingegneri-
stica D’Apollonia?
È la prima società italiana
nel campo dell’ingegneria
specializzata in consulen-
za, pianificazione e pro-
gettazione in diversi setto-
ri industriali tra cui energia,
ambiente, infrastrutture,
trasporti, elettronica, tele-
comunicazioni ed innova-
zione. Per fare del nostro meglio e continuare ad essere
competitivi, avevamo bisogno di acquisire una maggiore
autorevolezza all’interno del mercato E-TIC (Engineering,
Testing, Inspections, Certification), integrando al nostro in-
terno delle competenze complementari a quelle tradizio-
nali per poter finalmente seguire il cliente in tutte le fasi
del progetto o dell’impianto. Avere D’Apollonia in squa-
dra ha significato per il Gruppo RINA tutto questo e so-
prattutto ci ha permesso di giocare la partita alla pari con
i grandi player internazionali.
lo rende solido. Sì, è davvero una sfida splendida. Questo
è il mio lavoro: e mi piace tantissimo.
L’ingresso nel Gruppo Rina risale al 2002. Quale mis-
sione specifica le venne affidata?
L’incarico di amministratore delegato e direttore genera-
le del Gruppo RINA nel 2002 ha rappresentato ed è an-
cora oggi la sfida più grande del mio percorso lavorativo.
Guardando al decennio 2002-2012 il fatturato del Grup-
po RINA è cresciuto di oltre tre volte, i dipendenti diretti
dell’azienda da circa 700 sono passati a 2200 e la cresci-
ta a livello internazionale ci consente oggi di essere pre-
senti in 53 paesi.
Al momento del mio in-
gresso, nel 2002, il RINA
aveva bisogno di darsi una
nuova carica di fiducia ta-
le da allontanare lo spettro
dell’ipotesi avanzata l’anno
precedente di una possibi-
le cessione a un’organizza-
zione concorrente.
Da tanto tempo non c’erano
più utenti che necessaria-
mente si rivolgevano al RI-
NA per le loro esigenze ma
potenziali clienti e l’obietti-
vo era ovviamente quello
di non lasciarli alla concor-
renza. Il Gruppo RINA dove-
va diventare un’eccellenza,
continuare nel suo percor-
so di crescita e conferma.
La strada intrapresa andava
verso una progressiva foca-
lizzazione delle attività, la
crescita a livello interna-
zionale con personale lo-
cale, l’ampliamento dei servizi offerti ed il potenziamento
dei settori della certificazione e dei servizi per l’industria.
Attraverso i dati del Rina è possibile delineare la si-
tuazione attuale della cantieristica italiana?
Le strade che giustamente la cantieristica italiana ha im-
boccato e che continua a percorrere sono quelle della spe-
cializzazione e dell’alta tecnologia.
I settori di nicchia confermano alla produzione italiana
stima e credibilità. Se la produzione seriale sta trovando
copertina 1...,73,74,75,76,77,78,79,80,81,82 84,85,86,87,88,89,90,91,92,93,...copertina 4
Powered by FlippingBook