Civiltà del Lavoro, n. 6/2014 - page 113

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INTERVISTA
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
L’Estremo Oriente, la Russia e la penisola arabica so-
no le principali direttrici del vostro export. Quali sono
le principali differenze, sia a livello di clientela che
di distributori?
A livello di clientela le principali differenze nelle scelte so-
no legate al gusto e alle differenze climatiche.
Il Medio Oriente ricerca i capi più importanti e ricchi per
le occasioni speciali, con ricami preziosi e pesi leggeri; la
Russia è sempre orientata verso i capi ricercati anche se
negli ultimi anni il gusto è divenuto più raffinato e pulito,
più simile a quello europeo, sicuramente i pesi sono di-
versi rispetto al Medio Oriente.
L’Asia, invece, è più vicina allo stile e al gusto occidentale
ed essendo climaticamente un continente estremamen-
te vasto ed eterogeneo, si lavora sulle quattro stagioni.
Anche a livello di distribuzione ci sono delle differenze:
in Russia c’è una prevalenza di multibrand come in Euro-
pa, mentre in Medio Oriente e in Asia ci sono più bouti-
que monomarca e shop in shop all’interno di importanti
e prestigiosi department store.
Quali aspetti del suo lavoro l’hanno appassionata di più?
Sicuramente ciò che più mi appassiona di questo lavoro è
l’attività di ricerca che c’è dietro ogni collezione, che parte
dall’osservazione di tutto ciò che ci circonda, dai costanti
e continui cambiamenti ed evolve nella valorizzazione di
nuove idee e nella ricerca continua dei materiali.
Oggi molta importanza in questa attività riveste il web e
i social network, serbatoi inesauribili di informazioni, ma
non vanno esclusi anche i canali più tradizionali come le
mostre, il cinema, gli eventi culturali, i viaggi e le riviste
di moda, architettura e design internazionali. Il segreto
sta nell’essere sempre attivi e proattivi, nel non abbassare
mai la guardia e nell’essere sempre curiosi del mondo.
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