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INTERVISTA
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
prodotti OGM e pertanto con una catena alimentare ed am-
bientale geneticamente mutata. La sua potenza mutage-
na è da ritenere potenzialmente molto più forte di quella
delle sostanze di sintesi di cui conosciamo bene gli effetti
sul sistema vivente dopo solo pochi decenni di uso. È certo
che lo sviluppo umano, e pertanto la sua evoluzione, non
potrà più prescindere dalla tecnica, ma ci si augura, e il no-
stro lavoro opera
in tal senso, che la
tecnica sia al ser-
vizio dell’uomo e
non viceversa.
Biologico, turi-
smo e cultura
sono aspetti che
attraverso Abo-
ca lei ha messo
in comunicazione
fra loro a partire,
ad esempio, da
Aboca Museum.
Ci racconta?
Il progetto del
Museo Aboca si
propone di portare al grande pubblico l’esperienza del-
la conoscenza della storia, dell’uso delle erbe nei seco-
li, consentendo di riscoprire le radici del millenario rapporto
tra l’uomo e le piante curative. Approcciare la conoscen-
za del forte connubio tra l’uomo e il resto del creato atti-
ra l’attenzione sia culturale che esperienziale attraverso
il tatto, l’olfatto e il gusto di tutte le persone di ogni età e
cultura. Il nostro museo viene visitato ogni anno da molte
scuole di ogni ordine e grado, così come da gruppi di tu-
risti italiani e stranieri e anche da singoli e famiglie, oltre
che dagli studiosi desiderosi di approfondire conoscenze
e/o ricerche anche attraverso la Bibliotheca Antiqua, ap-
positamente creata per questo scopo.
Al progetto culturale di conoscenza e ricerca storica si af-
fiancano nuovi progetti e ipotesi di rami aziendali e loca-
lizzazioni produttive per collegare la produzione biologica
al flusso turistico. Ad esempio in Valdichiana, dove abbia-
mo altre due aziende produttive che, avendo già saturato
la produzione sui terreni, stanno ora incrementando i va-
lori aggiunti di queste produzioni con un primo progetto
che prevede per Montecchio un importante flusso turisti-
co anche attraverso un arboreto, già in corso di attuazio-
ne, di rilevanza internazionale.
•
e produce sostanze con approcci farmacologici e chimici
totalmente nuovi. Aboca applica, infatti, a livello produt-
tivo il passaggio dalla visione riduzionistica degli ultimi
tre secoli, a quella sistemica, che prevede le visioni pro-
babilistiche dei sistemi complessi.
Ogni progetto imprenditoriale che miri ad innovare in
maniera profonda, ricercando quello che non c’è piutto-
sto che migliora-
re l’esistente, non
può prescindere
dallo studio della
storia, specialmen-
te in momenti co-
me questo, in cui
gli squilibri socia-
li ed economici e
le diverse visioni
del futuro non so-
no quelli ricorrenti
in periodi norma-
li, quanto piuttosto
quelli che marcano
i corsi ed i ricorsi
storici più impor-
tanti.
Per un’impresa che voglia innovare nel settore medico-
farmaceutico, e tale intenzione era nel progetto Aboca fin
dal suo inizio, lo studio dell’evoluzione della specie uma-
na e il suo rapporto con il resto del vivente sono basilari.
La scelta di ricercare innovazioni profonde nella cura del-
le malattie, affiancando le più moderne conoscenze al-
lo studio del nostro passato, deriva dalla consapevolezza
che le tecnologie artificiali, sempre più dominanti in tut-
to il contesto produttivo, non consentono al nostro siste-
ma immunitario di adeguarsi a cambiamenti così veloci
e così estranei alla propria natura.
La sua posizione nei confronti delle produzioni OGM è
molto critica. Quali sono le sue principali perplessità ?
È esatto, la mia posizione è nettamente contraria alla pro-
duzione OGM, poiché ritengo che le sostanze artificiali po-
tenti come gli OGM saranno uno dei più rilevanti fattori
che contribuiranno all’autodistruzione della nostra specie.
Come tecnica il pensiero comune individua oggi sostanze
o strumenti e processi artificiali sempre più potenti e sem-
pre più in distonia con la fisiologia umana e tutto il resto
del vivente. Basti pensare a quali cambiamenti epigene-
tici può andare incontro il genere umano con l’avvento dei
