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INTERVISTA
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
Lei è una figura molto presente anche in ambito so-
ciale. Di quali iniziative è più orgogliosa?
Sono sempre stata impegnata nel sociale, contribuendo
con il Cardinale Sepe alla costruzione della Casa di Tonia
per giovani ragazze madri e, sempre con lui, ho realizzato
un hospice per bambini affetti da patologie oncologiche al
Pousillipon. Ho inoltre restaurato sei affreschi, pressoché
illeggibili, della Chiesa Santa Maria del Pozzo, riportandoli
al loro antico splendore. Infine, ho aiutato cinque ragazzi
meritevoli, che però avevano possibilità economiche li-
mitate, mandandoli a studiare medicina nucleare in Giap-
pone. È stato un successo, hanno riscosso grande apprez-
zamento e di questo sono lieta perché hanno portato in
alto le eccellenze napoletane. Personalmente ho molto a
cuore i giovani e infatti ho fondato in onore di mio mari-
to la Fondazione Salvatore Terracciano, che promuove la
ricerca scientifica e sostiene i ragazzi studiosi ma non ab-
bienti. Sono presidente del Teatro “L’oro di Napoli” e in-
sieme al personale di Villa Camaldoli – altra casa di cura
della quale sono presidente – ho organizzato vari spetta-
coli, i cui introiti sono stati devoluti a un piccolo ospedale
del Bangladesh e del Camerun.
Prima di dedicarsi all’attività imprenditoriale, è sta-
ta insegnante alle scuole superiori. Cosa le ha lascia-
to quel periodo?
Lo ricordo con piacere. Ritornando invece più indietro, al-
la vita del liceo, mi fa piacere ricordare che vinsi il Pre-
mio Dante Alighieri destinato agli studenti che per tre an-
ni consecutivi avessero riportato la media più alta di tutto
l’istituto, il Sannazaro.
Grazie al premio due anni dopo saltai la terza liceo e a 17
anni ero già diplomata.
Proseguii gli studi laureandomi in lettere classiche e po-
co dopo superai il Concorso nazionale, diventando titola-
re nei licei classici di Napoli.
Da lì a poco incontrai mio marito che tornava dalla Sve-
zia, dove aveva vissuto per tre anni a Stoccolma studiando
neurologia. Suo maestro, all’epoca, fu il professore Herbert
Olivecrona, celebre per gli interventi sui tumori al cervel-
lo, del quale fu allievo prediletto.
Ci sposammo e avemmo tre figli: la prima è psichiatra in-
fantile, il secondo è ordinario di anatomia patologica all’u-
niversità di Basilea e il terzo è amministratore delegato
della nostra clinica.
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