Civiltà del Lavoro, n. 6/2014 - page 39

CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
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DOSSIER
lasciando ove possibile delle eredità positive e durature.
I Cavalieri del Lavoro in questo hanno una grande tradi-
zione, perché finanziano attività di formazione di grande
rilievo. La gara di idee che lanciamo oggi è un esempio
concreto di innovazione.
È un modo di contrapporre i fatti alle parole. Vi potranno
partecipare le aziende, e ci auguriamo che siamo molte
le aziende dei Cavalieri che invieranno i loro progetti, ma
anche le Fondazioni, le amministrazioni pubbliche, e un
network nazionale di giovani provenienti da università e
centri di ricerca di eccellenza.
Tutto questo per dirvi che abbiamo lavorato un anno per
provare a creare valore. Valore al dì la del profitto, come
dice il nostro titolo.
E a condividerlo tra noi, e con tutti coloro che vorranno
partecipare alle nostre iniziative.
Interventi
IL GRUPPO
di lavoro si è posto il tema della com-
petitività, ovvero come migliorare la competitività del si-
stema Italia, un tema che ha tantissime leve e tantissime
sfaccettature. Abbiamo scelto di considerarlo secondo due
punti di vista: uno interno alle aziende che è l’innovazio-
ne e l’altro esterno e di contesto che è la semplificazio-
ne. Per quanto riguarda il primo fattore, è evidente che
in un mondo sempre più aperto alla concorrenza, il tasso
di innovazione delle aziende è l'arma principale per cre-
are un vantaggio competitivo e garantire sviluppo a lun-
go termine. I Cavalieri del Lavoro sono uomini e donne
d’impresa, che devono guardare innanzitutto all’interno
delle proprie organizzazioni, e chiedersi se sono adegua-
te per le sfide del futuro. C’è un problema di competitivi-
tà e di innovazione nelle nostre aziende, sia per ragioni
di dimensioni, perché sono essenzialmente piccole e me-
die, sia perché i grandi gruppi che possono permettersi
di produrre innovazione all’interno delle proprie strutture
sono sempre più rari. Le piccole e medie aziende nascono
sull’intuizione strategica di un imprenditore che crea un’a-
zienda e la fa crescere grazie a un vantaggio competitivo.
Poi la spinta innovativa diventa meno forte col tempo, e
se l’azienda non è riuscita a creare al proprio interno del-
le strutture che possono continuare la strada dell’innova-
zione tracciata dall’imprenditore, essa può incominciare
ad avere un declino, provocato dalla scarsa focalizzazio-
ne sull’innovazione. In Italia ci sono dei centri di ricerca
sia universitari sia non universitari di eccellenza: l’Istituto
Italiano di Tecnologia è uno di questi esempi, ma la dif-
ficoltà maggiore è portare la ricerca nelle imprese. Inol-
tre, il tempo che passa tra una innovazione tecnologica
o tecnica di un centro universitario e la sua applicazio-
ne in azienda è troppo lungo: in Italia è stato pubblicato
dall’Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (AIRI)
un interessante volume sulle Key Enabling Technologies,
che identifica come “valle della morte” il periodo che va
»
portare la
ricerca
nelle imprese
Umberto Quadrino, Presidente Fondazione Edison, Cavaliere del Lavoro
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