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DOSSIER
CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
INNANZITUTTO
complimenti perché la vostra è
un’iniziativa estremamente interessante e nuova. Comin-
ciamo veramente a cambiare schemi, a cambiare moduli,
a cambiare velocità: era quello che auspicavo quando so-
no arrivato a Milano, ed è quello che sto verificando ora
e che auguro ancora di più per il futuro. In effetti ci vuole
una inversione di tendenza su tutto: bisogna cominciare
a cambiare mentalità, l’approccio culturale che tutti noi
abbiamo con la quotidianità, che deve essere fatto di ri-
sultati, di obiettivi raggiunti e di fatti concreti. Basta pa-
role, basta retorica, basta aspettative, illusioni, basta di-
scorsi vuoti. Abbiamo bisogno di vedere un pragmatismo
effettivo, che poi è quello che ci porta le soluzioni. Le pa-
role non ci portano risultati ma appesantimenti, come pe-
sante è in effetti una pubblica amministrazione che non
funziona e che è riuscita a rendere negativo un termine
come “burocrazia”, che invece nasce etimologicamente
come positivo. È una pubblica amministrazione che oggi
spesso tutto complica e rallenta quando invece dovrebbe
semplificare ogni cosa, velocizzare e supportare.
Avete perfettamente ragione, sono il primo a riconoscerlo
e il primo a cercare di trovare formule e moduli di snel-
limento che aiutino a velocizzare e a semplificare i pro-
cessi. Oggi bisogna ragionare in modo diverso, a comin-
ciare dalle istituzioni.
Cerchiamo di cambiare un po’ questa Milano e farla tor-
nare avanguardia, laboratorio e apripista in tutte le sue
sperimentazioni, com’è sempre stata.
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pee; abbiamo banche controllate direttamente con cui
operiamo in diciassette paesi in Europa e lavoriamo in
cinquanta Paesi nel mondo. L’attenzione a tutta l’evolu-
zione dell’economia reale è costante, e si manifesta sot-
to forma di programmi specifici per le startup, per le Fa-
miglie, per l’accompagnamento del sistema di imprese.
Con un impegno fortissimo abbiamo abbattuto i tempi di
risposta ai nostri clienti e abbiamo messo a disposizione
una piattaforma internazionale che ha portato sui merca-
ti esteri tante piccole e medie imprese che non vi si era-
no ancora affacciate.
Questo solo per dirvi quanto siamo stati contenti e fieri
di ospitare la riunione di oggi dei Cavalieri del Lavoro che
guarda a tutte queste tematiche. Faccio ovviamente a tutti
i migliori auguri per i vostri progetti così come per il lavo-
ro che tutti quanti voi fate quotidianamente nell’interesse
delle imprese e nell’interesse del Paese.
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BASTA
PAROLE
SERVONO
FATTI
Francesco Paolo Tronca, Prefetto Milano