Civiltà del Lavoro, n. 2/2015 - page 60

OPINIONE
CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2015
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Certi collassi devono far meditare sulla sorte del nostro
Paese che dopo tali traumi riesce poi a riprendersi, aven-
do però nel frattempo perso orgoglio, energie collettive
e credibilità. A Versailles nel 1919, nel definire i trattati
di pace, le nazioni vincitrici ebbero verso le nazioni vin-
te un comportamento intransigente, per non dire accani-
to, e quindi non lungimirante. Gli eventi bellici avevano
sancito la fine degli imperi centrali, sorsero piccoli stati
nell’Europa dell’est, fu constatata la fine dell’impero degli
Zar e l’implosione dell’impero ottomano; si era realizzata
la tragedia di milioni e milioni di morti, decadde la cultu-
ra della vecchia Europa, sorsero le ideologie (il comuni-
smo, il fascismo e poi il nazismo); la dottrina di Thomas
Woodrow Wilson, presidente degli Stati Uniti, sull’autode-
terminazione dei popoli fu applicata creando ingiustizie e
nel Medio Oriente completamente dimenticata, tanto che
ancora oggi ne vediamo le conseguenze.
Niente fu più come prima e così si spiega il titolo dato
al Convegno promosso dalla Fondazione Biblioteche Cas-
sa di Risparmio di Firenze. La prima guerra mondiale ha
stravolto un’epoca storica e ne ha fatta sorgere un’altra;
ma tutto quello che è accaduto a causa della prima, ma
anche della seconda guerra mondiale non è ancora ser-
vito a far capire agli Stati d’Europa la necessità urgente di
una loro definitiva unione. Mentre oggi vediamo ai con-
fini d’Europa paesi che tornano alla politica di potenza o
addirittura barbare popolazioni con pretese di conquista
di reminescenza medievale.
Ugo Foscolo nel 1808, nella prolusione al suo corso di
eloquenza all’Università di Pavia, affermò “Italiani guar-
date alla storia”. Ricordando questa celebre esortazione,
sono stati invitati al convegno anche gli studenti dei licei
per riflettere con noi sui drammatici eventi e sulle con-
seguenze della prima guerra mondiale, per trarne moti-
vo di studio e di orientamento per il presente e il futuro
del nostro Paese.
I RELATORI AL CONVEGNO
A conferma del suo valore scientifico, la manifestazione si è svol-
ta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il
patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dello Sta-
to Maggiore della Difesa, della Regione Toscana e del Comune
di Firenze. Ha avuto anche l’adesione del Comitato del centena-
rio della prima guerra mondiale.
Di seguito i relatori che hanno partecipato al convegno.
Aureliano Benedetti (Presidente Fondazione Biblioteche CRF),
Marino Biondi (Università di Firenze), Valerio Castronovo (Uni-
versità di Torino), Cosimo Ceccuti (Presidente Fondazione Spa-
dolini Nuova Antologia), Dino Cofrancesco (Università di Geno-
va), Massimo de Leonardis (Università Cattolica Sacro Cuore),
Ernesto Galli della Loggia (Presidente Fondazione Istituto Italia-
no di Scienze Umane), Donatella Lippi (Università di Firenze),
François Livi (Université Paris-Sorbonne), Luigi Lotti (Università di
Firenze), Giustina Manica (Università di Firenze), Francesco Mar-
giotta Broglio (Università di Firenze), Giuseppe Morbidelli (Uni-
versità La Sapienza – Presidente Banca CR Firenze), Francesco
Perfetti (Università Luiss Guido Carli), Sandro Rogari (Università
di Firenze), Sergio Romano (Ambasciatore e Storico), Maurizio
Serra (Ambasciatore e Storico), Umberto Tombari (Università di
Firenze – Presidente Ente CR Firenze).
Aureliano Benedetti è stato nominato Cavaliere del
Lavoro nel 2007. È stato presidente della Cassa di
Risparmio di Firenze dal 1994 al 2012. È presidente del
Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia delle Scienze
e della Fondazione Biblioteche Cassa Risparmio Firenze.
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