Civiltà del Lavoro, n. 1/2013 - page 31

CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2013
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INCHIESTA
Luigi Abete, nato nel 1947, è stato nominato Cavaliere
del Lavoro nel 2000. Dal 1998 è presidente della BNL
Gruppo BNP Paribas.
È stato presidente di Confindustria dal 1992 al 1996.
È presidente dell’A.BE.T.E. SpA, azienda tipografica
fondata dal padre nel 1946.
alle Pmi economicamente sane (in bonis), ma appesanti-
te da un’eccessiva incidenza degli oneri finanziari; le pre-
cedenti edizioni dell’accordo – il primo risale all’agosto
2009 – hanno consentito di sospendere i pagamenti di
circa 360mila finanziamenti per complessivi 100 miliar-
di di euro, liberando liquidità a favore delle imprese per
poco meno di 20.
Le altre due iniziative si proiettano su una prospettiva tem-
porale più lunga, con l’ambizione di avvicinare il rappor-
to banca-impresa alla fisiologia degli altri paesi. Mi riferi-
sco prima di tutto all’avvio di un mercato dei “mini bond”,
esperienza ancora embrionale ma promettente; consen-
tendo alle imprese non quotate un più facile accesso al
mercato dei “corporate bond” può favorire l’auspicata mag-
giore articolazione delle fonti di finanziamento delle Pmi.
Le banche guardano con favore a questa iniziativa; alcu-
ne di esse – e Bnl è tra queste – stanno raccogliendo ri-
sorse per costituire fondi specializzati che investiranno in
questi titoli, iniziativa che punta a dare spessore e liqui-
dità al mercato. Una rilevazione recente già segnala nu-
merose nuove emissioni. Il fatto che tra esse molte sia-
no di medie piuttosto che di “mini” dimensione (alcune
centinaia di milioni di euro) non sminuisce affatto il con-
tenuto positivo della novità.
Una terza ipotesi di percorso è ancora in fase di defini-
zione. Si tratta del progetto a cura dell’Abi che prevede
la costituzione di un fondo (Fondo di Valorizzazione Im-
prese) con l’obiettivo di realizzare un diretto rafforzamen-
to patrimoniale di imprese con alto potenziale di cresci-
ta. L’obiettivo dovrebbe essere raggiunto sia utilizzando
nuove risorse sia, soprattutto, attraverso la conversione
di prestiti bancari in essere. Il minor indebitamento e il
conseguente rafforzamento patrimoniale consentiranno
un miglioramento del profilo finanziario delle imprese e
al tempo stesso una maggiore diversificazione del rischio
delle banche.
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