Civiltà del Lavoro, n. 1/2013 - page 34

CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2013
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INCHIESTA
superiore a 50 milioni di euro. Nell’arco dei prossimi 10
anni è previsto il passaggio di proprietà (tra fusioni, acqui-
sizioni e liquidazioni) di circa l’8% delle aziende familiari,
che si troveranno a fare i conti con le difficoltà connesse.
La lotta sui mercati globali e il difficile ricambio genera-
zionale, che in molti casi rallenta la crescita delle azien-
de, costituiscono quindi i principali ostacoli da superare.
In questo contesto l’industria del private banking diviene
determinante nel processo di crescita e sviluppo dell’in-
tero sistema imprenditoriale ed è essa stessa destinata
a vivere una nuova fase. Un’evoluzione delle attività di
gestione patrimoniale che sconfina in una vera e propria
“gestione a 360 gradi”, ossia in quel complesso di attivi-
tà volte, da un lato, a dare all’imprenditore una fotografia
continuativa e aggiornata dell’intero patrimonio familia-
re, dall’altro ad aiutarlo nella fase di strutturazione dello
stesso, alla luce del già citato passaggio generazionale e
di altri eventi straordinari, che
possono impattare in misura
significativa sulla ricchezza fa-
miliare futura.
Al tema della strutturazione
del patrimonio e all’esigenza
già presente di programmare
per tempo, e in modo efficien-
te, il passaggio generazionale
della ricchezza familiare, si so-
no aggiunte in tempi recenti
anche tematiche legate alla
protezione degli attivi in caso
di eventi geopolitici straordi-
nari, così come la necessità di
utilizzare parte del patrimonio
personale a sostegno dell’atti-
vità imprenditoriale, conside-
rata la situazione attuale del
LA NOTA CONTRAZIONE
nell’erogazione del
credito da parte del sistema bancario e l’accresciuta diffi-
coltà di incasso dei pagamenti dai clienti hanno notevol-
mente indebolito le condizioni finanziarie delle imprese,
influenzando le scelte di investimento e di crescita degli
imprenditori e marcando spesso il confine tra stati di tem-
poranea immobilità e la definitiva chiusura delle aziende.
Questo tipo di cambiamenti, avvenuto a livello globale,
ha avuto particolare enfasi nel nostro Paese, dove il mo-
dello di sviluppo si è storicamente basato sulla stretta in-
terdipendenza tra imprese – principalmente di piccola e
media dimensione – e banche locali e ha visto le storie
di maggior successo realizzarsi all’interno dei distretti in-
dustriali, dove la conoscenza reciproca e l’attenzione per
il territorio raggiungono la massima espressione. Tuttavia,
i cambiamenti intervenuti nel mercato bancario e le rin-
novate esigenze di finanziamento, che dovranno seguire
l’evoluzione del tessuto pro-
duttivo italiano, sono destina-
ti a modificare i rapporti tra
banche e imprese.
Da qui nasce l’esigenza di ri-
pensare al modello italiano
del private banking, che vede
tra i principali fruitori i piccoli e
medi imprenditori e che non
può prescindere dal seguire
e analizzare, con particolare
attenzione, le dinamiche e i
cambiamenti che stanno av-
venendo nel tessuto impren-
ditoriale. A questo si aggiun-
ge la genesi familiare delle
imprese italiane, che rappre-
sentano circa il 57% su oltre
7.000 aziende con fatturato
IL RUOLO DEL
PRIVATE BANKING
di Fabrizio Rindi, Presidente Julius Baer Italia
In Italia il settore sta cambiando verso un modello di gestione patrimoniale a 360 gradi
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