Civiltà del Lavoro, n. 1/2013 - page 57

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CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2013
di grano tenero, la cui caratteristica restituisce un prodot-
to meno resistente alla cottura e quindi colloso.
Grazie alla tecnologia ad alta temperatura, che come ab-
biamo detto lanciammo negli anni ‘70, la pasta è molto
migliorata ovunque e il suo consumo si sta diffondendo
in ogni parte del mondo.
La sua azienda esporta il 90% della produzione. Co-
me vengono adattati i suoi impianti nei diversi paesi ?
Non ci sono mai state, e non ci sono tutt’ora, particolari
differenze nelle caratteristiche strutturali delle linee, ma
è possibile adattare la tecnologia alle diverse esigenze.
Pertanto le linee sono progettate per poter gestire dia-
grammi di essiccazione adatti alle diverse materie prime.
Realizziamo linee per la produzione di pasta lunga, di pa-
sta corta, ma anche di paste speciali su telai e linee per
cous cous, con potenzialità che vanno da 1.000 a 10.000
Kg/h, annoverando tra i nostri clienti tutti i principali pa-
stifici in Italia e nel mondo.
Recentemente abbiamo ampliato le esportazioni a diversi
paesi dell’Africa e del Medio Oriente, nei quali si registra
un sensibile aumento del consumo della pasta. La pasta
può essere considerata l’alimento più naturale, sano, nu-
triente, vario ed economico esistente. Ha un prezzo bas-
sissimo e inizia ad essere conosciuta e consumata sempre
più anche nei paesi in via di sviluppo dove la popolazio-
ne è in enorme crescita.
Mi auguro che la pasta abbia in futuro tutto il successo
che merita.
ria le numerose sfide affrontate insieme con successo ed
è stato un momento molto gratificante.
Quali miglioramenti hanno apportato i brevetti otte-
nuti nel corso degli anni?
Siamo titolari di brevetti che hanno generato sensibi-
li miglioramenti ma la vera rivoluzione, nata dalla nostra
azienda all’inizio degli anni ‘70, fu l’applicazione dell’al-
ta temperatura nel ciclo di essiccazione, che ha restituito
contemporaneamente resistenza in cottura, eliminazione
della collosità superficiale della pasta, accelerazione del
ciclo di essiccazione e abbattimento della carica batteri-
ca. Una vera e propria rivoluzione.
Nel nostro caso la ricerca deve essere continua e orien-
tata su due fronti, quello meccanico, per assicurare conti-
nuità di funzionamento in condizioni di lavoro molto dure
e aggressive, e tecnologico, per sviluppare i cicli produtti-
vi allo scopo di ottenere rendimenti più elevati e miglio-
re qualità del prodotto.
Come si sente ad avere una buona dose di responsa-
bilità nella riuscita del piatto simbolo della tradizio-
ne alimentare italiana?
A questa domanda rispondo con orgoglio e un po’ di pre-
sunzione.
La pasta nell’area del Mediterraneo è prodotta con semo-
la di grano duro, che ha caratteristiche organolettiche par-
ticolarmente adatte a ottenere una qualità superiore. In
gran parte del mondo la pasta viene prodotta con farina
INTERVISTA
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