Civiltà del Lavoro, n. 1/2014 - page 16

CIVILTÀ DEL LAVORO
I • 2014
16
costruire anche in Italia un sistema di “flexsecurity” uni-
versalistico – spiega – simile a quello dei Paesi del Nor-
deuropa, per liberare le imprese dalla “paura di assume-
re” e dalle forme di precarietà complicata che si sono
sviluppate negli ultimi vent’anni proprio per aggirare una
rigidità del lavoro antistorica e assolutamente inadeguata
alla velocità del mercato”. Per Donato, inoltre, “la cassa
integrazione non è più idonea perché in troppi casi tiene
artificiosamente in vita un rapporto di lavoro già finito ed
è solo disoccupazione mascherata”. Secondo l’imprendi-
tore “i lavoratori debbono avere una rete di protezione
sociale generalista per tutti coloro che perdono il lavoro,
garantita dallo Stato e finanziata dalla fiscalità generale”.
“In questo modo le imprese, soprattutto in questa fase di
iniziale ripresa – prosegue – potranno assumere più dello
stretto necessario e potranno ‘scommettere sulla ripresa’
perché se la scommessa va male potranno poi liberarsi
con più facilità dell’occupazione in eccesso”.
Fra gli interventi a seguire c’è stato quello di Corrado An-
tonini, presidente di Euroyards: “La legge delega per la
riforma organica del mercato del lavoro entro l’anno è
un’occasione importante per dare al governo un contri-
buto significativo. È importante anche agire per favorire
un cambio di mentalità della Pubblica amministrazione
verso l’impresa, che è ancora vista come un avversario
da vincolare e ostacolare”. Cesare Puccioni, presidente di
Puccioni nonché alla guida di Federchimica, è tornato in-
vece sulla novità politica rappresentata da Renzi: “Il pre-
sidente ha agito con decisione e finalmente c’è qualcuno
che decide”. “Del resto – ha aggiunto – da sindaco di Fi-
renze aveva già dimostrato di essere in grado di ottene-
re i risultati in tempi rapidi e superando molte resistenze,
sia quando ha ceduto l’Azienda locale dei trasporti, sia
quando ha liberato una piazza storica del centro dai ne-
gozianti di bancarelle che vendevano souvenir ai turisti”.
A concludere la carrellata di interventi è stato Alessandro
Buzzi, presidente di Buzzi Unicem che, pur apprezzando il
cambio di passo, ha invitato ad allargare lo sguardo ai mol-
ti ostacoli che potrebbero rallentare il cammino di Renzi:
“Ho il timore – ha detto – che, come accaduto coi governi
Monti e Letta, molte buone intenzioni del governo Renzi
si infrangeranno contro la difficoltà a realizzare i decre-
ti attuativi delle nuove norme di legge. Da questo punto
di vista non basta cambiare i governi, bisogna cambiare
anche la burocrazia ministeriale, a cominciare dai capi di
gabinetto”. Per Buzzi, infatti, “con questa macchina am-
ministrativa che non riesce a girare, non so se possiamo
contare su risultati effettivi”.
(p.m.)
copertina 1...,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15 17,18,19,20,21,22,23,24,25,26,...copertina 4
Powered by FlippingBook