CIVILTÀ DEL LAVORO
I • 2014
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norme troppo rigide,
ricetta del passato
Non usa l’aggettivo “sindacalizzato” e per descrivere la
significativa presenza delle rappresentanze dei lavorato-
ri nel nostro Paese Maurizio Sacconi, presidente della XI
Commissione permanente Lavoro e Previdenza sociale al
Senato, ricorre a un calco dall’inglese: “L’Italia è il paese
più ‘unionizzato’, ma dal dopoguerra in poi è quello che
ha cronicamente avuto bassi salari, bassa occupazione,
bassa produttività e un alto tasso di evasione fiscale, ov-
vero di lavoro nero”.
Per il senatore la causa di questa arretratezza risiede in
larga parte nella rigidità della normativa sul lavoro, che
uscire
dal novecento
ideologico
Sintesi degli interventi di Maurizio Sacconi, Presidente Commissione Lavoro e Previdenza sociale
del Senato, Michele Tiraboschi, Direttore Centro Studi “Marco Biagi” Università di Modena
e Reggio Emilia ed Emmanuele Massagli, Presidente Adapt.
obbedendo a una “logica neocostruttivista” pretende di
“costringere la società all’interno di un unico schema”. Co-
sì, ad esempio, ha fatto secondo Sacconi l’ex ministro Elsa
Fornero, irrigidendo i meccanismi di ingresso nel mondo
del lavoro, ma al tempo stesso all’ex titolare del dicaste-
ro sul lavoro e le politiche sociali va riconosciuto un primo
passo, “teorico purtroppo e non pratico”, nell’avere mes-
so in discussione l’articolo 18, riducendo il campo di ap-
plicazione del concetto giuridico di tutela reale (e quindi
il diritto al reintegro) a casi particolari e riconoscendo co-
sì la possibilità di licenziare da parte dell’impresa a fron-
te di un indennizzo elevato.
Sull’operato di Matteo Renzi il giudizio di Sacconi, invece,
è positivo e non soltanto per questioni di mero sostegno
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