Civiltà del Lavoro, n. 2/2014 - page 61

CIVILTÀ DEL LAVORO
II - 2014
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DOSSIER
inevitabili insuccessi. I governi possono essere di grande
aiuto all’aumento della competitività del paese, se con-
corrono con efficacia con le imprese innovative nel copri-
re almeno in parte il rischio dell’innovazione di prodot-
to. Una volta individuati i progetti innovativi meritevoli e
promettenti, sarebbe estremamente incentivante per le
imprese che lo Stato concorresse al loro rischio sin dal-
la fase iniziale della ricerca. Quando una parte sostanzia-
le del rischio venisse acquisito dallo Stato, le banche po-
trebbero finanziare i progetti innovativi prima ancora della
dimostrazione industriale e quando i progetti innovativi
privilegiati da questo sistema mantengono le promesse
e giungono al successo, il costo per lo Stato diventa insi-
gnificante e l’investimento produce ricchezza per la im-
presa e per il paese.
Nell’attuale sistema di incentivazione in Italia, i contributi
alla ricerca vengono purtroppo nella sostanza erogati solo
dopo anni dal termine della ricerca e indipendentemente
dal risultato della stessa; questo sistema ovviamente di-
sincentiva l’innovazione e consente alle imprese di inve-
stire nella ricerca solo fondi propri, spesso molto limitati
soprattutto nelle start up.
Lo Stato potrebbe risparmiare molto eliminando tanta bu-
rocrazia e controlli. Una volta che i progetti innovativi so-
no giudicati buoni e le imprese affidabili, questi fondi po-
trebbero essere più utilmente resi disponibili alle imprese,
magari con incentivi automatici o riducendo le imposte
Nominato Cavaliere del Lavoro nel 2013 per l’industria
impiantistica. È Presidente di Magaldi Group.
Ha trasformato l’azienda paterna fondata nel 1929 in
un leader mondiale nella produzione di macchine
e impianti industriali per la movimentazione
di materiali ad alta temperatura destinati ad acciaierie
e cementifici. È presente anche nelle energie
rinnovabili.
sui prodotti giudicati innovativi e sulle relative esporta-
zioni. Basterebbe dare fiducia ed eventualmente punire
le imprese che ne dovessero approfittare.
Creare un prodotto innovativo è solo il primo passo verso
il successo, lo sviluppo commerciale sui mercati interna-
zionali è una attività estremamente impegnativa soprat-
tutto per le piccole imprese. Il marketing internazionale
richiede conoscenze specialistiche, impegno e tenacia,
terreno fertile e nuove occasioni di progresso per i talen-
ti che amano impegnarsi in sfide avvincenti.
Già durante gli studi universitari è bene che gli studen-
ti siano formati all’opportunità di proteggere la proprietà
intellettuale con marchi e brevetti internazionali. Lo Stato
può e deve fornire attraverso la sua organizzazione diplo-
matica il necessario sostegno alla internazionalizzazione,
occorre impegnarsi nella creazione di contatti commer-
ciali adeguati scegliendo il miglior partner in paesi spes-
so sconosciuti alle imprese italiane. Le ambasciate hanno
i mezzi per individuare nei paesi esteri i partner più affi-
dabili per le imprese italiane.
Per le nostre imprese è veramente difficile individuare in
un paese sconosciuto il canale commerciale più affidabile,
scegliere il partner commerciale giusto è il primo passo ne-
cessario per il successo commerciale delle nostre imprese.
Nel processo continuo di sviluppo delle tecnologie e dei
mercati, si creano occasioni che danno spazio ai giovani in-
gegni, se si riesce a coinvolgerli nel destino della impresa
si creano tutte le premesse per lo sviluppo. Per consolida-
re il successo commerciale occorre prevedere lunghi sog-
giorni nei paesi esteri, ciò fornisce ai giovani talenti molte
occasioni per dare spazio alle proprie capacità, facendo sì
che le stesse restino al servizio delle nostre imprese.
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