Civiltà del Lavoro, n. 6/2014 - page 56

CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
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INCHIESTA
SI
RISCHIA
UN NUOVO
CREDIT CRUNCH
ti sono ancora difficili. Nell’ultimo anno le piccole impre-
se hanno subito una contrazione del 5,2% (pari a oltre 8
miliardi di euro) del credito erogato dal sistema bancario.
Per quanto riguarda in particolare l’artigianato, tra giu-
gno 2013 e giugno 2014 lo stock dei prestiti alle aziende
è diminuito del 3%, equivalente a 1,5 miliardi in meno.
Inoltre il 53,6% degli imprenditori segnala un irrigidimen-
to nell’accesso al credito: in pratica, per oltre la metà delle
richieste, il prestito non viene erogato o viene concesso in
quantità inferiore rispetto alla necessità dell’imprenditore.
Peggiorano anche i giudizi delle imprese sulle garanzie
richieste dalle banche.
In questi anni di crisi il governo ha puntato molto sul
potenziamento del Fondo di garanzia: come ha funzio-
nato questo strumento e come potrebbe migliorare?
Il Fondo centrale di garanzia per le pmi ha mostrato una
preziosa funzione anticiclica a sostegno dell’economia re-
ale e delle imprese che incontrano maggiori difficoltà ad
ottenere credito dalle banche.
Proprio per questo siamo preoccupati per i rischi di stra-
volgimento della missione del Fondo, come quello con-
tenuto nella Legge di Stabilità varata a fine 2014 dal Par-
lamento, che apre il Fondo a portafogli di operazioni per
imprese fino a 499 addetti. Ciò è in contrasto con la de-
finizione europea di pmi e, inoltre, mischia nello stesso
strumento realtà imprenditoriali profondamente diverse,
che devono essere invece sostenute da interventi alta-
mente specializzati. Non vorremmo che il Fondo di garan-
zia finisse per trasformarsi in uno strumento che consente
alle banche di scaricare gran parte del rischio derivante
dalle operazioni a favore di grandi imprese che non han-
no certo bisogno della garanzia dello Stato per ottenere
credito, sprecando così risorse pubbliche.
E tutto ciò a danno delle pmi.
Il mondo produttivo e in particolare le piccole impre-
se, si lamentano da tempo per la ristrettezza al cre-
dito bancario, anche se le banche sostengono che se
le imprese presentano buoni progetti non hanno dif-
ficoltà a finanziarle. Come stanno le cose dal suo pun-
to di vista?
Quantità e qualità del credito bancario rimangono inade-
guate rispetto alle necessità espresse dalle aziende, so-
prattutto dagli artigiani e dai piccoli imprenditori. Non sia-
mo ai livelli degli anni più neri della crisi, ma i rubinetti
delle banche continuano a restare troppo chiusi. Basta
leggere le rilevazioni dell’Ufficio studi di Confartigiana-
to per rendersi conto che le condizioni dei finanziamen-
Nel settore dell’artigianato, da giugno 2013 a giugno 2014, lo stock dei prestiti alle aziende
è diminuito del 3% e il 53,6% degli imprenditori segnala un irrigidimento nell’accesso
al credito. Giorgio Merletti presidente di Confartigianato avverte: i nuovi requisiti richiesti
dalla Bce potrebbero peggiorare la situazione.
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