Civiltà del Lavoro, n. 6/2014 - page 50

CIVILTÀ DEL LAVORO
VI - 2014
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INCHIESTA
LE
BANCHE
SOSTENGANO
LE
IMPRESE
MERITEVOLI
Gli istituti di credito, afferma Salvatore Rossi, Direttore generale di Banca d'Italia, devono saper
identificare anche fra le imprese più in difficoltà quelle che hanno comunque un potenziale
e meritano pertanto un sostegno creditizio.
Tra regole di Basilea e
stress test europei, per
le banche sembrano pro-
gressivamente restringer-
si le possibilità di erogare
credito perché i requisiti di
capitale sono sempre più
stringenti. È concluso que-
sto processo o ci saranno
altre restrizioni in futuro?
I postumi della crisi finan-
ziaria globale esplosa sei
anni fa hanno determinato
in tutto il mondo una pres-
sante richiesta ai soggetti
finanziari – banche, ma an-
che assicurazioni – di esse-
re molto capitalizzati e di
ben commisurare il patri-
monio ai rischi assunti. La
richiesta viene innanzitutto
dai regolatori, internazionali e nazionali, ma anche dagli
investitori, dai “mercati”, che possono influenzare sia la
quantità e il costo della provvista di fondi all’ingrosso sia
il valore di borsa degli intermediari. È una tendenza che
prosegue e oggettivamente condiziona l’erogazione del
credito nelle forme tradizionali.
Sta partendo la vigilanza bancaria europea: cosa ci si
può aspettare da questa importante innovazione in
termini di disponibilità di credito?
La vigilanza bancaria europea era il presupposto per l’av-
vio dell’Unione bancaria, una costruzione che prevede
schemi unificati per la risoluzione delle crisi bancarie e
IL TEMA
del credito alle
imprese è forse uno dei più
controversi in questi anni di
crisi: le imprese, soprattut-
to le più piccole, denuncia-
no una restrizione del cre-
dito da parte delle banche,
le quali invece affermano
che il credito non è diminui-
to, almeno nell’ultimo anno,
ma semmai sono le impre-
se che non chiedono credi-
to o non sono in condizio-
ni di ottenerlo perché non
hanno i requisiti economici.
Come stanno effettiva-
mente le cose?
C’è del vero in entrambe le
affermazioni. Il credito ban-
cario cresceva molto in Ita-
lia prima della “crisi dei debiti sovrani”, che ha colpito
dal 2011 alcuni paesi europei fra cui il nostro. Dopo di al-
lora ha bruscamente rallentato, fino a fermarsi e talora
a diminuire. È scemata l’offerta di credito da parte delle
banche, che vedono aumentare i casi di difficoltà fra le
imprese affidate e, di conseguenza, devono fare più ac-
cantonamenti in bilancio e accrescere il patrimonio; ma
è scemata anche la domanda di credito da parte di molte
imprese, che la continua recessione ha indotto a sospen-
dere piani di investimento e a ridimensionare l’attività.
Le imprese che restano profittevoli chiedono poco credi-
to, per prudenza. Lo chiedono, invece, le imprese più in
difficoltà.
Salvatore Rossi
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